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Autore: kiara_star    11/05/2013    8 recensioni
“Afferrò il cartoncino con il suo nome e lo rigirò fra le dita prima di rimetterlo al suo posto. Non sapeva chi altro ci sarebbe stato seduto lì con lui a condividere quella serata, ma gliene importava poco.
Tutto ciò che contava era che sul cartoncino alla sua destra ci fosse scritto Colin Farrell.”
...
[pairing extra: Hiddlesworth (Tom Hiddleston, Chris Hemsworth)]
[guest star: Billie Joe Armstrong]
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. Dediche inopportune (molto inopportune)

“Ti odio” digitò da sotto al tavolo e poi inviò. Destinatario, Shannon Leto.
Alzò poi gli occhi al resto dei commensali - si potevano chiamare così anche se stavano bevendo solo della dannatissima acqua calda?
Erano tutti occupati a parlottare dei loro rispettivi pargoli, eppure quel single represso di Hiddleston ci metteva bocca. Lui, invece, se ne stava ad ascoltare Colin ed i suoi occhi luminosi sentendosi bene e male allo stesso tempo, perché quel suo amore così forte era una lama dritta nel petto. Era felice di vederlo così innamorato dei suoi figli, ma ugualmente provava rabbia per non essere riuscito neanche una volta ad avere da lui un briciolo di quel feroce amore. Le briciole, questo gli aveva chiesto un tempo e Colin, semplicemente, aveva detto no. Poi Jared aveva capito che non gli sarebbero mai bastate e si era quasi sentito sollevato per quella umiliante negazione. Adesso era diverso, adesso non c’era più cuore. Almeno così tentava di convincersi.
L’irlandese ed Elsa monopolizzarono la discussione lasciando a Chris solo qualche battuta su quanto sua moglie fosse tremenda e severa con lui quando si trattava della loro bambina. Tom sorrideva ad ogni sua parola.
Jared, nascosto dietro all’ennesimo bicchiere d’acqua, li osservava silente. Chris aveva la sua stessa abitudine di tirarsi i capelli dietro alle orecchie, mentre Hiddleston si passava spesso le dita sul collo con un’espressione così civettuola che avrebbe potuto fargli concorrenza! Sì, Jared possedeva una sana autocritica.
«Quando ho saputo che avrei presentato il premio con Chris, sono stato davvero felice.»
«Vorrei poter dire lo stesso.» Tom rise - civettuolo - e Chris stirò le labbra con fare divertito.
Chris e Tom avevano girato un paio di film insieme, quei blockbuster di supereroi, e sembravano molto amici, molto complici, molti intimi, troppo per essere seduti allo stesso tavolo con la moglie di uno di loro, ma lei sembrava non farci caso.
Jared guardò Elsa che parlava con Colin - se non la finiva di fare lo splendido, non sarebbe arrivato vivo in hotel! - poi guardò Tom che guardava Chris che guardava il palco ancora vuoto.
L’espressione negli occhi di Hiddleston, una storia vecchia come il mondo. Un tempo era stata anche la sua.
Sentì un fastidio allo stomaco e prese un lungo respiro versandosi altra acqua.
«Ti sei scolato un'intera bottiglia.» La voce di Colin lo raggiunse sommessamente.
«Ho sete.»
«E sei annoiato.»
Gli lanciò uno sguardo sottile, «Sono aridamente annoiato, sì» alitò buttando giù un sorso con fare dispettoso. Colin sorrise e scosse la testa e Jared avrebbe solo voluto fermare quel sorriso sulle sue labbra, ma ahimè, la serata era ancora dannatamente lunga. «Allora, che premio presenterete?» La sua domanda era diretta a Chris ma, chissà perché, fu Hiddleston a rispondere.
«Miglior serie comica.» Ma non gli faceva male la mascella a sorridere in continuazione?
«Ancora non ho capito cosa c’entriamo noi con le serie comiche» alitò Chris in sua direzione con un’espressione spavalda che lo fece sorridere.
