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Autore: iwantahug    10/05/2013    8 recensioni
Alla fine della seconda media, quasi a metà 2010, seguendo xfactor conoscemmo un gruppo anglo-irlandese; Gli One Direction. Ci piacevano, e quando vinsero arrivando terzi alle finali della settima edizione di xfactor io e lei non potevamo fare altro che essere felici. Poco tempo dopo uscì il loro primo singolo, what makes you beautiful.
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Sembravamo due ragazzine in piena fase adolescenziale, finchè parlavo sentivo dentro di me l'emozione, i brividi. Niente se n'era andato, è proprio vero; Le emozioni non muoiono mai.
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OneShot su due migliori amiche che dopo anni si riincontrano e parlano della loro adolescenza, delle passioni che le univano e tra queste, gli One Direction.
Dedicata a tutte le direcioners che hanno intenzione di rimanere a supportare quei cinque ragazzi fino alla fine.
Genere: Commedia, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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 Shivers.
 

Ho paura che non mi riconosca, mi sentirei una merda se mi dovesse chiedere chi sono.
Presi coraggio e titubante suonai al campanello della casa davanti alla quale ero appostata già da qualche manciata di minuti.
Sono io, sono una donna di cinquantatatre anni. Ebbene sì, non mi ritengo vecchia.  Abito in Italia, lavoro ancora e lavorerò per altri undici anni prima di andare in pensione. Ho due figli maschi che ormai sono uomini, anche loro lavorano.
Ora vi starete chiedendo perchè ho così tanta paura di suonare al campanello di una normalissima casa. Vi spiego; In questa casa ci abita la mia migliore amica.
Con lei ho passato più della metà della mia adolescenza prima che io mi trasferissi, lei rimase nella mia vecchia città mentre io mi traslocai nella casa dove abito ancor'oggi. Per essere precisi siamo diventate amiche a tre anni, al primo anno di asilo. Alle elementari la nostra amicizia si è rafforzata e cominciammo a definirci migliori amiche. Insieme ne abbiamo passate di tutti i colori. Il tempo passò e quando entrammo nelle medie fortunatamente fummo messe nella stessa classe. Ricordo ancora tutti i sei presi per miracolo, le paure per un'interrogazione, le gite... Poi ricordo loro. 
Alla fine della seconda media, quasi a metà 2010, seguendo xfactor conoscemmo un gruppo anglo-irlandese; Gli One Direction. Ci piacevano, e quando vinsero arrivando terzi alle finali della settima edizione di xfactor io e lei non potevamo fare altro che essere felici. Poco tempo dopo uscì il loro primo singolo, what makes you beautiful. 
Ricordo quella canzone, quel video, quei brividi, come se fosse ieri. Con quella canzone io e la mia migliore amica ci innamorammo veramente di loro. Non ci accorgemmo molto presto di tenere molto a quei ragazzi, non sapevamo che sarebbero diventati così importanti per noi; Non ne avevamo la minima idea.
Dopo aver ascoltato quella canzone cominciammo ad affezionarci lentamente, imparando poco alla volta i loro nomi, passioni, personalità e così via.
Dopo un paio di mesi ci iscrissimo a twitter, un social network di cui tutti parlavano, quì cominciammo a seguire ogni singolo profilo dei One Direction e anche il loro profilo ufficiale. Grazie a quel socialnetwork conoscemmo il termine 'directioners' e non so come, capimmo di far parte di quel fandom. Non abbiamo una data precisa in cui siamo diventate Directioners, lo siamo diventate con il tempo.
Con il passare del tempo cominciammo a sentire che le emozioni crescevano sempre di più, li amavamo ogni giorno di più.  Ricordo le varie date in Italia, i pianti per tutti i concerti e incontri a cui non sono potuta andare; perchè no, i miei genitori non capivano. Loro non hanno mai avuto degli idoli, non capivano cosa significasse averne uno e percui erano contro questa mia voglia di incontrare o andare ad un concerto degli One Direction. Ho sopportato moltissimi 'no', ho versato chissà quante lacrime di disperazione e altre lacrime di gioia. 
Lacrime di disperazione per tutte le cose che mi dicevano i miei genitori tipo quando mi ripetevano in continuazione che è uno spreco di soldi andare a dei concerti e che è una perdita di tempo e bla bla bla. Non li ascoltavo, mi rinchiudevo in camera mia e piangevo, piangevo chiedendomi il perchè non avessi la possibilità di avere dei genitori che mi supportassero e capissero. I miei non è che non capivano, non volevano.
Poi le lacrime di gioia, quando usciva un video di ringraziamento da parte loro, un nuovo video per un singolo. I testi commuoventi e le frasi o tweet dolci da parte loro. Tutte le lacrime che versavo quando mi riguardavo per la milionesima volta i video diary constatando quanto fossero cresciuti e di quanto successo avessero fatto. E le risate, le risate che a volte mi facevo per il loro atteggiamento infantile.
Ho dovuto sopportare gli insulti degli haters, i quali però non filavo. Non me ne fregava dei loro insulti apparte quando insultavano i ragazzi, allora cominciavo subito a elencare tuti i loro pregi e via così, facendoli rimanere basiti.
Ricordo tutti i brividi, le twitcam, i rumors, i concorsi per vincere un biglietto, la modest che li faceva lavorare troppo, i tour, gli album, le situazioni strane che ci facevano venire la cagherella come quella di 'mister x' e altre riguardanti l'argomento 'larry' per esempio le due eleanor, mi facevo di quelle risate ma allo stesso tempo ragionavo sulle varie situazioni strane. Bei tempi quelli.
Poi passammo alle superiori, ci iscrissimo alla stessa scuola, avevamo le stesse passioni. Eravamo così unite che la gente ci scambiava per sorelle. Diventavamo sempre più unite, c'erano tante cose che ci legavano in modo particolare e una di queste erano appunto gli One Direction.
Arrivammo all'università, dove purtroppo, dovettimo spararci. Arrivò il momento il cui io dovetti trasferirmi. Fu un periodo difficile, separarmi da una persona con la quale avevo trascorso sedici anni e alla quale avevo promesso di esserci fino alla fine, è stato... terribile. 
Ora sono quì, davanti a casa sua, per portare a termine la mia promessa. Non l'avrei più lasciata.
 
