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Autore: mindyxx    11/05/2013    10 recensioni
Cogli ogni opportunità che la vita ti dà, perché, se te la lasci sfuggire, ci vorrà molto tempo prima che si ripresenti
Una frase d'effetto, per un personaggio che amo tantissimo: Emmett.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian Kinney, Emmett Honeycutt, Justin Taylor, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi della serie televisiva “Queer as folk”, citati nella storia, non sono di mia proprietà ma appartengono ai legittimi ideatori. Sono stati da me utilizzati senza il consenso degli autori, non a fini di lucro, ma per divertimento personale.
Genere: sentimentale
Personaggio: Emmett
Rating: verde







Cogli l’attimo!



cogli l'attimo


Al termine di una serata trascorsa al Babylon, osservando bellissimi ragazzi ballare, bere e impasticcarsi, Emmett si diresse verso casa, incerto sul futuro.
La sua vita, sempre ricca di momenti eccitanti, negli ultimi mesi era diventata piatta, monotona, di una noia mortale. Non c’era più nulla che riuscisse a far brillare la sua “fiamma”.
Il favoloso Emmett di un tempo lentamente si era spento, trasformandosi in un comune uomo d’affari che dirigeva una lucrosa attività di catering. Un uomo ricchissimo ma insoddisfatto della vita.
Raggiunta la casa acquistata l’anno prima, varcò la soglia chiudendosi la porta alle spalle e, appeso il giubbotto, si diresse verso il frigo per recuperare una bottiglia di birra. Doveva riflettere e con una birra ghiacciata sarebbe stato più facile prendere la giusta decisione.
Accostate le labbra alla bottiglietta bevve un sorso e osservò l’immenso spazio di fronte a sé.
Un sorriso malizioso gli illuminò il volto, mentre la sua mente gli restituiva l’immagine di centinaia, se non migliaia di ragazzi che negli anni avevano calpestato il parquet su cui erano posati mobili dal valore inestimabile, mobili che da un anno erano suoi, dal giorno in cui aveva lasciato la calda e accogliente casetta di Debbie per trasferirsi nel loft di mister Brian Kinney.
Stringendo la bottiglia di birra raggiunse il divano, si sedette e posò i piedi sul tavolino. Subito i ricordi lo sommersero e chiudendo gli occhi vi si abbandonò, rivivendo attimi di vita quotidiana che lo avrebbero accompagnato per sempre.
In quell’appartamento aveva trascorso ore serene in compagnia degli amici. Aveva partecipato a feste estreme a base di alcool e droghe, e aveva incontrato più volte Justin per aiutarlo a organizzare il matrimonio del secolo che non fu mai celebrato.
Pensando a Justin sorrise. Erano trascorsi cinque anni dal giorno in cui “Raggio di Sole” aveva lasciato Pittsburgh e, dopo una breve gavetta, il giovane era riuscito a ottenere il successo meritato, diventando un artista ricco e famoso. I suoi quadri erano esposti nelle gallerie più note e il suo nome era conosciuto ovunque. Il biondo amico aveva saputo cogliere l’attimo e la vita gli sorrideva.
Lasciato il comodo divano, Emmett si diresse verso la camera, che fino a dodici mesi prima era stata la “tana” del Dio dei gay e si fermò a fissare il neon azzurro appeso alla parete. Sorridendo osservò il grande letto posto al centro della stanza. Era l’unico pezzo di arredamento che aveva cambiato, perché il letto di Brian era “troppo usato” per poterlo conservare, ma non aveva sostituito altro.
Il loft era stato per anni la meta più ambita di Pittsburgh. Come giustamente Kinney aveva fatto notare, in quel posto c’erano visite guidate a ogni ora. I ragazzi più belli erano passati da lì e ogni mobile aveva una storia da raccontare, impossibile privarsene. E infatti, Emmett, firmato l’atto di acquisto, aveva conservato ogni cosa e il loft, appartenuto al Dio dei gay, era rimasto intatto nonostante il Dio se ne fosse andato da un anno per non tornare più.
Lasciata la camera, Emmett raggiunse la scrivania. Posata la bottiglia, spalancò il primo cassetto per afferrare una busta ingiallita dal tempo che custodiva gelosamente. La aprì, estrasse il biglietto contenuto e fissò le poche righe impresse a mano.