«Purtroppo la categoria “Muscolo D’Acciaio” non l’hanno ancora inventata.» Tom tornò ad infilarsi rubandogli l’attenzione di Hemsworth.
«In quel caso non avresti potuto presentarla con me, Dio gracile.» Tom rise di cuore e Jared finì il suo bicchiere senza riuscire ad afferrare la battuta di Chris.
«E tu, che ci fai qui, Mr. Leto?» Mr. Leto? Ma voleva perderlo per il culo o cosa?
Sollevò le labbra da un solo angolo e guardò Tom negli occhi.
«Dovevamo suonare - io e la band - ma all’ultimo minuto ce l’hanno messo in quel posto per far esibire Armstrong ed i suoi amichetti.»
«Jared non l’ha presa bene» sottolineò beffardo Colin, come se non fosse già palesemente chiaro dall’espressione scazzata sulla sua faccia.
«Comunque hanno insistito che fossimo ospiti ed io l’ho preso in quel posto due volte, perché mio fratello e Tomo mi hanno dato buca.» Fu grato che Colin non avesse fatto qualche battutaccia delle sue, di certo se fossero stati soli non si sarebbe lasciato scappare un banalissimo “Strano che non ti sia piaciuto” a cui lui avrebbe dovuto rispondere con un altrettanto banalissimo “Fottiti”.
«È un peccato. Mi sarebbe piaciuto sentirvi suonare.» Jared non credette a quel sorriso - di nuovo - e non si chiese se Tom l’avesse capito.
«Sono venuto a vedervi una volta, ma non sono riuscito a salutarti.» La frase di Chris lo sorprese. Che fosse quella volta a Los Angeles?
«Dove?» chiese.
«A Melbourne. Eravamo lì per qualche giorno e voi avevate una serata.» Doveva essere il concerto del mese scorso. Perché nessuno lo aveva avvisato che Hemsworth era lì? Gli avrebbe fatto piacere salutarlo. «La tua crew mi disse che eri impegnato.»
«Li licenzierò tutti appena torno.» Chris rise ed anche Elsa. Colin si limitò a sollevare un sopracciglio e Tom... beh, Tom lo guardava con un’espressione che non gli piaceva. Sembrava gentilezza, ma a lui fece venire un brivido lungo la schiena.
«Quando tornammo a LA, Chris non faceva che ascoltare il vostro cd in continuazione.» Lo informò Elsa e lui spostò di nuovo lo sguardo sul viso di Chris che si era riparato dietro ad un bicchiere senza però riuscire a nascondere l'imbarazzo. «E canticchiava» aggiunse ancora lei.
«Oddio!» sbottò Tom esagerando. «Non avrei voluto essere nei tuoi panni, Elsa.»
«Oh, Tom, non puoi capire.»
«Ma piantatela! Io canto bene, certo non come Jared, ma me la cavo.»
«Adesso non avrò pace finché non ti avrò ascoltato, Chris» affermò facendolo sorridere con una punta di insospettata timidezza. Sentì lo sguardo di Colin bruciargli una guancia e si voltò a guardarlo tronfio. Te l’avevo detto che era simpatico.

Il resto degli ospiti era diviso fra chi sedeva come loro e chi invece gironzolava per i tavoli, uno di questi era Billie Joe Armstrong - meglio conosciuto come “la seconda vittima nella lista nera di Jared Leto”- che Jared si vide sbucare da dietro e poggiargli entrambe le mani sulle spalle.
«Come va, dude?» gli sospirò ad un orecchio.
«Vai a farti fottere, Armstrong» sospirò a sua volta e lo sentì ridere. «Tu e i tuoi amici mi dovete delle scuse, le dovete a tutta la band.» Si voltò con il busto e fissò il collega nelle sue iridi chiare. «Non è corretto fregare le esibizioni altrui.»
«Fosse stato per me, sarei rimasto in California a grattarmi le palle piuttosto che venire a sciogliermi il culo in questa cazzo di New York.» Ladies and Gentlemen, Sir. Billie Joe Amrstrong!
