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Autore: HGpeeta    12/05/2013    0 recensioni
Se ne vanno tutti...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi capitava spesso di schizzare, un attimo prima ero allegra e spensierata e un attimo dopo mi trovavo a terra con le mani piene di graffi o le dita rotte.
Perdevo il controllo. Nel perderlo poteva accadere qualsiasi cosa, potevo perfino svenire.
Quando mi riprendevo, la mia testa era soggetta a dolori acuti, come se mi si stesse spaccando il cranio.
E non c'erano spiegazioni.
Da quattro mesi accadeva.
Da quattro mesi dopo la morte del mio migliore amico. Il mio migliore amico suicida. 
Da quattro mesi cercavo di dormire il meno possibile, perchč le mie nottate erano popolate da incubi e da attacchi d'asma. 
Sentivo crescere l'odio dentro di me, secondo dopo secondo. Se prima una battuta si poteva ignorare, adesso era un pugno dritto in faccia assicurato.
Non so chi odiassi di preciso, o forse lo so.
Odiavo Dio.
Non so se si possa effettivamente odiare una persona della quale alcuni dubitino l'esistenza, ma io ci credevo e appunto per questo lo odiavo pių della mia stessa vita.
Era colpa sua la causa del mio malessere, me li aveva strappati tutti e io non avevo potuto fare nulla.
Mio cugino.
Mio nonno.
Mia zia.
Il mio migliore amico e ora anche mia nonna.
Perchč anche lei? Non ti bastava esserti preso la parte migliore di me e tutti quelli a cui tenevo di pių? 
Avevo una teoria. Ero convinta che dio ce l'avesse con me, che il mondo l'avesse con me.
Ero convinta che si divertisse a strapparmi gli affetti pių cari come fossero erbacce e per quanto mi sforzassi, non riuscivo pių a starmene rinchiusa in quella casa piena di dolore.
La mia stupida mamma, che ogni volta mi abbandonava perchč affogava nel dolore.
Il mio stupido papā troppo austero per provarlo e i miei stupidi parenti che mi facevano le condoglianze ogni volta.

Cosė, silenziosa e determinata, presi le mie cose ed andai a cercare un luogo sicuro.
  
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