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Autore: telesette    11/05/2013    1 recensioni
Emma fu molto cauta nello spiegarmi la situazione, scegliendo attentamente le parole affinché fossi in grado di comprenderla, ma ciò che disse andava ben oltre il livello di assurdità presente in tutti e sette i volumi scritti da Zia Rowl. In breve, dopo tanti anni passati ad interpretare il personaggio di Hermione Granger, qualcosa sembrava non essere andata troppo per il verso giusto; una parte importante di lei, qualcosa di difficilmente spiegabile a parole, era rimasta in qualche modo a far parte dell'universo immaginario di Harry Potter; da principio non ci aveva fatto troppo caso, cambiando look e vestendo altri ruoli, ma adesso era come se si sentisse in un certo senso "spezzata"...
Genere: Fantasy, Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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NOTA PRINCIPALE:

I fatti qui di seguito riportati sono tutti - e sottolineo "TUTTI" - frutto di fantasia, senza alcun riferimento all'identità di: fatti, persone o cose realmente esistenti.
Quanto segue è da considerarsi niente più che una favola, una storia del tutto inventata di sana pianta, dove certi elementi descritti al suo interno non hanno né avranno mai avuto riscontro effettivo con qualcosa che possa dirsi anche solo lontanamente possibile in un contesto reale.
Questa nota va a beneficio di persone che prendono per "oro colato" tutto ciò che vedono scritto. Normalmente non ci sarebbe bisogno di precisare una cosa a dir poco ovvia ma, poiché di fatto esistono individui con problemi di comprendonio mica da ridere, mi vedo quindi costretto a specificare l'ovvio...
Detto questo, porgo i miei più sinceri saluti a te, lettore o lettrice che tu sia.
Mettiti pure comodo/a, assicurati di avere beveraggi e mangerecci vari a portata di mano, e che la fanfiction possa essere di tuo gradimento.
Buona Lettura!

L'Autore

Emma Watson - Ai Confini della Realtà
immagini tratte da internet

Questa storia comincia in modo veramente assurdo, più assurdo perfino del suo già di per sé "squinternato" autore...

No, dico, se vi telefonassero sul posto di lavoro per dirvi: "C'è Emma Watson in ufficio che vuole ingaggiare l'autore della nostra compagnia per scrivere la sceneggiatura di un suo film!"
Non so voi ma, quando il diretto responsabile del mio gruppo teatrale mi diede questa comunicazione, logicamente io non potei fare a meno di pensare subito ad uno scherzo.

- Aldo, inventane un'altra - risposi io, già pronto a troncare la conversazione.
- Ma no, Dado, aspetta - fece l'altro insistente. - Te lo giuro, sono in ufficio con Emma Watson l'attrice, non sto scherzando!
- Certo, per carità, ti credo... Poco fa ho pure incontrato Daniel Radcliffe, pensa un po', mi ha chiesto se avevo da cambiargli dieci euro di monetine!

Se in quel momento avessi potuto anche solo immaginare la faccia imbarazzata di Aldo, dal momento che aveva pure messo il vivavoce, mi sarei guardato bene dal risparmiargli questa figuraccia con la sua ospite.
D'altra parte, mettetevi pure nei miei panni.
Ci credereste, se vi dicessero che Robert Pattinson in persona vuole lavorare assieme a voi ?!?
Figurarsi se un'attrice lanciatissima come Emma Watson, potendo contare su fior di autori britannici e statunitensi bravissimi, viene apposta a Firenze per chiedere di un morto-di-fame come il sottoscritto.
Cioé, andiamo, è totalmente fuori dal mondo.
Il mio lavoro più importante, come sceneggiatore intendo, consiste nello scrivere testi destinati al teatrino della parrocchia. Tra i miei conterranei poi, spiccano nomi di "peso" come: Angelo Savelli, Carlo Monni, Novello Novelli, Leonardo Pieraccioni, Alessandro Paci, per non parlare poi del MITICO Roberto Benigni...
In quale universo parallelo dunque, un'attrice famosissima a livello internazionale dovrebbe voler lavorare sui testi di un perfetto sconosciuto?

