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Autore: weretogether    10/05/2013    6 recensioni
Lui era li? Justin era li? Era tornato? E non era solo.
-Kristen?- pronunciò lui.
Maledizione, non doveva succedere. Maledizione, non poteva essere. Maledizione, non sarei dovuta venire. Ma lui cosa ci faceva li?
---
Hai mai amato qualcuno così tanto da non riuscire a liberarti del suo ricordo? Kristen si. Kristen ci vive col ricordo di lei e Justin felici, ma quello che ancora non sa è che presto non sarà più solo un ricordo. A quanto pare il passato è deciso a tornare, ovviamente con i suoi vantaggi e svantaggi, ma che sia un bene o un male questo ancora nessuno lo sa.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 7.
''warrior''

Justin’s pov.
 
-sai che c’è Justin? che forse hai ragione. quella tempesta dovrò superarla prima o poi, e anche se dovesse essere più poi che prima, lo farò, ma senza il tuo aiuto.- disse. Poi piangendo entrò dentro.
Avrei voluto fermarla, parlarle, scusarmi, ma era meglio lasciarla sola.
Me ne tornai dentro e, sdraiandomi sul letto, pensai a qualcosa che avrei potuto fare per rimediare.
potrei portarla in spiaggia’ pensai ‘a lei è sempre piaciuto andare li a passeggiare.
Ero deciso, l’avrei portata li, sapevo che non avrebbe rifiutato il mio invito, ne ero certo.
Presi un foglio di carta e ci scrissi su ‘scusa per prima, non avrei dovuto. ho decisamente esagerato, quindi, cosa ne dici di fare una passeggiata domani? –Justin’, evidenziai il tutto con un pennarello azzurro e scesi di sotto.
Feci il giro del giardino e salii nel suo balcone grazie alla scala che si trovavo vicino, entravo sempre da li quando stavamo insieme ed era strano che non l’avessero ancora tolta.
Posai il fogliettino sulla sdraio e ci poggiai sopra una rivista che si trovava sul tavolinetto accanto, in modo che non volasse, poi scesi e me ne tornai in camera mia.
Mi misi comodo sul letto, presi l’ipod che si trovava sul comodino, indossai le cuffie e mi addormentai con la musica alle orecchie.
 
Kristen’s pov.

