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Autore: mariademolay    06/09/2004    17 recensioni
Spin off di 'Imago Mundi'; alcuni ragazzi vengono selezionati per riordinare la Sezione Babbana della Biblioteca di Hogwarts. Sembrerebbe un lavoro di routine finché non accade qualcosa di inaspettato. Possibile che anche i libri babbani risentano dell'influenza magica della scuola? Dedicato a tutti coloro che amano la mia storia e la letteratura in genere. Enjoy!
Genere: Generale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Luna Lovegood, Nuovo personaggio, Pansy Parkinson, Ron Weasley, Severus Piton, Neville Paciock
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Ex Libris (1 di 3 + epilogo)
Autore: mariademolay
Categoria: AU Generale
Subcategoria: Parodia, spin off di 'Imago Mundi'
Pairing: molte, ma nessuna davvero rilevante
Rating: Genitori
Disclaimer: i personaggi appartengono a JK Rowling, eccetto Lamia Carfax de Ibarra (alias Lucilla Malfoy, alias Rudis) che è farina del mio sacco. Ozma Ogrenovic é parzialmente ispirata alle situazioni ed ai personaggi inventati da L. Frank Baum


Note; Avete capito quali libri sono quelli cui faccio riferimento? Il Liddell-Scott é stato il primo vocabolario Inglese-Greco, dovuto ai due studiosi che portano questo nome. Chi indovina cosa c'entra?
Grazie a tutti voi per avermi ispirato l'idea di questa fic!


Ringraziamenti; a Fabio Paolo per le precisazioni sull'Università di Oxford e sulla figura di Charles Lutwidge Dodgson (alias Lewis Carroll).


EX LIBRIS
(parte prima)


"Io non so dove sia il Kansas, perché non ho mai sentito parlare di questo paese. Ma dimmi; é un paese civile?"
"Certo" rispose Dorothy.
"Questo spiega tutto. Credo infatti che nei paesi civili non ci siano più né streghe, né maghi, né fate"


"The Wizard of Oz"
(Lyman Frank Baum)


"...Quindi, dato che é necessario procedere alla ricatalogazione dei libri della Sezione Letteratura Babbana, abbiamo estratto a sorte i nominativi di alcuni di voi affinché si occupassero di questa delicata incombenza"
Lamia tirò il fiato e condusse il suo drappello di volontari - si fa per dire - fino ad un angolo oscuro e fuori mano della Biblioteca di Hogwarts. Hermione, che si era aggregata al gruppo per puro divertimento, restò a bocca aperta di fronte all'estensione del settore che Rudis aveva appena mostrato loro.
"Wow" esclamò con gli occhi luccicanti per l'emozione "E'...é fantastico! Guardate qui...'Alice in Wonderland', una prima edizione, ha un valore astronomico.....e qui, 'Oliver Twist', 'The Wizard of Oz', 'Christmas Carol', 'Pinocchio', 'Cuore', le Fiabe di Andersen e quelle dei fratelli Grimm.....in questo settore, c'é praticamente il meglio della letteratura per l'infanzia.."
"Granger, controllati" disse un imbronciato Draco Malfoy che si trovava lì solo perché costretto "Vederti preda di un orgasmo non rientra tra le mie fantasie, più tra i miei incubi, a dire la verità e..."
Un volume particolarmente voluminoso dell'Enciclopedia Britannica (versione babbana) volò attraverso la stanza ed atterrò diritto in faccia al biondo.
"Bel tiro, 'Mione" si compiacque Ron "Potresti farci da Battitore di riserva, che ne dici?"
"Se il mio bersaglio é quell'inqualificabile individuo, volentieri"
"Adesso basta ragazzi" intervenne Lamia "Direi che conviene che vi dividiate....dunque; Hermione e Pansy scaffali da n.1 a 3, Ron e Hannah scaffali da 4 a 6, Harry e Draco da 7 a 9, Blaise e Anthony dal numero 10 al numero 12...mmh, sì, per ora direi che é sufficiente. Una raccomandazione; cercate di fare meno rumore possibile, i vostri compagni stanno studiando e Madama Pince si é raccomandata di non disturbarli. Molto bene. Secondo i calcoli del professor Piton e miei, lavorando per tre ore al giorno, dovreste finire nel giro di una settimana. Signori, buon lavoro. Se avete bisogno di me, sono nella saletta di Madama Pince. A più tardi"
Lamia si allontanò lasciando i giovani a sistemare qualcosa come diecimila volumi in lingue assortite.
I ragazzi - tutti meno Hermione, che sembrava davvero in preda all'orgasmo - sospirarono e si misero al lavoro.


"Strani, questi libri" disse Pansy, gettando un grosso volume sul tavolo vicino allo scaffale che lei ed Hermione stavano riordinando.
"Non lanciarli" la rimproverò Hermione dando un'occhiata sospettosa al libro appena bistrattato dalla Serpeverde "Sono delicati e non sono nostri. Abbi un pò di rispetto"
Pansy fece la gnorri ed incrociò le mani dietro la testa, stiracchiandosi come un gatto
"Io ho rispetto, e devo dire che un pò sono incuriosita...anche se non capisco la necessità di una Sezione Babbana in una scuola di Magia"
"Si chiama cultura"
Pansy smorfieggiò e raccolse il volume "Non riuscirò mai ad abituarmi a queste figure immobili...dì un pò, cosa rappresenta questa immagine? Non capisco, una donna in abito medievale con un frugoletto...e qui..questa bambina"
Hermione di avvicinò alla compagna
"E' Alice nel paese delle meraviglie, una famosa storia per l'infanzia. L'ha scritta un professore di matematica; apparentemente é una favola, ma in realtà ha molti livelli di lettura. Si potrebbe dire che é una specie di trattato...."
Pansy levò gli occhi al cielo "Ti prego, niente lezioni" si avvicinò allo scaffale e tirò fuori una discreta quantità di libri che si mise a scorrere con curiosità
"Non finiremo mai se ti metti a sfogliare ogni singolo volume"
"Eddai, non sei neppure un pò curiosa?" la stuzzicò Pansy "Hai detto che c'erano anche delle prime edizioni, non vuoi scoprire cos'altro potresti trovare?"
Hermione esitò, sorpresa; Pansy non era quella che avrebbe definito un'amica, ma certo conosceva i suoi punti deboli.
"D'accordo" capitolò "Solo dieci minuti"
"Perfetto" disse l'altra ragazza con un sorriso "Da quale cominciamo?"
"Questo....sembra diverso, cos'é?" Hermione lo rovesciò "Via col vento?" lesse sorpresa "Ho fatto bene a darti retta, é stato catalogato male. Vedi, questo libro racconta una storia d'amore e di guerra..non é un libro per bambini. Mettiamolo da parte, dobbiamo ricordarci di passarlo a Blaise ed Anthony, é del loro settore"
"Ok" Pansy separò 'Via col vento' dagli altri libri poi tornò da Hermione "Che peccato che le illustrazioni siano immobili...mi piacerebbe tanto vederle animarsi"
"Sono belle così come sono" tagliò corto la Capo Scuola.
Pansy non rispose ma, cercando di non farsi notare, tirò fuori la bacchetta e l'agitò.


