Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: Marty_Angel    10/05/2013    8 recensioni
Dal capitolo 11:
- Non lo so principessa ma se non ti va bene, ti scarico qua- sbottò sbrigativo lui. Quella subito negò con la testa e si strinse maggiormente al suo collo. Qualcosa dentro di lei, una piccola minuscola parte, la incitava a fidarsi di quel mostro e di non contraddirlo troppo se voleva sopravvivere. Ma l'avvocato Grant rimaneva sempre l'avvocato Grant.
- Comunque sappi che mi devi un Suv nuovo!- sibilò velenosa ripensando alla sua povera macchina ridotta ormai simile ad una sottiletta. Duncan non poté fare a meno di scoppiare a ridere.
Genere: Erotico, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Duncan/Courtney, Trent/Gwen
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
9

Duncan, con indosso una tuta da carcerato di un vivace color arancione, era spaparanzato su una delle due sedie presenti nella stanza e stava aspettando impazientemente che arrivasse il suo avvocato. L' attesa non durò a lungo in quanto dopo pochi minuti la porta si spalancò ed entrò una figura alta e snella vestita molto elegantemente. Sul volto del vampiro si delineò subito una fantastica espressione da ebete, con tanto di bocca spalancata.

 Il ragazzo si ritrovò alquanto confuso: le sirene solitamente erano donne belle, è vero, ma anche estremamente truccate e appariscenti perché corrispondeva a una delle molteplici sfaccettature della loro nature. Lei invece aveva soltanto un pò di matita marroncina e del lucida labbra che risaltava le sue labbra morbide. Che fosse una semplice umana e che il suo fiuto si fosse sbagliato? No, l'odore di brezza marina era leggero ma presente. Allora perché il suo cervello cominciò ad elaborare fantasie erotiche che gli smuovevano il fratellino, calmo fino a pochi secondi prima?!

I vampiri si erano sempre divertiti a guardare quelle femmine così "pompate", lanciando commenti più o meno pesanti sul loro aspetto ma il tutto finiva li. Com'era possibile allora che lui la trovasse così dannatamente sexy? Loro non potevano esserle per quelli della sua specie! Era semplicemente... innaturale! Deglutì perplesso: era solo stanco e scocciato, forse la carenza di sangue umano gli aveva provocato solo una piccola allucinazione e soggezione...

- Duncan, giusto?- le domandò mentre gli porgeva educatamente la mano. Quello si riprese al suono della sua voce così calda e sensuale e riassunse il suo atteggiamento da impertinente spaccone.

- Esatto principessa! Posso avere l'onore, Onorevole, di conoscere il suo di nome?- sghignazzò il vampiro mentre aggiungeva - Piaciuto il gioco di parole?-

La ragazza sembrò non apprezzare la sua battuta di spirito e assunse un'espressione ancora più severa.

- Sono Courtney Grant e ti pregherei fin da subito di evitare di chiamarmi con quel nomignolo ridicolo in quanto poco rispettoso. Veniamo al dunque che non ho tempo da perdere, Ho letto le accuse a tuo carico: sono pesanti e apparentemente con solide basi ma riuscirò a smontarle una dopo l'altra con facilità. Ho una mia opinione su come sia andata ma, per formalità e routine, ti chiederò che cosa sia successo- la ragazza alzò gli occhi dalla cartellina che reggeva in mano e osservò il suo interlocutore che continuava a guardarla con aria beffarda.

- Indovina principessa?- rise Duncan incrociando le mani dietro la testa - L'ho preso, aperto il cranio sfracellandolo al muro, squarciato la gola e, infine, mi sono rifocillato! Sai com'è, ero un pò a secco!-

Courtney non sembrò minimamente sorpresa dalla leggerezza con cui il suo cliente gli  raccontò l'accaduto, di come avesse semplicemente ucciso un essere umano, neanche fosse la cosa più semplice del mondo. Sapeva perfettamente di che pasta erano fatti e si era promessa di non mostrarsi mai debole nei loro confronti. Sebbene le considerassero inferiori, si era prefissa l'obiettivo di dimostrare quanto questa convinzione fosse errata! Era conscia di poterli manipolare grazie ai suoi straordinari poteri persuasivi, quel teppista con quella ridicola cresta alla moicana poi sarebbe stato facile piegarlo come un ramoscello. Non sopportava il modo in cui la guardava, sembrava volesse mangiarla ma decise, per ora, di non dire nulla per non tirarla per le lunghe in quanto al pomeriggio aveva un'altra udienza in cui faceva parte dell'accusa e non poteva assolutamente tardare.

