Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |      
Autore: when i look at you    13/05/2013    0 recensioni
Ci sono degli addetti specializzati e a seconda della persona da portare qui, si cerca un luogo che porti bei ricordi nella mente della persona e un inviato che sia collegato in qualche modo con il soggetto da portare in salvo.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dark Paradise
(1)

Ero li ancora una volta. Quella sala d’attesa era spoglia e triste, come me. Come si poteva pensare di far tornare la gente felice facendola aspettare in quella stanza? Che poi dentro era ancora peggio. Stavi seduta li, in una di quelle poltroncine che un tempo si usavano dal dentista, era tutto bianco e cosi perfetto, come se tutto fosse programmato. E poi ti iniettavano la dose di felicità di cui avevi bisogno e uscivi da li come se tutto fosse ok, ma in fondo sapevi che non era cosi. Non avevo ancora capito cosa fosse quel liquido blu che stava nella siringa, aveva un odore di fragola mischiato con vodka, ogni volta mi faceva venire il vomito. Se non fosse stato obbligatorio, non sarei mai entrata li.
Tutto sfocato, tutto bianco e grigio e poi improvvisamente i colori sono più accesi, tutto sembra bello e ogni cosa spizza felicità, anche la sala d’attesa che fino a poco tempo fa pareva cupa  e triste. E poi vedo il ragazzo fermo sulla porta.
–Sei entrata li vero?-
-si. Ora sto da dio. Hai la faccia sciupata caro mio, perché non entri pure tu?-
-magari dopo, ora vieni con me.-
-ma io dev...-
-zitta-
come si permette sto tipo di tapparmi la bocca. Sa chi sono io?! Io sono, sono…una delle tante che lavora in fabbrica, ma sono nel reparto cucito che è uno dei più importanti, credo.
-dove stiamo andando?-
-parla a bassa voce. Comunque non posso dirtelo.-
-ma io voglio saperlo.-
-te lo dirò quando sarà il momento-
-senti bellino io sono in uno dei settori migliori della fabbrica, tu devi dirmelo e poi ne ho il diritto.-
-sei nel reparto cucito, credi che non lo sappia? E riguardo ai diritti, hanno tolto tutto quelli li. Ora dovete chiede il permesso pure per fare la pipì.-
-non...non è vero! Comunque perché “dovete” tu che sei figlio della gallina bianca?-
-no, ma sono sicuramente più furbo di te.-
-beh dal modo in cui mi trascini per la strada tentando di non farti notare, non direi.-
-tanto sono tutti troppo impegnati a guardare il “signore supremo”.-
-cosa? Oh cavolo me lo sto perdendo.-
-tranquilla, tanto dice sempre le stesse cose, solo che voi con quel liquido rosa che vi iniettano non ve ne rendete conto.-
-davvero?-
-e si. Visto, sono più furbo e intelligente di te.-
-vaffanculo.-
Solo quando arriviamo capisco dove siamo. E’ l’ex fabbrica di gelati, dove venivo sempre con papà.
-ti ricordi questo posto?-
-come fai a saperlo?-
-io so tante cose.-
-sei uno stalker?-
-no, non sono uno stalker. Ho una missione. Devo aiutare la gente a vedere le cose dalla giusta prospettiva.-
-se stai cercando di far tornare le cose come prima, non ce la farai mai. Non puoi seguire la stessa tecnica che hai usato con me per sette miliardi di persone.-
-ma io non sono solo. Questo è un mondo parallelo al vostro.-
-parallelo? Cioè da quanto vivi qui?-
-dalla fine della guerra. Gli Aggregor non sanno di noi, pensano ormai di averci sterminati tutti, ma non è cosi. Siamo tanti, praticamente un esercito, ma ci servono altri uomini e armi, tante armi per far tornare le cose come prima.-
-diritti, liberta, felicità vera, tutto tornerà?-
-spero di si. Credo sia l’unico modo per essere felici.-
-se è l’unico modo, facciamolo.-
-sapevo ci saresti stata.-
-non fidarti troppo-
Però ora che ci penso è pure carino sto qui. Gli Aggregor non vogliono che la gente si innamori, tutti sono destinati a un'altra persona attraverso calcoli matematici, anche se questi due si odiano, devono stare insieme che lo vogliano o no.
-allora, questa è l’entrata del nostro mondo parallelo. Clear Paradise.-
-l’inverso di quello dove vivo io, Dark Paradise.-
-esatto-