"Che palle"
Draco ed Harry erano dall'altra parte della corsia cui lavoravano Hermione e Pansy. Al momento, per essere esatti, Harry era l'unico a lavorare perché Draco si dedicava al suo sport preferito; lamentarsi. Il ché, a suo modo di vedere, era reso ancora più divertente dal fatto che il Grifondoro si sobbarcava doppia parte di fatica.
"Potresti almeno avere la decenza di stare zitto"
"Ma mi annoio"
"Conosco un metodo infallibile per evitare questo inconveniente; darsi da fare"
"E bravo Potter, il tuo senso dell'umorismo migliora, grazie a me, neanche a dirlo" Draco guardò con astio gli scaffali "Non voglio toccare quella robaccia neanche morto"
"Non é robaccia. I Babbani scrivono delle cose magnifiche"
"Può darsi" concesse Draco sempre senza alzarsi dalla sedia "Ma non vedo perché ciò dovrebbe comportare della fatica per il sottoscritto..avrei in mente tante attività più piacevoli, e tutte ti coinvolgono"
Harry gli lanciò uno sguardo di avvertimento "Qui?"
"E allora? Le altre volte non ti sei fatto pregare tanto"
"Le altre volte non ci trovavamo praticamente in pubblico"
Draco sorrise "Sicuro? Fammi pensare....prima nello spogliatoio dei Grifoni, poi in infermeria...."
"Va bene, basta" intervenne Harry
"Che noioso sei. Penso che andrò a cercare Blaise, almeno lui non fa storie"
Harry rise "Sbagliato...ne fa molte di più"
"E tu come fai a saperlo?"
"Intuito?"
"Oh, si chiama così, adesso" Draco si stiracchiò "Dai Potter, che ti costa, un bacetto solo...non ti chiedo poi tanto"
"Draco, leggimi le labbra. NO"
"Farei ben altre cose che leggerti le labbra"
"Ho detto no!" esclamò Harry sbattendo violentemente a posto un volume piuttosto grosso "Non qui"
"Almeno usiamo la magia....é inutile fare tutta questa fatica per quattro libri"
Harry esitò e Draco ne approfittò per tornare alla carica "Avanti, un paio di facili Incantesimi e poi possiamo dedicarci a passatempi più divertenti. Solo tu ed io"
"Sicuro di quello che fai?"
"Sì" disse Draco "Lascia fare a me"
"Perché all'improvviso sono così certo che darti retta é sempre una cazzata?"
Draco rise ed estrasse la bacchetta.


Sfortunatamente, gli Incantesimi che, l'uno all'insaputa dell'altra, Pansy e Draco avevano deciso di lanciare si incontrarono a mezz'aria e, come risultato, un violento ma brevissimo lampo di luce illuminò i due lati dello scaffale al quale i ragazzi stavano lavorando, facendoli scomparire.
Increduli, i quattro studenti si trovarono improvvisamente gli uni di fronte agli altri, senza più alcun ostacolo a dividerli.
Si fissarono senza parole.
"Pansy!" Hermione guardò la ragazza come avesse voluto trapassarla da parte a parte.
"Draco!" Harry imitò inconsapevolmente tono e postura della sua amica.
I due Serpeverde finsero indifferenza.
"Cosa...." sbottò Pansy, irritata "Non ho fatto niente....ehi, ridammi la mia bacchetta! Ridammela!" ma Hermione non mollò la presa, si liberò dalle mani della Parkinson ed agitò la bacchetta, dalla quale uscì l'identico lampo di luce di poco prima.
"Mi vuoi spiegare?" la interrogò la Capo Scuola.
Pansy non rispose ed Harry intervenne
"Non é solo colpa sua....il caro Draco ha fatto qualcosa a quello scaffale, e probabilmente i due Incantesimi sono entrati in collisione"
Hermione si immerse nei propri pensieri
"Cosa volevi fare, Malfoy?"
"Mettere a posto i libri con l'aiuto della magia" rispose per lui Harry
"Capisco....Pansy invece immagino volesse animare le figure....mhh" con gran sorpresa di tutti Hermione scoppiò a ridere "Sapete, credo che i nostri due Serpeverde abbiamo dato vita ai personaggi dei libri..dunque, Pansy ha dato loro movimento con il 'Mobili Imago', Draco capacità di muoversi nelle tre dimensioni con il 'Mobili Liber'....che casino"
"Che si fa?" chiese Harry "Non possiamo lasciare che i personaggi dei libri se ne vadano a spasso per Hogwarts"
"Muoviamoci ad andare a cercarli" incalzò Draco che come Capo Scuola non avrebbe mai dovuto contribuire a disastri del genere "Che stiamo aspettando?"
"Non sappiamo neppure chi cercare" obiettò Hermione "E voi due" indicò Pansy e Draco "non avete la minima nozione di Letteratura Babbana, come credete di riuscire a distinguerli dagli esseri magici che popolano la scuola?"
Silenzio.
Hermione non aveva tutti i torti, come sempre.
"D'accordo" disse la Capo Scuola con un sospiro "Cercate di ricordare cosa ci fosse in questo scaffale, con un pò di fortuna non tutti i personaggi sono stati colpiti da entrambi gli Incantesimi...vediamo"
"Letteratura per l'infanzia, folklore, romanzi gotici..." elencò Draco raccogliendo i cartellini che erano caduti a terra.
"C'era anche quel romanzo....quello che dovevamo dare a Blaise ed Anthony, come si intitolava" chiese Pansy
"Via col vento" rispose Hermione "e dobbiamo considerare che potrebbe non essere stato l'unico volume fuori posto. Non abbiamo altra scelta, dobbiamo dividerci. Allora, poche regole chiare per i nostri Purosangue" li squadrò con derisione ma non ebbe tenpo di dire nulla perché Draco la interruppe
"Ma cosa credi, Granger. Le nostre famiglie apprezzano la cultura e nelle nostre biblioteche non mancano i volumi babbani"
"Certo che no, il problema é che non vengono mai aperti" disse Harry "I libri servono a questo, sai? Ad essere letti"
"Che genio, Potter. Per vostra norma, abbiamo frequentato le scuole babbane per i primi dieci anni della nostra vita, e conosciamo gran parte delle storie che conoscete voi...."
"Quindi..." continuò Pansy, troncando la parola al suo compagno di Casa "sappiamo cavarcela"
"Ma che bello, adesso parlano in tandem, come Chip e Chop....Comunque" Hermione assunse il suo miglior tono da Capo Scuola "Siamo solo quattro e non possiamo permetterci di perdere tempo...sicuri di avere capito cosa cercare?" attese i cenni d'assenso dei suoi tre compagni "Perfetto....facciamo così, ognuno di noi scelga un punto cardinale. Intanto troviamoli, poi vedremo di rispedirli nel loro mondo"
Detto e fatto, i quattro studenti iniziarono la loro strana crociata.


