Ciao a tutti, testo deprimente scritto da una ragazza ancor più deprimente (così dicono i miei prof depressi) e con un protagonista depresso. Ok, meglio che la smetta o deprimerò anche voi.

Il ragazzo dai capelli verdi stava passando un brutto periodo, delusioni su delusioni che si accumulavano, nessuno con cui confidarsi, la sensazione di essere in una ‘’gabbia’’ troppo stretta, qualcosa non andava in lui? No, non c’era niente che non andava in lui, solo un periodo difficile chiamato comunemente ‘’adolescenza’’. Quella sera d’ estate il cielo scuro piangeva, il ragazzo uscì di casa non considerando il cattivo tempo e iniziò a camminare senza una meta, non sapeva né dove andava né il perché, voleva solo  fare una passeggiata sotto la pioggia.
Desiderava solo  poter smettere di pensare e riposarsi ma non ci riusciva, nella testa era come se avesse un frullatore che mescolava tutto, pensava a chi avrebbe potuto confidare quello che stava passando, beh, è ovvio che gli adulti sarebbero stati fuori questione. Loro non avrebbero capito.
Sfiorò leggermente l’idea di parlarne con un amico, ma se lo avrebbero considerato ‘’strano’’?
C’era qualcuno che lo avrebbe mai capito?
Camminando per le strade vide che non c’era nessuno, le strade erano deserte, regnava il silenzio, spezzato solo dal delicato tintinnio della pioggia. Il ragazzo si fermò ad osservarla, in silenzio.
La pioggia, ecco.
La pioggia in qualche modo riusciva a capirlo, in qualche modo rispecchiava il suo umore e lo incoraggiò. L’ennesimo pensiero gli balenò nella mente come un lampo nella notte, la luce che spezzava l’oscurità, quel pensiero non era come gli altri, quel pensiero era positivo: ‘’solo questione di tempo, la pioggia prima o poi cesserà e si sa’ che dopo la pioggia c’è sempre l’arcobaleno.’’