Il
cielo era coperto da nuvole grigie, la pioggia cadeva verso il suolo
bagnando i
fiori e la terra scaldata dai molti giorni di sole che si era
susseguiti in
quel periodo.
Ahiru
era in classe, e stava ascoltando il professor Bunner che dava le
ultime indicazioni
sui provini per “La bella addormentata”. - Bene,
come ben sapete, domani ci
saranno i provini per le parti nella rappresentazione della Bella
addormentata,
quindi, chi vuole partecipare si presenti alle 9.00 di mattina, non un
minuto
dopo.- dettò ciò, la lezione continuò
come di consueto. Ahiru era molto carica,
aveva lavorato allungo e molto duramente per avere una parte nella
rappresentazione, avrebbe dato il meglio di sé e ballato
come meglio sapeva. Melany
e Sonia si accorsero che i movimenti della ragazza erano molto migliori
e che
riusciva a fare esercizi che prima non le riuscivano. Era
così fiere e
orgogliose della loro amica, già la prima volta che
l’avevano vista, capirono
che quella ragazza era speciale e in grado di grandi cose. - Ahiru,
vedo che
sei molto migliorata ! Continua così e riuscirai ad entrare
nella classe di
primo rango ! - si complimentò Sonia sorridendo con i denti
bianchi come perle,
Melany scuoteva il capo energicamente, – Si, la mia Ahiru sta
diventando grande
!- disse gettandosi al collo della rossa e facendo finta di piangere.
– Come
farei senza di voi, ragazze !- - Semplicemente non faresti nulla !-
scoppiarono
a ridere allegramente, ricevendo in cambio una levata di testa dal
professore
che non gradiva che si perdesse tempo durante le sue lezioni.
La
mattinata passò tranquillamente e velocemente insieme alle
lezioni pomeridiane
che furono molto piacevoli e non particolarmente pesanti. Alle quattro del
pomeriggio, Ahiru stava
passeggiando nei giardini della scuola, osservando i fiori dai mille
colori,
aveva smesso di piovere e il cielo si era aperto mostrando il sole
giallo e
brillante. Le gocce di pioggia sui petali dei fiori sembravano piccoli
diamanti, che brillavano come stelle alla luce. Lo sguardo della
ragazza venne
catturato da delle rose in un’aiuola tutta per loro. Erano
così belle : i fiori
erano grandi come una mano e avevano petali di un blu così
scuro da sembrare
blu. Ahiru guardava estasiata quelle meravigliose creazioni, quando la
sua
attenzione fu catturata dall’ombra di un ragazzo dietro di
lei. Quando si girò
si ritrovò il suo bel principe guardarla incuriosito e con
uno sguardo
arrabbiato. - Ciao.- disse il ragazzo con voce dura, la ragazza
notò subito dal
tono della voce, solitamente piatto e basso, che c’era
qualcosa che era
cambiato in lui. “Deve essere per colpa del frammento che gli
ho riportato
l’altro giorno.” Si disse la giovane. –
Ciao !- lo salutò gentilmente lei, i
suoi occhi caddero involontariamente sulle mani fasciate di lui,
– Mon Dieu !
Cosa ti sei fatto alle mani ?- chiese la rossa prendendo le mani di
Mytho e con
la voce leggermente tremante. Il ragazzo non capì tutta
quella preoccupazione,
né Fakir né Rue si preoccupavano così
per lui. – Mi sono ferito, ma perché ti
preoccupi tanto per me ?- -
Ma come
perché ?! Sei ferito ! Chiunque si preoccuperebbe !- disse
Ahiru, anche se
sapeva bene il motivo di quella domanda. Mytho si sentì
invadere da uno strano
calore, la rabbia improvvisamente si placò e sul suo volto
si formò un dolce sorriso,
le prese le mani e la guardò negl’occhi azzurri.
“
Mytho mi ha ringraziato !!!! Oh, Mon Dieu !!!” ma la sua
felicità non durò
molto, perché qualcuno aveva osservato la scena infastidito.
– Lascialo in
pace.- una voce secca, dura come l’acciaio, come una
pugnalata al cuore la fece
ritornare in sé. Era Fakir. – Perché ?
Cosa ho fatto ?- chiese innocentemente
la ragazza, lui la guardò ancora più intensamente
desiderando di poterla
congelare sul serio.
Quando
ormai il sole era già sceso oltre le coline che circondavano
la città, Ahiru
andò a dormire, la mattina seguente si sarebbe dovuta
svegliare presto per
partecipare alle audizioni, ed era un po’ agitata. Aveva
provato tantissimo, ma
la paura rimaneva come un sassolino nella scarpa che non riesci a
togliere.
Cercò di calmarsi e di dormire il più possibile,
poco dopo si addormentò senza
neanche accorgersi e il suo ultimo pensiero cadde sul bel principe
senza cuore.
L’edificio
era gremito di gente, moltissimi ragazzi e ragazze erano intervenuti
per
quell’audizione, per non contare poi tutti gli addetti alla
scenografia e alla
coreografia che erano venuti per vedere chi sarebbero stati coloro che
avrebbero ballato su quel palco sotto le vesti di Aurora e del principe
Filippo.