- Dado - mormorò debolmente Aldo. - Per favore, si tratta solo di venire da me in ufficio per un quarto d'ora... Te lo pago io il bus, ti offro pure il pranzo, d'accordo?
- Va bene - sospirai. - Però ti avverto: oggi ho fatto colazione-lampo, dunque lo scherzo ti costerà un bel "bisteccone alla fiorentina", non so se mi spiego!

Considerato che una bistecca alla fiorentina come si deve "costìcchia" non poco, più o meno tra i venticinque e i trentacinque euro nei locali giusti, credevo che Aldo avrebbe rinunciato subito ad uno scherzo un po' troppo caro per le sue tasche.
Invece, con mia grande sorpresa, costui si disse pronto a metterci sopra anche uno sfizioso contorno di fagiolini novelli all'olio.
Solo quando poco dopo lo raggiunsi in ufficio, restando praticamente impalato lì sulla soglia, Aldo mi presentò ufficialmente ad Emma Charlotte Duerre Watson.
Avevo già sentito dire da alcuni miei amici che, in alcuni negozi di abbigliamento del centro storico ( la zona compresa tra Piazza del Duomo e Palazzo Vecchio ), era loro capitato di incontrarla e di farsi fare addirittura l'autografo... Ma nel mio caso, rammentando quanto mi aveva detto Aldo al telefono, incontrarla così dal vivo era decisamente tutto un altro effetto.

Foto- Miss Watson, David Bizzarri - sorrise Aldo, facendo le debite presentazioni.
- Hi, i'm very pleased to meet you!
- Pia... Piacere mio - risposi balbettando.

Dal momento che sono sempre stato una "capra" con le lingue, inglese e non solo, mi andava bene che Aldo facesse da interprete. Avendo lui trascorso diversi anni a Glasgow, in Scozia, senza dubbio era molto più in grado di me di intavolare la discussione sul piano economico. La Watson spiegò che non c'erano problemi: la produzione britannica mi avrebbe fatto affiancare da un paio di collaboratori e, se il mio testo fosse stato giudicato valido, io e Aldo avremmo concluso di fatto il più grosso affare della nostra carriera.
Una volta concluse le formalità, ed esaminati i due rispettivi assegni con cinquemila euro di anticipo, sia io che Aldo sgranammo gli occhi. Con una simile somma, il nostro conto avrebbe visto un po' di rosa, anziché il rosso magenta che rendeva tristi tanto noi quanto il direttore di banca che ci adora... si fa per dire, ovviamente!
Emma cambiò d'un tratto espressione, come se qualcosa la facesse sentire a disagio, allorché Aldo le chiese se era tutto a posto.

- Ah, well... If possible, can i talk alone with... Mr. Bizzarri, right?
- Wha... What ?!?

Con calma Aldo provò a spiegarle che, non capendo io mezza parola di inglese, mi era praticamente impossibile capire e rispondere di conseguenza. Tuttavia la Watson sorrise e fece sfoggio di un italiano forse persino più corretto del mio.

- Non è un problema - sorrise. - Non parlo propio "benisimo" italiano, ma abbastanza!
- Ah, va bene, se ci tiene!
- Grazie!

Logicamente io ne capivo ancora meno di chi sta leggendo la pagina in questo momento.
E non provate a chiedermi "come" e "perché", non saprei davvero cosa rispondere.
Tutto quello che posso dirvi è che, dopo aver salutato galantemente la signorina col baciamano, Aldo mi strizzò appena l'occhio e si raccomandò sottovoce che non combinassi qualcuna delle mie solite gaffes da ignorante patentato. Non appena lui uscì, lasciandoci soli nell'ufficio, la mia reazione fu ovviamente di totale stupore e perplessità. Già era incredibile che una celebrità come lei si fosse degnata di cercare il mio nome e quello di Aldo sull'elenco telefonico, ma la vera assurdità era ancora da venire.
Emma sembrava quasi temere che io potessi prenderla per pazza e, considerato ciò che stava per dirmi, non era poi così strano. Una cosa era certa: lei NON era venuta per cercare David Bizzarri lo sceneggiatore, questo era più che evidente, bensì qualcuno molto più folle e imprevedibile di lui...