La mattina seguente passò velocemente.
Justin aveva provato ad avvicinarsi, ma io mi allontanavo all’istante, indubbiamente irritata dalla conversazione avuta la sera precedente, così di tanto in tanto mi lanciava qualche occhiata, ma facevo finta di niente, anche se mi era difficile restargli indifferente.
Jon non si era avvicinato per tutta la mattina, forse aveva troppi impegni, o forse mi stava evitando, proprio come io stavo facendo con Justin, ma la sua lontananza non mi aveva creato grandi problemi. C’ero abituata alla sua distanza, d’altronde era lui ad essersi allontanato da me quando stavo male per Justin.
Finita scuola me ne tornai a piedi e nemmeno qui lo vidi.
-sono tornata.- gridai appena rientrata a casa, anche se il mio avviso fu praticamente inutile.
Erano le tre del pomeriggio, Nathan era agli allenamenti di basket, mamma e papà erano a lavoro e io avevo la casa tutta per me.
Presi un pacchetto di biscotti, i miei preferiti, dalla dispensa e salii in camera.
Richiusi la porta dietro le spalle e mi fiondai sul balcone. Di sicuro Justin era agli allenamenti, sempre detto che fosse ancora il capitano della squadra di basket, quindi questo mi avrebbe permesso di non vederlo ancora per un po’.
(nel caso in cui ve lo steste chiedendo, io e Justin c’eravamo conosciuti prima che lui entrasse nella squadra di basket e prima che io diventassi una cheerleader, quando ancora eravamo entrambi delle nullità. poi, quando Justin partì, lasciai le cheerleader, ed ecco che ero tornata a far parte delle nullità, o meglio, una di quelle ‘invisibili’, ma era meglio così.)
Posai la rivista che si trovava sulla sdraio sul tavolinetto accanto e notai un fogliettino. C’era una scritta nera evidenziata in azzurro, diceva: ‘scusa per prima, non avrei dovuto. ho decisamente esagerato, quindi, cosa ne dici di fare una passeggiata domani? –Justin’.
Al leggere quelle parole un sorriso si formò sul mio viso, lui si stava scusando e mi stava chiedendo di fare una passeggiata, ovviamente da amici.
Dovevo chiamare Justin, dirgli che mi ero comportata da stupida, che mi scusavo, che non avevo impegni per quel pomeriggio, così digitai velocemente sul cellulare ‘scusami tu, mi sono comportata da stupida. ah, per me va bene. –Kristen’, andai nella rubrica, feci scorrere la lista fino ad arrivare alla ‘J’ e selezionai il suo numero, inviai e poof, tuffo al cuore. Erano mesi che non gli mandavo un messaggio.
Dopo qualche secondo inviai il messaggio e anche se sapevo di sbagliare, volevo passare quel pomeriggio con lui. Magari questo mi avrebbe aiutata a chiarirmi le idee e, chi lo sa, magari avrei anche scoperto che non è più la persona che credevo di amare.
D’un tratto la portafinestra della casa accanto si aprì e Justin uscì esclamando –sul serio vieni?-
Io annuii e lui sorrise.
-sei pronta?-  chiese.
-beh, no.- risposi incerta.
-fra mezz’ora sotto.- sorrise per poi tornare dentro.
Rientrai in casa, feci la doccia e mi preparai. Indossai dei pantaloncini, un top nero, una super felpa nera sopra e le solite vans nere.
Come stabilito, mezz’ora dopo ci ritrovammo entrambi fuori e, dopo essere saliti nella macchina di Justin, mi decisi a chiedere dove andavamo.
-è una sorpresa.- rispose.
-sai che odio le sorprese.- dissi con fare da bambina.
-tu non odi le sorprese, odi solo il fatto di non sapere dove sei diretta. vuoi sempre avere il controllo di tutto e quando non puoi ti innervosisci.- scherzò.
Aveva perfettamente ragione.
-beh, forse è vero.-
-di sicuro.- rise e io con lui.
Il silenzio calò tra noi due, nessuno dei due osò parola, ma a noi sembrava star bene.
Guardai fuori dal finestrino, finché non notai quella a me tanto conosciuta insegna.
Andavamo in spiaggia, precisamente dove io e Justin passavamo interi pomeriggi. Sapeva quanto amassi camminare a piedi nudi sulla sabbia per metà umida e per metà asciutta, sotto il sole tiepido di metà settembre.
-andiamo al mare.- affermai con gli occhi lucidi.
-beh, doveva essere una sorpresa, ma si. sapevo che non sarebbe stata una sorpresa ancora per molto, conosci questo posto a memoria.-
-si.- sorrisi.
Mi conosceva bene, forse più di quanto credessi.
 
(da qui se vi va, ascoltate questa http://www.youtube.com/watch?v=WPoG8-WJTt0 )
Passeggiavamo lungo la spiaggia, il rumore dei gabbiani che si trovavano a riva e delle onde del mare ci cullavano, era tutto meraviglioso.