Jared si lasciò sfuggire un risolino e non riuscì a tenersi la maschera dell’incazzatura, perché era difficile resistere a persone come Billie, persone che avevano fatto del “I don’t give a fuck” uno stile di vita. Non si era neanche preoccupato di presentarsi ed aveva iniziato a chiedere come andasse la serata.
«Sembra promettere bene.» Gli aveva risposto Chris e Jared aveva avuto la tentazione di dire ad Hemsworth di alzarsi solo per far sentire Armstrong ancora più tappo di quello che già non era. Sarebbe stata una bella scena, ma almeno per un po’, doveva continuare a comportarsi decentemente, o perlomeno provarci..
«Che canzone suonerete?» aveva chiesto un civettuolo Hiddleston. Billie si era grattato la testa con la faccia corrucciata.
«Oddio, sai, dovevamo fare un pezzo, ma credo che alla fine ne faremo un altro. Forse.» Tom aveva annuito e Jared si era chiesto perché, visto che quel idiota di Armstrong non gli aveva risposto per niente.
«Sarà una bell’esibizione.» E Colin aveva dovuto metterci il carico da novanta. L’avrebbe pagata anche lui, a tempo debito ed in separata sede, ma avrebbe pagato tutte le occhiate alla moglie di Chris, le battutine fra amichetti con Hiddleston e le prese per il culo a sue spese.
«Speriamo, amico. Noi faremo del nostro meglio, come sempre.» Mentre lo guardava chiacchierare con i suoi coinquilini di tavolo, Jared pensò che il rehib avesse fatto sicuramente bene alla salute di Billie, ma aveva peggiorato il suo gusto nel vestire - se mai ne avesse avuto uno- perché, diciamocelo, era vestito decisamente di merda. Abbinare una camicia a pois nera e bianca con una giacca a righe vinaccia su un paio di pantaloni di pelle ed una cravatta zebrata a strisce oblique, era un qualcosa che potevi fare solo sotto acido, e siccome Billie era pulito, non aveva neanche questa scusante. Il suo era decisamente un gusto di merda. «Ora vado prima che Mike mi dia per disperso. Lo avevo accompagnato a pisciare ma poi me la sono squagliata perché uno ha iniziato a toccarmi il culo e, cazzo, non era il mio tipo!» Un riso collettivo si levò dal tavolo e Jared si divertì a guardare le sfumature di rosso che avevano avvolto le gote di Tom. Oh, déi, era dannatamente inglese! Non gliene mancava una per davvero.
«In bocca al lupo per l’esibizione.» Gli sospirò velenoso e Billie gli sorrise.
«Te la dedicherò, honey.»
«Non ci provare!» Conosceva le dediche di Armstrong ed erano di quelle che ti mettevano in un maledetto imbarazzo e Jared certo era uno difficile da imbarazzare, perciò i suoi timori dovevano dirla lunga.
«Oh, sì.» Gli lasciò un risolino sornione e si allontanò con un vago “Godetevi la serata” rivolto al resto degli ospiti.
«Giuro su dio che lo prendo a calci sul serio se fa una stronzata!» ringhiò dopo che il testone appuntito di Billie si era dileguato fra la gente.
«Beh, è carino da parte sua farti una dedica.» E dal tono con cui l’aveva detto, Jared capì che Tom era sincero, e capì inoltre, che non conosceva per nulla Billie. Lui sì, lo conosceva abbastanza per considerarlo una stronza.
Avevano diviso il palco diverse volte e lui aveva imparato tanto di quel piccolo ometto iperattivo. Come quella volta in Italia, quando nel backstage lo aveva sentito tirare delle bestemmie che non avrebbe mai creduto di poter udire in vita sua, perché non aveva potuto esibirsi a causa del tempo. E dopo era quasi scoppiato in lacrime[1]. Billie non celava le sue emozioni ed era questo che faceva un artista. Jared ci era sempre riuscito finché non aveva incontrato Colin ed aveva capito che non tutto si può vivere al 100%, che determinate emozioni le devi celate o negarle, che se vuoi sopravvivere devi essere disposto a portare qualche maschera. Il guaio era che alla fine non riuscivi più a distinguere la maschera dalla tua vera pelle.
