11.05.2012
Best.
Day. Ever.
Best. Choice. Ever.
Best. Wife. Ever.
Panico
Kurt
osservò Santana sparire lungo il corridoio, poi si
voltò verso Blaine. “Blaine,
perché gli hai dato una spinta?”
Poi
rimase paralizzato, perché il ragazzo si era accasciato con
la schiena contro
gli armadietti e lo sguardo perso nel vuoto, gli occhi vitrei. Aveva il
respiro
corto ed affannato e teneva i pugni serrati.
“Blaine!”
Kurt fu sul punto di afferrarlo per le spalle, poi si
bloccò, rendendosi conto
di ciò che stava accadendo.
È
intrappolato nei ricordi. Sta avendo un
attacco di panico.
“Blaine,
ascoltami.” Kurt si sforzò di mantenere un tono di
voce calmo e fermo, restando
in piedi a qualche passo dal ragazzo in preda al panico.
“Ascolta. Non sei là.
Sei al McKinley. Sei con Kurt. Sei al sicuro qui, Blaine, te lo
assicuro.
Nessuno ti farà del male, non glielo permetterò.
Fai un respiro profondo.”
Blaine
prese un respiro boccheggiante e Kurt capì che stava
funzionando.
“Così,
tesoro. Fanne un altro. Bravo, stai andando benissimo, Blaine. Un altro
respiro.”
Kurt
si sentiva tremare le mani mentre osservava il ragazzo sforzarsi di
riacquistare la calma. Continuò a parlargli
finché il suo respiro non tornò
regolare. I suoi occhi tornarono limpidi e si concentrarono su di lui.
In un
primo momento ci fu confusione, poi realizzazione seguita da paura e
vergogna
che per poco non spezzarono il cuore di Kurt. Allungò un
braccio con esitazione
e toccò la spalla di Blaine.
E
fu tutto quello che servì per far cedere la diga. Il ragazzo
rabbrividì da capo
a piedi, poi scivolò a terra con la schiena contro gli
armadietti e le lacrime
che gli scorrevano copiosamente sulle guance. Kurt
s’inginocchiò immediatamente
accanto a lui, circondandolo con un braccio e permettendogli di
piangere finché
ne avesse sentito il bisogno.
Alla
fine si rivelarono necessari solo un paio di minuti. Blaine
riacquistò
rapidamente il suo autocontrollo, asciugandosi gli occhi e voltandosi
verso
Kurt. “Mi dispiace così tanto, non avrei mai
voluto che assistessi a una cosa
del genere.”
“Perché
no?” Kurt riusciva a comprendere quanto fosse imbarazzante
perdere la calma di
fronte a qualcun altro, ma Blaine era il suo ragazzo. E dopotutto lui
stesso
aveva pianto innumerevoli volte di fronte al moro.
“Kurt,
io sono quello che è sempre sotto controllo. Sono il mentore
di quelli che sono
stati vittime di bullismo. Sono il ragazzo-immagine dei Warblers. Tutti
quanti
me lo ricordano quando vengono a parlarmi dei loro problemi.
‘Vorrei essere
forte quanto te, Blaine’. Sono stanco di sentirmelo dire
perché non è vero.”
Kurt provò un terribile
senso di colpa, sapendo di essere stato una delle persone ad avergli
rivolto
quelle stesse parole. Lo strinse a sé un po’ di
più, mentre il ragazzo
proseguiva. “Non ho ancora superato i miei cavolo di
problemi. Ho cercato di
affrontare un tizio grosso il doppio di me perché mi aveva
rivolto un insulto che
tu hai dovuto sentirti dire ogni singolo giorno. Ho proprio... perso il
controllo. Dopo aver passato tre anni della mia vita a sentirmelo dire,
uno
potrebbe pensare che abbia smesso di darmi fastidio, ma no. Ho ancora
addosso
le cicatrici del mio passato. Non appena succede qualcosa del genere,
mi
riporta indietro e- ” La sua voce si incrinò.
“Ssh,
va tutto bene.” Kurt
gli
accarezzò la schiena per tranquillizzarlo.
“Blaine, hai attraversato le pene
dell’inferno e nessuno si aspetta che tu ‘ci metta
una pietra sopra’ così
facilmente. Credi che io non debba affrontare gli incubi e i ricordi
come te? È
naturale che sia così. Ma il modo in cui gestiamo le cose
è diverso ed è questo
che rende noi così diversi. Tu ti tieni tutto dentro, mentre
io ne parlo. Ne
parlo con te, e ora sto iniziando a pensare di non essere stato
abbastanza
chiaro e di non averti fatto capire che anche tu puoi parlarne con
me.”
