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Autore: Fly to the sky    12/05/2013    1 recensioni
Dal testo:
Il dottore ha detto che per essere felice basta poco. Io non ci credo. Lui dice che basta elencare ciò che di bello c’è nella vita. Come se bastasse. Le persone a cui vogliamo bene e che ci fanno stare bene. No, non ci credo proprio.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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           Il segreto della felicità 



Il dottore ha detto che per essere felice basta poco. Io non ci credo. Lui dice che basta elencare ciò che di bello c’è nella vita. Come se bastasse. Le persone a cui vogliamo bene e che ci fanno stare bene. No, non ci credo proprio. Però non ho niente da fare, seduto in questo letto dalle lenzuola bianche con l’odore di sanitari nell’aria, con questo foglio bianco in mano e una penna. Potrei provarci, anche se non so che cosa scrivere. Rifletto e arrivo a qualche conclusione.

-Aurora. La mia mano non è degna di scrivere il suo nome. E’ perfetta, veramente perfetta. I capelli neri, raccolti quasi sempre in una treccia e quegli occhi verde smeraldo come gli aghi del pino. Non fraintendete, non è una di quelle che viene a scuola mezza svestita per attirare ragazzi. No, Aurora è diversa. E’ bella e si nasconde, si vergogna della sua quarta piena, abbassa gli occhi quando la gente la osserva e cerca di parlare il meno possibile, insomma non le piace stare al centro dell’attenzione. Studia tanto per diventare chimica, perciò suppongo che sia anche coraggiosa. Aurora è una maga, sicuramente. Perché Aurora mi ha lanciato un incantesimo, l’incantesimo dell’Amore.

-Frank e Jhonny. Francesco e Giovanni. Forse dovrei scrivere una cosa per ognuno, ma la verità è che non riesco a vederli separati. Sono i miei migliori amici e sono gemelli, non si somigliano fisicamente, ma hanno lo stesso carattere deciso e audace, sono estroversi e non si vergognano di dire ciò che pensano. Io sono tutto il contrario, per questo cerco di imparare da loro. Cerco di imparare l’incantesimo che usano, quello che li rende forti.

-Maya. E’ strana come il suo nome. Mia sorella. Lei è anticonformista, antirazzista, anticonsumista, insomma tutte quelle cose anti, ed è l’unica che riesce a farmi ragionare. I miei la chiamano sempre quando do di matto. Lei viene, non prova nemmeno a dirmi che ho sbagliato, e mi fa domande stupide come: “secondo te esistono i troll?”. E parliamo per ore e ore. Ha vent’anni e non la vedo spesso, ma è la sorella migliore che esista secondo me. Lei è una fata, e con la sua magia riesce sempre a tranquillizzarmi

Finisco questa serie di riflessioni profonde ed entra il dottore. Si siede vicino al letto e mi osserva con quel sorriso da ‘ti capisco’ che odio tanto. Mi fissa per circa dieci minuti poi mi chiede del foglio. Glielo porgo, tanto non conosce nessuna di quelle persone. Finisce di leggere e sorride ancora, questa volta con un sorriso diverso che non riesco a decifrare.
-Perché parli sempre di magia?
Perfetto. Ora questo pensa che io credo nella magia. 
-Ci deve essere per forza un perché?- 
-I ‘perché’ danno il senso della vita,
Forse non lo so nemmeno io perché ho scritto della magia. Forse sono davvero un bambino che ci crede. Ma in realtà è ciò che penso: quelle persone sono magiche per me.
-Credo…credo che l’ho scritto perché la magia è vita. E quello che loro mi danno è vita. Può essere che io ci credo, può essere di no, sta di fatto che esiste e c’è chi la vede e chi è cieco ad essa. Chi non la vede è stupido, non riesco a trovare altri parametri di definizione. Chi la vede invece, è quella persona che apprezza i piccoli gesti, anche se molti li ritengono scontati. Quella persone che sorride sempre e dice ‘grazie’ e ‘per favore’ almeno cento volte al giorno. E si comporta così proprio perché sa che ciò che riceve e magia, un dono prezioso, e che deve tenerlo stretto.- mi fermo e mi sorprendo di ciò che ho detto, non è da me. Il dottore mi osserva serio, e infine abbassa lo sguardo.
-Io sono qui per curarti ma… forse dovresti essere tu il dottore
Non so che dire, mi ha sorpreso questa volta. Questa giornata ha avuto un risvolto particolarmente strano: io che faccio il poeta e il dottore che impara qualcosa da me. Mi limito a guardarlo truce, ma non si sorprende perché lo faccio sempre. Si alza e apre la porta.
-Sei cambiato
Chiude la porta e piomba il silenzio. Sarà, io non mi sento poi così diverso.
  
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