Spesso si era chiesto come sarebbe andata se Colin fosse stato più simile a Billie, come avrebbero vissuto il loro legame. Se forse...
Ma non si era mai risposto. Quella risposta, gli avrebbe potuto fare tremendamente male.

Lentamente, fra varie chiacchiere, la serata iniziò. Tutti si accomodarono nei rispettivi tavoli e sul palco iniziarono ad alternarsi volti più o meno noti. Le classiche battute studiate a cui si rideva solo perché c’era una telecamera a riprenderti, ma Jared non se ne curò e rise solo quando gli andava, purtroppo per lui, poco.
Si stava presentando il premio per la novità più interessante del panorama televisivo, quando si voltò verso Chris per chiedergli quando sarebbe toccato a loro. Era curioso di vederli sul palco a rendersi ridicoli, perché alla fine era quello che facevano tutti quei presentatori improvvisati.
«Nella seconda metà della serata.» Gli aveva risposto e Tom aveva annuito sorridente. Jared si chiese se almeno Hiddleston si rendesse conto di essere un vero sfacciato nel guardare in quel modo Chris davanti a sua moglie. Quando gli sguardi "sognanti" continuarono per il resto della serata, si rispose che semplicemente Tom era uno a cui piaceva il rischio - o era uno stupido.
«Fra poco ci sarà la tua dedica.» Colin gli sospirò all’orecchio.
«Non vedo l’ora» rispose ironico gettando un occhio al tavolo di Armstrong, ora occupato solo da un paio di uomini che dovevano essere componenti della sua crew. Billie e gli altri erano di certo già nel backstage e all’appello mancavano anche le rispettive compagne, ma Jared non le aveva viste neanche prima. Forse non li avevano accompagnati. Ma alla fin fine, a chi importava?!
Un applauso collettivo e ci fu una pausa. Le telecamere si spensero e sul palco si iniziò a sistemare l’attrezzatura dei Green Day. Osservò la scena con una certa acidità che gli saliva dallo stomaco. Avrebbero dovuto esserci loro su quel fottuto palco! Avrebbe voluto suonare e cantare al massimo, avrebbe voluto farlo davanti a Colin - per lui.
Billie si stava sistemando gli auricolari e provava la sua chitarra. Metà degli ospiti era in piedi.
«Non essere così incavolato. Magari fanno una pessima figura e tu avrai la tua vendetta.» Si voltò verso Colin e gli sorrise dando un’occhiata in giro. Tom e Chris stavano chiacchierando e sembravano lontani dal resto del mondo, Elsa non c’era, forse era andata in bagno o roba simile.
«Se non dovessi avere vendetta, dovrei scaricare la rabbia in qualche altro modo.» Gli lanciò uno sguardo che Colin ovviamente afferrò. Lo vide eseguire il suo stesso controllo con gli occhi prima di avvicinarsi al suo viso, ma non troppo per essere considerato ambiguo. Colin in quelle cose era dannatamente bravo.
«Io ho qualche idea» sussurrò lascivo.
«Ah, si?» Colin si umettò le labbra ed annui. Jared sentì lo stomaco contorcersi. «Allora tienile calde per dopo... Potrebbero tornare utili.» La sua frase era quasi un lungo ansimo che parve avere l’effetto desiderato sul suo compagno dato che quest’ultimo inghiottì vistosamente. Gli sfiorò un ginocchio con il proprio, protetto dalla lunga tovaglia, e Colin gli restituì quel gesto prima di tornare con gli occhi al tavolo mentre mandava giù dell’acqua. Sorrise soddisfatto e lo imitò. Quando tornò al resto degli ospiti, incrociò lo sguardo di Tom. Non si chiese se avesse intuito qualcosa, di certo era troppo occupato a sbavare dietro alla bocca di Chris per vedere altro.
