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Autore: Sharon xD    10/05/2013    1 recensioni
Aditi è una ragazza indiana, la prescelta. La tribù indù è infatti perseguitata a causa della continua persistenza del male e secondo la profezia solo una ragazza con una voglia a forma di mezzaluna potrà salvare il villaggio. Come?
E' la prima volta che mi cimento in questo genere di storie, per favore ditemi cosa ne pensate xD
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutto per un incantesimo
      

 
“ Ci sarà una donna che salverà i nostro capo tribù, che affronterà venti e tempeste, malefici e maledizioni, salverà il nostro popolo dalla maledizione delle maledizioni e affronterà la malvagità. Quando nascerà una bambina con una voglia a forma di mezzaluna sul braccio potremo tirare un sospiro di sollievo e prepararci ad una nuova era di pace. Salverà un cigno che da secoli occupa le acque del lago Nagin a causa di un maleficio lanciatogli durante la lotta tra il bene e il male. Egli riprenderà le sue sembianze d’uomo e potrà continuare a dirigere la nostra tribù”
 
Per secoli la tribù indù aspettò questa bimba che non arrivò. Fino a diciassette anni fa. Quando nacque venne chiamata Aditi  e soprannominata  “la prescelta”. La madre era morta subito dopo il parto, aveva avuto appena il tempo di vederla e riconoscere in lei la prescelta,poi era morta , lasciandole al collo un ciondolo: un amuleto di cristallo sfaccettato che messo alla luce del sole provocava diversi colori i quali Aditi crescendo, si sarebbe divertita a guardare. Ora erano passati tanti anni e Aditi stava per diventare maggiorenne:le mancava un anno ancora. Era seduta sotto una quercia e mentre si rigirava il ciondolo fra le dita pensava a ciò che le aveva appena detto il saggio della tribù:
 “Ora hai l’età giusta per partire,vai e salva colui che ci guiderà”
Aditi sapeva da sempre chi era e quelle parole non le suonarono incomprensibili,anzi aspettava da sempre di sentirselo dire, ma ora… era strano dover salutare il padre del quale si era sempre presa cura e la nonna: la sua migliore amica che nonostante l’età avanzata aveva uno spirito giovane.
Decise comunque che sarebbe partita. Salutò i familiari e partì dopo essere stata benedetta dal villaggio. Passò per un bosco e vide due ragazzini che cercavano di imprigionare una farfalla in un barattolo. A lei gli animali piacevano da sempre per cui si sentì in dovere di salvarla. La farfalla colorata di mille sfumature le sfiorò il viso prima di volare via. Poi Aditi si fermò a mangiare qualche noce e vedendo uno scoiattolo che la guardava incuriosito lei gliene porse un pugno. L’animale non si spostò vedendola avvicinarsi: da sempre la ragazza anziché spaventare gli animali sembrava che li attirasse. Lo scoiattolo prese le noci e dopo un buffo inchino andò a mangiarle. Aditi sorrise, si alzò e riprese il cammino, le bastava arrivare all’altro capo del bosco per giungere al fiume. Stava attraversando le ultime fronde d’alberi quando la farfalla colorata di prima le fece cadere davanti un foglietto:
… e così lei ci salverà suonando un flauto d’oro”
Aditi capì subito che quella era la continuazione della profezia. La parte strappata e mai ritrovata dell’ antico manoscritto indù. La ragazza ringraziò la farfalla con un sorriso, poi lei proseguì il cammino e l’animale volò via. Arrivata al lago Aditi vide il maestoso cigno: era bianco con sfumature azzurre e nere , emanava splendore, ma i suoi occhi tradivano la noia dell’immortalità.  La prescelta gli si avvicinò  e in quel momento vide la sua immagine riflessa nell’acqua: i ricci castani, gli occhi grandi color nocciola e le labbra contratte che creavano una fossetta sul mento. Quest’ultima cosa le accadeva solo quando era preoccupata e in quel momento ERA PREOCCUPATA! Appena si riscosse da questi pensieri avvertì che c’era un uomo davanti a lei. Intorno a lui tutto dava l’aria di essere grigio e morto: era Adhuski, il capo dei cattivi. Egli disse molto cortesemente alla ragazza che le avrebbe dato il flauto d’oro per riuscire  a liberare il cigno solo se fosse riuscita a trovarselo da sola. Detto questo le disse con un indovinello:

“ Nel bosco si trova,                                                                                
 scava e scova.                                                                                         
Nella sua tana troverai                                                                           
ciò che vuoi, ma prima dimmi, di chi ti parlo?”

Aditi ripensò al suo amico scoiattolo e senza pensarci disse:
“scoiattolo”
Adhuski contrasse le labbra in un ghigno poi disse:
“E’ giusto. Ma ora cerca in quale tana si trova il flauto. Hai un’ora.”
Mentre Aditi si allontanava nel bosco pensando in quale tra le centinaia di tane in quel luogo si potesse trovare lo strumento. Ma ecco che le veniva incontro lo scoiattolo con il flauto d’oro tenuto dal muso. Aditi lo accarezzò per ringraziarlo e andò al lago. Vide le fronde degli alberi muoversi allegramente quando iniziò a suonare, il sole splendere, il male sparire  e i raggi del sole riflessi sul lago al cui centro c’era lui, Abilash: bello, forte, dolce e saggio. La guardava con gioia e riconoscenza infinita. Il cigno si era trasformato.
E fu quello l’inizio di una storia d’amore bellissima di cui si ricorda soprattutto il matrimonio. Aditi vestita di rosso con un brillante in fronte, Abilash che le porge la corona di fiori e, mentre la farfalla dalle mille sfumature vola attorno ai due, lo scoiattolo ruba il cibo dai piatti degli sposi, tra il sorriso sornione della nonna e del padre di Aditi.
Ora le mamme del villaggio raccontano ai loro figli questa storia e la finiscono dicendo:
“ E vissero felici e contenti”.
  
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