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Autore: xendor    01/12/2007    2 recensioni
2 anni dopo dalla fine dell'era di kira,il crimine ha preso il controllo della società ma tutto sta per cambiare,la storia si sta per ripetere in un nuovo scontro di intelligenza,tradimenti,astuzie e sparatorie gangster
Genere: Drammatico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, Near, Ryuuk
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 3 ~ Nel nome di kira

Quella notte il cielo era nero e l’assenza della luna,oscurata dalle nuvole, infondeva un’aria tetra alla notte. Gli alti lampioni illuminavano le vie e la piazza in modo spettrale mentre il vento gelido dissuadeva la gente da uscite serali; tutto era calmo,gli alberi ondeggiavano e le ultime foglie dorate si staccavano dagli alberi e venivano portate via dal vento.

Nell’oscurità di alcune viuzze laterali,un gruppo di ragazzi correva a perdifiato districandosi in quel labirinto di incroci,svoltando prima a destra,poi a sinistra; il gruppo corse per una decina di minuti finché non sboccò in un’ampia strada,decine di auto della polizia ferme,con le sirene accese,davanti a un grosso e decadente edificio. Davanti alle macchine diversi uomini con scudi e vestiti neri avevano creato un blocco immobile disposto a semicerchio davanti all’ingresso; dietro,diversi uomini se ne stavano acquattati dietro gli sportelli dei veicoli.

Per i ragazzi fu come trovarsi in mezzo a un film poliziesco,con le luci blu e rosse che proiettavano lugubri ombre intorno a loro.

Il gruppo si arrestò di colpo davanti a quello spettacolo e dopo un momento di esitazione cominciarono ad avanzare verso le auto

-Hei,dove credete di andare?- un poliziotto si fermò davanti a loro,impedendoli di passare –Non potete avvicinarvi,stiamo per fare un blitz all’interno dell’edificio-

-Perché dovreste rischiare la vita della rapita con un blitz?-

-Perché questi sono gli ordini,ragazzo!- disse seccato il poliziotto

-E chi sarebbero i criminali?- chiese Gabriele

-Sono tre,tutti con precedenti di scippo o rapimento: Marco Paoli,Mohamed Frahie e Stefano Valeri- rispose il poliziotto,contando i criminali sulla mano

-Grazie,agente!- rispose Gabriele,salutando l’agente

Il poliziotto tornò al suo posto,dietro allo sportello di una volante mentre Giacomo interrogativo chiese -Perché volevi sapere i nomi?-

-Semplice curiosità e se fossi stato in classe con noi altri alle medie avresti riconosciuto un nome che non sentivi da tanto tempo- rispose calmo Gabriele –Oh,un messaggio di mia madre,vuole sapere dove siamo! Restate qui,le rispondo in un attimo-

-Ok,fai pure! Noi restiamo qui a vedere che succede-

Gabriele,appena fu abbastanza lontano passò il cellulare nella sinistra e con la mano destra sfilò dalla tasca interna della sua giacca un quaderno nero con una stilografica,lo aprì e cominciò a scrivere velocemente quattro nomi mentre coll’altra mano rispondeva al messaggio. Appena ebbe finito di scrivere sul quaderno lo nascose nella giacca,si girò e tornò dai suoi amici. Nello stesso momento la polizia partì all’assalto del fabbricato; i minuti passarono lenti mentre tutti se ne stavano a fissare,il viso privo di espressione,l’ingresso.

Tutti tranne uno: sulla bocca di Gabriele si andava via via dipingendo un’espressione di trionfale vittoria.

Quando la polizia uscì,stava trascinando un’agente ferito su una barella; era l’agente che aveva fermato il gruppo poco prima. Pian piano uscirono tutti gli agenti mentre in lontananza si cominciò a udire il suono di un’ambulanza; cominciò a piovere.

Per ultimi dall’edificio uscirono una ragazza avvolta in una coperta e un poliziotto,a cui si teneva stretta; appena vide in lontananza il gruppo,corse subito verso di loro. Era quasi l’esatto contrario di Elisa: indossava dei jeans e una maglia piuttosto larga;i lunghi capelli castani erano spettinati,il volto incorniciato dagli occhiali rossi; quando fu abbastanza vicina si buttò subito tra le braccia di Giacomo e cominciò a piangere,singhiozzando

-C…crede…credevo che non ti…che non ti avrei più rivisto!-

-Anche io sono stato preoccupatissimo-

-Da quel che ho saputo sei stato te a preoccuparti per primo per me! Sei davvero così gentile!-

-Mi scusi,signorina,ma deve rilasciare una deposizione per il caso,anche se i criminali sono morti- intervenne un agente

-Morti? Come sarebbe a dire?- chiese Giacomo

-Si,morti,quando siamo entrati si sono sparati fra di loro…ma purtroppo è morto un nostro agente a causa di un proiettile vagante-

-Ah,ok…va bene-

-Allora se non vi dispiace io vado a fare questa cosa con l’agente- disse Erika,sorridendo –Non aspettatemi,mi faccio venire a prendere in macchina-

-Ok,allora ci vediamo lunedì!- risposerò tutti quasi in coro,mentre si allontanavano

 

****

 

