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Autore: Lachelle Winchester    12/05/2013    5 recensioni
Da una parte la vita normale, dall'altra la caccia: come si possono conciliare due tipi di vite così diverse? Quale vita prevarrà sull'altra? Può un cacciatore abbandonare definitivamente la caccia?
Seguito di La caccia continua
Revisione completa
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Esiste il lieto fine per un cacciatore?'
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13 Going on 30

Little Rock, Arkansas

L'aria che entrava dai finestrini, i lunghi viaggi in auto su quelle strade quasi sempre semideserte, un po' di buona musica, qualche battuta: quasi tutto era tornato alla normalità.
Appena arrivarono a Little Rock, Dean si divertì a stuzzicare Lachelle cercando di farle indovinare la città in cui si trovavano ma la cacciatrice, seppur un'ottima guidatrice in geografia non era un granché.
<< Allora? Che ne dici di questo posto? >> le chiese dando un'altra occhiata al locale luminoso e accogliente dove stavano pranzando. << A parte quelli di X-Files accanto a noi. >> disse indicandole con gli occhi un gruppo di persone sedute intorno al tavolo accanto al loro. 
Lachelle gli sorrise, rendendosi conto di quanto stesse continuando a fare per lei. Dean inarcò le sopracciglia guardando il suo piatto ancora pieno.
<< Non vuoi parlare? >> le chiese sfiorandole la mano. Ogni giorno la sua preoccupazione cresceva vedendo le occhiaie aumentare e il suo corpo farsi sempre più sottile.
<< Dopo, promesso. >> sospirò. << Adesso però godiamoci questo bel posto e rilassiamoci. >> tentò di convincerlo.
<< Come vuoi, Obi Wan >> assentì. Lachelle sorrise e si sporse in avanti sul tavolo per baciarlo, desiderando di avere davvero il potere di imporsi a stare bene.
<< Li vorresti mai i suoi poteri? >> gli chiese costringendosi a mangiare gli spaghetti che Dean aveva ordinato.
<< Non ne ho bisogno. Ottengo sempre quello che voglio. >> rispose lui stirandosi. << Ma credo che sia perché sono adorabile. >> la fece sorridere ancora.
Una cameriera bionda e formosa con uno sguardo malizioso si avvicinò per portare loro l’ordine, dividendoli bruscamente e rimanendo per alcuni secondi a fissare Dean prima che Lachelle, perdendo la pazienza, le chiese << Ti pagano per tenere d'occhio il mio fidanzato?>>
<< Un attacco di gelosia o c’è altro sotto? >> chiese l’uomo a braccia incrociate.
<< Non lo so, Dean, non riesco a controllare il mio senso di colpa. L'unica distrazione è la caccia. >> ammise mentre giocava distrattamente con la forchetta.
<< Ascolta, quando è morto papà ho fatto la stessa cosa, credevo che la caccia avesse potuto farmelo dimenticare ma non è stato così. >>. 
La Winchester gli prese le mani per farsi forza e non cominciare a piangere, parlandogli del fatto che non sentiva essere la persona forte che aveva sempre creduto, del fatto che si sentisse in colpa per aver ributtato Dean nel loro lavoro, di averlo illuso di potergli dare una vita normale, una famiglia, di renderlo felice. Lui la ascoltava e la fissava negli occhi senza battere ciglio, domandandosi come avesse potuto aspettare tanto tempo a concedersi di amare quella donna che che si preoccupava così tanto per lui. Si bagnò le labbra con la lingua e rimase un altro po’ a giocarci prima di iniziare a parlare.
<< Sai bene che non mi aspettavo di essere così fortunato. Mi basta stare insieme, vorrei solo che tornassi la mia Lachelle che ride sempre, che gioca con me. >> le disse prima che la donna scoppiasse in lacrime.
<< Supereremo tutto insieme, come sempre. >> la rassicurò lui accarezzandole il viso.
Dopo un po’ finirono di mangiare e si avviarono verso l’Impala. Dean cercava di mantenere l’atmosfera quanto più allegra possibile.