“Cogli ogni opportunità che la vita ti dà, perché, se te la lasci sfuggire, ci vorrà molto tempo prima che si ripresenti.”

Stringendo il bigliettino, sorrise malinconico. Ricordava il giorno in cui sua zia Lula glielo aveva consegnato. Era il giorno in cui aveva deciso di lasciare Hazlehurst per iniziare una nuova vita.
Quel giorno, la donna gli aveva dato un bacio sulla guancia mentre gli consegnava la piccola busta contenente un po’ di soldi e il bigliettino.
Abbracciandolo, lo aveva salutato, intimandogli di fare tesoro delle parole scritte sul foglietto.
Zia Lula amava “appropriarsi” di citazioni di grande effetto per sfoggiarle nei momenti più opportuni e quella impressa sul biglietto aveva significato molto per lui.
Seguendo il consiglio della donna, Emmett aveva fatto tesoro della frase citata, che era diventata il suo motto, e non si era mai lasciato sfuggire nessuna opportunità che il destino aveva posto sul suo cammino.
Improvvisandosi “attore porno” per il sito gestito dall’amico Ted, aveva conosciuto George, l’uomo fantastico che lo aveva trattato come una vera regina regalandogli una storia d’amore breve ma intensa.
Sempre seguendo il consiglio che zia Lula aveva “preso in prestito” da Paulo Coelho, si era trasformato in conduttore televisivo e grazie alla fama di esperto gay era diventato una celebrità.
Quando si era presentata l’occasione di intraprendere seriamente l’attività di catering, l’aveva afferrata senza pensarci e si era trovato a sguazzare nei verdi pascoli della ricchezza. In definitiva, aveva fatto buon uso del consiglio di zia Lula.
Posato il biglietto, osservò la foto sulla scrivania. Una foto scattata cinque anni prima a casa di Debbie quando la “frocia famiglia” era al completo.
Scrutando i volti degli amici, pensò che sua zia Lula sarebbe stata orgogliosa di loro, perché avevano saputo cogliere le occasioni e crearsi una vita felice.
Michael, alla partenza di Justin, aveva conosciuto un giovane di talento e con lui aveva continuato a produrre Furore. Il fumetto, divenuto sempre più popolare tra i giovani gay, gli aveva permesso di racimolare abbastanza soldi per mandare Hunter al college assicurandogli la migliore istruzione.
Ben, dopo vari flop, aveva abbandonato la scrittura e, quando si era presentata l’opportunità di dedicarsi all’insegnamento in una prestigiosa università, aveva colto l’occasione al volo.
Ted, finalmente conscio delle proprie potenzialità, aveva accettato di rilevare il cinquanta per cento delle quote della Kinnetik diventandone il boss a tutti gli effetti e aveva trovato l’amore al fianco di Blake.
Mel e Linz vivevano felici a Toronto, e Debbie continuava a gestire la tavola calda, non più come cameriera, ma come proprietaria. Un regalo che le aveva fatto Brian prima di lasciare Pittsburgh. A sua insaputa, mister Kinney aveva acquistato il locale e glielo aveva donato. Ovviamente, quando era abbastanza lontano da non doversi sorbire i suoi abbracci e le sue lamentele per aver speso troppi soldi per lei.
Lasciando correre lo sguardo, Emmett osservò la parete dove una volta c’era il quadro dell’uomo nudo, unico pezzo di arredamento portato via da Brian. Al suo posto c’era una tela avuta in dono da Justin.
Il giovane artista aveva accolto con gioia la notizia che sarebbe stato lui il nuovo proprietario del loft e gli aveva regalato un quadro di grande valore, in ricordo dei bei giorni trascorsi insieme.
Concentrando di nuovo l’attenzione sulla foto incorniciata, Emmett si soffermò a osservare Brian. Come il resto dei suoi amici, anche mister Kinney, alla fine, aveva colto l’occasione della vita.
Ceduto il controllo dell’azienda a Ted, per il periodo in cui sarebbe stato assente, con Cynthia aveva lasciato Pittsburgh per tentare la fortuna a New York.
Il suo coraggio era stato premiato e la “Kinnetik bis”, a un anno dalla nascita, era da annoverarsi tra le società più importanti della Grande Mela.
Visto il successo ottenuto, Brian aveva messo in vendita il loft, aveva ceduto a Ted metà della Kinnetik di Pittsburgh, conferendogli pieni poteri decisionali e si era trasferito nella caotica metropoli.
Il passo successivo era stato raggiungere Justin con le fedi che non aveva mai restituito e, finalmente, il matrimonio del secolo si era svolto alla presenza di pochi amici e parenti che avevano gioito per quell’unione a lungo attesa.
Brian era riuscito a mettere da parte le vecchie convinzioni decidendo di cogliere l’occasione di essere felice accanto al suo Sunshine e da un anno viveva con lui nel bellissimo loft che aveva acquistato a New York.
Lasciata la scrivania, Emmett si diresse verso la camera e, sedendosi sul letto, afferrò il cellulare abbandonato sul comodino.
I suoi amici avevano approfittato di ciò che la vita aveva loro offerto ed erano felici, lui avrebbe saputo fare altrettanto?
Per rispondere alla domanda che lo stava tormentando dall’inizio del giorno, compose un numero che conosceva a memoria, un numero che aveva usato per l’ultima volta cinque anni prima.
Ascoltando il suono della linea libera, pensò al messaggio che aveva ricevuto quella mattina, un messaggio che lo aveva trasportato nel passato e che lo aveva costretto a riflettere sulla propria vita.