Padma Patil era una brava ragazza; anzi, un'ottima ragazza ed un'eccellente studentessa, ben diversa da quella allegrona di Calì, la sua gemella. Padma adorava sua sorella (la sua metà, come la chiamava) ma allo stesso tempo la trovava stancante, come Lavanda, la sua amica del cuore, dalla quale girava al largo.
Quando riusciva ad evitare di essere trascinata da quelle due in qualche spedizione di caccia al maschio, si dedicava allo studio. La sua dedizione le aveva fatto guadagnare ottimi voti ed il posto di Prefetto di Corvonero, cosa di cui era tuttora estremamente fiera ed, al momento, la perla dei Corvonero era intenta nella traduzione di un difficile testo in sanscrito che le era stato consigliato dal tutor dell'Università che aveva intenzione di frequentare dopo Hogwarts - la ragazza si rifiutava di credere che avrebbe potuto NON esserci un dopo Hogwarts - e stava cercando di ignorare il lieve schiamazzo degli studenti addetti alla catalogazione.
Padma voleva superare il test d'ingresso col massimo dei voti e poi intraprendere gli studi superiori in Incantesimi Orientali e, cascasse il mondo, ci sarebbe riuscita.
A dispetto di tutto il casino che c'era attorno a lei.
Peccato che, per quel giorno, le speranze di studiare come si deve fossero poche, e Padma se ne rese conto quando vide passare di fronte al suo tavolo un Gatto con gli Stivali.


"Wow.....che volo"
La bambina si tirò in piedi e si guardò intorno; fantastico, a quanto pareva, la storia si ripeteva. Di nuovo ad Oz.
L'unica domanda era, che parte di Oz.
"Bene, Toto, non siamo più nel Kansas"
Silenzio.
"Toto?"
Ancora silenzio.
"No, non é possibile! Non di nuovo! Toto....Toto, dove sei?...Dannazione, maledetto botolo rognoso"
Dorothy Gale - perché di lei si trattava - sbuffò esasperata. Ma cosa aveva fatto di male per meritarsi un cane del genere? Ma proprio tutte le volte....doveva decidersi a regalarlo ai vicini di fattoria.
O, meglio ancora, ad un ristorante cinese.
Rassegnata, la bambina si alzò e si mise a cercare il proprio cucciolo.


Ozma aveva deciso di venire in biblioteca per tampinare Lucilla e Severus; era qualche giorno che i due la evitavano e la ragazza dello specchio ne aveva più che abbastanza di essere ignorata quindi, da impicciona qual era, si era messa ad inseguirli per le varie salette private accanto alla biblioteca finché i due non si erano barricati nello stanzino di Madama Pince che, molto opportunamente, non aveva il più piccolo specchio.
Furibonda, Ozma aveva deciso di restare nei paraggi, dopotutto, quei due sarebbero pur dovuti uscire e lei sarebbe stata lì ad aspettarli....ghignò tra sé, meditando vendetta.
La ragazza dello specchio era tanto presa dai suoi foschi pensieri, che non si avvide di trovarsi a condividere lo spazio con un'altra entità; una ragazza bionda, non troppo alta e dall'aspetto smarrito. La nuova venuta scrutava con attenzione al di là della superficie riflettente come cercasse qualcuno ma Ozma, abituata alle molte presenze del castello, non le fece minimamente caso.


"Toto, dove sei?"
"Signor Bianconiglio"
Dora ed Alice (sì, quella Alice) risalivano carponi lo stesso corridoio, seminascoste da libri a scaffali, tanto intente nella loro ricerca da non accorgersi di essere vicine, sempre più vicine.
Dieci metri, cinque, tre....zuccata.
"Auch"
"Ahia! Ma chi sei un Testa Martello?"
Le bambine si fissarono.
"Scusa, sono molto distratta"
"No, scusa tu"
Le due si scrutarono ulteriormente.
"Senti, non é che per caso hai visto un coniglio?"
"E tu un cane?"
"No" risposero all'unisono.
Silenzio meditativo.
"D'accordo....facciamo così. Se trovo il tuo cane, te lo porto"
"Altrettanto per il tuo coniglio"
Alice e Dora si strinsero la mano e proseguirono nella loro ricerca.
"Signor Bianconiglio"
"Toto! Dove sei, Toto"
"Signor Bianconiglio....Non é vero che voglio mangiarti, non credere a tutto quello che dice la Regina di Cuori"
"Toto....Toto, vieni da Dora. Avanti, sacco di pulci! Stavo scherzando, giuro che non ti regalo al ristorante cinese"


"Mi scusi signorina?"
Padma sollevò lo sguardo da 'Babbani Mannari ed altre leggende e tradizioni popolari' sottotitolo 'Realtà o finzione? Come riconoscerli e sapersi difendere' edizioni DuDemon, tredicesima ristampa (la perla dei Corvonero si era stufata presto degli Incantesimi in sanscrito).
Studiò per qualche secondo la bambina bionda
"Sì?"
"Per caso, ha visto un coniglio bianco?"
Padma strinse gli occhi
"Con o senza panciotto?"
Silenzio.
"Con..." rispose Alice con cautela, subodorando la buggeratura.
"No, nessun coniglio col panciotto" rispose Padma "Però, se per te fa lo stesso, é appena passato un Gatto con gli Stivali"
La Corvonero tornò a fissare il testo.
"Ben mi sta, me la sono proprio andata a cercare" borbottò Alice.
Padma si tuffò dietro il libro e scoppiò in un attacco di risatine soffocate.
Forse, ripensandoci, Padma Patil non è poi così diversa dalla sua gemella.


