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Autore: Fili10    10/05/2013    2 recensioni
Osservai un’altra volta la strada davanti a me, decidendo che almeno ci avrei provato.
Presi un grande respiro ed iniziai a correre.
Mentre correvo sentii il mio corpo scivolare, sentii le mie gambe cedere sotto il mio stesso controllo.
Pensavo di essere ormai scivolata al suolo quando sentii delle grosse mani afferrare i miei fianchi e stringerli così da non farmi cadere.
Gemetti.
I miei occhi posarono lo sguardo dal terreno fino alla persona che mi aveva sorretto.
Dalla forza che usava intuii che doveva essere un uomo.
Osservai l’imponente figura che mi sorreggeva, squadrai il suo corpo per intero. L’uomo portava delle converse bianche basse, sporcate dal fango, jeans scuri e stretti, una maglietta bianca e una camicia a maniche corte bianca e verde acqua.
Fu quando i miei occhi si soffermarono sui suoi che gelai sul posto. Un verde smeraldo si riflesse nei miei occhi. La paura si impossessò per la seconda volta in quel giorno del mio corpo. Le mie gambe iniziarono a tremare.
Era lui, era decisamente ed impassibilmente il ragazzo del mio sogno.
Rimasi impietrita, fissando il ragazzo a pochi centimetri da me.
Continuai a fissarlo: capelli vigorosamente ricci, castani, color cioccolato.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Il buio. Il buio era l'unica cosa che riuscivo a vedere ora.
Nessun rumore, nessun eco, nessun passo.
Non riuscivo neanche a capire dove mi trovassi.
Un odore di fumo mi invadeva le narici, ma non vedevo nessuna sigaretta accesa, o qualcosa che creasse fumo.
Mi guardavo intorno, alla ricerca disperata di un punto luce.
Provai a fare un passo, e si accesero tutte le luci, mostrandomi una sala grigia, con al centro una sedia.
Provai a fare un altro passo e le luci si spensero di nuovo, lasciando luce solo sulla sedia, dove ora c'era seduto un ragazzo, a petto nudo, con la testa bassa.
Mi bastò guardarlo meglio per capire che era stato picchiato.
Gli occhi gonfi, i graffi e i lividi lungo tutto il suo corpo.
E in quel momento mi sentii male, e qualcosa, chiamalo istinto, mi portò a correre da lui, e sembravo non arrivare mai, come una corsa senza fine.
Quando gli fui vicina afferrai il suo volto fra le mani.
«Dio, cosa ti hanno fatto?»
Lui mi guardò e solo in quel momento mi accorsi di quanto fossero belli i suoi occhi verdi, e i suoi ricci scompigliati, forse a causa del combattimento.
«Hal vattene, sei in pericolo con me»
E non ebbi il tempo materiale di rispondere che un suono acuto mi fece riaprire gli occhi.
Era stato solamente un sogno.
Mi guardai intorno, come per avere la conferma, che quella fosse davvero la mia camera.
Le mie foto, i miei libri, i vestiti sparsi ovunque e il mio telefono con le cuffie sopra la scrivania. Si, era la mia stanza.
Mi alzai dal letto ancora incredula al sogno di questa notte.
Andai in bagno, sciacquandomi la faccia, come per scacciare quel pensiero, e convincermi fosse stato uno stupido, banale, sogno.
Scesi al piano inferiore e uscii di casa. 
**
«Dio Hal, era solo un sogno, non pensarci!» 
Decisi di raccontare tutto ad Elisabeth, la mia migliore amica.
«Beth, mi sembrava così reale, come se stesse per accadere qualcosa…» Le sussurrai all’orecchio mentre lei finiva di impacchettare un cd musicale.
Lei sospirò, appoggiando un braccio sul bancone vicino alla cassa, continuando a convincermi che fosse solo un sogno…
«Sono ventidue euro.» Disse Beth, ammiccando al ragazzo biondo dagli occhi azzurri difronte a lei.
Il ragazzo estrasse i soldi dal portafoglio e glieli porse, facendogli l’occhiolino.
«Allora arrivederci» Rispose il biondino dagli occhi azzurri, ammiccando.
Beth rivolse lui un sorriso sfacciato e seguì con gli occhi la figura del ragazzo mentre usciva dal negozio.
«Beth!» dissi guardando gli occhi color nocciola della mia migliore amica. 
Sentii la sua risata.
«Evita di attraccare in negozio!» dissi ridendo con aria di scherno.
Beth sbuffò, fingendo di essere arrabbiata.
«Parla la ragazza che usa le persone...» disse Beth inarcando il sopracciglio sinistro.
«Io non uso le persone!» dissi, fingendo un’aria infastidita.
Mentre ridevo mi girai per una frazione di secondo verso l'entrata del negozio.
Fu lì che lo vidi.
Il mio sguardo incrociò quello di un ragazzo. I miei occhi rimasero fissi nell’immagine di quel ragazzo, mi bastò guardarlo meglio per spaventarmi.
I suoi occhi verdi opachi si rispecchiarono nei miei marroni. Il suo sguardo profondo mi fece rabbrividire. 
Lui era il ragazzo del mio sogno…

TO BE CONTINUED…


HEIII
Ciao ragazze/i volevo dirvi di essere gentili perchè è la prima fanfiction che scrivo e per pubblicarla mi ci è voluta una grande preparazione psicologica :) Ahahahah! Non siate troppo cattivi per favore :) 
  
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