All’ingresso era tutto offuscato ma poi iniziai a vedere le tipiche case americane, quelle dove tutti desiderano abitare, con il giardino davanti, lo steccato e il divano davanti alla finestra, dove sedersi a bere una tazza di tè e leggere mentre fuori piove. Ho sempre amato quelle case. Poi vidi i bambini nel parco, i cani con i padroni, e la gente per a strada.
-li riconosci?-
Megan, Lizy, josh, c’erano tutti.
-ma non erano morti in guerra?-
-questo è quello che vogliono farvi credere, ma in realtà noi abbiamo combattuto, poi però abbiamo creato questo luogo, per far tornare le cose come prima.-  
Alla luce del sole, lo riconobbi.
-Louis.-
-Charlotte. Ci hai messo un po’ a riconoscermi.-
-e che a Dark Paradise e tutto grigio e scuro, per questo non ti ho riconosciuto.-
I suoi lineamenti erano più netti e aveva un accenno di barba, per il resto era sempre lui, con i suoi occhi misti tra il verde chiaro e l’azzurro e con il suo sorriso; non aveva mai avuto i denti perfettamente dritti ma proprio quel difetto lo differenziava da gli atri ragazzi della scuola che frequentavamo. Erano tutti cosi perfetti, tutti con quel taglio strano, denti dritti e bianchi e vestiti firmati. Invece Louis non era cosi, lui metteva tutto quello che gli capitava a tiro e andava in giro spettinato, eppure tutte le sbavavano dietro.
-bhe ti sembro cambiato?-
-non più di tanto. Io?-
-non più di tanto neanche tu. Sei bassa come al solito-
-stupido io non sono bassa, al massimo sono diversamente alta.-
-lo dicevi sempre.-
-non sono cambiata in fondo.-
Si, ok sono alta uno e un tappo ma come si dice, la coca cola buono sta nelle bottiglie piccole, o una cosa del genere, forse non era coca cola ma vino, boh va bhe.
-ti ricordi Harry Styles?-
-certo. Ne ero innamorata alle superiori.-
-ti piaceva alle superiori, alle medie e anche alle elementari se per questo.-
-in realtà alle medie mi piace..- oddio, non posso dirgli che mi piaceva lui. Cioè in teoria mi piace ancora ma questi sono dettagli insignificanti.
-ti piaceva?-
-Harry, si mi piaceva Harry.-
-mh…-
-comunque me lo ricordo, ma questo che centra?-
-l’abbiamo trovato ferito nella terra di nessuno.-
-fe-ferito?-
-si. C’è stato un attacco e lui si è ferito. Era la mia spalla ma ora che lui è ferito ho bisogno di te poi quando si rimetterà, lavoreremo in tre.-
-sei tu il capo, decidi tu.-
-bhe io non sono nessuno rispetto al vero capo, ma per te si, sono un capo.-
-va bhe, di cervello non ne hai quindi e tutto da vedere.-
-che scemenza.-
-ma è la verità-
-non credo proprio. Io ho un cervello.-
-da criceto-
-meglio del tuo da gallina-
-guarda che è scientificamente provato da me stessa che il cervello della gallina è cento volte meglio di quello del criceto-

“tutta la popolazione al rapporto. Ripeto. Tutta la popolazione al rapporto.”