- Immaginavo- commentò gelida mentre prese due appunti su un foglio.

- Ma come principessa? Non ti scandalizzi neanche un pò di avere un assassino a pochi centimetri dalla tua bella faccia?- chiese con aria maliziosa il ragazzo alzando il sopracciglio con il piercing.

- Sono a conoscenza della vostra natura violenta quindi no, non mi scandalizzo per così poco- ribattè pronta l'avvocato e lasciando così cadere il discorso.

- Non ci sono microfoni qua? Avrei appena confessato- osservo Duncan guardandosi attorno.

- No, c'è la questione della privacy. Allora ci aspettano di là per l'interrogatorio quindi ascolta che cosa dovrai fare: negherai, ovviamente, l'omicidio mentre confermerai la tua presenza in discoteca. Nel resto delle domande ti avvalerai della facoltà di non rispondere. Al processo farò in modo che tu venga subito scagionato. Hai capito tutto?- domandò la sirena squadrandolo e chiedendosi se dentro la scatola cranica ci fosse almeno un qualche residuo di materia grigia. Lo vide annuire ed alzarsi - Bene, andiamo-

Courtney si avviò con il vampiro alla calcagna. Sul volto di quest'ultimo, nel frattempo, si dipinse un sorriso a 32 denti mentre faceva scorrere lo sguardo dalle spalle al fondo schiena della figura davanti a se: aveva proprio un culetto niente male!


                                                                                                ***


Gwen stringeva un fagottino di coperte al suo petto e lo cullava dolcemente mentre cantava una dolce ninnananna mentre l'orologio batteva le nove e mezza di sera.

- Assomigli proprio a Trent, sai Lory?- domandò con una punta di malinconia la ragazza. Il suo aspetto era terribile: occhiaie profonde e bluastre, viso più pallido di un cadavere, le labbra secche e screpolate, i capelli neri con le meches blu completamente spettinati e le mani tremanti.

La bambina addormentata sembrò agitarsi al suono della voce della madre, alzando i piccoli pugni al cielo e sbattendo una piccola aletta spennacchiata che ancora non riusciva a far rientrare. Aveva già folti ciuffi di capelli neri e occhi di un verde scuro che, secondo Zoey,  nel giro di pochi mesi si sarebbero sicuramente schiariti, diventando il tutto e per tutto uguali a quelli di Trent.

Gwen non riuscì a trattenersi, strinse ancora più forte sua figlia e scoppiò a piangere: non riusciva a capacitarsi che il suo Trent fosse morto... sentì un dolore insopportabile al petto, simile a un buco nero che tutto risucchiava mentre immagini di loro due si susseguivano veloci nella sua mente.

Lory, forse avvertendo già il dolore della madre, si svegliò di soprassalto e cominciò a piangere a sua volta disperatamente. La ragazza sembrò ridestarsi al piagnisteo e subito si impose di calmarsi: non voleva che si spaventasse! La cullò di nuovo e appena si fu calmata chiamò Zoey.

- Dimmi Gwen, hai bisogno di qualcosa?- chiese premurosa la rossa facendo capolino nella stanza.

- Si, mi tieni Lory per dieci minuti? Devo andare a parlare con Geoff...- annunciò l'angelo mentre la sua voce assunse un tono duro e gelido.

- Ma certo, aspetta che...- l'infermiera si avvicinò ma non fece in tempo a prenderla che Brick irruppe a sua volta nella stanza, quasi guarito dalla sua "profondissima ferita di guerra contro quaranta vampiri super cazzuti".

- Uh! Che tenera! Posso occuparmene io? Sarà un onore per me Signora!- esordì il cadetto mettendosi sull'attenti. Quel ragazzone muscoloso aveva un debole per i bambini! Sia grandi che piccoli, trovava sempre il modo per farli divertire, forse a causa della sua adorabile goffaggine!

- Ma certo Brick, mi raccomando però- disse Gwen addolcendosi un pò mentre le passava delicatamente la piccola.

- La proteggerò con la mia stessa vita Signora!- esclamò Brick mentre già cominciava a fare le smorfie a Lory che in tutta risposta si mise a succhiarsi rumorosamente la mano..

