Sabato 23 Novembre
Dopo una notte quasi insonne mi sono un po’ ripresa. Il
“delizioso” chalet di cui non ha fatto altro che parlare Elisa per tutto il
viaggio, si è rivelato una catapecchia sperduta e quasi irraggiungibile in
auto. L’elegante e aitante receptionist del dépliant era un donnone baffuto che
ci ha intimato di non tardare a cena. La nostra camera sembra la cella di un
detenuto. Due lettini, sicuramente rubati a un ospedale, un armadio in cui a
malapena entra l’immenso bagaglio di Elisa, due comodini minuscoli e ed un
ancor più minuscolo specchio da parete. Si sono scordati di accendere il camino
e la camera è gelata. Però il bagno è pulito e c’è l’acqua calda. Elisa ha
assunto un comportamento anormale. Non fa che guardarsi intorno, sospirare e
dire:
-
Ah!
Com’è meravigliosamente surreale! –
Surreale?!
Ieri sera a cena ci ha servito il donnone che, presumo sia
anche cuoca e cameriera. Ci ha portato un pastone che riuscivo a malapena a
guardare, mentre Elisa se ne faceva portare una seconda porzione. Ora devo
andare in cerca di castagne con la mia entusiasta amica del cuore.
Domenica 24 Novembre
Oh povera me! Non c’è una sola parte del mio corpo che non mi
faccia male! Quella strega mi ha fatto scarpinare per tutto il giorno.
-
Non
torniamo a pranzo Lily! Mi sono fatta preparare dei panini da donna Rosetta,
così potremo star fuori tutto il giorno! –
Presumo che donna Rosetta sia il donnone baffuto.
Dopo due ore di ricerche io ero già caduta sei volte. Ero
tutta infangata e nel mio cesto c’erano solo tre castagne. In più quella scema
continuava a sbucare da ogni cespuglio con un sorriso beato mentre gridava
tutta contenta:
-
Ne
trovate ancora! E ancora! –
Se non fosse la mia più cara amica la spingerei nella
scarpata. Oggi però non mi farò incastrare. Le ho promesso che stamattina
andiamo a esplorare vicino alla chiesetta sconsacrata solo se poi mi lascia in
pace per il resto della giornata.