- Lei, Mr. Bizzarri, è quello che scrive tutte fanfiction strane... "telesete", giusto?
- No, beh sì, cioé... Nel tempo libero, ammetto che mi diverto a... Ma perché, scusi, le ha lette?

Annuì.

- Oh, Maria Vergine Santissima - gemetti io, mettendomi le mani nei capelli. - Vuoi vedere che, niente niente, adesso è capace di querelarmi per le cavolate che ho scritto...
- Vede, Mr. Bizzarri, mi rendo conto che è una cosa ridicola ma... Ho bisogno di "telesete", quello delle fanfiction, mi serve il suo aiuto!
- Ehm, Miss Watson - feci io, ormai convintissimo di trovarmi alle prese con una qualche candid camera. - Se ho scritto qualcosa che la disturba, che inconsapevolmente possa averla offesa, le garantisco che non era mia intenzione!
- Non è uno scherzo - fece lei molto seria. - La prego, mi lasci spiegare!

Emma fu molto cauta nello spiegarmi la situazione, scegliendo attentamente le parole affinché fossi in grado di comprenderla, ma ciò che disse andava ben oltre il livello di assurdità presente in tutti e sette i volumi scritti da Zia Rowl. In breve, dopo tanti anni passati ad interpretare il personaggio di Hermione Granger, qualcosa sembrava non essere andata troppo per il verso giusto; una parte importante di lei, qualcosa di difficilmente spiegabile a parole, era rimasta in qualche modo a far parte dell'universo immaginario di Harry Potter; da principio non ci aveva fatto troppo caso, cambiando look e vestendo altri ruoli, ma adesso era come se si sentisse in un certo senso "spezzata"...

- Ho bisogno di ritrovare me stessa - disse. - La parte di me che è rimasta "dentro" ad Hermione Granger, e devo trovare il modo per riprendermela, perciò mi serve il suo aiuto!
- Mi perdoni se glielo dico ma, vista la natura del problema, non sarebbe più logico parlarne con l'autrice dell'opera? Dopotutto è stata la Rowling a creare Harry Potter, sarebbe molto più sensato chiedere aiuto a lei piuttosto che al sottoscritto!

Emma sospirò.

- Mi dica, quanti crederebbero a una storia del genere?
- Capisco - osservai. - In effetti, sentendo una storia così, il minimo che ci si possa aspettare è una camicia di forza e un biglietto per il Centro di Igiene Mentale più vicino!
- Appunto - tagliò corto lei. - Dubito che Joanne prenderebbe sul serio questa cosa, se anche provassi a parlargliene, e anzi penserebbe che la stia prendendo in giro!
- Ma perché venire da me? - obiettai io insistentemente. - E' vero che mi diletto di fanfiction, ma non vedo in che modo questo possa aiutarla a...
- Lei è "telesete", giusto?
- "teleseTte" - corressi.
- "telesette", mi scusi... Comunque, leggendo le sue fanfiction, è come se lei avesse la chiave per entrare da una storia all'altra senza difficoltà!
- Ma sono fanfiction, sono... Sono bambinate: ci sono migliaia, forse "miliardi" di persone in tutto il mondo capaci di scriverle; telesette non ha la bacchetta magica, per recuperare Hermione dal suo mondo e rimettere a posto le cose!
- La prego!

Che potevo fare?
Potevo forse dirle di "no", dicendomi troppo serio e adulto per prestarmi ad un'idiozìa del genere?
Quella che doveva essere la mia occasione di lavorare ad una sceneggiatura di fama internazionale, oltretutto con una delle più celebri dive del momento, si era rivelata invece una copertura per una storia più assurda ed inverosimile di quelle che ero solito scrivere a tempo perso.
Una cosa era sicura.
David Bizzarri NON poteva esaudire la richiesta di Emma Watson.
Era necessario che telesette scendesse in campo, prendendo in mano la situazione personalmente.

- D'accordo - risposi. - Venga con me, a casa mia, e vedremo se telesette può davvero aiutarla!

 

( continua )

   
 
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