-di quello del cervello ne riparliamo. Ora veni con me. Dobbiamo salire su quel palazzo-
-cosa? Spero ci sia l’ascensore, perché le scale non me le faccio.-
-ascensore? C’è il teletrasporto stupida-
-oddio che togata. Tipo in Harry Potter?-
-un po’ diverso-
Mi senti strana nel momento del teletrasporto, come quando attacchi i la maglia all’aspirapolvere e ti senti risucchiare (?). Chiusi gli occhi e in un nano secondo ci ritrovammo in una grande sala. Le pareti erano sostituite da enormi finestre da dove si poteva vedere un cielo azzurro intesto privo di nuvole e in basso la popolazione, tanta gente tutta attaccata l’una all’altra.
-questa è la sede centrale. Qui si registrano i nuovi arrivati come te, si controllano le entrate e le uscite, si scelgono gli uomini e le donne per l’esercito e i controllori delle porte della città.-
-e tu che fai?-
-io sono un inviato e faccio parte dell’esercito, come Harry.-
-cioè?-
-portiamo la popolazione che vive a Dark Paradise qui.-
-come me?-
-esatto.-
-e chi sceglie chi portare tizio o caio?.-
-ci sono degli addetti specializzati e a seconda della persona da portare qui, si cerca un luogo che porti bei ricordi nella mente della persona  e un inviato che sia collegato in qualche modo con il soggetto da portare in salvo.-
-per questo hanno mandato te?-
-esatto-
-e per questo sapevi tutte queste cose su di me?-
-esatto-
-smettila di dire solo ‘esatto’ mi fai venire il nervoso.-
-rompi palle come al solito eh-
-non sarei la tua migliore amica se no.-
-giusto.-
Ad un certo punto vidi, oltre un vetro, dei lettini e tanta gente stesa li.
-chi sono?-
-quelli sono i feriti-
-ci sta anche Harry li?-
-si-
Sarei voluta andare da lui, abbracciarlo e dirgli che sarebbe guarito presto ma allo stesso ero terrorizzata all’idea di vederlo. Cosa avrebbe detto lui? Probabilmente avrebbe preferito la presenza di Louis alla mia.
-forza vieni. Andiamo da lui.-
-ma in realtà io..-
-niente storie. Sono sicuro che non vede l’ora di vederti, insomma poco prima della guerra stavate insieme voi due no?-
-si ma non penso che lui voglia vedermi-
-ma si. Vedrai.-
Dopo aver superato circa una decina di lettini dove in torno vi erano familiari, amici che parlavano con i feriti, o piangevano, arrivammo and un lettino diverso da gli altri, le pareti erano prive di decori o disegni, come le altre.
-a Harry sono rimasto solo io…per questo le pareti sono cosi spoglie- mi disse Louis a  bassa voce. Poi disse ad Harry
-ehi amico, ti ricordi di Charlotte?-
-dov’è?-
-so-sono qui Harry-
Mi avvicinai a lui e nonostante i fili attaccati al suo corpo, riuscii ad abbracciarlo. Ad un certo punto però Harry mi strinse forte il braccio e le sue unghie si infilarono nella mia pelle lasciandomi un solco molto profondo.
-Harry ma che cosa fai?-
-Char lui ha un piccolo problemino..-
-sarebbe?-
-bhe...non riesce a contenere la rabbia e spesso non riconosce i visi delle persone a lui care e le scambia per nemici.-
Rimasi senza parole. Il ragazzo dolce che un tempo amavo si era trasformato in un mostro.
 
LIKE A PUSSY CAT

Allora. Ho scritto tantissimissimo (?) non so di quanti capitoli sarà questa storia e in realtà non so bene neanche cosa succederà. Deciderà il destino (?) Anyway, ho fatto un po’ un miscuglio di Oblivion, Hunger games per la parte di Dark Paradise, come per il capo e cose cosi e ho messo come titolo la canzone di Lana del Rey.
Spero che la storia vi piaccia. Scrivetemi cosa ne pensate in una recensione.
A preso. Ella c:  
@onlysbaf 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: when i look at you