«Sai, Jared, ammiro molto il tuo camaleontismo, la tua capacità di piegarti completamente nel ruolo. Anche per il tuo ultimo film hai fatto un lavoro straordinario. Davvero fantastico!» Tom sviolinò quelle parole con apparente sincerità, i suoi occhi sembravano puliti, eppure Jared non riuscì ad impedire ad una fastidiosa diffidenza di sfiorarlo.
«Grazie, Tom» rispose educato, «Per Dallas ho fatto un lavoro molto profondo. È stato qualcosa di intenso sia a livello fisico, ma soprattutto a livello emozionale.» Inchiodò gli occhi nei suoi e lo vide annuire. Che nascondi, dandy?
«Fra l’altro, sta anche molto bene con la gonna.» Si intromise Colin scatenando un risolino generale.
Che coglione! Ma si ritrovò a sorridere comunque.
«Ho visto qualche foto in rete e devo dar ragione a Colin. Hai delle belle gambe.» Anche Chris ci mise la sua e la cosa lo fece sorridere ulteriormente. Aveva capito quanto Hemsworth fosse uno che si integrasse con facilità e questo gli era piaciuto. Lo stesso doveva aver pensato Colin, che continuò a ridacchiare sincero. Nessuna gelosia, eh? Sei uno stronzo!
«Grazie, ragazzi. Vorrà dire che nel tempo libero inizierò ad esibirmi come drag queen.» Chris rise ancora e anche Tom, anche se sembrava avesse qualche pensiero per la testa.
«Non lo facevi già?» chiese Colin e lui gli mostrò il dito medio senza preoccuparsi di celarlo agli altri.
«Ti basta come risposta?» E l’irlandese gli regalò un sorriso soddisfatto.
«Formate proprio una bella coppia. Ve l’hanno mai detto?»
Jared fulminò Tom con un’occhiata sprezzante. «Più di una volta a dire il vero» affermò sapendo bene quanto Colin odiasse quel suo modo di fare. Infatti smise di ridere e si stampò un sorriso forzato chiedendo a Chris se Elsa non si fosse persa. Jared continuò a tenere gli occhi in quelli di Tom finché non fu quest’ultimo a spostare lo sguardo sulla figura di Elsa appena tornata al tavolo.
«Colin si stava preoccupando» ghignò Chris mentre sua moglie si sedeva.
«E tu no?»
«Oh, io stavo per ordinare champagne e due spogliarelliste.» Lei gli assestò un leggero schiaffo mentre Colin sembrava aver ritrovato il buon umore. Chris le prese la mano e le baciò il palmo dolcemente. Jared vide Tom mandare giù un nodo e sorridere solo con le labbra.
Provò tristezza.

Tutti stavano tornando ai loro posti e Jared fece in tempo a correre in bagno e a tornare prima del nuovo inizio.
«Hai bevuto come un cammello.» Lo rimproverò Colin quando si sedette.
«È per questo che hanno inventato i bagni.»
Le telecamere si riaccesero ed un nuovo applauso accolse Armstrong e la sua band.
«Sei pronto?» Si sentì chiedere dall’irlandese.
«Magari è una bella dedica» aggiunse Chris ed Elsa gli accarezzò un braccio con fare materno.
«Ignorali, Jared.»
«Ti adoro» sospirò lanciandole un bacio con le labbra e lei ricambiò. Chris improvvisò una scenata di gelosia a cui non credette nessuno. Tom stavolta non rise.
La musica partì e tutti tornarono con gli occhi sul palco. Ma dopo qualche secondo, Billie fece segno alla band di fermarsi e tutti gli strumenti smisero di suonare all’unisono.
