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Autore: deea dee    10/05/2013    1 recensioni
Questo è il mio primo racconto su EFP e su Delena..riguarda il mio personale modo di vedere il loro amore molto più che epico. Parla di un'Elena molto più forte e decisa e del suo Damon, di come sono cambiati e di come evolverà il loro rapporto..spero sia di vostro gradimento..
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Scusate per la lunga attesa per questo nuovo capitolo, ma ho avuto un sacco da fare. Prometto che per i prossimi non dovrete attendere così tanto. Ciao e alla prossima:)

POV DAMON

Baby cacciatore? Quando intendi onorarci con la tua presenza?” – Jeremy era ancora in camera sua noi eravamo tutti pronti inclusa Elena che ora mi guardava in cagnesco – “Sei peggio di una donna lo sai?” – rincarai la dose sperando che potessimo partire una volta per tutte. Finalmente la porta si aprì e la faccia di colui che ne uscì sembrava quella del comandante delle forze armate e marina militare messi insieme – “Ma stai zitto e andiamo!” – mi disse richiudendo la porta dietro di se e precipitandosi frettolosamente fuori casa con un borsone dall'aria molto pesante in mano. Magari si era costruito un carro armato anti- vampiro e arrivato a destinazione doveva solo assemblarlo. – “Guarda che sei tu quello in ritardo.” – conclusi io e insieme agli altri mi avviai fuori casa. – in quale macchina viaggia Shane?” – chiese mio fratello alle mie spalle – “Con me ed Elena naturalmente.” – e sorridendo mi girai verso di lui – “Chi ha detto che voglio venire con te Damon?” – senti dire ad Elena in tono acido – “Allora vorrà dire che saremo solo io e lei professore. Gli terrò una lezione avanzata di storia.” – “ Perchè deve venire con te?” – si intromise Stefan ancora – “Perchè, fratellino, se cerca di fregarci sono l'unico che gli spezzerà il collo a sangue freddo.” – “Oh, oh lo so fare pure io questo.” – Klaus si era unito alla combriccola e si sentiva già come a casa sua, ma non tutti la pensavano così – “Già, infatti è l'unica cosa che ti riesce bene.” – gli disse Caroline facendo una smorfia all'antico più temuto al mondo. La faccia di Klaus si incupì, ironico come una donna, considerata una creatura fragile, possa mettere K.O. Anche il più forte degli uomini. – “Basta smettetela. Non abbiamo tempo per queste sciocchezze, dobbiamo andare. Elena andrai in macchina con Damon e Shane così se per caso lui cerca di ammazzarlo senza motivo tu lo fermerai...” – “Chi ti dice che riuscirà a fermarmi streghetta?” – “...sono sicura che troverà un modo. Andando avanti...Caroline tu andrai in macchina con Stefan, mentre io e Jeremy andremo con Klaus.” – ci guardammo tutti intorno dopo quest'ultima inaspettata assegnazione dei posti – “Non se ne parla.” – aggiunse convinta Elena mentre un sorriso compiaciuto compariva sul viso dell'ibrido originario – “Ascolta Elena con Klaus Jer sarà il più possibile al sicuro, sai bene che non ha intenzione di torcergli un capello, per lui è molto più importante trovare la cura e tra di noi non c'è nessuno più forte di Klaus. Inoltre ho ormai abbastanza potere per tenerlo sotto controllo.” – Ne sei proprio sicura Bonnie?” – “Si Elena sicurissima. Stai tranquilla, non permetterei mai che gli accada qualcosa di male.” – “Va bene.” – si arrese lei e poi la senti sussurrare alla strega – “Ma proprio con questo traditore dovevi mettermi?” – “Sono sicura che saprà farsi perdonare.” – rimasi colpito dalle parole della streghetta e pensai di essermele sognate – “Oh ne dubito” – fu l'ultimo commento di Elena prima di avviarsi verso la macchina. Alzai gli occhi al cielo e mi avviai pure io insieme, forse, all'unica persona con cui potevo aspirare di avere una conversazione durante il tragitto. – “Noi andiamo per primi il professore qui dice di saper già la strada. Dico bene?” – “Si certo. Avviamoci Verso Jacksonville.” – “Cos'è una gita scolastica?” – “No. Una gita nel cuore delle tenebre.” – fini di dire Shane con un mezzo sorriso stampato in faccia. Salimmo in macchina e con me davanti