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Autore: Akemi_Kaires    10/05/2013    3 recensioni
{Bakuryushipping; Gold/Sandra}
Piccoli frammenti di vita quotidiana, piccole storie su una relazione insolita e speciale. Perché l'amore è imprevedibilmente sorprendente.
Nona Settimana: «Che ne dici di stare un po’ con me? O il grande Campione non ha tempo da dedicare a una sua grande fan?»
Decima Settimana: «Potevi anche dirmelo che avevi intenzione di tradirmi con mio cugino»
Undicesima Settimana: Come ogni fidanzata degna del suo nome, Sandra possedeva numerosi pregi, ma anche altrettanti difetti.
Dodicesima Settimana: «Mi manca ogni cosa di lui. La sua voce, la sua presenza, il suo amore, il suo profumo, la sua risata e, soprattutto, il suo bel corpo. Quando tornerà a casa, dovrà concedermi tutto di lui, pure con gli interessi».
Tredicesima Settimana: Sandra non avrebbe potuto fargli regalo migliore del suo amore e della sua cieca fiducia.
Quattordicesima Settimana: «Mi ricordi molto il mio Edgy, Goldy caro. Sei proprio un tipo per bene, gentile e garbato, un vero e proprio figurino. E scommetto che sei pure ben fornito».
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gold, Sandra
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Youngster Joey photo: youngster joey tumblr_m4rws4ccbx1r09n84o1_500.png

Non ho la più pallida idea di cosa ho scritto. Mi trovo in un momento di sclero assoluto, dove arrivo a scrivere tutto e il contrario di tutto. Quindi, neanche queste note avranno un senso, sappiatelo. (?)

Questa Bakuryu è puramente demenziale. Insomma, non ha il benché minimo senso, ma non ci importa. Sappiate solo che ci sono Sandra, Gold, tanta gelosia, messaggi incriminati e GENNARO BULLO. Sì, avete capito bene, proprio il tizio dell’icon qui accanto. Non chiedetemi perché ho scelto proprio LUI come argomento di questa undicesima settimana. Forse, a furia di ascoltare Nyan cat, mi è andato in fumana il cervello (ne avevo davvero uno?).

In ogni caso, spero che questa cosina sia di vostro gradimento! A presto, miei carissimi lettori! Buona lettura!

 

 

Undicesima Settimana:

Gelosia

 

 

Come ogni fidanzata degna del suo nome, Sandra possedeva numerosi pregi, ma anche altrettanti difetti. Gold aveva imparato, con il trascorrere delle giornate, ad apprezzare le virtù della sua amata e sopportare tutti i suoi piccoli, spesso fastidiosi, vizi.

Più volte si era ritrovato suo malgrado a fronteggiare la gelosia della Domadraghi, uscendone fortunatamente indenne; in numerose occasioni si era dimostrata piuttosto possessiva nei suoi confronti, arrivando perfino a minacciare di morte quelle povere Fantallenatrici che si soffermavano ad ammirare il bel corpo dell’Allenatore per più di due secondi netti.

Nonostante ciò, quell’atteggiamento apparentemente seccante e fastidioso suscitava nel giovane una certa tenerezza. Era piuttosto raro vedere la Capopalestra esibire così apertamente i suoi sentimenti e rivendicare a gran voce la loro reciproca appartenenza. Quel modo di agire, sebbene impulsivo, gli permetteva di capire quanto fosse grande l’affetto nutrito nei suoi confronti.

Anche durante i loro appuntamenti settimanali, la Maestra Drago non si smentiva mai. Spesso il ragazzo la sorprendeva prendere di soppiatto il suo PokéGear, magari approfittando di una sua momentanea assenza, per controllare messaggi e chiamate; colta sul fatto, non esitava però a nascondere la realtà dei fatti, negando perfino la sua stessa gelosia.

Tuttavia, per quanto fosse invadente, Gold non era affatto dispiaciuto di questa ossessione nei suoi confronti, né la temeva. Dopotutto, non aveva nulla da nascondere e per cui sentirsi in colpa: il fatto che Sandra lo controllasse ventiquattro ore al giorno non lo spaventava affatto, né lo irritava.

Purtroppo, il giovane non aveva tenuto in considerazione quanto fosse fervida l’immaginazione femminile, che talvolta spingeva le donne innamorate a scorgere tracce di tradimenti ove non ve n’era affatto l’ombra. Si rese conto di quanto potesse essere pericolosa una fidanzata gelosa solo quel Venerdì sera, mentre entrambi trascorrevano il loro tempo tra baci e carezze: per quanto ricambiasse e accettasse di buon grado quelle effusioni amorose, la Domadraghi sembrava insolitamente inquieta.

«Qualcosa non va, San?» domandò difatti l’Allenatore, visibilmente preoccupavo per l’inspiegabile malumore della sua bella. Raramente si mostrava così afflitta e turbata, specie quando si trovava al suo fianco, e ciò non fece altro che preoccupare ancor più l’amante.

