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Autore: AlwaysAttract    11/05/2013    6 recensioni
Louis non sapeva neanche come fosse riuscito a diventare stracotto di un tipo come Harry Styles, i giocatori di football non gli erano mai interessati, certo, ogni tanto ci faceva un pensierino quando li vedeva cambiarsi in spogliatoio, ma era sempre uscito con ragazzi semplici e divertenti, un po’ come lui.
Lui e il capitano della squadra di football non si erano mai sopportati prima dell’inizio dell’ultima estate: Harry non faceva altro che prendere di mira, insieme ai suoi amichetti, Louis per essere gay e Louis non poteva che soffiargli il primato in tutte le materie scolastiche e, ovviamente, anche la borsa di studio.
Verso metà luglio, per qualche inspiegabile motivo, avevano partecipato allo stesso campo estivo organizzato dalla parrocchia locale e, sempre per qualche inspiegabile motivo, si erano ritrovati a baciarsi, ubriachi fino al midollo, attorno alle ultime fiamme del falò mentre tutti gli altri dormivano nelle loro tende, ignari di tutto.
AU!Highschool
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note: Esattamente non so come iniziare queste note, forse dovrei scusarmi per l'assenza di oltre un mese, oppure ringraziarvi per le 8 recensioni al precedente capitolo. Non lo so çç 
Quindi, suppongo mi ammazzerete, so perfettamente che è passato tanto tempo ma è un periodo un po' no, tra la scuola, l'organizazione del mio diciottesimo e il matrimonio di mia sorella. Ho sempre impegni!! Scusatemi, e scusatemi anche per questo capitolo. Non è un gran che, è solo di passaggio, ma c'è tanto fluff. ATTENZIONE: il rating potrebbe sfiorare il ROSSO
Ritornando a noi, GRAZIE MILLE PER LE RECENSIONI! Mi fanno tantissimo piacere, soprattutto sapere che la storia vi interessa!! Grazie, grazie, grazie! (Anche a chi la segue e resta in silenzio! (:)
Ora vi lascio al capitolo, buona lettura (:
(scusate per qualche errore!)



 

«Fammi capire» disse Harry mentre metteva in moto la sua auto «il tuo amico Zayn si è innamorato di Niall, quello biondo, ma quest’ultimo non è convinto di ciò che prova per Zayn, così Zayn ha voluto provare a fare sesso con Liam, l’odioso, però Niall li ha visti e perciò Zayn si sente una merda».
Louis ascoltò attentamente  il piccolo riassunto della vita amorosa tra i suoi amici e «esatto» confermò mentre mandava dei messaggi a Niall, che ormai aveva spento il cellulare da più di un’ora.
«Ma i tuoi amici sono tutti froci?»
«Ehi!» protestò Louis tirandogli una schiaffo sulla nuca «bada a come parli» lo rimproverò. Harry rise piano prima di appoggiare una mano sulla coscia di Louis, «non era un insulto» si difese muovendo le dita sul tessuto dei pantaloni del suo ragazzo, «Te lo giuro, non volevo in nessun modo offenderli».
Louis sbuffò prima di appoggiare la propria mano su quella di Harry, stringendola appena «comunque è brutto sentirselo dire» borbottò.
«Scusami» fu il sussurro di Harry portandosi alla bocca sia la sua che la mano di Louis, per baciargli le nocche.
«Alla prossima gira a destra e fermati alla prima casa verde» lo avvertì il ragazzo continuando a guardare dritto davanti a sé. Harry sbuffò e lasciò la sua mano.
«Ti sei arrabbiato» disse.
«No, non è vero» ribatté Louis incrociando le braccia al petto.
«Sì, invece, non mentire».
«Ti ho detto di no!»
Il ragazzo al volante arricciò il naso e parcheggiò sotto la prima casa verde, si lasciò cadere sul sedile e sospirò.  Louis non parlò e neanche si mosse, Harry attirò la sua attenzione infilandogli una mano tra i capelli, il ragazzo si sciolse subito sotto il suo tocco e lentamente si appoggiò sulla sua spalla, iniziando a giocare con i bottoni del suo cappotto nero.