si sedette il professor creapy e dietro di me la mia Elena che sbuffò sonoramente sbattendo lo sportello – “Hey la mia macchina alla fine della gita la voglio senza graffi.” – “Oh scusami, Damon! Se l'avessi saputo avrei sbattuto lo sportello più forte!” – e detto questo incrociò le braccia e guardò fuori dal finestrino mentre io mettevo in moto. Sembrava una bambina. Ne avevo combinate di peggiori e le era sempre passata piuttosto in fretta, ora sembrava avessi ucciso qualcuno. Mi correggo qualcuno a lei caro. Si preannunciava un viaggio lungo e il cielo era nuvoloso, l'aria si stava caricando di umidità e un venticello gelido soffiava spostando i rami degli alberi, segno che da li a poco avrebbe piovuto. Il professore diede le indicazioni per prendere l'autostrada che ci avrebbe portati il più possibile vicini alla nostra destinazione e da quel momento in poi passarono ore prima che ci facesse uscire. Il viaggio sull'autostrada fu alquanto teso perchè sentivo dietro le mie spalle come un aura malvagia perseguitarmi e incenerirmi con lo sguardo ed ero sicuro che se avesse potuto mi avrebbe dato fuoco all'instante. Ogni tanto le lanciavo qualche battutina, ma lei rispondeva a tono tenendomi testa. Shane, invece, strano a dirsi ma era più di compagnia, non che mi importassero le sue chiacchiere ma almeno mi distraeva dal killer Elena. Verso sera concordammo che era meglio prendere un'uscita per trovare un albergo nei dintorni e far riposare i deboli umani. Non capivo perché non ci avessero fatto un disegno con il posto e basta, avremmo sicuramente concluso prima noi soli vampiri. Prese le chiavi del primo albergo trovato per strada mi avvicinai ad Elena – “Vieni in camera con me?” – “Come ti pare, ma dormirai in poltrona.” – e con ciò mi prese dalle mani la chiave e si avviò verso l'ascensore. La raggiunsi subito e salimmo augurando agli altri la buona notte e dolci incubi – “Per quanto tempo pensi di essere ancora arrabbiata?” – le chiesi non appena fummo soli – “Il tempo necessario a farti ammettere di aver sbagliato e chiedermi scusa.” – rispose lei molto seriamente. – “Elena mi dispiace, davvero e tu lo sai...” – “No non lo so Damon!” – “Elena mi dispiace aver agito alle tue spalle con tuo fratello e averti estromesso, ma credimi era per il tuo bene. Quando un vampiro è guidato dal suo istinto non è più in grado di ragionare razionalmente e tu eri guidata dall'istinto di protezione verso tuo fratello, non saresti stata in grado ne di combattere in maniera efficiente se ce ne fosse stato bisogno, ne di proteggere Jeremy a dovere.” – “E' tutto ciò che mi rimane Damon non posso perdere anche lui.” – “Lo so e ti capisco credimi, ma c'eravamo noi non avemmo mai permesso a nessuno di fare del male a tuo fratello, IO non lo avrei mai permesso non me lo sarei mai perdonato.” – conclusi prendendole il viso tra le meni e guardandola negli occhi per la prima volta dopo quella serata della caccia – “Lo so. Ma hai sbagliato.” – “Perché te la prendi solo con me? E' stata un'idea del tuo caro fratellino.” – “Come se tu non lo avessi già pensato prima che fosse lui a dirtelo. Damon sei il mio ragazzo dovresti stare dalla mia parte...” – disse lei appoggiando le sue mani sopra le mie mentre io spalancavo gli occhi. Aveva detto ragazzo, aveva proprio detto ragazzo – “Si Damon sei il mio ragazzo e mi aspettavo che almeno tu avresti avuto più fiducia in me.” – deglutì rumorosamente e appoggiai la mia fronte alla sua chiudendo gli occhi e respirando il suo dolce profumo – “Mi dispiace, per favore perdonami, come vedi a volte anche io guidato dai miei istinti sbaglio. Volevo tenerti al sicuro a tutti i costi, perdonami. Ti amo Elena, perdonami.” – “Ti perdono e ti amo anche io, ma per favore pensa anche a ciò che voglio io la prossima volta.” – “Ci proverò promesso.” – e appoggiai le mie labbra alle sue unendole finalmente in un bacio che da due giorni bramavo come l'aria, per me ormai lei era indispensabile e mai vi avrei potuto rinunciare. Ci coccolammo un po' e poi ci addormentammo uno nelle braccia dell'altro.