<< Stavi dormendo solo con i boxer, le braccia spalancate. Ti mancava solo un cartello con scritto “saltami addosso”. >> si udì la voce della donna uscire dal locale. << E poi neanche tu li risparmi certi discorsi, però sei fortunato perché io non me li ricordo mai. >> si stava difendendo da qualche accusa del Winchester.
Insieme a loro uscirono anche gli uomini vestiti di nero e altri ancora attirarono la loro attenzione quando arrivarono al centro della città. Sentirono campane suonare ogni ora e si avvicinarono ad una chiesa, dove erano stati celebrati ben 5 funerali, tutti ragazzi morti nella stessa scuola. I due ben presto scoprirono che le cause di questi decessi erano ancora da chiarire, così decisero di andare a controllare l'istituto in veste di membri del Dipartimento Di Prevenzione dell'Igiene Scolastica ma né EMF, né zolfo aiutò loro a trovare qualche indizio. Rimasero per un po' a parlare con gli studenti che vagavano per i corridoi. L’attenzione di Dean si posò su una coppia intenta a baciarsi dietro una scala, proprio accanto agli armadietti, che gli riportò alla mente delle parole che gli avevano sempre fatto male.
"Non sei nient'altro che un triste ragazzo solo" la voce di Amanda Heckerling lo feriva ogni volta perché in fondo aveva sempre pensato che avesse ragione, ma ora non lo era più. L'istinto prese la meglio e andò in cerca di Lachelle, che intanto stava parlando con una ragazza nel bagno delle donne.
<< Scusami un attimo. >> disse alla ragazzina, poi trascinò la Winchester con forza dietro la prima porta, spingendola con la schiena contro il muro e baciandola con ardore, quasi lasciandola senza respiro e ansimando per la fatica dopo averla presa in braccio, continuando a tenerla ferma tra lui e il muro.
<< Ti amo anche io. >> gli sussurrò Lachelle con un gran sorriso, abituata a leggere le parole celate dalle azioni dell’uomo più enigmatico del mondo.

Finite le ricerche, i due si recano in uno dei motel più vicini dove presero una stanza.
<< Una ragazza chiede di essere accompagnata in bagno e poi un ragazzo viene trovato lì, morto. >> disse la cacciatrice pensando ad alta voce, sdraiata su un letto dalle lenzuola azzurro chiaro. << Le ragazze con cui ho parlato dicono che si tratti di uno spirito vendicativo di una vittima di bullismo. >> ricordò improvvisamente. Dean era seduto sul divano, impegnato a pulire le armi che non usavano da un bel po'.
<< Quindi dobbiamo fare una ricerca sulle morti violente avvenute in quella scuola. >> suggerì lui.
<< Questa storia non ti ricorda niente? >> gli chiese la cacciatrice ma lui non sembrava aver avuto la stessa intuizione. <<L'autostoppista fantasma. Tutte le varianti su questa leggenda iniziano sempre con una donna che chiede un passaggio. Poi cambiano; alcune dicono che ad un certo punto sparisce e l'uomo al volante muore e altre affermano che la donna dimentica un indumento in macchina ma quando l'uomo lo riporta, scopre che la donna è morta anni prima. >> sintetizzò lei brevemente.
<< Quindi il fantasma si fa accompagnare in bagno e poi li uccide. >> disse arrivando alla sua stessa conclusione. << Come fai a conoscere tutte le possibili varianti? Te le raccontava Bobby come favole della buona notte? >> ironizzò senza pensarci e Lachelle scoppiò a ridere.
<< Una volta mi raccontò che Biancaneve morì perché aveva mangiato un pipistrello. >> confessò alzandosi dal letto lentamente e raggiungendolo per sedersi sulle sue gambe; sentì il bisogno di un suo abbraccio per tranquillizzarsi, il bisogno di sentirlo vicino, di sentirlo solo suo.
<< È sempre stato un genio. Ozzy Osbourne dei Black Sabbath?>> lo lodò lui. << Però lui non è morto >> rifletté spostando i capelli dalla sua fronte e circondando la sua vita con le braccia.
<< Neanche le ricordo tutte le disgrazie che le ha fatto passare. Ad un certo punto ho preferito che mi parlasse dei fantasmi. >> continuò a raccontare la cacciatrice, cercando di riportare alla mente ricordi molto lontani. << Ma mi ha dato amore quando sono scappata di casa, come neanche mio padre e mia madre hanno fatto. A modo suo, però mi è stato sempre vicino. >> gli raccontò per la prima volta qualcosa che non aveva mai detto.

