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Autore: xpaynehugme_k    13/05/2013    7 recensioni
Un semplice biglietto della lotteria che le farà cambiare totalmente la sua vita.
Leggere per credere. E' una storia molto originale, non è la solita storia d'amore.
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 1.



E’ sempre un trauma svegliarsi alle 6.00 di mattina soprattutto se il tuo gatto sta dormendo beatamente.  Ma è il prezzo che si deve pagare per vivere nella grande Mela, New York. 
E’ bellissima la città, Statua della Libertà, uomini in giacca e cravatta che corrono con il proprio caffè al lavoro, donne in carriera, mancano i bambini eleganti ma per quello si sta già lavorando. Io non sono nessuna di quelle persone, faccio un lavoro piuttosto modesto, se si può chiamare così, è più un lavoro part-time ma almeno guadagno ed è un bene. Con mio grande sforzo, decido di alzarmi dal letto e vado in bagno. Mi vesto e preparo il cibo per quell’ammasso di pelo che adoro tanto. Prendo il mio BlackBerry ed esco di casa. Un vento freddo mi arrivò in faccia e non come sulle modelle che sembrano delle dee, io sembravo una foca smarrita e caddi anche da uno scalino. Per fortuna nessuno mi aveva visto, ma ormai ci ero abituata, era così la mia vita quotidiana. Arrivai al negozio e vidi Bruce, il mio capo, ma era più un amico, un padre avendo una certa età. 
<< Ehii Bruce, sono arrivata! >> 
<< Jes, sei in anticipo oggi, strano. Come mai? >>  In effetti, erano solo le 7.40 e io di solito arrivo alle 8 o giù di li…
<< Ahm…oggi mi sono svegliata prima ma almeno avrò un’ora libera? >> Avevo la faccia da cucciola davanti alla sua seria…ma alla fine si arrese.
<< Va bene, okay, ma ti prego smettila hahaha >
>  Gli saltai addosso. 
<< Grazie Bruce, ti voglio bene! >>
<< Si si, anch’io ma ora al lavoro! >>
Passò in fretta la mattinata e la mia ora libera era arrivata. M’andai un messaggio alla mia migliore amica. 

 

“Hei Amy, hai da fare ora? Ci prendiamo un caffè da Starbucks? X ”




Sentii un bib, segno che mi era arrivato un messaggio, infatti era Amy.
 

“Holaa baby, certo! Sto venendo da te con la macchina ;)” 



