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Autore: Mini GD    12/05/2013    5 recensioni
“Corri Mamma! Stiamo per perdere il treno!” grido, sventolando le braccia in aria per farmi notare dalla donna che ha segnato l’inizio della mia vita, che ha disegnato il mio percorso e che mi ha fatto crescere.
“Non riesco più a tenere il ritmo, mi stai portando in lungo e largo ultimamente!” risponde, prendendo la mia mano arrivando avanti alla porta verde del treno che sta per partire dal binario 21.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Corri Mamma! Stiamo per perdere il treno!” grido, sventolando le braccia in aria per farmi notare dalla donna che ha segnato l’inizio della mia vita, che ha disegnato il mio percorso e che mi ha fatto crescere.
“Non riesco più a tenere il ritmo, mi stai portando in lungo e largo ultimamente!” risponde, prendendo la mia mano arrivando avanti alla porta verde del treno che sta per partire dal binario 21.
Si aprono e la conduco con me in un paio di posti vuoti, vicino la finestra, in modo da ammirare i paesaggi che cambiano durante il viaggio. Sorrido, notando la buffa espressione che ha assunto nel sedersi, finalmente, dopo ore passate a girare sotto il sole.
La voce registrata di un uomo, avvisa che il treno sta per partire e ricorda a chi è rimasto fuori, di allontanarsi dalla linea gialla; negli ultimi giorni è l’unica voce che sentiamo, oltre alle nostre. Condividiamo con degli sconosciuti i nostri preziosi istanti insieme, che diventano brividi, piccoli spazi di follia che creiamo insieme, lontane da casa e da ciò che conosciamo, per guardare e scoprire nuove cose.
“Dove andiamo stavolta?” mi domanda, con sguardo interrogativo, perlustrando l’ultima stazione che stavamo lasciando lentamente.
“Non lo so, era il primo che stava partendo” rido, riconsegnandole i biglietti da poco timbrati; erano il mio modo di ringraziarla per tutte le fatiche, per tutta la forza e l’impegno che ha messo per crescermi bene.
Ormai sono grande, con la fortuna che ho avuto di trovare un lavoro, ho messo da parte una bella sommetta per passare tanto tempo con lei, senza rimpianti di cose lasciate sospese o a metà.
Non sono né i primi e né gli ultimi che abbiamo timbrato, ne ho ancora parecchi in tasca, mischiati tra di loro; alcuni con i numeri e i giorni stampati sopra, altri forati dal controllore e altri ancora immacolati, pronti a condurci ovunque vogliamo.
“Quando vorrai fermarti?” ridacchia anche lei, accarezzandomi dolcemente il viso, con la cura e la premura che solo una mamma può possedere. La sua mano, segnata dalle numerose fatiche, mi trasmette una sicurezza che mi rende forte; è sempre stata in prima linea per difendermi, è stata sempre presente quando cadevo, mi forniva una spalla su cui piangere e mi aiutava a rialzarmi e a ricucire le ferite, provocate da delusioni, da sfide che non ho superato.
E’ sempre stata lì, a darmi la forza che mi mancava, a dirmi di non mollare mai.
“Grazie Mamma” lascio andare spontaneo questo pensiero, abbracciandola forte a me, stringendo tra le mie braccia la donna che mi ha formato, che mi ha insegnato a preoccuparmi degli altri e di me stessa, che mi ha fatto capire il valore di un abbraccio, che mi ha mostrato la semplicità e la purezza dei sentimenti sinceri.
Non smetterò mai di imparare da questa meravigliosa donna che mi ha donato la vita, preziosa come poche cose al mondo; la amo da impazzire, resterà il mio modello per la vita, la mia guida quando mi perdo.
“Di nulla” risponde, stringendomi ancora di più, lasciandomi senza fiato. Non ho parole da dirle, resto nel silenzio di questo gesto, semplice e significativo come il suo sorriso e la sua risata. Mi perdo nel profumo dei suoi capelli, lavati da poco tempo dalle mani esperte di un parrucchiere dall’estro esuberante. Arancia, è quello che mi dicono i sensi, mentre le mie mani si congiungono dietro la sua schiena.
“Sai perché voglio portarti ovunque?” le domando, staccandomi a malavoglia dalla sua dolce stretta, possessiva e protettiva, ma mai opprimente. Scuote la testa, un modo per invitarmi a parlarle.
“Perché non c’è nessuno con cui voglio condividere queste esperienze, se non con te. A te che mi hai insegnato che non può piovere in eterno, che il sole prima o poi esce e mentre piove, stiamo sotto l’ombrello. E alla fine, anche se ci bagniamo un po’, l’importante è stare insieme” mi lascio andare, in questi pensieri che racchiudevo in me “Grazie mille mamma, tanti auguri” aggiungo, lasciandole un dolce bacio sulla guancia, sentendo nelle orecchie la voce del controllore che chiede i biglietti.

-Questo è il mio piccolo regalo per la mia mamma, una dedica tutta mia su quello che un giorno vorrei realizzare in sua compagnia, visitando magnifici posti e città.
Grazie per aver letto, mi farebbe piacere sapere il vostro pensiero per questo piccolo scritto <3

  
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