I due convenirono sul ritornare a scuola e frugare nell’archivio per cercare vecchi studenti deceduti negli anni passati e misero in atto un piano da Dean escogitato ed intitolato Larry Daley e, nonostante i ripetuti << E' un'idea stupida. >> di Lachelle, un'ora dopo si ritrovarono appostati dietro i cancelli della scuola, ad aspettare che andasse via anche l'ultima auto per uscire allo scoperto. Ben presto scoprirono che non c’erano più registri cartacei, ma fortunatamente tutti i dati erano stati trascritti nel computer del preside, così scoprirono che nel 1970 una ragazza di nome Elisabeth Henderson era morta a soli 13 anni nel sangue in un bagno della scuola. I bidelli la vedevano correre sempre lì con un diario e una lametta:era un'autolesionista, vittima di bullismo.
<< Come facciamo a sapere che Mirtilla Malcontenta è la causa di queste morti? >> le chiese Dean seduto alla scrivania del preside, dove solitamente prendono posto i genitori da lui convocati. Citava spesso Harry Potter sapendo di compiacerla.
<< I 5 ragazzi morti di recente presentano tagli sul braccio e hanno avuto problemi con la condotta. >> rispose lei che invece era seduta davanti al pc, al posto che spetta al preside. << Non tutti e cinque, solo tre ma scommetto che questi bastardi davano fastidio alle ragazze. >> rettificò continuando a leggere. I ragazzini delle medie le ricordavano un brutto periodo della sua vita, come probabilmente della maggior parte delle ragazzine. Dean la guardò accigliato, stupito dalla sua reazione.
<< Non c'è scritto dove è stata sepolta? >> le chiese sbadigliando. La stanza era al buio e l'unica luce proveniva dal monitor del computer e questo conciliava il sonno.
<< 918 West Capitol Avenue, nei pressi dell'Arkansas State Library. >> lesse a fatica dall'archivio; le facevano male gli occhi per la stanchezza, peggiorata dal fatto che Dean le avesse messo degli occhiali trovati sulla scrivania e lei aveva acconsentito non dispiaciuta all'idea di interpretare la parte della preside.
<< Autoritaria e severa, davvero molto severa. >> scherzò malizioso, calcando e prolungando la parola "molto" mentre le si avvicinava per accarezzare le spalle. << Credo mi abbiano mandato qui in punizione. Io preferisco quelle corporali. >> suggerì mordendosi le labbra per resistere all'irrefrenabile voglia che cresceva in lui, aiutato anche dall'atmosfera proibita che si era creata in quella stanza. Lei si alzò senza smettere di fissarlo negli occhi, quegli stessi occhi tanto dolci che però in quel momento la stavano provocando. Quando cominciò a sfiorarla delicatamente come solo lui riusciva fare, partendo dal petto, scendendo giù per i fianchi e arrivando piano alle cosce, perse totalmente il controllo e in men che non si dica si ritrovò pelle contro pelle con l'uomo che amava. Era da tempo che non facevano l'amore, tra le diverse cose che erano successe Lachelle si sentiva di trascurare Dean, così in onore dei vecchi tempi si trovarono a farlo in una scuola alle nove di sera, dove probabilmente delle telecamere e lo spirito di una ragazza di 13 anni li osservavano, ma non se ne curarono affatto.