- E' in buone mani- sospirò divertita Zoey mentre vide i due allontanarsi.

- Lo so. Portami cortesemente della roba decente da mettermi- sbottò Gwen mentre si metteva a sedere sul letto.

- Sei ancora debole, sei sicura di voler andare? Posso prenderti una sedia a rotelle e Mike potrebbe...- la rossa non finì il discorso.

- No! Solo un paio di pantaloni e una maglietta. Non voglio che nessuna mi aiuti: ce la faccio da sola!- concluse lei senza neanche guardarla in faccia. L'altra sospirò e si affrettò ad ubbidire ai suoi ordini.

Meno di cinque minuti e Gwen si trovava in ascensore che saliva all'ultimo piano dell'enorme grattacielo. Mentre la macchina saliva, una miriadi di sensazioni diverse la invase: prima fra tutte la rabbia. Bridgette sapeva perfettamente che Trent era stanco e un'altra battaglia l'avrebbe o sfiancato o riportato morto, eppure non si è fatta scrupoli a mandarlo in prima fila! Perché non era morto quello stupido di Tyler? Oppure direttamente lei?! Strinse i pugni fino a far sbiancare le nocche: la sua morte non sarebbe rimasta impunita.


                                                                                                        ***


Geoff non si stupì quando Gwen spalancò la porta del suo ufficio e marciò dritto verso di lui. Non disse una parola, ne la fermò quando l'angelo gli sferrò un pugno violentissimo sul setto nasale, rompendoglielo. Non emise un solo lamento e attese che la sua furia si placasse.

- E' tutta colpa vostra!! Tua e di quel mostro di tua moglie!! Come avete potuto come...- Gwen fu travolta dai singhiozzi e si accasciò ai suoi piedi esausta. Non era neanche riuscita a trasformarsi e a picchiarlo come si deve... faceva veramente pena.

Il capo degli angeli si ritrovò a pensare che forse si meritasse davvero la morte. Dopotutto aveva mandato a morire uno dei suoi migliori amici... la aiutò a sistemarsi sul divanetto della stanza e si decise, finalmente, a prendere parola.

- Mi spiace... potrò ripeterlo mille volte e so che non servirebbe a niente ma ci tenevo comunque a dirtelo- sussurrò mortificato il biondo. Perdere un guerriero era già dura ma perdere un amico... beh, era tutto un altro discorso.

- Vai a fanculo Geoff. Sappi che non ti perdonerò mai e ringrazia che io sia così provata altrimenti ti avrei ucciso seduta stante- fece una piccola pausa - Sai che l'avrei fatto- sbottò lei asciugandosi le lacrime e riprendendo fiato.

- Ne avresti avuto tutto il diritto- disse semplicemente Geoff alzando le spalle. Per alcuni minuti nessuno dei due parlò finchè la ragazza non si decise a finire ciò che aveva incominciato.

- So quanto Trent tenesse alla nostra causa e se ti uccidessi ora, gli angeli non avrebbero scampo. Combatterò ancora nelle vostre file, solo per assicurare a mia figlia un futuro migliore, appena mi sarò ripresa ma quando questa maledetta guerra sarà finita, stai pur certo che ti uammazzerò e se non sarò io a farlo...- Gwen prese il polso del ragazzo e glielo strinse con forza.

Geoff urlò dal dolore a quel contatto, venendo improvvisamente travolto da una forza devastante simile ad un' enorme lama rovente conficcata in pieno petto mentre la ragazza pronunciava strani frasi in una lingua antichissima senza staccarsi da lui.

- ... sarà questo a porre fine alla tua vita- finalmente si decise a mollare la presa, lasciando Geoff agonizzante e piegato in due dal male sul divano in pelle mentre uno strano tribale con un teschio si andava a delineare sul suo arto. Boccheggiando, la vide uscire barcollante a causa della fatica ma con un espressione molto soddisfatta in viso e pronunciare le ultime parole prima di congedarsi.

- Appena tutto sarà finito, morirai senza che nessuno possa salvarti. La mia filosofia è sempre stata: occhio per occhio, dente per dente- aprì la porta - Sapevate benissimo che non dovevate mettervi contro un angelo della morte. Ora sono cazzi vostri-


                                                                                                        ***


Tutto era silenzioso nella villa di Burromuerto. Ogni vampiro si era oramai abituato al costante odore del nemico in casa e sembrò quasi non farci più caso. Si sentiva solo Scott che, alcune volte, cominciava ad urlare per la frustazione e distruggere qualche muro ma bastava l'intervento di Jo per farlo calmare.

