Ciao a tutti, sono tornata con una nuova
one-shot. L’ispirazione per questa storia mi e’ arrivata inaspettatamente
mentre il mio sguardo vagava su una versione di latino troppo difficile. Non vi
anticipo niente, solo che si tratta di una Ginny/Harry. Fatemi sapere cosa ne
pensate…
irene_evans
Personaggi della mitica J.K.Rowling.
“Fraintendiamo
sempre noi stessi e
raramente
comprendiamo gli altri.”
Oscar Wilde
NOW
irene_evans
Era un giorno come tanti altri per Ginny Weasley,
almeno cosi’ pensava la ragazza dai capelli di fuoco, fino a qualche ora prima.
Certo, c’era stata la partita di Widdicth,
l’ultima del campionato; l’avevano vinta, ma non era quell’evento che l’aveva
sconvolta.
Non era stata la vincita di una coppa a provocarle
quello stravolgimento.
Il suo animo era stato sconvolto totalmente, tanto
che non sapeva più se essere triste, arrabbiata o felice.
In quell’esile corpo poggiato al davanzale della
finestra si stava creando un uragano di sensazioni ed emozioni. Emozioni
scaturite da un semplice gesto, da un semplice bacio avvenuto pochi istanti
prima in sala comune.
Il cercatore di Grifondoro, il grande Harry Potter
le era praticamente saltato addosso e senza preavviso l’aveva baciata.
Un attimo dopo lei era scappata nel dormitorio e
ora si trovava poggiata a quella finestra a guardare il lago senza vederlo.
Proprio ora che sono riuscita a dimenticarti,
proprio ora che ho ripreso a vivere, scordandomi
di te,
di quel tuo amore utopistico…
Proprio adesso, in questo momento cosi’ importante
della mia vita,
tu irrompi di nuovo, prepotentemente nella mia
testa…
ma soprattutto nel mio cuore!
Cosa gli avrebbe dovuto dire?!
Sicuramente le voleva urlare in faccia tutto il
dolore di un rifiuto, del suo rifiuto molti anni prima. Gli avrebbe voluto gridare
che era appena riuscita a scordarsi di lui e che non sarebbe riuscita a
dimenticare nuovamente. Aveva già sofferto tanto, troppo a causa sua.
Poi in prossimità del lago guardò meglio e questa
volta lo vide: un ragazzo bruno, occhialuto, seduto da solo sulla riva.
Non poteva far soffrire anche lui, non poteva
perché non voleva.
Come poteva voler far soffrire il ragazzo che
desiderava da tanto tempo?!
Non poteva più aspettare. Fu un attimo: prese la
scopa nell’angolo e dalla finestra si buttò in picchiata verso il lago,
atterrando poi dolcemente accanto a lui.
Si guardarono per un istante e poi lui aprì la
bocca per dire parole di scuse, parole false, parole che avrebbero fatto male
ad entrambi, perché non vere.
Il dito di Ginny sfiorò dolcemente le labbra di
Harry.
I loro occhi verdi si incrociarono come le loro
labbra, in un bacio che valeva più di mille parole.