Uh meglio, avrei risparmiato di prendere la metro. Amy era solita ragazza newyorkese, lavorava per un giornale abbastanza conosciuto, bionda e alta. Tutto il contrario di me.
Andava alle feste più belle e mi invitava ma a me proprio non mi andava, non era il mio mondo. Ma lei mi voleva bene per quella che ero e forse è l’unica persona a New York a cui importava il mio carattere e non se ero ricca oppure no.
Si presentò nel negozio con un vestito che penso sia di marca e guardandomi, sembravo un barbone in confronto a lei.
<< Heii bella, pronta? Ho una voglia matta di un caffè! >>
<< Va benee, andiamo! >> Di fronte al negozio c’era la sua Mini rosa, lucida, sembrava nuova. Salita, Amy iniziò a parlare del suo lavoro, feste e ragazzi. Annuivo ma capivo solo la metà di quello diceva.
Quando fummo arrivati finalmente, presi un posto per due e lei ordinò anche per me
<< Due caffè misti, grazie. >> la cameriera ci sorrise, poi arrivò con i nostri due caffè e ringraziammo tutte e due la ragazzina.
Iniziò lei il discorso, come sempre
<< Come stai Jes? Intendo la tua vita privata. >> Oh merda, ecco che inizia, per prendere tempo bevvi un po’ di caffè anche se scottava ancora. 
<< Amy non ti devi preoccupare per me, soprattutto della mia vita sentimentale, per ora sto bene così. >> mentivo, a casa mi sentivo terribilmente sola, c’era il mio gatto ma dopo un po’ hai bisogno di una persona vera, e poi andavo in paranoia a pensare che si iniziava così la vita dei zitelli, prima un gatto poi due, alla fine ti trovi 10 gatti di specie diverse ma io ero giovane, avevo solo 22 anni e ci potevo ancora lavorare, forse con l’aiuto di Amy…no no per niente.
<< Jen, penso che tu abbia bisogno del mio aiuto non credi? >>
<< Solo perché hai avuto tanti ragazzi, non vuol dire che mi devi aiutare >> le sorrisi e lei capì lo scherzo
<< Ma dimmi, quand’è stata la tua ultima relazione seria? >> con il suo sorriso spietato
<< Ti odio >> risi insieme a lei
<< No seriamente quand’è stata la tua ultima relazione? >>
ad abbassa voce risposi
<< Cosa? Non ci sento molto bene, parla più forte bella. >> Mi stavo incazzando... 
<< Al liceo, contenta? >>
<< Nah.. ma dobbiamo trovare qualcuno lo sai? >>
<< Si ma non ora >>
<< Okay.. ma ne riparleremo di questo argomento >> oh grazie a dio, mi stavo leggermente incazzando ma con il caffè passò tutto.
<< Come va, con le bollette? Tu lo sai che posso aiutarti >>
<< Si e ti ringrazio ma non voglio l’aiuto di nessuno, ce la posso fare >> non avevo pagato la bolletta del mese passato e dovevo mettermi a fare straordinari se no mi toglievano casa, ma non voglio il suo aiuto, sarebbe troppo imbarazzante.
<< Ma se partecipi alla lotteria? >> mandai di traverso il caffè
<< Cosa? >>
<< Si.. perché no? Non ci perdi niente, poi se vinci guadagni un sacco di soldi, giusti per pagare le tasse >>
<< Con la fortuna che mi ritrovo penso che non vincerò neanche 5 dollari >>
<< Tu provaci, tieni prendi! >> e tirò dalla borsa un biglietto della lotteria
<< Tu porti queste cose nella borsa? >> toccai quel biglietto come se fosse un foglio d’esame
<< Provaci, ti prego! Non ti costa nulla, intanto vado a pagare alla cassa >>
Aveva ragione stranamente, cosa mi costava farlo? Tanto se perdevo era finita la e invece se vincevo, alquanto impossibile, potevo davvero pagare le bollette e per la prima volta divertirmi davvero. Quindi presi una penna da una signora e iniziai a pensare a quali numeri cerchiare.
Ad abbassa voce << Allora primo numero 5, secondo gli anni che avevo quando ho dato il mio primo bacio 12 , terzo gli anni di mia madre 55, quarto…gli anni di mio padre dai 60, quinto quanto peso? Si dai 70, e ultimo i miei anni 22. >>
Ora mi toccava darlo ad Amy che lo avrebbe dato alla cassiera di dove lo aveva comprato.
<< Tieni Amy, vuoi vedere che non vinco?  >>
<< Se non vinci, pazienza, ma era da provare non credi? Uno stacco dalla quotidianità. Poi pensa positivo come me, forse vincerai. >>
<< Forse.. ma è probabile che io perda. >>
<< La tua positività mi sta uccidendo tesoro! >>
<< Sono solo realista e non voglio illudermi…ma intanto vai a dare quel biglietto al bar. Io torno a casa, devo dare da mangiare a quel batuffolo. >>
<< Vuoi un passaggio? >>
<< Nah… camminerò un po’. >>
<< Ma sta per piovere, sei sicura? >>
<< Amy torna a casa! Mi piace camminare sotto la pioggia. Ci sentiamo al cellulare. >>
<< Ok Jen, ci vediamo. >> Mi abbracciò come sempre faceva, sembrava che dovevo partire per l’esercito
<< Mi stai uccidendo lo sai? >>
<< Ah scusa, ora scappo. >> sorrise e dalla macchina mi salutò con la mano, io iniziai a camminare e pensai a quello che avevo appena fatto. Non penso proprio per niente che vincerò la lotteria, ma se Amy avesse ragione? Se penso positivo magari si avvera, ma poi ripenso che la gente pensava positivo ogni volta che prendeva quel maledetto foglio. E si ritrovava con i numeri sbagliati da quello che diceva il tabellone. Ma se vincerò potrò pagare quelle fottute bollette e pensare anche a me stessa, ma mi stavo illudendo troppo. Siamo a New York, sono 1 su 1000 , vincere sarà impossibile.  
Arrivata sotto casa, sono arrivata ad una conclusione, che se vuoi vincere dovevo avere veramente una botta di culo e io non avevo ne fortuna e ne culo.





 


Holaaa c; questa storia mi è uscita da un  sogno che avevo fatto l'altro ieri, e ho iniziato a scriverla è mi è piaciuta! Quindi mi sono detta perchè non pubblicarla anche su EFP?
Voi cosa ne pensate? Spero che vi piaccia il 1 capitolo. Accetto ogni suggerimento che mi date per la storia! c: 
Ciaooo <3
 
Jen    Amy   Cat





 

  
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