In tutta risposta, la Maestra Drago gli strappò di mano il cellulare, senza neppure degnarsi di chiedere il permesso di farlo. Con le mani tremanti per il nervosismo, picchiettò velocemente le dita sui tasti, fino a quando non trovò ciò che stava disperatamente cercando. Dopodiché, mostrò con irritazione lo schermo del PokéGear a Gold, per permettergli di leggere ciò che vi era scritto.

Gold, vieni immediatamente! Il mio Rattata freme dalla voglia di vederti!

Confuso e frastornato come non mai, l’Allenatore si domandò che cosa vi fosse di sbagliato in quel messaggio; ovvio, era stato scritto da un fanatico di Rattata, però non vedeva per quale motivo dovesse essere l’origine del dispiacere della sua Divina.

Mai avrebbe immaginato, però, il modo in cui la giovane donna aveva interpretato quelle piccole e innocenti frasi.

«Potevi dirmelo che sei gay, porca puttana! Prima cerchi di adescare Lance, ora organizzi pure incontri con questo tizio misterioso» sibilò a denti stretti la Capopalestra, socchiudendo gli occhi fino a farli divenire due fessure minacciose. Pareva essere sul punto di strangolarlo, tanta era la rabbia che si leggeva nelle sue iridi ghiacciate. «Allora dimmelo che ho qualcosa che non va, dannazione! Devo pur avere qualcosa di sbagliato, se hai ripiegato sui maschi!».

Il ragazzo non seppe come controbattere. La Maestra Drago aveva frainteso quell’invito nel peggiore dei modi, arrivando perfino a cogliere un doppio senso dove non vi era affatto – e, sinceramente, non voleva neppure sapere che cosa avesse capito.

«San, calmati, non è come pensi…» cercò inutilmente di farla ragionare, nella vana speranza di spingerla a riflettere in modo oggettivo su quel maledetto messaggio. Un po’ di sana gelosia era essenziale in un rapporto di coppia, ma non se questa rasentava l’ossessione!

«Mi fai perfino dire cose terribili, disgraziato! È ovvio che non sono io ad avere problemi, eppure ho appena detto il contrario!» sbottò Sandra, ignorando palesemente ciò che il suo fidanzato aveva appena esalato flebilmente. Lo additò con rabbia, digrignando i denti fino a farli quasi stridere. «Lo sapevo, sei tale e quale a quello stronzo di Lance! Mi avete ingannata entrambi!».

Paragonato al Campione. In quel momento, Gold pensò che non potesse esserci cosa peggiore di quella. Se la Domadraghi aveva esordito con una simile affermazione, allora voleva dire che aveva enfatizzato quella situazione in modo a dir poco abnorme. Aveva così tanta paura di essere abbandonata anche da lui, da reagire ad ogni minimo sentore di pericolo, anche di fronte a minacce inesistenti.

«Per favore, ascoltami. Puoi credere quello che ti pare, ma sappi che io non ti lascerò mai. Tu sei troppo importante per…». Ma l’Allenatore non fece in tempo a concludere la frase, che un trillo allegro giunse alle orecchie di entrambi e catturò la loro attenzione. Posò lo sguardo sullo schermo illuminato del suo PokéGear e, con certo orrore, notò che a chiamarlo era proprio il mittente del messaggio incriminato.

Prima che potesse impedirle di fare alcunché, Sandra rispose immediatamente alla chiamata in arrivo, ignorando le proteste del proprietario del cellulare maledetto – dopotutto, proteggere il proprio ragazzo da possibili concorrenti in amore rientrava nei suoi diritti di fidanzata, no?

«Chi cazzo sei?! E che vuoi dal mio ragazzo?!» strillò a gran voce la Capopalestra, considerando un semplice “Pronto?” troppo banale per iniziare una conversazione pacifica come quella.

«Sono Gennaro!» rispose una voce squillante e fastidiosa dall’altro capo del ricevitore, per nulla intimorito dal tono di voce e dall’ira funesta dell’interlocutrice. «Non so se mi conosci, ma non importa. Volevo dirti che ho un Rattata bellissimo! È così forte e combattivo, capace di sconfiggere qualsiasi Pokémon, perfino Entei! E sai, l’altro giorno eravamo sul punto di catturare Caterpie, ma poi ci è scappato proprio alla fine e…».

La Maestra Drago, sconvolta e frastornata da quel fiume di parole, si limitò ad ascoltare in silenzio tutti i successivi sproloqui e annuire meccanicamente alle sue affermazioni. Mai avrebbe immaginato che il suo rivale in amore – che poi aveva scoperto non essere tale, fortunatamente per entrambi – fosse un ragazzino esaltato, innamorato pazzo del suo terribile ratto rognoso.

Dopo essere stata assordata da un “E ricorda: viva i Rattata!” finale, riagganciò, mentre esibiva un’espressione a dir poco scioccata. Posò lo sguardo su un Gold piuttosto divertito - il quale non poteva fare altro che ridere per il modo in cui si era concluso e chiarito quel malinteso -, per poi scuotere il capo con imbarazzo e sdegno al contempo. «Dovresti selezionare meglio le tue amicizie, Tappo» borbottò, prima di restituirgli il PokéGear.

Da quel giorno, Sandra non osò mai più toccare il cellulare del suo amato.

  
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