 

3:25

NOOO aspettaaaa!” – mi svegliai di soprassalto con Elena che gridava al mio fianco – “Elena svegliati è solo un incubo, svegliati!” – lei aprì bruscamente gli occhi mentre era ancora a bocca spalancata – “Cos'è successo? Dov'è la bambina?” – chiese in ansia – “Elena non c'è nessuna bambina, hai solo avuto un incubo.” – lei sembrava tornare in se e rendersi conto della situazione, quando vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime – “Elena ma cos'hai?” – “Basta per favore...basta con questi stupidi incubi...” – si lamentò a voce bassa alzandosi a sedere e prendendosi la testa fra le mani e continuando a dire – “Per favore basta...”. La presi tra le braccia e le carezzai i capelli – “Shh non è nulla era solo un sogno Elena. Tranquilla. Ora ci sono io se vuoi puoi raccontarmi il sogno, ma stai tranquilla non è successo nulla.”. – Dopo un po' si calmo e alzò la testa per parlare...

 

POV ELENA

Ero di nuovo su quella stupida isola...” – “Aspetta. Di nuovo? Isola?” – chiese Damon impaziente – “Sono già un paio di notti che sogno questa isola e una voce dentro la mia testa mi dice di arrivarci il prima possibile perchè questo è quello che devo fare che devo porre fine a qualcosa...” – “Porre fine a qualcosa? A cosa?” – “Fammi finire Damon. Non so a che cosa perchè la voce non me lo dice, mi dice solo di arrivare il prima possibile e porre fine a tutto. Subito dopo però sento un'altra voce che mi parla e mi dice di non andarci di stare il più lontano possibile da quel posto e di non ascoltare la voce nella mia testa. Sono riuscita ad individuare a chi appartiene la seconda voce: è una bambina, una bambina bellissima dai lunghi capelli mossi color cioccolato e dagli occhi blu. Blu come il colore del mare che alla fine di ogni sogno mi travolge facendomi svegliare di soprassalto.” – conclusi la mia storia sugli strani sogni che ormai ogni notte turbavano il mio riposo e vidi Damon perplesso e riflessivo – “Forse domani mattina dovresti parlarne con Bonnie. Lei sicuramente ne capirà più di me. Che strano però: una bambina...” – “Tutto ciò che mi riguarda è strano Damon.” – un sorriso ironico gli incurvò le labbra e mi bacò la fronte – “Prova a dormire ora. Ne riparliamo la mattina.” – chiusi gli occhi e provai a riaddormentarmi cullata dalle sue braccia. Il giorno dopo ero impaziente di parlare a Bonnie, ma lei non c'era, Shane ci disse che Klaus non poteva più aspettare e che erano partiti prima di noi seguendo la mappa. Maledetto Klaus cosa gli cambiava aspettarci? Ripartimmo anche noi, ma durante il tragitto nessuna traccia degli alti 3 – “Siamo molto vicini...” – disse il professore – “I vostri amici saranno sicuramente già arrivati.” – Effettivamente per l'ora di pranzo fermammo le macchine su uno scoglio e Shane prese nuovamente la parola – “Siamo arrivati.” – “Ci prendi in giro?” – chiese Damon poco convinto, per me invece era un sollievo: non c'era nessuna isola. I sogni erano solo sogni. – “No affatto. Per arrivare nel luogo preciso dobbiamo saltare.” – “Scusa puoi ripetere?” – Riprese nuovamente Damon – “Questa parte di oceano è solo una copertura, saltando ci ritroveremo nel posto che stiamo cercando.” – dopo una lunga discussione tra il vampiro e il professore decidemmo di saltare altrimenti non saremo mai arrivati a destinazione. Fui io la prima a saltare e mentre stavo precipitando sentì la voce nella mia testa – “La fine è vicina.” – e all'improvviso il terrore mi travolse, ma ormai era tardi ero già in acqua e nuotavo verso la superficie. Quando uscì sentì uno strano vento freddo investirmi il viso, “Che strano...” pensai “prima non c'era vento ed era soleggiato, ora invece una coltre di nuvole copriva il cielo”. Mi guardai in torno e...un attimo conoscevo quel posto!

  
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