Ozma stava ancora fantasticando tra sé su quale fosse il modo migliore per rompere un pò le scatole a Lucilla e Severus, e magari metterli in imbarazzo, quando la sua vicina di specchio la tirò senza tante cerimonie per una manica, togliendola ai suoi neri pensieri.
Ozma si girò, seccata.
"Mi dispiace, normalmente non sono così maleducata ma sembrava che non mi sentissi ed allora...." esordì la sconosciuta "mi chiedevo....sei anche tu vittima del Re degli Gnomi?"
Ozma la guardò con tanto d'occhi
"Come dici, scusa?"
"Il Re degli Gnomi" ripeté l'altra "Colui che ha rubato il trono alla legittima regina di Oz, ossia la sottoscritta. Devi essere una nuova venuta perché fino a due minuti fà ero sola nello specchio, e di solito le altre vengono decapitate dalla strega complice del Re....com'é che per te hanno fatto un'eccezione? Sei amica di Dorothy Gale?"
Ozma perse la parola; cosa stava dicendo quella ragazza?
Il padre di Ozma Ogrenovic era stato professore di Letteratura Babbana ed aveva trasmesso ai suoi figli (Ozma e Dorian Oleg) la passione per le opere dei comuni mortali. Amava a tal punto la narativa babbana che anche i nomi che aveva scelto per i propri ragazzi derivavano dalle loro opere, e quello di Ozma era stato ispirato al Mago di Oz......la cui trama presentava strane analogie con quanto stava raccontando la bionda sconosciuta.
'Non può essere' pensò Ozma.
"Non sono sicura di avere capito il tuo nome..." disse circospetta.
"Ozma" rispose sorridendo la sconosciuta "Ozma di Oz"
"LUCILLAAA!"


"Ma che ha da gridare adesso?"
Seamus fissò Ozma con disapprovazione; l'irlandese sedeva allo stesso tavolo di Neville e Dean, cercando di preparare una relazione di Pozioni semi decente. Pozioni era la Waterloo dei tre quindi, probabilmente, l'idea di studiare insieme non era stata una pensata tanto indovinata ma tant'era...con Hermione e Blaise non disponibili, non avevano avuto altra scelta e si erano dovuti accontentare. In effetti, erano venuti in biblioteca sperando di trovare qualche volume illuminante.
Inoltre, con un pò di fortuna, forse sarebbero riusciti a farsi dare una mano dalla Carfax; se era di buon umore, di solito non negava una dritta agli studenti.
Il problema era trovarla di buon umore, appunto.
"Se non la smette di urlare la Carfax si infurierà....Ozma non é esattamente un toccasana per i suoi nervi" disse Neville.
"La vuoi piantare, sclerotica?" le urlò Dean
"LUCILLAAA"
"Qualcuno la faccia smettere" mormorò Seamus.
"Silencio"
I due Grifondoro guardarono Neville
"Beh, ha smesso, no?"
Seamus e Dean non poterono replicare a causa dell'arrivo di Lamia e Severus
"Si può sapere cosa sta succedendo?" chiese Piton paonazzo "Si sentiva lo strepito fin dalla saletta. Dieci punti in meno a Grifondoro"
"Ma...é stata Ozma"
"A testa! Se credete di poter trasformare impunemente la Biblioteca in un pub vi sbagliate di grosso. Non ho mai avuto studenti più indisciplinati di voi, siete una calamità senza precedenti....." ma i tre ragazzi avevano smesso di ascoltare; stava succedendo qualcosa di strano.
Un gatto con un sorriso da luna piena, e che canticchiava tra sé, aveva cominciato a comparire sulla testa della Carfax che, forse percependo la sua presenza, mosse la mano a scacciarlo. Il gatto, senza smettere di sorridere, balzò giù per poi scomparire lentamente.
Lamia, che non era riuscita a vederlo, corrugò le sopracciglia, perplessa mentre un tappeto volante le passava a tutta birra dietro le spalle.
I tre Grifondoro erano allibiti; ma, a quanto sembrava, le stranezze non si limitavano a questo. Un gruppo di Lillipuziani passò ridacchiando (inseguito da un Gatto con gli Stivali e da una Donna dai Capelli Turchini con una tuta in spandex azzurro super aderente) sotto il naso della Carfax, mentre Severus, ignaro, continuava la sua tirata.
"Severus" disse Lamia, cercando di attirare la sua attenzione
"...Dovete capire che ormai siete troppo cresciuti per sciocchezze del genere. Dovete - e giuro su Dio che riuscirò a piegarvi, costi quello che costi - imparare a controllarvi.."
"Severus.." ritentò la professoressa.
"Dopo" la tacitò lui "...come stavo dicendo.....é ora che voi, e dico specialmente a te, Finnigan, la smettiate di portare caos ovunque passate. Ne ho le pal...ehm..le scatole piene delle vostre trovate..Un altro singolo fiato e non metterete più piede in Biblioteca..."
"Severus" quasi gridò Lucilla indicandogli la fatina tintinnante che stava comodamente appolliata sulla punta della bacchetta che il professore agitava contro il trio.
L'effetto fu immediato; Severus tacque e la fatina gli svolazzò attorno, gli baciò la punta del naso poi sparì, lasciando dietro di sé una scia dorata.
"Bene, bene, bene....." iniziò l'uomo "E' più grave di quanto pensassi"
"Già" sospirò Lamia. "Così sembra"
Severus chiuse gli occhi, esasperato
"Di nuovo!" sogguardò cauto la collega "Ti ricordi, non é vero, cos'é successo l'ultima volta"
"Purtroppo, sì"
"Moby Dick"
"Infatti"
"Nel lago"
"Appunto"
"Impegnata in una lotta all'ultimo sangue con la piovra gigante"
"Le piovre giganti" lo corresse lei con un sospiro "C'era anche quella di 'Ventimila Leghe sotto i Mari'"
Severus orripilò "Il Capitano Nemo"
"Esatto"
"Quanto odio quell'esaltato" il professore agitò la bacchetta "lo odio quasi quanto il Capitano Achab....avrei difficoltà a scegliere quale dei due detestare di più"
"Fateci capire...." azzardò Seamus "i personaggi dei libri babbani sono usciti dalle pagine che li ospitavano?"
"Sì, Finnigan" rispose Lamia, notando finalmente le urla mute di Ozma che si sbracciava dallo specchio "Ozma....che ti prende?"
"LUCILLA" sbraitò la ragazza dello specchio non appena riebbe la voce "Mandalavia!"
"Chi?"
"Questa qui!" indicò l'innocente Ozma di Oz che la guardava spaventata "Non la voglio accanto a me.....dice di essere Ozma di Oz...non é possibile, IO sono Ozma, cos'é uno scherzo perché sono stata troppo ficcanaso? D'accordo, ti chiedo scusa. A te e a Severus, ma adesso...mandalavia!"
"Vuoi tacere un attimo?" chiese Lucilla, che ora aveva la conferma di quanto avevano sospettato lei e Severus "Sei davvero Ozma di Oz?"
L'altra ragazza nello specchio annuì
"Capisco....Ozma" iniziò rivolgendosi ad Ozma Ogrenovic "Questa ragazza non é reale, é una proiezione uscita dai libri babbani che gli studenti stavano riordinando. Ricordi? E' già successo quando noi eravamo studentesse"
Ozma Ogrenovic corrugò le sopracciglia...sì, adesso ricordava
"Moby Dick" disse, esattamente come Severus poco prima
"Infatti"
"Nel lago"
"Appunto"
"Impegnata a sbranare la piovra gigante"
"Sì, proprio...ora che mi hai rinfrescato la memoria anche tu, ti spiacerebbe evitare di creare ulteriori problemi? Lascia in pace Ozma di Oz, é qui solo temporaneamente e non ha alcuna intenzione di rubarti il posto negli specchi della scuola, vero?"
"Non ho capito niente" borbottò Ozma di Oz.
Lamia sospirò e Severus prese in mano la situazione
"Meglio avvertire Silente" disse iniziando ad incamminarsi ma, fatti pochi passi, si voltò verso la collega
"Era per questo che non volevo che la Sezione Babbana venisse riordinata. Te l'avevo detto!"