Una figura alta e snella ticchettava velocemente i tasti di un computer mentre il suo sguardo scorreva velocemente sullo schermo. Dopo cinque mesi era riuscito finalmente ad elaborare un programma che riuscisse a farlo infiltrare nella banca dati dei vampiri e le informazioni che trovò lo lasciarono di stucco. Memorizzò tutto e così com'era entrato si volatilizzò all'istante.


                                                                                                        ***


Quando Bridgette entrò nell'ufficio di Geoff e vide l'anatema lanciatogli dall'angelo della morte, urlò terrorizzata. A nulla valsero le parole dolci di suo marito, non smise finchè non ebbe più fiato in gola. Poi fu la volta del pianto e il capo non potè fare altro che abbracciarla e consolarla.

- Tranquilla piccola... va tutto bene, non sono ancora morto. Non sappiamo ancora quando terminerà il conflitto e se terminerà mai, quindi tranquilla. Non corro alcun pericolo...-

- Come puoi essere così rilassato!?- gridò con quella poca voce rimasta - E sai meglio di me che sta per terminare tutto! Quella maledetta strega io la...-

- E' giusto così Bridgette. Sapevamo cosa comportasse avere un angelo della morte nelle nostre file e dopotutto è stato un mio errore mandare Trent a battersi, eravamo consapevoli che, molto probabilmente, non ce l'avrebbe fatta ad affrontare un nuovo scontro. Glielo abbiamo praticamente ammazzato: occhio per occhio, dente per dente-

Bridgette sapeva che la calma del suo amato derivava dal fatto che da troppi anni conviveva con dei sensi di colpa che avrebbe indotto al suicidio un qualsiasi umano. Comandare un battaglione sparso in tutto il mondo ed avere in mano le sorti di esso, lo stava logorando. L'inizio della fine era stata la morte del suo braccio destro Dj.

Bridgette ricordava ancora perfettamente la vicenda: due squadroni di venti angeli ciascuno erano stati annientati presso Cuba e il capo del terzo era riuscito a malapena a lanciare un SOS a Geoff stesso, implorandogli di volare li il prima possibile, prima di venire annientato. Grazie alla fitta rete di telecamere poste sotto il controllo di Cameron, scoprirono che gli artefici di quella strage erano soltanto cinque vampiri: Alejandro in persona (il quale non scendeva sul campo di battaglia da parecchio), Duncan, Heather, Scott e Jo.

A causa della presenza del boss dei vampiri, Geoff fu costretto a combattere e partire insieme a Dj, Trent, Owen e Mike. Purtroppo uno di loro non fece più ritorno... nessuno a parte i cinque angeli sapeva come fosse stato possibile che un vampiro della potenza di Dj potesse essere sconfitto ma sembrò che la causa di tutto fosse stata Scott. A detta di Mike era "uno dei vampiri più pazzi che avessi mai incontrato. Una furia cieca, l'Hannibal Lecter dei vampiri", nessuno ricordava che il rosso fosse così potente e rimasero completamente spiazzati. La strategia di Trent risultò inadeguata e una finta di Alejandro su Dj, permise a Duncan di coglierlo impreparato e colpirlo con il bazooka e due centimetri dal suo petto.

Dopo lo scoppio del proiettile e la caduta dell'angelo, Geoff scatenò i suoi antichi poteri e riuscì a contenere la strage che stava per compiersi e a salvare l'intera squadra, costringendo i nemici alla ritirata.

Geoff non si riprese mai più dall'accaduto.

- Abbassa le tapparelle, tra poco Alejandro si metterà in contatto con noi, come mi ha informato X. Ricordati che non sappiamo ancora che Dawn ce l'hanno loro- annunciò il biondo mentre accendeva il computer e il gigantesco monitor incassato nella parete. X era il nome con cui era identificato l'infiltrato e che il giorno prima era riuscito a confermargli che Raggio Di Luna era prigioniera nella villa. Bridgette eseguì distrutta e svuotata da ogni sentimento: sua figlia rapita e suo marito condannato a morte. Perché non era nata semplice umana?  Tutti questi problemi non sarebbero esistiti.

Verso le dieci e mezza, senza che i due toccassero nessuna applicazione, un'enorme interfaccia si aprì sullo schermo e apparve Alejandro in persona.

