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Autore: Giu27    10/05/2013    1 recensioni
«Non hai il diritto di intrometterti nella mia vita! Tu per me non ci sei mai stata! Papà mi avrebbe capito!» Esclamai con gli occhi lucidi.
Una lacrima scese dal volto di mia madre.
«Non nominare tuo padre, lui sarebbe stato d’accordo con me!» Disse mia madre.
«Non è vero! Lui mi avrebbe appoggiata!» Esclamai piangendo.
«Ti ho detto di andare in camera tua!» Urlò arrabbiata.
«Lo so che ti fa male parlare di papà, ma è tutta colpa tua se è morto! Tu eri troppo impegnata con il tuo stupido lavoro per accorgerti che lui aveva bisogno di te!» Le urlai contro.
«Adesso smettila Helen!» Concluse mia madre.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Erano le 11.00 quando sentii suonare il campanello di casa, mi affacciai alla finestra e vidi il mio ragazzo sorridermi attraverso il vetro. Scostai la tenda facendo segno a Andrew di aspettare perché a momenti mia madre sarebbe andata in ospedale per il turno di notte.

Andrew annuì e si nascose dietro una Range Rover bianca.

«Hel, io sto andando a lavoro, torno alle 6.00» mi salutò mi madre prima di uscire di casa sbattendo la porta.

Non appena vidi mia madre entrare in macchina e accendere il motore dell’auto e svoltare l’angolo feci entrare Andrew in casa.

«Muoviti prima che mia madre ci veda!» Esclamai.

«Aspettami in salotto, prendo la borsa e andiamo.»

Salii in camera mia, presi la borsa e scesi.

Sentii la porta dell’entrata aprirsi. Rabbrividii al pensiero di chi potesse essere.

Girai l’angolo e vidi mia madre prendere le chiavi dal mobile vicino l’ingresso. Guardai Andrew preoccupata, non ebbi il tempo di fare niente che mia madre si girò e lo vide.

Non era il primo incontro fra Andrew e mia madre: si erano già conosciuti sei mesi fa. Lei lo odiava, diceva che mi avrebbe portato sulla cattiva strada, infatti mi aveva proibito di vederlo.

Ma io avevo continuato a vederlo comunque. Lei non aveva il diritto di entrare nella mia vita perché non c’era mai stata per me, era sempre troppo impegnata a lavoro per occuparsi di me. Le cose peggiorarono molto sette anni, con la morte di mio padre. Lui per me c’era sempre stato, è sempre stato il mio punto di riferimento e  quando è venuto a mancare mi sono sentita abbandonata, tanto da iniziare a frequentare la gente sbagliata.

Andrew otto mesi fa fu arrestato per presunto spaccio di droga e questo non favorì il rapporto fra lui e mia madre.

 

«Hel! Ti avevo detto di non frequentarlo più! Da quanto mi stai mentendo?!» Urlò mia madre presa dal nervosismo.

«Mamma ti posso  spiegare tutto, davvero!» Esclamai agitata.

«Sono stanca delle tue continue bugie! Vai in camera tua!» Sbraitò lei.

«Non hai il diritto di intrometterti nella mia vita! Tu per me non ci sei mai stata! Papà mi avrebbe capito!» Esclamai con gli occhi lucidi.

Una lacrima scese dal volto di mia madre.

«Non nominare tuo padre, lui sarebbe stato d’accordo con me!» Disse mia madre.

«Non è vero! Lui mi avrebbe appoggiata!» Esclamai piangendo.

«Ti ho detto di andare in camera tua!» Urlò arrabbiata.

«Lo so che ti fa male parlare di papà, ma è tutta colpa tua se è morto! Tu eri troppo impegnata con il tuo stupido lavoro per accorgerti che lui aveva bisogno di te!» Le urlai contro.

«Adesso smettila Helen!» Concluse mia madre.

Lei mi chiamava Helen solo quando era davvero arrabbiata. Forse avevo esagerato, ma se lo meritava se papà adesso non c’era, era solo colpa sua.

Uscii dal salotto sbattendo la porta. Presa dal nervosismo salii le scale e mi chiusi a chiave in camera.

 

**

Passò una mezzoretta prima di sentire la porta dell’ingresso chiudersi.

Lo schermo del mio cellulare si illuminò, mostrandomi il messaggio inviatomi da Hal, la mia migliore.

Hal <3:

A quattro isolati c’è una festa da urlo, mi raggiungi?

Hel:

Arrivo subito! Dammi il tempo di uscire.

 

Mi alzai dal letto, indossai un paio di pantaloncini corti, una T-shirt e presi un paio di tacchi neri.

Per non far scoprire a mia madre che ero scappata, aprii la finestra,  la scavalcai atterrando sul terrazzo, dal quale scesi in giardino.

Camminai fino ad arrivare davanti ad una villa da cui proveniva un rumore assordante.

Mandai un messaggio ad Hal dicendole che ero arrivata.

Lei uscì dalla porta principale venendomi incontro.

 

Erano circa due ore che ballavo e i miei piedi cercavano vendetta.

Proposi ad Hal si cambiare stanza e andarci a sedere. Accettò, prendendo prima un boccale di birra.

Camminammo lungo un corridoio quando arrivammo davanti ad una stanza.

Hal aprì la porta entrando, e richiudendola alle sue spalle.

Essedo troppo vicina all’entrata la porta mi si scaraventò addosso facendomi voltare e facendomi rovesciare la birra addosso ad un ragazzo biondo. 


P.s: è la prima volta che pubblico una fanfiction, spero che vi piaccia... Non siate troppo cattivi/e ;) 

 

  
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