«Domani ci vediamo all’uscita come al solito?» gli chiese alzando un attimo lo sguardo per vederlo sorridere e annuire con veemenza. Sorrise di rimando e con un slancio si alzò per arrivare alla bocca di Harry e baciarlo a labbra chiuse, castamente, «ora vado, Zayn ormai avrà inondato la sua stanza di lacrime».
 
«Vi ho sentiti oggi» singhiozzò Zayn portandosi un fazzoletto che sembrava aver passato tempi migliori al naso, «ho sentito quando Niall ha detto che è colpa mia, che non è stato lui ha dirmi di innamorarmi».
L’aria era pesante, Louis non sapeva come sollevare l’umore dell’amico, oltre ad accarezzargli i capelli e a passargli fazzoletti, non aveva mai avuto l’occasione di consolare un amico col cuore spezzato.
«Ed è soprattutto per questo se ho chiesto a Liam se.. se aveva voglia di farlo con me, perché mi sono arrabbiato, perché ho pensato che non mi meritasse»  continuò il moro. Si poteva capire, dalla sua voce, tutta la tristezza e il rimpianto che provava, Louis riusciva a sentire anche la sofferenza del suo core fatto a metà attraverso i suoi singhiozzi e gli dispiaceva davvero tanto vederlo in quello stato.
«Mi sono innamorato della persona sbagliata» mormorò ancora Zayn prima di scoppiare in un altro forte singhiozzo, che lo costrinse a nascondere il capo sul petto di Louis.
«No, Zayn, no» provò Louis accarezzandogli energicamente la schiena «non ti sei innamorato della persona sbagliata, devi solo convincerlo a provare, devi fargli capire che lo ami più di qualsiasi altra cosa e che vorresti passare tutta la vita con lui.. Niall è solo spaventato di perdere la tua amicizia».
Zayn scosse la testa e artigliò la maglia di Louis con le dita «la sta già perdendo, Lou. E’ colpa mia, ha ragione lui».
Esasperato, Louis alzò gli occhi al cielo e lo tirò via dalle suo petto per le spalle con un violento scatto «siete due cocciuti, se continuate così nessuno dei due avrà la meglio, perciò datevi da fare e chiarite!» esclamò.
Con gli occhi sgranati, Zayn annuì e si asciugò le lacrime «te lo giuro, Louis, ci proverò».
Quando, pochi minuti più tardi, il telefono di Louis iniziò a squillare, i due sussultarono sul posto, colti di sorpresa intorno a tutto quel silenzio.
Appena scoprirono che si trattava di Niall, Zayn iniziò ad agitarsi mettendosi le mani in bocca e Louis, invece, lo esortava a rispondere.
Così, con le mani tremanti, Zayn afferrò il cellulare e premette il tasto verde ma non riuscì a dire neanche una parole che le parole di Niall iniziarono a divulgarsi senza sosta dentro la sua stanza.
«Pronto, Louis? Hai presente quello stronzo del tuo amico, Lou? Lo stesso che mi ha detto di amarmi e che mi ha baciato, Lou? Beh, indovina con chi l’ho trovato! Con Liam! Liam! A letto, insieme! Ti rendi conto a quante bugie mi ha fatto credere? E pensare che.. che, cazzo, io stavo valutando l’idea di provarci e lui.. lui ha rovinato tutto, come al solito! Mi sento un idiota».
Louis dovette alzare un attimo lo sguardo su Zayn per controllare che l’amico stesse respirando e, effettivamente, Zayn era completamente immobile con gli occhi sgranati e un’espressione sconvolta sul viso. Immaginò che il suo cuore non stesse neanche battendo o che stesse battendo troppo velocemente ma Zayn parve risvegliarsi e scuotersi un po’ il secondo dopo. Tremante, aprì la bocca e prese qualche respiro per infondersi coraggio.