- Buonasera adorabili piccioni, com'è l'aria là su?- chiese ironico il vampiro incrociando le mani sulla scrivania.

- Maledetto figlio di puttana, se hai ucciso mia figlia sappi che sarò io ad ammazzarti, con le mie stesse mani! Sarà meglio per te che sia ancora viva!!- gridò aggressiva Bridgette guardandolo con odio mentre grosse lacrime le spuntavano dagli occhi verdi..

- Oh, chi ti dice che non l'abbia già fatto? Non le avete insegnato a non parlare con gli sconosciuti? Forse non sapeva che in giro ci sono dei tipi poco raccomandabili come noi?- sghignazzò divertito dalla situazione.

- Falla finita sanguisuga, ti conosco e so che un'occasione del genere non la perderesti mai!- ringhiò il biondo.

Il vampiro rise alla sua affermazione pensando a quanto fosse assurda la situazione: due nemici che a forza di battersi si conoscevano meglio di due amanti. Bel paradosso, vero?

- Non si può giocare con voi due! Ebbene si, è qui a tenermi compagnia- affermò tranquillamente.

- Faccela vedere subito!- ordinò Bridgette.

- Sta bene, stupida troia che non sei altro. Ascoltami bene Geoff, la terrò in vita ma non so ancora per quanto. Vedi alcuni miei guerrieri non vedono l'ora di smembrarla pezzo per pezzo e buttare la sua adorabile testolina in qualche ghetto della città quindi ti conviene giocare alle mie regole. Devo essere sincero, forse sarò un pò stanco ma non ho ancora deciso come sfruttare al meglio questa succulenta occasione quindi ci rivedremo domani sera alla stessa ora che qualcosa, nel frattempo, mi sarò sicuramente inventato. Ciao coglioncelli, buona notte!- si congedò ridendo dall'espressione terrorizzata dei due.

Passarono alcuni minuti a fissare lo schermo nero finchè...

- Mi sembra strano che non abbia ancora deciso che fare... non è da lui...- commentò Bridgette.

- E' per via di Duncan. Cameron mi ha informato questa mattina che è finito dentro, non vuole muoversi senza di lui. Questo però ci dà un enorme vantaggio- sorrise l'angelo sedendosi sul divano.

- Perché mai? Ogni minuto che nostra figlia passa nelle loro mani c'è un possibilità in più che muoia!- esclamò rabbrividendo al sol pensiero.

- X mi ha informato su alcuni dettaglia alquanto interessanti. Domani è un altro giorno e come ha detto Gwen: occhio per occhio, dente per dente- concluse Geoff calandosi il suo adorato ed inseparabile cappello da texano sulla fronte, gesto che sanciva inesorabilmente la  fine della discussione.

Bridgette rimase a guardarlo con lo stomaco sottosopra. La situazione era degenerata e ora il sangue del suo sangue era in mano a quegli esseri abominevoli. Non poteva crederci. La sua figura era sempre stata associata alla poiché sapeva incitare le sue truppe al meglio, portava la luce dove c'era il buio ma... cosa sarebbe successo se lei stessa l'avesse persa?






Angolo autrice:
Ehila! Come è?
Duncan: Benissimo prima che tu arrivassi!
Oh ma sai che mi sono fatta un vaccino contro i tuoi insulti? :D
Duncan: E sai che io sono come il virus dell'influenza? :D
Cioè?
Duncan: Che il tuo vaccino si può andare a farsi fottere :D
Staremo a vedere! Comunque passando al capito: 1) Spero sia piaciuto! 2) Piaciuto il "colpo di scena" di Gwen? ;) 3) Spero di avervi incuriosito su chi sia quaesto fantomatico inflitrato chiamato X (fantasia portami via... Scott: Magari ti portasse via veramente), 4) Secondo voi perchè Geoff ha concluso il discorso riprendendo la citazione di Gwen? 5) preparatevi perchè nel prossimo capitolo vi sarà un breve ma importate scorcio su Tyler e Lindsday e un altro colpo di scena sconvolgente! :D 7) L...
Duncan: 7) Quando te ne vai? :D
Scott: 8) Per sempre?
9) La piantate?
Duncan: 10) perchè mettiamo ancora i numerini?
11) Non ne ho idea, è divertente ;) alla prossima!

                                                                               12) Marty Angel
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Marty_Angel