Dall'altro lato della Biblioteca, ben lontani dallo strepito provocato da Ozma e dagli altri personaggi, Blaise Zabini ed Anthony Goldstein procedevano nel loro lavoro senza troppi intoppi; Anthony aveva un genitore babbano di conseguenza possedeva nozioni della loro letteratura mentre Blaise, pur essendo digiuno di Babbanologia, aveva un ottimo spirito organizzativo.
La loro era una collaborazione proficua e probabilmente nel giro di un'altra mezz'ora avrebbero terminato il riordino giornaliero degli scaffali loro assegnati.
"DuMaurier é prima o dopo Poe?" chiese il Serpeverde.
"Dopo" rispose Anthony "Lo stile della DuMaurier può sembrare ottocentesco ma é una nostra contemporanea, a differenza di Poe"
"Ok" disse Blaise.
"Zabini, mi diresti una cosa?"
"Dipende da cosa vuoi sapere"
Anthony non si fece intimidire "Non irrigidirti, non sono minimamente interessato alle dinamiche della tua Casa" indicò col mento il thermos che seguiva Blaise ovunque andasse "Mi diresti cosa ci tieni?"
"Veritaserum, é ovvio"
Anthony sbiancò e Blaise scoppiò a ridere "Stavo scherzando. E' solo assenzio...puoi controllare, se vuoi...anzi, non é che ne gradiresti un pò?"
Goldstein alzò gli occhi al cielo "Perchè, per finire come Luna Lovegood? Sapevi che quella squilibrata ne va pazza?" sogguardò Blaise "A giudicare dagli effetti che ha su di lei - ed anche su di te, stando a quello che vedo e sento normalmente in classe - direi che un incontro ravvicinato tra il mio stomaco ed il contenuto di quel thermos é l'ultima cosa che voglio. Non é tossico?"
Blaise spallucciò "Così dicono. Pare che un consumo eccessivo provochi allucinazioni. Mai sentito niente di più stupido; io ne bevo a litri, ma non ho mai visto niente di fuori dall'ordinario"
"Forse perché, in tesi generale, tu e l'aggettivo 'ordinario' non siete sulla stessa lunghezza d'onda?" Goldstein sbuffò derisorio "Sei sicuro che sia innocuo? Parla con Luna Lovegood per più di due minuti, e ti convincerai che quella roba é pericolosa"
"Luna Lovegood non ha niente che non va. E' solo più sensibile a certe cose di altri" squadrò Anthony da capo a piedi "Non so se mi spiego"
I due si fissarono in silenzio.
"Che cos'é...una sfida?"
"Prendila come vuoi...la cosa non mi riguarda"
Altro silenzio.
"D'accordo" sbottò Anthony tendendogli la mano "Passami quel thermos"
Blaise eseguì e sorrise soddisfatto.


"Mi scusi signorina?"
Padma sollevò lo guardo da 'Vaporizzare gli importuni in due mosse di bacchetta', sottotitolo 'come farla franca col Ministero', edizioni 'La corte dei Miracoli', quarta ristampa.
Lettura singolare per una studiosa ma utile, stante gli eventi che occorrevano ad Hogwarts.
"Sì?"
"Per caso, ha visto un cagnolino?"
Ma come...ma non si trattava di un coniglio?!
"No, non ho visto né conigli col panciotto, né cagnolini"
Padma aveva sollevato gli occhi dal libro il tempo necessario per fissare la bambina; strano, avrebbe giurato che fosse bionda, invece ora aveva i capelli scuri.
"Però ho visto passare un Lupo travestito da vecchietta, se per te fa lo stesso"
La bambina se ne andò borbottando tra sé che, dall'ultima volta che era stata ad Oz, la gente aveva acquisito uno strano senso dell'umorismo.


