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Autore: Glory and Love    11/05/2013    2 recensioni
Londra, anno 2013 (England).
"Ora mi metto a dormire, prego il Signore di preservare la mia anima. Se dovessi morire prima di svegliarmi, prego il Signore di prendere la mia anima".
Catherine Streisand, "Kate" , è vedova da circa due anni. Suo marito, Matt Montgomery, è morto per una malattia la quale è stato costretto a stare in ospedale fino alla fine dei suoi giorni. A distanza di due anni, però, quando Kate rientra nel suo appartamento trova un' e-mail indirizzata a lei, spedita poche ore fa. E' di Matt. Poche parole ma ben chiare: "Waiting for you..." Nel nostro 'posto speciale', recitava l' e-mail. Kate, dunque, lascia l'Inghilterra per tornare nel loro posto speciale. Lei sa qual'è. Ma non sarà così facile come crede. Un viaggio lungo a sfondo horror psicologico che vedrà protagonista le memorie della giovane, andate perse nel corso del tempo.
"Ora sono qui...nel nostro 'posto speciale' aspettando te..."
Genere: Drammatico, Horror, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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Letter From Silent Heaven


Correvo in fondo al viale, continuando a sentire quei lamenti. Mi facevano come da "mappa". Più andavo in fondo al viale e più erano chiari. I lamenti venivano accompagnati dal rumore dei miei passi. Il basso tacco dei sandali calpestava l'erba verde petrolio del cortile, risalendo poi sulla breccia. Arrivai in fondo fino ad uno "Stop" di lavori in corso. Ora i lamenti erano cessati e con esso i passi. Dall'altra parte della recensione c'era l'interferenza di una radio. Che cosa ci faceva una radio in un posto simile? Oltrepassai la recensione, abbassandomi e rialzandomi quando l'avevo superata. Entrai in una specie di galleria, dove c'era un tavolo con alcuni arnesi e la radio che faceva quel rumore strano, come se ci fosse un interferenza. Andai lì e osservai un corpo steso a terra. Era completamente sfigurato e sul viso c'era del sangue secco come se stesse lì da molto tempo. Era impossibile riuscire a vedere come fosse fatto perchè era completamente ricoperto di sangue. Puzzava anche. Mi tappai il naso, respirando con la bocca l'aria che veniva da fuori la galleria. Notai che in mano aveva un biglietto. La sua mano era nera e sporca di sangue, in perfetto contrasto con il bianco della carta. Strano. Se il corpo era lì da molto tempo, a giudicare da come puzzava, il biglietto bianco doveva essere sporco anch'esso. Invece questo era limpido e pulito. Perfettamente bianco come se fosse stato appena messo nella mano di quell'uomo. Mi chinai e raccolsi il biglietto. Era corto e sopra c'era una scritta "Lynda's Appartament". Era una palazzina nella periferia di Centralia. Forse Matt era lì.
Misi in tasca il biglietto, andando verso la radio. Questa aveva ripreso l'interferenza. Quel rumore mi dava leggermente fastidio. La presi in mano, cercando il pulsante per spegnerla. All'improvviso, i lamenti ripresero a farsi sentire. Stavolta sembravano essere molto vicini. Mi voltai verso destra e vidi nella nebbia qualcuno che si avvicinava. Avanzai in quella direzione fino a quando non mi ritrovai davanti qualcuno o meglio... qualcosa. 
"Mio Dio!"
Sussurrai, tappandomi la bocca con le mani mentre quella strana creatura si avvicinava. Era un corpo da umano, al posto della mani aveva le forbici e la testa era liscia. La fronte si contraeva al minimo lamento mentre il suono delle forbici faceva 'zig-zag'. Mi faceva paura. Non era umana quella cosa! 
Di scatto, dal tavolo degli arnesi, presi un tubo d'acciaio e mi misi sulla difensiva. La creautra continuava ad avanzare verso di me e quando mi resi conto che era troppo vicino e che poteva ferirmi facilmente... Sbam! Iniziai a colpirla forte. La creatura, al minimo dolore, si lamentava e la sua voce sembrava quasi umana. Dopo alcuni colpi alla testa, si accasciò a terra, morente. Si muoveva ancora, però. Alzai il piede, calpestandola. Da sotto il petto cominciò ad uscire del sangue, significato che la creatura era morta. 
"Non è umana questa cosa!"
Esclamai al vento, riprendendo il respiro per lo spavento. Accidenti, ci era mancato poco. Questo posto... cosa è diventato? Centralia... non è più quella di una volta. Il Lynda's Appartament non è tanto lontano. Salite le scale che portano a Centralia Central bastava svoltare a destra e mi ritrovavo subito lì. Il Lynda's Appartament era stato costruito vicino un' altra palazzina. Il Blues House Appartament. Quando Matt ed io avevamo visitato la città il Blues House era ancora in fase di ristrutturazione. Chissà se dopo l'avevano finito. La radio continuava ad avere delle interferenze e si sentiva anche una voce. La presi in mano e la portai vicino all'orecchio, per sentire meglio. Era una voce maschile.
"Ka-te... Kat-e?"
L'interferenza finì subito dopo. Tutto tornò tranquillo e silenzioso. Quella voce... mi stava chiamando. Matt, era lui? Decisi di portarla con me, mettendola dentro la tracolla. Tornai fuori dalla recensione. Ora dovevo andare al Lynda's Appartament, non era troppo lontano e a piedi ci sarei arrivata in quindici minuti. Iniziai, quindi, a camminare. 
Durante il tragitto, non facevo altro che pensare a quella voce. Era davvero Matt o l'avevo solo immaginato? Per velocizzare il passo presi a correre lungo la via. Mentre avanzavo verso Gang's Street sentivo dei forti lamenti, proprio come quelli di prima. Pregai con tutto il cuore di non ritrovarmi quelle creature davanti all'improvviso. Presi a correre più velocemente, sentendo anche degli ululati non troppo lontani da dove stavo correndo. Gli ululati erano seguiti da ringhi canini e non mi fu difficile indovinare cosa ci fosse in mezzo a quella nebbia con quelle orribilanti creature. Calpestai anche una pozza di sangue. Urlai. Accidenti!
Ero arrivata lungo St. Ferome Street. Alla fine di quella via c'era la palazzina che stavo cercando. Continuai a correre, evitando cani feroci e quelle creature con le forbici. Arrivai di fronte il grande cancello di ferro e l'aprii, entrando nel piccolo cortile. Con la nebbia riuscivo a vedere ben poco ma riuscivo a distinguere finestre dalla porta d'entrata. Sulle scalette c'era un giornale con un articolo. Curiosa, mi chinai e lessi cosa c'era scritto.