Sentii un rumorino poi una voce metallica uscì dal citofono:'Chi è?'
Tremai, mi vennero i brividi a sentire la sua voce dopo che erano passati poco più di trent'anni.
Pensai alla sua domanda; chi ero io? Come mi sarei presentata?
Cominciai ad entrare in panico, non potevo dire semplicemente il mio nome come se nulla fosse, le prenderebbe un infarto. So ch ci tiene a me quano io tengo a lei.
Optai per una risposta semplice.
'Sono io.' Dissi con la poca voce che avevo;
Ci fu qualche secondo di silenzio poi un rumore e di nuovo silenzio. Per poco pensai che mi avesse preso per, che so... Un testimone di geova o uno dell'Enel ma quando aprì la porta la vidi, con il fiatone e i capelli scompigliati.
E' identica a qualche trentina di anni fa, eccetto qualche ruga. I capelli erano più secchi e la pelle più scura. 
Mi vennero le lacrime agli occhi quando vidi che aveva cominciato a piangere. Mi avvicinai a lei titubante e lei mi abbracciò forte. Non aspettavo altro, l'abbracciai anche io, più forte ch potevo.
Non c'era bisogno di parole in quel momento, eravamo ancora capaci di capirci con lo sguardo e io ora vedevo felicità nei suoi occhi.
'Mi sei mancata' Sussurrai affondando ancor di più la testa tra i suoi capelli;
'Anche tu, non immagini quanto' Ci staccammo dall'abbraccio e non potei fare altro che sorridere.
'Come va la vita?' Chiese;
'Abbastanza, sentivo un vuoto, a volte c'erano quei momenti in cui avevo bisogno di te' Ammisi; Mi vennero le lacrime agli occhi e lei mi invitò ad entrare in casa sua.
Entrai. I mobili erano gli stessi, tutto era uguale. Aiuto, mi sa di morire quì, dalla felicità.
Sentii la mia migliore amica abbracciarmi di nuovo e io ricambiai ancora, entrambe in questo momento avevamo bisogno di infiniti abbracci.'Ora che sei quì, non te ne andrai via di nuovo, vero?' Sussurò;
Cominciai a piangere, non ce la facevo, non so perchè. 'No, resto a portare a termine la promessa.' Risposi;
Sembrava stranita. 'Quale promessa?' 
Sorrisi.  'Insieme per sempre, migliori amiche fino alla fine, ricordi?' Dissi ricordando tutte le volte che ce lo dicevamo da piccole;
Mi sorrise di rimando e vidi che aveva gli occhi lucidi. 'Grazie' Sussurrò;
Ci dirigemmo in salotto e preparò un caffè. Cominciammo a parlare come delle donne, cosa che insieme non abbiamo mai fatto prima, non abbiamo mai bevuto un caffè insieme prima d'ora.
'Quindi tu non hai figli?' Chiesi stupita;
'No' Rispose sorridendo;
'Perchè sorridi?'
'Non lo so, solo che non mi sentivo all'altezza di avere figli, ero debole, volevo essere libera ed ora è troppo tardi' Spiegò;
Sorrisi. 'Non c'è nulla di male'
'Come ti sei trovata nella nuova scuola quado ti sei trasferita?' Pensai a come rispondere alla sua domanda, non ricordo molto della mia adolescenza senza di lei;
'Abbastanza bene. La tua assenza si faceva sentire ma in ogni cosa, in ogni argomento c'era qualcosa che mi faceva pensare a te.' Sorrisi sapendo che anche lei stava pensado a ciò che pensavo io;
Lei rise. 'Ricordo che ogni nostro argomento e pensiero erano gli One Direction!'
'Già, te li ricordi?' Dissi ridendo;
'Ovvio, come potrei scordare cinque ragazzi che ci hanno cambiato completamente la vita?' 
'Ne hanno dato un senso.' Ammisi commossa;
'Alla fine ci sei riuscita?' Chiese ritornando seria;
Appena vidi la sua espressione mutare mi allarmai. 'Riuscita a fare che?'
'A incontrarli.' Disse titubante.
Persi un battito. Sorrisi.
'Sì, non ti dico che emozione.-' Non riuscii a trattenere le lacrime '-Te?'
Lanciò un gridolino isterico poi mi saltò addosso urlando. 'Sì! Uno dei giorni più bella di tutta la mia vita. Ora tu mi racconti com'è stato, dov'è successo e cosa hai fatto, insomma concerto o m&g?'
Risi per la sua reazione poi me la scansai e cercai di calmarla 'Mantieni la calma, ora ti racconto poi però voglio sentire te.' Mi sedetti comoda e con tutta la passione che avevo cercai di raccontarle al meglio ogni minimo dettaglio di quel giorno.
Sembravamo due ragazzine in piena fase adolescenziale, finchè parlavo sentivo dentro di me l'emozione, i brividi. Niente se n'era andato, è proprio vero; Le emozioni non muoiono mai... Perchè sì, directioner per sempre.