«Questa sera dovevamo suonare X-Kid, ma siccome è una serata speciale, abbiamo deciso di cambiare il repertorio.» La sala iniziò a rumoreggiare incuriosita e Jared già si vedeva le facce della regia e degli organizzatori con un enorme incognita terrorizzata stampata sopra. Ben gli stava, così imparavano a preferirgli Billie-pazzo-Joe. «Questo pezzo si chiama Fuck Time e lo dedico al mio intimo amico, Jared Leto.» Al semplice pronunciare il suo nome, la sala esplose in applausi e fischi di allusione, anche se il discorso di Armstrong era palesemente ironico. Si ritrovò ad accarezzarsi un sopracciglio mentre una telecamera lo puntava. Dannato Billie Joe! L’avrebbe strangolato sul serio! «Jay, questa è per te, per ringraziarti della meravigliosa notte appena trascorsa.» SEI MORTO! Partirono altri applausi misti a risate e Billie ridacchiò in sua direzione. Lui si limitò a stirare le labbra solo perché aveva quella maledetta telecamera sulla faccia.
La musica ripartì e dovette subirsi attentamente tutta la dedica, gemiti osceni di Armstrong inclusi, con quella fottuta luce rossa che si accendeva ad intermittenza.
Alla fine, anche se avrebbe di certo ucciso quel nanerottolo appena gli sarebbe stato possibile - aveva scansato Hiddleston sulla cima della blacklist ed ora occupava primo, secondo e terzo posto a pari merito - doveva ammettere che era stata un’esibizione divertente, anche se quel “oh Jared Jared it’s fuck time” preferiva che glielo dicesse qualcun altro...
«È stato magnifico! Non credi?» Colin ridacchiò e lui buttò giù un sorso d’acqua, tanto aveva la vescica di nuovo vuota. Sapeva che quel dannato se l’era goduta indegnamente, e dai sorrisini degli altri ospiti anche loro avevano trovato divertente il tiro di Armstrong.
«Se ci fate caso, l’unico nome che suona bene nella canzone è Jared.» Fece notare Chris con un piglio di finta sorpresa. Colin, ovviamente gli diede corda.
«È vero. Proviamo con Chris ad esempio: “Chris Chris it’s fuck time!” Oh, cazzo, suona proprio di merda!» Tutti risero alla faccia disgustata di Colin, Chris incluso.
«Neanche Colin suona bene» insinuò Elsa.
«Oh, se lo dici tu credo suonerebbe magnificamente, tesoro» maliziò Colin ben consapevole che Chris gli avrebbe rifilato un’occhiataccia mascherata da sorriso e di fatti ridacchiò colpevole.
«A questo punto proviamo con Tom.» Jared si era stancato di essere bersagliato e pensò bene di tirare dentro anche quel santo di Hiddleston che se ne stava a ridacchiare con il suo sorriso smagliante e l’occhio in adorazione - indovinate di chi? - ed era per questo che decise di levarsi una piccola soddisfazione. «Avanti, Chris, prova con Tom.» Hiddleston lo fulminò con lo sguardo continuando a tenersi un sorriso che però era palesemente forzato. Jared bevve altra acqua e ghignò.
Chris annuì convinto e si volto verso il collega. Tom deglutì e Jared ghignò ancora.
«Oh Thomas Thomas it’s fuck time!»
«Suona bene!» rise Elsa sbattendo le mani e Colin alzò un bicchiere in segno di vittoria. Chris rise trionfante e Jared non ghignò più. Negli occhi di Tom un’espressione che semplicemente gli colpì lo stomaco come un pugno.
Era stato un vero bastardo.






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[1] Jared si riferisce allo sfortunato Heineken Jammin Festival del 2010 in cui i Green Day non poterono esibirsi a causa della tromba d’aria che si abbatté su Parco San Giuliano.




NdA.
Il nuovo gioco del giorno è sostituire un nome qualsiasi a “baby” nel ritornello di FUCK TIME. Divertimento assicurato ^w^
Ok, la smetto >///>
Allora, giusto per info (e per pubblicità alla mia band del cuore >.>) QUI trovate la canzone dedicata da Billie, e QUA la canzone che avrebbero dovuto suonare *sospira innamorata*
Grazie per aver letto anche questo capitolo e ci vediamo alla prossima.
La serata è appena iniziata...
Kiss kiss Chiara

p.s. AMATELO! ->
  
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