"Nella prigione di Centralia, viene trovata morta suicida la brutale serial Killer, Diane Cooleman. Da molti anni la giovane manifestava schizzofrenia e istinti omicidi. Sorella di Stanley Cooleman, morto al St. Mary di Centralia un anno e mezzo fa. Diane era solita fare omicidi, firmandosi con dei numeri. Nel corso degli anni, il ciclo di omicidi di Diane vennero rinominati 'il caso Cooleman'. La Cooleman è stata sepolta nel giardino di Villa Esperanza, orfanotrofio vicino le sfonde del lago di Bridweel. La giovane non aveva famigliari in vita. Padre Manfredo ha assistito alla cerimonia."

Un vecchio articolo di giornae. L'avevo letto tempo fa all'ospedale dove Matt era ricoverato. Quella Cooleman è davvero un pericolo per la società.
Bando alle ciance, non sono qui per indagare su brutali serial killer. 
Entrai nella palazzina dei Lynda's Appartament. Appena Entrai una luce mi colpisce in pieno volto. E' l'unica che fa luce in tutta la stanza buia. Era una semplice torcia, appesa nella tasca di una giacca. Mi avvicinai per esaminarla meglio e notai che era un manichino senza testa vestito come un militare, aveva anche i classici pantaloni da soldato. Era anche il classico abbigliamento che indossava quasi sempre Matt, anche quando avevamo soggiornato lì a Centralia. Lui era un ex militare di un antico ordine cavalleresco. Non ricordavo il nome... ma era una cosa importante. Quei vestiti erano identici ai suoi. Presi la torcia, posizionandola nel taschino della maglietta alla marinara a strisce bianche e rosse orizzontali.
Inziai a salire le scale della palazzina. Il legno scricchiolava, si vedeva che era disabitato. Era strano... una volta tale posto era abitato ed era pieno di vita, di gioia, di colori. Non riesco a capire il motivo che abbia spinto le persone ad abbandonare un luogo così.
Entrai nel corridoio del primo piano e notai che l'altra metà di corridoio era bloccata da delle sbarre. Per terra, la torcia illuminò qualcosa che attirò la mia attenzione. Un mazzo di chiavi, forse dei vari appartamenti chiusi. Mi chinai, facendo passare la mano sotto le sbarre. Ero quasi riuscita a prenderle... fino a quando non sento una forte pressione sul palmo della mia mano. Una scarpa.
"Ma che... ?"
"Ah. Ah. Ah!"
Mi fece il verso un bambino. Mi aveva appena pestato la mano e dato un calcio a quelle chiavi, mandandole lontano da me. Accidenti a lui! Dopo che mi ebbe fatto il verso se ne andò lungo il corridoio.
"Hey, aspetta!"
Ma le mie proteste furono del tutto inutile. Ma chi era quel bambino? Cosa ci faceva in un posto del genere? Inutile era stare lì ad indugiare... quel mazzo di chiavi mi serviva ma ora non potevo raccoglierlo. Uscì dal corridoio del primo piano, andando al secondo. Lì la radio riprese con le interferenze... però non c'era nessuno di pericoloso come cani o quelle orribilanti creature. Anche se in fondo al corridoio riuscivo a scorgere qualcosa di rosso e quadrato. Era bloccato da delle sbarre, però. Entrai nell'unico appartamento del corridoio che si apriva. L'interno di ogni appartamento era uguale agli altri. Con mia orribile sorpresa vidi un morto vicino al frigorifero della cucina. Era stato ucciso con un colpo di pistola. Gli schizzi di sangue avevano raggiunto persino i bordi del soffitto. Quella stanza era orribile, però. Le pareti erano piene di ruggine, sembrava disabitata da secoli quell'edificio. 