Erano
tutti nervosi, i giudici non sembravano convinti, le prime tre erano
state
brave ma non avevano ballato con sentimento, si era creata
un’atmosfera pesante
e Ahiru aveva paura di esserne sopraffatta e fare
un’esibizione orribile. Ma
ora era il turno di Rue. Entrò sul palco con gli occhi
puntati davanti a se e calò
il silenziò. Aveva indosso un tutù rosso come il
sangue, ornato con ricami
argentei che raffiguravano delle rose e spine, le scarpette erano nere
come i
suoi capelli raccolti in un ordinato chignon.
Quando
la musica iniziò, Rue seppe cambiare completamente
l’atmosfera: i suoi
movimenti erano così delicati e aggraziati da poter essere
paragonati a petali
di rosa che cadevano dal cielo, trasportati dalla brezza gentile
primaverile.
Rimasero tutti senza parole. Rue era così precisa e fluida
nei movimenti che
sembravano parte di lei, ma anche la teatralità era
perfetta. Le sue
espressioni lasciavano trapelare tutte le emozioni che suscitava la
musica, il
suo corpo cantava insieme alla musica e riuscì a creare una
magia meravigliosa.
Ahiru ne rimase incantata, quando finì
l’esibizione non poté far meno di
applaudire con entusiasmo. Il teatro si riempì di applausi,
i giudici si
alzarono e si complimentarono con la ragazza che sorrideva soddisfatta,
uscì di
scena con un grande inchino, quando passò vicino a Ahiru gli
sussurrò qualcosa.
- Mi raccomando,
voglio te, vicino a me
su quel palco…- dettò
ciò si sistemò
dietro le quinte per osservare l’esibizione
dell’amica, curiosa di vedere cosa
avrebbe ballato e se fosse migliorata dall’ultima volta che
aveva ballato con
lei. - E ora passiamo alle audizioni per le fate. La prima è
la signorina
Ahiru.- alla ragazza venne un infarto, l’agitazione si
impossessò di lei, camminò
rigidamente sul palco, sembrava una bambola di legno. Si poteva vedere
la
tensione sul suo volto come se fosse stata dipinta. Rue lo
notò immediatamente
e prendendo un grande respirò gridò, –
Ahiru ! Metticela tutta !- lei si girò
verso la ragazza rossa per l’imbarazzo, ma grazie alle parole
dell’amica
l’ansia se n’era andata e ora poteva muoversi
liberamente. Si
mise in posizione e chiuse gl’occhi,
cercando d’immedesimarsi. La musica cominciò e
tutti rimasero stupiti dalla
scelta del brano. Aveva infatti deciso di ballare La mort du cygne dal
Le lac
des cygnes.
“Sono
un cigno, un bellissimo cigno ferito, che vola stremato per poi
adagiarsi a
terra, morto…” pensando ciò,
cominciò a muovere le braccia lentamente e con
grande eleganza, il volto si riempì di dolore e angoscia
lasciando tutti
sorpresi e senza parole. “Wow,
Ahiru è
migliorata davvero molto, avrebbe dovuto partecipare
all’audizione per la
principessa, sarebbe stata un ottima rivale.” Rue sorrideva,
felice che la sua
amica stesse andando così bene. Intanto la ragazza aveva
continuato la sua
esibizione, le sue braccia sembravano ali morbide e bianche come
nuvole, era
riuscita a catturare l’attenzione di tutti e questo giocava a
suo favore. Piegò
il busto all’indietro, alzando la gamba sinistra che
andò a pochi centimetri
dalla testa, le gambe cominciavano a tremare, poi tornò
dritta e, con un
movimento veloce dei piedi, fece alcuni giri su se stessa. Ora arrivava
la
parte più difficile : saltare. Non era mai riuscita a fare
un bel salto, aveva
paura di cadere e farsi male e questa la bloccava, ma doveva
assolutamente
tentare. Girò su se stessa, mise un piede a terra e prese lo
slancio, ma verso
la fine appoggiò male il piede e cadde a terra, procurando
uno spavento
generale. “ Forza ! Non è successo niente
!” Si
rialzò dolorante, non aveva perso la
concentrazione e continuò la sua
esibizione come se fosse stato tutto programmato. Si
accasciò a terra
lentamente e pose le sue mani sulla gamba distesa, nascondendo il
volto. Ci fu
un lungo momento di silenzio e poi un grande applauso riempì
tutto il teatro.
Ahiru alzò il viso incredula, tutti quegli applausi erano
per lei ? Si alzò
piano, piano e fece un
piccolo inchino,
sorridente si diresse dietro le quinte. Rue era li che
l’aspettava, - Sei stata
bravissima ! - - Dici sul serio ?! Non mi stai prendendo in giro ?-
l’altra
scoppiò a ridere divertita, – Ma ti pare ! Sei
stata fenomenale ! Complimenti
la parte è sicuramente tua. – Ahiru non riusciva a
crederci. “ Ho avuto la
parte, ho avuto la parte ! Ho avuto la parte !!!!!”