"Blaise!"
Hermione era piombata come una furia tra Blaise e Anthony Goldstein; la Grifondoro sapeva che Blaise era intelligente e pieno di iniziativa e forse avrebbe potuto aiutare i quattro nella loro missione impossibile.
"Granger" la rimproverò Anthony portandosi una mano sul cuore: non sembrava troppo felice di vederla, notò con una certa sorpresa "Potresti darti una calmata? Mi hai spaventato. Inoltre io ed il mio amico, qui" passò un braccio attorno alle spalle del Serpeverde "stavamo cercando di farci una bevuta in santa pace, quindi ti saremmo molto grati se ci lasciassi alle nostre...ehm, incombenze"
Hermione sbarrò gli occhi; Anthony Goldstein non le aveva mai parlato con quel tono.
E, a proposito......ma che stavano facendo quei due?
"Cosa c'é in quelle tazze?" chiese sospettosa "Blaise" inquisì "Ti spiacerebbe dirmi, se non ti é di troppo disturbo, che cosa gli stai dando?"
Blaise assunse un'aria innocente; Hermione avrebbe giurato di vedergli spuntare l'aureola
"Niente che non sia legale"
"E ti spiacerebbe dirmi pure" aggiunse la Torquemada di Hogwarts "che cosa ci fai seduto per terra, praticamente in braccio ad Anthony?"
Stavolta, poco mancò che a Blaise spuntassero le ali
"Lo vedi; bevo"
Hermione si seccò
"Senti, vuoi che Draco ti massacri? Fà pure, la cosa non mi interessa e non sono affari miei, ma ora ho...anzi, abbiamo bisogno del tuo aiuto"
Torcendosi le mani e passeggiando avanti ed indietro, la Capo Scuola raccontò a Blaise cos'era successo.
"Oh" fu l'unico commento del Serpeverde "Questo spiega molte cose"
Il ragazzo guardò preoccupato Anthony Goldstein, poi le tazze che lui ed il compagno stringevano in mano.
"Blaise" mormorò Hermione, subodorando guai "Che cosa hai fatto?"
Come sempre, la risposta di Blaise fu indiretta.
"Mi stavo proprio chiedendo chi fosse quel tipo col cappello"
"Quale tipo col cappello" chiese lei con un filo di voce.
"E' spuntato fuori da nulla con una teiera in mano" rispose per lui Anthony "Ha detto che era contento di conoscere altri estimatori del buon vecchio rito del the a tutte le ore del giorno e della notte, ci ha proposto di provare la sua nuova miscela e puf, é sparito"
"E...voi....non l'avrete mica....provata, vero?"
Nessuna risposta.
"Blaise...." lo incalzò col tono che solo lei sapeva assumere.
Come al solito, il Serpeverde non rispose direttamente.
"In effetti, mi sembrava strano che ad Hogwarts ci fossero tappeti volanti, credevo ci fosse l'embargo. Per non parlare di quel gatto con gli stivali, del coniglio col panciotto e di quella banda di omiciattoli.."
"E quell'inquietante burattino...." aggiunse Anthony con un brivido.
"Sì. Avrei giurato di averlo sentito parlare toscano. 'Maremma maiala' non mi pare un'imprecazione molto inglese"
"Ma tu parli toscano?"
"Certo. Mia madre é una Machiavelli"
"Mi piaci ancora di più adesso"
"E quei due...il Gatto e la Volpe, dico....ma li hai visti?"
"Certo che lo ho visti, ed ho visto anche una donna dai capelli turchini con una tuta azzurrina super aderente. Molto sexy, in effetti"
"Capelli turchini? Non vuol dire niente, poteva essere un Metamorfimago"
"C'erano anche due tali che chiedevano di un certo Godot"
"Deve trattarsi di uno scherzo; qualcuno deve aver trasfigurato gli Elfi Domestici" concluse con serietà Blaise.
"E' quello che penso anch'io" concordò Anthony.
L'espressione di Hermione, che era ammutolita di fronte a quest'assurda conversazione, passò dall'incredulità allo stupore, dallo stupore al raccapriccio, e dal raccapriccio all'orrore puro.
"Blaise Zabini!" urlò quando ebbe finalmente filtrato l'informazione più importante "Vuoi dire che non contento di aver fatto ingurgitare quel tuo assenzio velenoso ad Anthony e di aver quindi fatto ubriacare un Prefetto, avete bevuto entrambi l'intruglio che vi é stato offerto da uno che si fà chiamare Cappellaio Matto?"
Blaise cominciò ad agitarsi.
"Che ne sapevo io....non so niente di Letteratura Babbana. Avrebbe dovuto essere Goldstein ad accorgersi di chi si trattava; é lui quello di Sangue Misto"
"Non cercare di scaricare la colpa sugli altri...sul serio, a volte mi chiedo se tu sia davvero intelligente come credo, o piuttosto pazzo come si mormora nella scuola" la ragazza lo tirò in piedi senza tanti complimenti "Avanti, portiamo Anthony in infermeria, poi mi devi aiutare a cercare gli altri personaggi usciti dai libri"
Blaise pensò fosse il caso di non contraddirla.


"Mi scusi signorina?"
Adesso Padma ne aveva abbastanza....sbatté il pugno su 'Magia Oscura lezioni pratiche', sottotitolo 'Tutto quello che non dovreste sapere e che é meglio sappiate', edizioni Pret a Sorcier, ventesima ristampa.
"Sì?" chiese, una nota stridula nella voce.
"Per caso, ha visto un uccellino azzurro?"
Ma per chi l'avevano presa, per il guardiano del giardino zoologico?
"NO" sbottò a denti stretti "Né conigli, né cani, né uccellini azzurri....in compenso, ho visto un Gatto con gli Stivali, un esercito di topi che trainava un leone addormentato, un Lupo, un drappello di Lillipuziani e degli esseri blu che parlavano come dementi....a vostra scelta"
I due bambini se ne andarono scuotendo la testa; se quella ragazza era così di cattivo umore, di certo non aveva incontrato l'uccellino azzurro.