This is a story that I’ve never told 
I gotta get this off my chest to let it go 
I need to take back the light inside you stole 
You're a criminal 
And you still like you're fraud 


-ti piace?- chiese dopo un po’.
-certo che si. io amo stare qui, è uno dei pochi posti che davvero amo di questa città.- dissi seria. –ci venivo sempre quando ero piccola, io correvo lungo la spiaggia e mamma e papà insegnavano a Nathan a camminare.- dissi facendo riaffiorare alla mente vecchi ricordi, forse lasciati in un angolo di cuore dimenticato da troppo tempo.
-e tu ti arrabbiavi perché volevi che tuo papà ti rincorresse, così, prima di tornare a casa, ti compravano il gelato per farsi perdonare.- continuò lui per me.
-già.- feci una pausa.- come fai a ricordarti tutte queste cose?- chiesi un po’ confusa.
-non lo so.- disse confuso.
Di nuovo il silenzio calò su di noi.
Sembrava che i ricordi di me e di lui non volessero sparire, quasi fossero ostinati a tornare ogni volta che ne avessero l’opportunità.

All the pain and the truth 
I wear like a battle wound 
So ashamed so confused, I’m not broken, or bruised
 


-suoni ancora?- mi chiese mentre ci sedevamo lungo la riva.

“-mi hanno scelta, mi hanno scelta. la scuola ha scelto proprio me per suonare a fine anno, quando quelli del quinto reciteranno ‘Romeo e Giulietta’.- dissi con gli occhi lucidi mentre correvo ad abbracciare Justin.
-sul serio?- esclamò cingendomi per i fianchi e stringendomi forte a lui.
-si, si, si.-
-Dio quanto sono fiero di te.- affermò sorridendo e accarezzandomi la guancia.
-ti amo Justin.- dissi.
-ti amo anche io, piccola.- disse per poi baciarmi”

Now I’m a warrior 
Now I’ve got thicker skin 
Now I’m a warrior 
Im stronger than I’ve ever been 
And my armor, is made of steel, you cant get it 
Im a warrior 
And you can never hurt me again 

 
-no.- avevo smesso di suonare il pianoforte quando lui se ne era andato. Nessuno aveva appoggiato la mia scelta, ma ero stata irremovibile sul da farsi. Non avrei mai più suonato un pianoforte in vita mia, c’erano legati troppi ricordi e ogni volta che le mie dita incontravano quei tasti bianchi e neri un ricordo riaffiorava alla memoria.
-perché?-
-perché non mi va.-
-eri troppo brava Kristen. per quale assurdo motivo hai smesso di suonare? era l’unica cosa che ti rendeva felice.- disse lui sconvolgendomi ancora di più.
-esatto. era.- precisai.
-dovresti riprendere.-
-beh, non lo farò.-
-posso almeno sapere il perché?- chiese. –la verità.- precisò.
-perché tornare a suonarlo comporterebbe fare i conti col passato, e io non voglio.-
-cosa intendi per ricordi?-
Non risposi.
-Kristen, cosa intendi per ricordi?- chiese ancora una volta desideroso d’avere una risposta.
-vuoi davvero saperlo?-
Lui si limitò ad annuire col capo.
-intendo- la mia voce era tremate –intendo te Justin, intendo te.- le parole mi morirono in gola, ma sapevo che lui le aveva sentite.

Out of the ashes, burning like a fire 
You can save your apologies, you're nothing but a liar 
Ive got shame, ive got scars 
But I will never show 
Im a survivor 
And always and you know 

 
-stai male per me?- chiese mentre sentivo un filo di rabbia impossessarsi del suo tono di voce.
-si.- dissi imbarazzata posando lo sguardo sul mare.
-perché continui ancora a guardare al passato? perché ti vieti cose che ti fanno stare bene solo per me? perché non inizi a pensare alla tua vita, quella futura intendo, per una volta?-
-vuoi sapere perché guardo ancora al passato?- feci una pausa.- vuoi davvero saperlo?- chiesi una seconda volta.
-si, voglio davvero saperlo.-

Cause all the pain and the truth 
I wear like a battle wound 
So ashamed so confused, I’m not broken, or bruised 
 