Saltò di gioia e abbracciò
Rue che rimase confusa, poi ricambio anche lei, quel contato le fece
sentire un
calore che non aveva provato per molto tempo, ma allo stesso tempo
sentiva uno
strano sentimento nascere dentro di lei. Cosa poteva essere ?
Ahiru
uscì dal teatro tutta contenta, anche se aveva sbagliato il
salto, la sua
esibizione era stata davvero molto apprezzata dai giudici, la faccia
che aveva
fatto il signor Bunner non aveva prezzo, se ci pensava gli veniva
ancora da
ridere. Guardò l’orologio del campanile che
s’innalzava verso il cielo: erano
appena le undici. Cosa avrebbe potuto fare ? Le lezioni erano state
sospese per
le audizioni, quindi avrebbe potuto fare una bella passeggiata nei
giardini
della scuola, oppure fare un giro in città… ma
certo !! Poteva andare a trovare
Edel !
Edel
era una ragazza molto seria e matura, aveva capelli verdi come
l’erba e la
pelle bianca come la neve, le labbra di un violetto candido e due occhi
blu
come il mare. La ragazza aveva qualche anno in più di Ahiru,
e la cosa più
strana è che sapeva esattamente chi fosse e tutta la sua
storia strampalata, la
ragazza non aveva mai voluto rispondere alle domande di Ahiru su cose
sapesse
la sua storia, così la rossa aveva lasciato perdere.
Lasciandosi conquistare
dalla gentilezza e dalle parole della giovane donna. Ahiru la
trovò senza
difficoltà: infatti, Edel, era sempre in piazza o nelle vie
principali della
città, vendeva gioielli di pietre preziose e intanto suonava
un…un….bhè a dir
la verità non sapeva neanche lei cosa fosse, lei girava una
manovella e usciva
una musica molto carina che attirava i clienti. La venditrice le dava
molti
consigli, l’aveva conosciuta un giorno di pioggia, quando
stava correndo per
cercare un riparo e la vide sotto un portico a suonare. Le si
avvicinò e
cominciarono a parlare e così ogni volta che andava in
città, Ahiru si fermava
dalla ragazza per parlare con lei. Benché si conoscessero
ormai dai qualche
settimana, la strana ragazza continuava
a rivolgersi ad Ahiru in tono molto formale, suscitando
perplessità
nella ragazza con i capelli rossi. Quando la vide sotto un albero in
mezzo alla
piazza, le corse in contro agitando una mano, - Edel !- la ragazza si
girò
verso di lei e le sorrise gentilmente.
-
Brava, sono felice per te.- la ragazza la guardò, non le
sembrava
particolarmente entusiasta, ma lei era fatta così, molto
indifferente e
tranquilla, – Dimmi, hai qualche gioiello nuovo ?- la ragazza
guardò la piccola
bancarella che aveva davanti a lei, c’erano pietre di ogni
tipo: rubini,
smeraldi, zaffiri e persino diamanti ! Ma il suo sguardo venne
catturato da un
braccialetto argenteo, aveva un pendente a forma di cuore con uno
zaffiro
incastonato.
– Questo
come si chiama ?- la ragazza prese il
bracciale, osservandolo incantata, – Questo si chiama
“amicizia”, se lo doni a
un caro amico, rimarrete amici per sempre, anche se dovreste separarvi,
prima o
poi vi ricongiungerete.- ad Ahiru s’illuminarono gli occhi,
sapeva
perfettamente a chi regalarlo.
–
Ahiru, cosa c’è che non va ?- la ragazza si
gettò al collo della ragazza, in
lacrime, – Non sono stata scelta ! Non sono stata scelta,
capisci !? Perché ?!-
Rue, rimase di sasso, non poteva crederci, la sua performance era stata
quasi
perfetta ! Si diresse furiosa a controllare, cercò il nome
della sua amica su
ogni angolo di quel maledetto foglio
arancione, ad un tratto sul suo volto si dipinse un sorriso raggiante.
–
Mytho vieni !- una voce dura e cruda spaccò
quell’atmosfera di festa come uno
specchio colpito da un masso.
Rue
guardò il suo amato andarsene ancora una volta sotto le
grinfie di quell’antipatico
di Fakir, si rattristò e Ahiru lo notò subito,
era il momento di dargli quella
cosa. – Senti Rue …- la ragazza si girò
lentamente verso l’amica. – Ho qualcosa
per te.- detto ciò prese il braccialetto e glielo
legò al polso. L’altra lo
guardò stupefatta. Era bellissimo. – Si chiama
“amicizia”, l’ho preso pensando
a te, spero che diventeremo grandi amiche !- il sorriso di Ahiru
riportò la
gioia alla mora che era commossa da un simile regalo. –
Grazie ! Nessuno mi ha
mai regalato qualcosa di così bello.- Rue si sentiva al
settimo cielo, era la
prima volta che una persona le faceva un regalo del genere,
l’avrebbe custodito
con estrema gelosia.
Dopo
essere tornate insieme al dormitorio delle ragazze, si salutarono e
andarono
immediatamente a dormire, stanche e affaticate per la lunga giornata
che
avevano trascorso.