«Mi dispiace» sussurrò, la voce strozzata a causa dei singhiozzi, «mi dispiace così tanto, Niall, mi sento un idiota anch’io. Ti prego, perdonami, ti prego.. Niall..».
Ma Niall aveva già interrotto la telefonata, «ha riattaccato» disse Zayn abbassando il capo per nasconderlo tra le ginocchia unite, piangendo più forte di prima, come un bambino che ha perso la sua mamma.
«Zayn..» provò Louis infilandogli una mano tra i capelli corvini.
«Non mi amerà mai, mai» si lamentò.
Louis offrì tutto se stesso quella notte a Zayn, gli diede una spalla su cui piangere e un supporto amichevole, nel tentativo di farlo calmare e di farlo addormentare. Quando ci riuscì, due ore più tardi, mandò un messaggio ad Harry.
Zayn è a pezzi e Niall è arrabbiato, non ne uscirò vivo! :(
La risposta di Harry arrivò solo pochi secondi dopo.
Ancora sveglio a quest’ora? Dovresti dormire, Lou! E mi dispiace per i tuoi amici
Louis sorrise e si strinse nelle coperte, “Sei sveglio anche tu, però
Sapevo che mi avresti mandato un messaggio :P
Ho un fidanzato veggente e non lo sapevo!
Ora dormi, Lou, è tardi
Va bene, se lo dici tu, Signor Veggente.. buonanotte (:
Ti amo, buonanotte anche a te. x
 
Il giorno dopo, a scuola, non si presentarono né Niall né Zayn, Louis poteva perfettamente capirne il motivo. Nessuno dei due voleva vedere l’altro, e cocciuti com’erano, non avrebbero mai sistemato la situazione se avessero continuato ad evitarsi.
A quanto pare, anche un altro ragazzo cercava di evitare qualcuno, e quel qualcuno era proprio Louis.
Si era accorto che Liam aveva tentato in tutti modi di non incontrarlo per i corridoi e che alle lezioni che avevano in comune si era seduto, insolitamente, insieme ad un’altra persona e non accanto a lui come faceva di solito.
Così, dopo essersi intrattenuto qualche minuto in bagno con Harry durante la pausa pranzo, iniziò a seguire Liam per la scuola.
«Liam!» gridò appena lo intravide vicino alle macchinette del caffè e aumentò il passo per paura che Liam scappasse e riuscisse ad evitarlo di nuovo.
Quando Liam lo vide, sussultò e volse immediatamente lo sguardo da un’altra parte, fuorché nella direzione di Louis.
«Cosa succede?» gli chiese con tono scazzato, appoggiando le mani sui fianchi.
Liam alzò le spalle «Cosa dovrebbe succedere, Louis?» ribatté con ostinazione «sai già cosa succede, è inutile che vieni a chiedermi spiegazioni».
Louis si accigliò, confuso, «senti, di quello che hai fatto, o meglio, di quello che non hai fatto con Zayn non me ne frega niente, okay? E’ una questione fra voi due e Niall, e io non c’entro niente, quindi potresti evitare di far finta che non mi conoscessi?» lo fronteggiò «siamo amici, io e te».
Liam sbuffò di nuovo e scosse la testa, «vedo che non hai capito niente, Louis» disse prima di voltarsi per incominciare a camminare.
«Cosa? No, Liam, aspetta!» fece Louis fermandolo per un braccio, costringendolo a voltarsi di nuovo, «spiegami, per favore».
«E’ solo che..» Liam iniziò a parlare, passandosi le mani tra i capelli corti, «.. perché credi io mi sia avvicinato a te, Louis? E’ ovvio che mi piaci ed è brutto sapere che non ho nessuna possibilità con te perché stai insieme a quel deficiente di Styles ma..».
«Liam, io e te possiamo essere tranquillamente amici, Harry non intralcerà il mio rapporto con te!».
«Mi dispiace, l’ha già fatto».