"Domani sarà pure un altro giorno, ma intanto potrei dedicarmi al mio sport preferito"
La donna si guardò nel primo specchio disponibile e sorrise
"Ossia, la caccia agli uomini...é una vita che non flirto con qualcuno. Cortesemente, cara" disse rivolta alla ragazzina bionda che occupava lo specchio "potresti spostarti? Non riesco a vedermi bene"
Ozma (l'Ozma di Oz) obbedì.
"Splendida come sempre, Miss Scarlett O'Hara" disse a se stessa.
"Proprio così, la ragazza più bella di tutto il Sud" rispose la Scarlett dello specchio.
"Senti, tu che vivi qui" iniziò Scarlett rivolta al proprio doppio "sapresti mica dirmi se c'é qualche maschio disponibile nei dintorni?" si guardò attorno "Direi sui trentacinque - quaranta, alto magari, colto e signore? Mi sembra che quanto a gusto, il padrone di casa debba averne a bizzeffe, anche se un pò macabro"
La Scarlett dello specchio s'illuminò "Ho chi fa al caso tuo"
"Fantastico" gongolò la Scarlett in carne ed ossa "Chi e dove?"
"Si chiama Severus Piton ed é professore in questa scuola. L'età é quella giusta e pure l'aspetto non é male. Prova nella saletta professori della Biblioteca, é la seconda porta alle tue spalle"
Scarlett ringraziò e partì alla carica.
"Quanto?" chiese Ozma di Oz alla Scarlett dello specchio
"Dieci galeoni che se lo fa"
"Andata"


Finalmente un pò di pace, pensò Padma esasperata.
Nell'ultima ora, a causa di quell'incessante via vai di esseri di tutte le razze, non era riuscita a fare nessun passo avanti con le sue varie, molte e disordinate letture (era passata a '1001 Incantesimi fai da te', sottotitolo 'Il meglio del peggio') ma - a Dio piacendo - era quasi un quarto d'ora che non veniva più interrotta.
Forse quei rompiscatole avevano trovato i loro conigli impanciottati, cani, uccelli azzurri, gatti - con o senza stivali - o quello che era, senza seccare la gente che cercava di farsi una sana lettura in santa pace....era chiedere troppo?
Tirò fuori dalla tasca lo specchietto da borsa e si accinse a darsi una sistemata....peccato che lo specchio fosse occupato da una ragazza a lei del tutto sconosciuta.
Padma e la ragazza si fissarono.
"Mi scusi, per caso ha visto una ragazzina con un cane?"
Padma fuggì urlando dalla Biblioteca.


Severus Piton non ne poteva più: quella tappetta dalla voce squillante gli si era attaccata alle costole quasi venti minuti prima e non pareva avere alcuna intenzione di mollare la presa.
Cadeva male; normalmente le donne lo irritavano - salvo rarissime eccezioni - e quelle svelte e civette erano addirittura fuori dalla sua lista di preferenze. Questa poi aveva alcune caratteristiche extra che servivano solo ad indispettirlo ulteriormente.
"Senta signorina" sbottò infine "a parte il fatto che non ho ancora capito chi lei sia e come abbia fatto ad arrivare fin qui, anche se un'ideuzza ce l'avrei, non sono dell'umore adatto per rimorchiare qualcuno. Inoltre, lei ha diverse cose che non vanno"
Scarlett sbattè gli occhioni, per nulla impressionata. Tutto già visto e sentito: i tipi che facevano resistenza erano i più divertenti, e non ce n'era stato uno solo che alla fine non avesse capitolato.
"Ad esempio?" chiese sbattendo le lunghissime ciglia con un sonoro flap flap.
"Elenco in ordine alfabetico o casuale? Immagino che casuale sia più che sufficiente, visto il livello della sua conversazione"
Severus si concentrò mentre Scarlett fingeva di non capire, cercando di resistere alla voglia di abbattere l'indisponente cattedratico con un colpo del Liddell - Scott che stava sul tavolo.
"Dunque, occhi verdi, statura di un Elfo Domestico, accento irlandese, nessun rispetto per la privacy del prossimo..."
"Ehi" esclamò Scarlett punta sul vivo, riconsiderando seriamente l'ipotesi di usare il vocabolario come arma "Cosa c'é che non và nell'accento irlandese?"
Severus ghignò "E irritante"
Scarlett si impettì in tutta la sua (scarsa) statura.
"Lei é davvero offensivo....lei....lei non é un gentiluomo"
"E lei, é forse una signora?"
"Tale e quale al mio ultimo ex marito...."
"Perché non mi sorprende scoprire che il fortunato mortale é effettivamente un ex?"
Scarlett, furibonda, gli voltò le spalle e si allontanò decisa.
"Pagare, pagare!" sussurrò Ozma di Oz alla Scarlett dello specchio, agitandole la mano sotto il naso.
"Aspetta....non é mica finita"
In effetti, la Scarlett in carne ed ossa si era bloccata a metà strada ed afferrato il Liddell - Scott lo usò come un maglio, abbattendolo sulla mandibola del disgraziato Piton che finì a terra come una buccia di fico.
"Ha" disse Scarlett soddisfatta "Ora mi sento molto meglio!"
Fece dietrofront e si mise all'immediata caccia di un altro maschio, sopra i sedici e sotto gli ottanta, che avesse voglia di farle un pò di compagnia.
La Scarlett dello specchio, sbuffando, pagò la scommessa a quella usuraia di Ozma di Oz.


"Accidenti, ragazzi. E' un'occasione da non perdere"
A Seamus brillavano gli occhi; il ché non era mai una cosa tanto positiva.
"Che cos'hai in mente?" chiese Dean sospettoso
"Ma non avete sentito? I personaggi dei libri babbani hanno preso vita"
"E....?" lo incalzò Neville che invece trovava tutto molto sgradevole. Da buon Purosangue nutriva un pò di diffidenza nei confronti dei manufatti e delle invenzioni babbane, perché i loro personaggi letterari avrebbero dovuto costituire un'eccezione?
"Ho sempre desiderato conoscere il protagonista del 'Giro del mondo in 80 giorni"
Dean levò gli occhi al cielo.
"Non so se sia una buona idea mettersi a cacciare questi esseri" fece notare Neville preoccupato "Avete sentito cos'hanno detto Piton e la Carfax....é già successo ai loro tempi e non mi é sembrato che ricordassero l'esperienza con piacere, anzi direi il contrario" occhieggiò lo specchio dove fino a pochi minuti prima stavano le due Ozma "Guardate l'effetto che quella ragazza di Oz ha avuto sulla nostra Ozma; le é venuta una crisi isterica"
"Perché la nostra Ozma é isterica" notò Seamus, che non voleva sentire ragioni.
"Neville potrebbe avere ragione" tentò Dean
"Tu quoque" ironizzò l'irlandese "Non credo alle mie orecchie; tu sei figlio di babbani, queste creature per te dovrebbero essere del tutto normali"
"Dici?" chiese l'amico mentre guardava perplesso Aladino che sfrecciava sul proprio tappeto volante.
"WOW" esclamò Neville "Un tappeto volante...credevo ci fosse l'embargo"
Gli altri due lo fissarono.
"Scherzavo" si schermì il ragazzo "Io so solo che questi babbani devono avere una fantasia malata; un gatto che appare e scompare, una fata che tintinna ed un'altra in tutina aderente, una balena bianca che lotta con una piovra gigante, per non parlare di quel brutto burattino semovente.....voglio dire; é Magia Nera.."
"Errore" lo corresse Seamus "Si chiama Fantasia"
"Grazie per la precisazione....faccio volentieri a meno" borbottò Neville, testardo guardando stupefatto un gruppo di Nani Picchiatori che canticchiavano marciando in fila indiana.
"Mi avete stancato" disse Seamus alzandosi dalla propria sedia "Fate quello che volete....io ho tutta l'intenzione di divertirmi e lo farò"
"Se ti capita qualcosa, non dire che non ti avevamo avvertito"
Ma Dean sapeva di stare sprecando fiato.