Il giorno dopo, bruciato il corpo di Elisabeth, aspettarono fuori scuola per essere sicuri di aver fatto un buon lavoro ma inaspettatamente sentirono delle urla provenire dal bagno. Quando arrivarono trovarono una ragazza spaventata, seduta in un angolo come se fosse stata scaraventata a terra.
<< È-è arrabbiata con me perché non vuole che legga il suo diario m-ma io non volevo ferirla. >> balbettò e in quel momento Dean collegò tutto.
<< Il diario. Uccide chi si avvicina al diario. Dov'è adesso? >> le chiese e lei indicò col dito un armadietto fuori dal bagno. Il Winchester prese velocemente l'accendino, il sale e la benzina dallo zaino, mise il diario in un cestino che trovava sotto al lavandino e appiccò il fuoco. La ragazzina impallidì ma Lachelle continuava a rassicurarla stringendola forte.
<< Come hai avuto quel diario? >> le chiese per farla distrarre mentre il calore del fuoco aumentava e lei continuava a piangere, tremando per il nervosismo e la paura.
<< L'ho trovato tra le cose di Rosy, dopo che è morta. >> disse ansimando. Si alzò e cominciò a camminare nervosa avanti e indietro. << I-io volevo un po' di conforto. >> aggiunse. Lachelle guardava il suo viso sottile e pallido, bagnato da lacrime di dispiacere che conosceva benissimo.
<<
 Non è in quel diario che troverai la forza di imparare a piacerti. >> le disse allungando un braccio per darle la mano. << So come ti senti, anche io ho avuto la tua età e ne ho passate davvero tante a scuola. >> le rivelò mentre uscivano dal bagno, seguite da Dean.
<< E' facile per te, sei così bella e hai un fidanzato bellissimo. >> disse abbassando la voce. Dean si appoggiò con le spalle al muro, aspettando che la donna finisse di rassicurare la ragazza, anche se ad un certo punto gli sembravano quasi avere la stessa età.
<< Come sai che è il mio fidanzato? >> chiese lei sorpresa; non avevano nessun anello in effetti e si chiedeva sempre le persone come facessero a capirlo.
<< Da come ti guarda. >> le rispose lei con naturalezza. << Anche io vorrei che qualcuno mi guardasse così. >> aggiunse sognante. La Winchester le sorrise, notando quanto quella ragazza somigliasse a lei da piccola.
<< Non è stato sempre così, per fortuna quando si cresce si cambia. Vorrei tanto dirti che troverai un ragazzo che ti apprezzerà ma proprio perché ci sono passata so che non è facile. I ragazzi della tua età sono tutti degli stronzi immaturi, noi ragazze cresciamo prima mentre loro impiegano tempo a smettere di essere stronzi. >> disse calcando la parola "stronzi" con disprezzo, lo stesso che avrebbe voluto usare contro i suoi compagni di classe. << A volte anche troppo. >> aggiunse pensando a Dean negli anni precedenti. << Però tu tieni duro e pensa che quando diventerai grande saprai farti apprezzare da un ragazzo più sensibile, maturo ed intelligente. >> concluse.
<< E tu l'hai trovato sensibile, maturo ed intelligente? >> chiese guardando Dean e lei le rispose a voce bassa << Beh, sensibile si, maturo così così, intelligente non lo so. >> facendola sorridere di nuovo mentre pensava a quando da piccola avrebbe voluto uscire con uno più grande per far ingelosire le sue amiche. 
<< Ti farò vivere dieci minuti da trentenne avanti a tutta la scuola, poi starà a te saper sfruttare questa cosa. >> le disse dopo una pausa.
<< Jenna Rink, 30 anni vincenti e seducenti. >> esclamò Dean senza capirci molto.
<< Che ti avevo detto a proposito dell'intelligenza? >> continuò la donna per farla sorridere di nuovo, poi la salutò e li lasciò in cortile a chiacchierare, attirando l'attenzione della sua classe. Dean comprese il piano della donna e diede un bacio alla ragazza sulla guancia, le sistemò i capelli fingendo di flirtare con lei, poi la condusse all'Impala, per accompagnarla a casa insieme a Lachelle, felice di averla aiutata per quello che poteva.
Così un altro caso era risolto e si misero nuovamente in viaggio verso uno nuovo.

 

 
   
 
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