***


Now i'm a waaaaaaaarrior,
 
Hola bitchagos, i'm back.
Avete ascoltato le nuove canzoni del nuovo album di Demi Lovato? Minchia, io non ho resistito ad aspettare fino al 14 Maggio a prendermi il cd e le ho ascoltate su youtube, che trasgry AHAHAH ouo

Anyway, questa os l'ho scritta perchè... Perchè non lo so.
Non ha molto senso. Ceh, voglio dire, ha senso solo che forse qualcuno dirà che non ha senso e mi farete sentire una merdina :c
So solo che sono 'depressa' per via del 19 maggio e del 20 maggio che gli oned vengono in italia e io non potrò andarci, che poi abito vicino a verona ma non ho il biglietto.


Questa os simboleggia un po' i miei pensieri e bla bla, insomma tutte un giorno riusciremo ad incontrarli, basta aspettare e continuare a crederci.
Infondo, SE UN SOGNO HA COSì TANTI OSTACOLI E' QUELLO GIUSTO.
Questa frase vale per tutti i sogni, ovvio sdfgh


Non ho messo il nome della protagonista e neanche della sua migliore amica e neanche della città e neanche di niente, come avete potuto vedere c:
Non li ho messi perchè ogniuna di voi potrebbe dare il suo nome alla protagonista, potete far finta che stia succedendo a voi.
Non so come spiegarmi, io finchè la scrivevo tremavo ed ero tutta emozionata sdfghj *-*


Detto questo, fatemi sapere cosa ne pensate, bye bitchagos.

 
Twitter: @DuskaLoves1D






 
  
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