La bambina col cappuccio rosso non capiva; ma che strano posto era quello? Un attimo prima si trovava nel bel mezzo di un bosco ed un secondo dopo era piombata in una biblioteca.
Che si fosse addormentata? Si diede un pizzicotto, giusto per scrupolo, ma il dolore che provò la convinse di essere effettivamente sveglia.
Che fare?
Chiedere a qualcuno, pensò Cappuccetto Rosso, che era una persona dotata di senso pratico.
"Ciao" disse alla bambina cenciosa con un cesto di fiammiferi "Scusa se ti disturbo, ma mi sapresti dire dove siamo?"
La bambina cenciosa si strinse nelle spalle; non era facile che la gente le parlasse con gentilezza.
"Dovevo andare a trovare mia nonna ma temo di essermi persa"
"Io una nonna non ce l'ho più. E' morta" rispose l'altra bambina, cominciando ad accendere un fiammifero dietro l'altro.
"Mi dispiace" mormorò Cappuccetto Rosso che guardava con un pò di allarme tutte quelle manovre che lei percepiva come attentati incendiari.
"Grazie, sei gentile" altro fiammifero.
"Io sono Cappuccetto Rosso" si presentò, sempre senza perdere di vista le fiammelle giallognole che attiravano tanto la compagna.
"Io non ho nome. Mi chiamano la Piccola Fiammiferaia"
"Fiammiferaia?" Cappuccetto Rosso soffocò una risatina "Direi che stai cercando di passare di grado....da piccola fiammiferaia ad apprendista piromane"
L'altra bambina le lanciò uno sguardo, appunto, incendiario.
"Chi parla.....colei che si diletta a giocare al piccolo chimico...lo so che hai drogato le torte"
Cappuccetto Rosso ignorò volutamente l'accusa.
"Beh, ti saluto" si accomiatò fredda "Devo ritrovare la strada di casa"
"In bocca al lupo"
Cappuccetto Rosso fece un gesto molto maleducato in direzione della fiammiferaia.


Seamus Finnigan stava setacciando la Biblioteca in lungo ed in largo; e tutto ciò in cui si era imbattuto gli era piaciuto immensamente.
Aveva visto Padma Patil fuggire a precipizio dopo che Ozma di Oz le aveva parlato dal suo specchio, aveva incrociato una tappetta dall'accento irlandese (si chiese vagamente chi fosse) intenta a tampinare Piton, un gruppo di nanetti canterini era scomparso dietro uno scaffale ed un burattino che parlava una strana lingua scappava inseguito da un Uomo di Latta munito di accetta (Seamus non lo sapeva ma l'Uomo di Latta cercava solo di farsi oliare le giunture del collo).
Il Grifondoro si sentiva nel suo elemento quando, ad un certo punto, fu distratto da una conversazione tra due persone che si stavano rapidamente avvicinando.
"Olimpia, figlia mia" stava dicendo un uomo dall'aria strapazzata che risaliva il corridoio insieme ad una giovane dallo sguardo vacuo e che si muoveva in modo non diverso da quello dell'Uomo di Latta; chissà, forse anche lei aveva bisogno di una bella oliata. Seamus si congratulò con se stesso per la battuta, senza immaginare di essere andato molto vicino al vero.
Incuriosito, si celò dietro una scansia; ora che poteva vedere meglio la ragazza capì cosa ci fosse di strano in lei.
Olimpia era un automa, anche se molto ben costruito.
"Siamo tornati di nuovo in questa strana scuola. L'ultima volta é stata un'esperienza interessante. Gente assurda, questi maghi; quel povero ragazzo di Nathanael sarebbe dovuto nascere qui"
"Sì, dottor Spallanzani"
"Sshh" la zittì lui "ti ho già detto di non chiamarmi così...qualcosa mi dice che il mio nome non sia proprio scritto in lettere dorate negli annali felici di questo istituto. Per un pò cercherò di passare in incognito, voglio vedere se mi riesce di prenderli per il naso"
"Sì, dottor Spallanzani" ed Olimpia, da brava robot, eseguì; afferrò il naso dello scienziato e cominciò a trascinarselo dietro.
"Do....Olimbia... brendere ber il daso in zenzo figurado, dod ledderale...Olimbia, azgoldami. Daddazione, stubido audoma..com'é che ubbidisci sembre e zolo agli ordini biù inzensadi?"
Seamus scoppiò a ridere; a quanto pareva il robot aveva un difettuccio non proprio da niente. Eseguiva sì tutti gli ordini, ma alla lettera; era una fortuna che Spallanzani non avesse detto 'prendere per le palle'.
L'irlandese, sempre sghignazzando, si voltò e seppe, con cristallina certezza, di avere finalmente trovato ciò che stava cercando; poco distante da lui, una bella ragazza giaceva addormentata.
Seamus le fu accanto con un balzo: troppo allupato per lasciarsi sfuggire un'occasione, il ragazzo non registrò le molte stranezze, la più evidente delle quali era la decina di rane che saltellava attorno alla bella addormentata e senza porre tempo in mezzo si chinò sulla giovane e la baciò e si trovò trasformato in un ranocchio lentigginoso.
La principessa senza nome aprì gli occhi e scoppiò a ridere
"Era una vita che volevo farlo!"
Si tirò in piedi e si diresse verso la saletta successiva.
"Quanto mi piace questo posto....Avanti il prossimo"
Seamus, gracidando forsennatamente, le saltellò dietro.


  
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