 
 
«Indovina chi ha casa libera per tutto il weekend?» esclamò Harry raggiante, quel venerdì sera, appena il suo ragazzo entrò in casa. Sua madre, quel pomeriggio, gli aveva dato la bellissima notizia e non aveva visto l’ora di dirlo a Louis. Avrebbe passato due giorni pieni pieni con Louis, di Louis, era o non era il ragazzo più felice e fortunato del mondo?
Louis sgranò gli occhi e sorrise ampliamente, «dici sul serio?» chiese incredulo mentre si toglieva il giubbotto.
«Già, mamma è partita questo pomeriggio per l’Inghilterra, una sua amica si sposa, e mio padre è in giro per lavoro come al solito!» spiegò Harry «tornano tutti e due lunedì mattina!» poi, gli si avvicinò e strinse le dita attorno ai suoi fianchi, attirandolo a sé, «e ora tu chiami tua madre e le dici che dormirai da Niall o da Zayn, coì puoi passare tutta la notte con me».
«Dopo, però» rispose Louis prima di alzarsi sulle punte e baciarlo con passione, raggiungendo sin da subito la lingua del suo ragazzo.
Arrivati in camera di Harry, erano già nudi e eccitati. Louis baciava, toccava ogni centimetro di Harry, ci passava le dita e lo faceva rabbrividire di piacere. Premeva nei punti giusti, quelli che facevano sussultare Harry ogni volta, e mordeva il suo collo lasciando dei segni che non sarebbero andati via molto facilmente.
Soffiava delle parole, dolci e anche sporche, al suo orecchio e gli piaceva vedere Harry trattenere il fiato e poi lasciarsi andare in un gemito. Dio, amava tutto di lui.
Quando iniziò scendere sempre più giù con la bocca, Harry lo fermò.
«Cosa c’è?» gli chiese accigliato e solo dopo si accorse delle guance più rosse del dovuto di Harry.
«Io.. uhm-ehm.. voglio che.. che tu stia sopra, oggi» balbettò evitando in tutti i modi gli occhi confusi di Louis, che alzò subito dopo le spalle in un segno di indifferenza. Le posizioni non cambiavano niente, in fondo.
Risalì a carponi lungo il corpo di Harry e si sedette sul suo bacino, iniziando a dondolarsi su di esso per creare qualche frizione, in modo da donare sia a se stesso che Harry del piacere.
«No, Louis, no – ah – intendevo.. intendevo che..» il riccio scosse la testa deglutendo rumorosamente.
Louis alzò le sopracciglia e accarezzò il suo petto con le mani piccole, «Vuoi fare il passivo?» gli venne incontro, capendo finalmente che cosa aveva in mente Harry, e infatti quello annuì. «Sei sicuro? Insomma, fa male e tu non sei per niente abituato» lo avvertì.
«No, Lou, lo voglio, non mi interessa niente se fa male o meno, voglio farti capire in tutti modi possibili che sono tuo, che donerei tutto quello che ho a te» ansimò Harry stringendo forte le dita sulle cosce di Louis.
Louis sorrise e «va bene, Haz» disse prima di chinarsi e infuocare Harry di baci un’altra volta.
E cosa poteva essere quel dolore in confronto all’amore che Harry provava verso Louis? Niente, assolutamente niente. Nonostante il bruciore, Harry sentiva una forte sensazione di benessere con una parte di Louis dentro di lui, si sentiva protetto e amato.
Louis si muoveva dolcemente su di lui, gli diceva frasi rassicuranti all’orecchio e si premurava di chiedergli come stesse e se avesse bisogno di una pausa. Non mancavano i baci, ovviamente, quelli c’erano sempre: belli, lunghi, umidi e pieni d’amore.
Poi, tutto a un tratto, qualcosa scoppiò nel suo interno, in un punto ben preciso, e Harry si ritrovò a chiedere di più, a chiedere a Louis di sfiorare di nuovo quel punto che lo aveva fatto gemere ad alta voce e premere più forte le unghie nella pelle morbida delle spalle di Louis, aveva sicuramente lasciato dei segni.
