I don't love men who love other women,
I think more of myself than that.
But that doesn't mean I can't be your special friend.*
E la stringi più forte, come a tentare di fermare quel tremito, il dolore subdolo che la tormenta e il terrore della morte che le ricorda che, dopo cinquecento anni, tutto sta finendo.
Alla penombra della stanza si sostituisce la splendente luce del sole: i raggi carezzano la giovane vampira e illuminano la sua pelle chiara, priva di alcuna ferita mortale. In realtà non può avvertirne davvero il dolce tepore; è solo il ricordo di quel calore ciò che avverte, ma le basta.
È stupita di trovarti lì, nel suo posto preferito, ma felice di non essere da sola. Si adagia accanto a te, e il suo abito color del cielo si dispiega sul prato mentre la abbracci.
«Il dolore è passato»mormora, e sulle sue labbra affiora un sorriso. Un sorriso sincero. «Adesso non ho più paura»confessa, e tu sai che è giunto il momento: la fine del vostro giorno perfetto.
Le lasci la mano, afferrando il paletto di legno chiaro che hai preparato, pronto a mettere fine al suo dolore.
«Facciamo una gara fino agli alberi!» Il suo sorriso ti strugge l’anima, ma le sorridi. «Si parte al mio tre…»
Uno.
Due.
Un unico affondo, dritto al cuore, un unico gemito mentre la vita la abbandona e il dolore sparisce per sempre.
E un’unica lacrima sul tuo viso, mentre ti rendi conto che lei non c’è più.
Ed ora il suo male è diventato il tuo male.
Note: *citazione 2x11
Il titolo si rifà al dialogo tra Damon e Alaric nell'episodio 3x19.