“Ho compiuto ventuno anni, ora mi devi un vero drink. Se sei interessato, chiamami.”

Aveva letto il messaggio almeno una decina di volte, incapace di credere che dopo cinque anni, Drew, il suo Drew, lo avesse cercato.
Ricordava il loro ultimo incontro. Ricordava di averlo lasciato libero di vivere la sua vita assicurandogli che un giorno, quando fosse cresciuto, si sarebbero incontrati e ricordava che, scherzando, aveva promesso di offrirgli un drink per festeggiare la sua maggiore età.
Tenendo premuto il cellulare all’orecchio sorrise. Dopo aver letto il messaggio, per tutto il giorno aveva pensato a cosa fare e finalmente aveva deciso. La vita gli stava dando una seconda opportunità e l’avrebbe afferrata.
«Speravo mi chiamassi... sono maggiorenne e mi devi un drink», dichiarò Drew interrompendo i suoi pensieri.
La voce dell’uomo era come la ricordava, forte e sensuale, e risentirla dopo cinque anni lo rese felice.
«Ciao Drew», lo salutò sdraiandosi sul morbido materasso.
Dieci anni prima, in quella casa, era nato l’amore più importante e incredibile cui avesse mai assistito e, seguendo il consiglio di zia Lula, Emmett aveva deciso di cogliere l’opportunità che la vita gli stava offrendo, nella speranza che l’amore potesse di nuovo sbocciare tra quelle mura.


Fine






Ok, non è una delle solite Britin cui vi ho abituati, ma chi mi conosce sa che adoro anche Emmett e mi è piaciuto scrivere di lui.
Spero che questa breve storiella non sia stata troppo deludente.
A presto con una nuova Britin.
Kisses, mindy.


Questa storia ha partecipato al contest: "A Sentence to Dream" - di Mary DB e Kirame27 – classificandosi NONA.
Citazione: Cogli ogni opportunità che la vita ti dà, perché, se te la lasci sfuggire, ci vorrà molto tempo prima che si ripresenti. (Paulo Coelho)
Prompt: Casa



   
 
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