“Certo
che l’hai fatto. È solo che io sono fatto
così.” Blaine sospirò. “Kurt,
credi
davvero di riuscire a stare insieme a una persona del
genere?”
Kurt
si sentì raggelare. “Blaine Anderson, spero per te
che tu ora non stia cercando
di rompere con me, cavolo!” Blaine evitò il suo
sguardo e Kurt non ci vide più dalla
rabbia.
“Non
pensarci neanche! Mi rifiuto di lasciarti essere talmente stupido!” Balzò in
piedi e iniziò a percorrere a grandi passi il
corridoio da una parte all’altra. “Blaine, sei una
persona meravigliosa e ogni
giorno passato insieme a te è una benedizione per me.
Sì, i tuoi ricordi ti
perseguitano ancora e fai fatica a parlarne. Va bene così.
Puoi lavorarci su e
io voglio aiutarti. Voglio esserci quando piangi ed essere io ad
asciugarti le
lacrime. Un giorno voglio poter ascoltare ogni singola storia del tuo
passato,
bella o brutta che sia, e voglio che anche tu senta le mie. Ho
intenzione di
restare con te per molto, molto tempo, Blaine.”
Arrivato
a quel punto, aveva smesso di camminare e si era inginocchiato di
fronte al
ragazzo basito. “Non stiamo insieme da tanto, Blaine, e so
che non ci siamo
nemmeno baciati ancora, o fatto niente di simile, ma credo di amarti e
ho
cercato il modo giusto per dirtelo e non è questo ma hai bisogno di sentirmelo dire. Ti amo
adesso e ti amerò domani e
spero dannatamente tanto di amarti ancora fra vent’anni.
Voglio stare con te
fin quando mi sarà possibile, e anche se non possiamo
renderlo legalmente ufficiale,
finché entrambi vivremo. E forse non sarà quello
che tu vuoi in futuro e ce ne
preoccuperemo quando si presenterà il momento, ma
è questo quello
che voglio. Voglio te, Blaine, e l’intero
bagaglio che ti porti dietro perché è
quello che ti rende ciò che sei.” Fece una pausa,
fissando la figura immobile
di fronte a sé. “Beh, di’
qualcosa!”
Blaine
si alzò sulle ginocchia, afferrò il viso di Kurt
e lo baciò.
Kurt
inspirò bruscamente contro le sue labbra e Blaine si
allontanò rapidamente. “Kurt,
mi dispiace, pensavo –”
“Taci
e fallo di nuovo.”
“Beh.
Sarà meglio entrare.” Kurt si staccò
con riluttanza da Blaine, che
era stretto fra le sue braccia, sempre sul pavimento. “Forza,
signor Calmo,
Composto e Controllato.”
Facendogli
l’occhiolino, Kurt aiutò Blaine a rialzarsi e i
due si
incamminarono verso l’auditorium; Blaine stringeva la mano di
Kurt carico di
orgoglio e camminava a testa alta. Solo che questa volta non era
finzione. Con
Kurt al suo fianco, si sentiva alto quattro metri, nonostante le sue
cicatrici.
Note
dell’involtino di feelings:
Saaalve
:)
Spero
che questo capitolo vi sia
piaciuto, perché fra quelli che ho tradotto finora
è il mio preferito, sebbene
sia corto. Per dirla alla Cooper, è INTENSO u.u
Un
grazie a tutti come al solito, in
particolare a SaraGleek, September_39
e iwashere
che hanno recensito lo scorso capitolo
*w*
Se
per caso vi aspettaste un accenno
o un commento al finale di stagione… non ne avrete. Mi
rifiuto.
È
invece mio dovere di moglie
egregia augurare per l’ennesima volta oggi un buon
anniversario a mia moglie
aka mia beta aka Ari_92
aka donnah che mi sopporta dall’11 maggio scorso e che non so
come riesce
a sorvolare sulla mia awkwardness e ad amarmi. You take my breath away,hun. God
bless that MP <3
E
un saluto a sofipaulcolfer
e a Supermassiveblackhole_1
perché sì. Siete delle cavAAAlle bellissime
<3
Klisses,
Giad