 
-guardo ancora al passato perché non riesco a capire cosa non va in me, non riescoa capire cos’ha Susan più di me. lo so, lei è sicuramente più bella, lei è più sicura, lei è migliore, ma cos’è che lei puoi darti più di me? cosa? ti ho amato come mai ho fatto, ti ho dato tutta me stessa, ti ho amato con tutta me stessa, ma a te è sembrato non importare. te ne sei andato di colpo, te ne sei andato senza un motivo e io penso giorno e notte al modo in cui te ne sei andato e non riesco a trovare una risposta.- dissi mentre le lacrime rigavano il mio viso -tornare a suonare sarebbe come vederti felice con Susan, sarebbe farmi del male da sola, più di quanto non me ne stia già facendo.- mi asciugai una lacrima col dorso della mano.- ma sai una cosa? ora sono forte. ho imparato a cavarmela da sola, ho imparato che le cose cambiano, ho imparato a non affezionarmi, a non fidarmi. ho imparato ad amarmi, perché ho capito che se non lo faccio io nessun’altro mai lo farà, e anche se stare da sola con me stessa ogni giorno è una lotta continua, ora so badare a me stessa, ora sono diversa, sono una combattente.-

Now im a warrior 
Now ive got thicker skin 
Now im a warrior 
Im stronger than ive ever been 
And my armor, is made of steel, you cant get it 
Im a warrior 
And you can never hurt me again 
 

-Kristen, mi dispiace. credimi, Susan non ha niente più di te, tu sei migliore di Susan. per favore Kristen, non permettermi di farti dell’altro male, perché è stata dura lasciarti, è stata dura dirti addio e non voglio che soffri ancora, non per me, non ne vale la pena.- disse rivolgendo lo sguardo ai gabbiani.

There's a part of me I cant get back 
A little girl grew up too fast 
All it took was once, ill never be the same 
Now I take it back my life today 
Nothing left that you can say 
Cause you were never gonna take the blame anyway 


-mi dispiace Justin, ma non riesco a crederti.-
-perché no?-
-perché mi hai lasciata sola quando non ti sono più andata bene e ora mi risulta difficile credere che a te dispiaccia.- dissi sincera.
-sarò anche stato uno stronzo, ma non avrei mai voluto farti del male.-
Restai in silenzio, erano tutte balle.
Scossi la testa ripetutamente, quasi volessi farlo smettere di dire cazzate.
-posso provartelo.- affermò convinto.
-e come vorresti fare?-
-starò giorno e notte con te, ti proverò che ci sono stato male anche io. non ci sarà bisogno di dimostrartelo, lo capirai da sola.-
-perché sei così deciso a tornare nella mia vita?- gli chiesi.
-perché devo rimediare a tutto il dolore che ho causato.-
Spiazzata da quelle parole continuai a fissare davanti a me.
-me lo permetti?-
-sei sicuro di riuscirci?-
-lo so per certo.- affermò.
Ora sarebbe tornato, sul serio?  


Now im a warrior 
Now ive got thicker skin 
Now im a warrior 
Im stronger than ive ever been 
And my armor, is made of steel, you cant get it 
Im a warrior 
And you can never hurt me again 

Nooo oooh yeaaah yeaah 
You can never hurt me again 

 

**

Okay, so che sembrerà un capitolo estremamente deprimente, ma volevo mettere la canzone, quella sopra, ed è stata proprio quest'utlima a darmi l'ispirazione.
Avevo intenzione di fare qualcosa di meno deprimente, magari un po' più allegro, ma mi sono innamorata di questa canzone e alla fine ho fatto qualcosa di un po' più triste (?). 
Kristen è una guerriera!
AHAH okay no.
In ogni caso, grazie a tutte le ragazze che leggono e recensiscono e a quelle che la seguono.
Spero vi sia piaciuto e spero anche in una vostra recensione.
Ah, so che ho aggiornato presto, ma avevo troppa voglia di scrivere, dovevo farlo, dovevo esprimermi, ed ecco qui questo capitolo, non è il massimo, ma ci ho messo tutta me stessa.
Alla prossima, weretogether ♥

  
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