«Ti amo, Louis, ti amo» sussurrò staccandosi per un attimo dalle labbra di Louis per poi baciarlo di nuovo, trovare la sua lingua e giocarci fin quando un altro forte gemito lo riscosse, dovuto alla mano di Louis che si era infilata tra i loro corpi e che si era stretta attorno alla sua erezione.
Fu nel momento in cui Louis iniziò ad affondare in lui più profondamente che Harry sentì la pelle bruciare e il cuore battere così forte che quasi ebbe paura che potesse uscirgli dallo sterno, c’era sempre quel punto che faceva impazzire ogni sua terminazione nervosa e il corpo caldo di Louis premuto contro il suo, a proteggerlo.
Quando venne, Harry urlò dal piacere e inarcò la schiena, spingendo più in profondità le unghie nelle spalle di Louis e gridando, ancora una volta, il suo nome.
Louis lo seguì pochi secondi più tardi, gli crollò addosso e «ti amo anch’io» sussurrò.
 
Al suo risveglio, Harry dormiva beato accanto a sé, abbracciato al cuscino e con le gambe intrecciate alle sue. Sembrava un bambino piccolo quando era nel mondo dei sogni, oppure un piccolo gattino. Louis era abbastanza indeciso tra quale scegliere.
Arricciò il naso e subito dopo sbadiglio, poi, con cautela, districò le sue gambe da quelle di Harry e piano scese dal letto.
Decise di fare prima un salto in bagno e dopo scese in cucina, aveva decisamente un dannato bisogno di tè.
Vagò per la casa enorme con passi felpati, leggeri e cauti e quando arrivò in cucina non seppe da dove iniziare per cercare una bustina di tè, una tazza e un pentolino.
Aprì qualche cassetto e qualche antina ma non trovò niente, sbuffò al quinto tentativo e, irritato, scelse di ritornare in camera da letto ma prima che potesse farlo, Harry entrò in cucina.
«Louis! Perché non mi hai detto saresti venuto qui?» lo rimproverò il ragazzo strofinandosi un occhio con una mano.
Louis gli si avvicinò più in fretta possibile e lo abbracciò forte passando le braccia attorno al petto di Harry, «voglio del tè» piagnucolò «ma non lo trovo».
«Oh Lou» fece Harry prendendogli il viso tra le mai «dammi prima il bacio del buongiorno» aggiunse. Louis non se lo fece ripetere due volte e, mettendosi sulle punte, premette le labbra contro quelle di Harry, «ecco a te» sussurrò con un sorriso furbo, «ora voglio il mio tè, però».
Quando Harry si allontanò per raggiungere l’altro lato della stanza, Louis rise vedendo la sua camminata goffa e «dimmi Styles» esclamò di scherno «com’è camminare oggi?».
«Ti odio» fu la risposta di Harry. Lois rise più forte e gli andò in contro, stringendolo da dietro.
«Sul serio, come ti senti?» gli chiese dolcemente lasciandogli dei bacini sulle spalle e sorrise quando sentì i muscoli di Harry rilassarsi sotto il suo tocco.
«Dolorante» si lamentò il riccio voltandosi per poter guardare gli occhi azzurrissimi di Louis, «ma è stato bellissimo e lo rifarei altre mille volte per te» continuò mordendosi le labbra e accarezzandogli con i pollici le gote colorate di rosa, «a volte, se ci penso, mi chiedo a come sarebbe la mia vita senza di te e mi vengono in mente i mesi precedenti alla nostra relazione e realizzo che erano un totale schifo senza di te».
Louis sorrise timidamente e incastrò le labbra tra i denti un secondo dopo, «stai cercando di farmi arrossire?» mormorò prima di appoggiare la testa sulla spalla di Harry.
Non lo disse, ma anche Harry aveva migliorato la sua vita, rendendola bellissima.

   
 
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