Tornai alla porta d'entrata per uscire da lì prima che potessi svenire dalla nausea ma un rumore attirò la mia attenzione. Era in una stanza. Mi misi sulla difensiva col tubbo di ferro e avanzai verso la stanza. Spalancai con un tonfo la porta, ritrovandomi davanti il busto di una donna chinato sulla tazza del water. Forse era l'inquilina dell'appartamento. Tossiva e vomitava. Mi stava venendo da rimettere anche a me a quella visione.
"Hey? Tutto ok?"
Chiesi io, cercando di esserle d'aiuto. Forse poteva dirmi cosa stava succedendo. La donna da i folti capelli mossi castani, si girò lentamente, concentrata ancora a rimettere nella tazza del water.
"C-come? Si-si. Almeno credo."
Via. Altro vomito e altra tosse. Senz'altro stava bene, he?!
"Puoi dirmi cosa accade qui? Nella cucina c'è un morto."
La donna tossì ancora, voltandosi lentamente un poco verso di me.
"Era già qui quando sono arrivata. Lo giuro. Questa città è mal-edet-ta!"
Disse a stento, prima di rimettere nuovamente. La città è maledetta? Questa si che è bella. Peggio degli omicidi di Diane Cooleman. Anche se... dopo aver visto cani in quello stato, creature orribilanti come quella di prima nel cortile, io un pò di dubbi che la città fosse maledetta li avrei. Meglio ricominciare da capo.
"Come ti chiami?"
La donna tossì nuovamente, prima di rispondere.
"Eve Smarskylde."
E tornò a vomitare.
"Io sono Catherine Streisand. Sto cercando un uomo... per caso l'hai visto?"
La donna dopo aver vomitato, si voltò a guardarmi. 
"Un uom-o? No... non c'-è pi-ù nes-sun-o ormai."
Balbettava, forse perchè stava male. Tutto sommato riuscì a comprendere ciò che disse.
"E un bambino?"
"Neanche..."
Tornò per l'ennesima volta a vomitare. Dunque... Eve non mi serviva a molto in quello stato.
"Ti ringrazio lo stesso. Fa attenzione... è pieno di orribili creature qui."
"Lo s-o... anch-e tu f-a att-enzione."
Annuii, uscendo dal bagno. Quella donna era davvero strana. Ma non potevo credere che fosse una serial killer come Diane Cooleman. Oddio... non potevo saperlo ed era anche per questo che preferivo andarmene alla svelta da lì. Percorrendo nuovamente l'atrio dell'appartamento vidi uno squarcio nel muro della camera da letto. Entrai lì e vidi che ridava dall' altra parte del corridoio... quello bloccato dalle sbarre dove c'era quella creatura. Mi ritrovai nell'altro atrio e trovai una pistola con delle munizioni nell'ampia scarpiera dell'appartamento. Ad un certo punto... tutto divenne buio. Sentii dei passi avvicinarsi. Dalle fessure della scarpiera vidi una creatura che  si stava strusciando ad un manichino. Oh, mio Dio! Poco dopo, l'orribile creatura con una piramide di ferro in testa si voltò verso di me, avendo forse sentito il mio odore. Indietreggiai... anche se le pareti della scarpiera erano strette. Presi la pistola e la puntai contro quella creatura.
"Non ti avvicinare!"
Urlai, spaventata. Ma la creatura, a passi lenti, iniziò ad avanzare verso di me. Ero spaventata... credevo che fosse la fine. E se lo fosse stato veramente? Se quella era la fine? Sarei morta?
Sparai più e più volte... fino a scaricare la pistola. Era veramente la fine. Chiusi gli occhi d'istinto. All'improvviso... il suono di una sirena fece cessare tutto.









Note di un'anima Silenziosa:
Dopo tantissimo finalmente l'aggiornamento.
Ora abbiamo fatto l'incontro di Eve Smarskylde e di un bambino molto dispettoso. Abbiamo anche affrontato il nostro primo mostro nel cortile. Cosa succederà dopo il suono della sirena? Kate incontrerà Matt? E quella creatura dalla testa di piramide chi è?
Ora metto il prestavolto di Eve, quello del bambino lo inserirò in seguito:

Eve Smarskylde = Angelina Jolie.
Ringrazio chi recensisce e chi segue la story! Un bacio a voi,
Glory and Love.

  
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