-E così il tuo amico avrebbe chiesto i nomi dei criminali,G?-

-Esatto,proprio così ma non credo che lui sia kira,è mio amico da una vita-

-Allora forse non hai capito come funziona,G! Questa è una guerra,una partita a scacchi. Chi commette una mossa falsa cade in svantaggio ma può sempre risollevarsi in pochissimo tempo-

-Cosa intendi dire,Matsuda?- chiese interrogativo Giacomo

-Che se quel tuo amico fosse kira,probabilmente dissimulerebbe per distogliere i sospetti da se…e se le cose sono andate come crediamo i criminali e il poliziotto sono morti a causa sua: ha chiesto i nomi,li ha scritti sul death note e poi ha ucciso perfino il poliziotto in modo che non potesse parlare-

-Anche se tu avessi ragione,dove l’ha preso il nome del poliziotto?- disse Giacomo che cominciava a spazientirsi

-Potrebbe aver fatto lo scambio degli occhi-

-Gabriele non è il tipo da farlo: non rinuncerebbe neanche a un secondo della sua vita,figurarsi di metà del tempo che gli resta!- questo G lo sapeva bene: Gabriele era un tipo attaccato alla sua vita e non avrebbe mai fatto nulla che potesse ridurla ma solo qualcosa che l’avrebbe potuta aumentare o preservare.

-Sono arrivati nuovi dati riguardo alle morti!- esclamò Hal –sono morte centinaia di persone oggi! Sembra proprio che kira si stia dando da fare!-

La gigantesca stanza era piena di monitor su cui scorrevano dati con grafici,nomi,fotografie e tabelle; tutto era rimasto invariato da quando era morto Near…una stanza scura piena di computer,monitor e telefoni,il pavimento di legno pieno di mucchi di cartacce. Regnava un’aria triste in quel quartier generale sia a causa della morte di Near che per tutte le persone che morivano ogni minuto

-Guardate,continuano ad arrivare notizie di criminali morti!-

-Ahem…sentite…ho deciso di mandare in onda un filmato…si,insomma,un messaggio a kira da parte mia-

-Per me va bene,basta che tu non dica frasi compromettenti- disse Hal

-Anche per me va bene,possiamo registrare da subito il messaggio- rispose Matsuda

-Allora facciamolo subito!-

 

Dopo un’ora il messaggio era pronto,ma decisero di mandarlo in onda solo una settimana dopo,in un momento dove chiunque avrebbe potuto vedere il messaggio.

Quella sera G tornò a casa sfinito dalla giornata di indagini e si chiedeva anche perché continuava a farlo: l’unica cosa che facevano ogni giorno era controllare grafici e morti che non portavano alcun indizio su chi fosse kira. Si sentiva inutile e cominciava a pensare che quel lavoro non serviva a nulla; giunto a casa,si addormentò senza mangiare e passò una notte piena di incubi,sempre con una grande mano che lo inseguiva in un corridoio buio,illuminato solo da sporadiche fioche luci ai lati

 

****

 

24 dicembre,vigilia di Natale; centinaia di persone indaffarate camminano spedite per la piazza con enormi sporte in mano. La neve scendeva soffice e lenta sul pavimento di pietra e si adagiava dolcemente sui tetti delle basse costruzioni del centro storico della città creando uno strato candido che dava una strana atmosfera alla città; i negozi erano tutti aperti e gli indecisi si tuffavano dentro di essi per prendere un regalo all’ultimo minuto.

Un grande schermo era appeso a una facciata del castello;veniva acceso poche volte,solo in casi eccezionali; all’improvviso una L scritta in modo piuttosto curato apparve sullo schermo. La gente,vedendo lo strano spettacolo si fermò di colpo,gli occhi fissi in alto,sullo schermo; dalle casse sparse per tutto il porticato venne diffusa una voce metallica,storpiata

-Io sono L. Vi ricorderete di me,immagino. Kira è tornato,per portare il bene nel mondo come dice lui. Ma lui non è altro che un assassino come gli altri,che merita di marcire in prigione come coloro che uccide; quello che insegue non è altro che un’utopia! Lui non è altro che un paranoico,che crede di poter creare un mondo perfetto! Non sei altro che un bambino,kira,che vive ancora nel mondo dei sogni…la tua non è giustizia,il tuo è solo terrore! Quello che venne creato nove anni fa,non era altro che un impero basato sul terrore. Io sono la giustizia! La polizia è la giustizia,non tu. Tu non sei altro che un fanatico del primo kira,una persona infantile – la voce prese una pausa –quindi,cittadini di tutto il mondo,vi chiedo di aiutarmi nella lotta contro questo nuovo kira,impedendogli di uccidere. Vi prego anche di fornire ogni indizio,coincidenza o fatto che possa condurre a kira,di aiutarmi a sconfiggere il crimine in modo civile e non con il metodo di kira; se siete dalla mi parte,governanti,vi chiedo di abolire l’aiuto che date a kira,di non trasmettere in tv le immagini dei criminali,di monitorare internet per non far diffondere notizie su di essi! Se noi saremo uniti potremo sconfiggere il male una volta per tutte senza l’aiuto di kira!-

 

Gabriele guardava impietrito e disgustato lo schermo bianco con la gigantesca L impressa sopra; si sentiva tremendamente offeso,attaccato e non sopportava che qualcuno potesse criticare il suo dio,Light Yagami.

“Non sa quel che dice questo bastardo! Se davvero la sola polizia riuscisse a fermare il crimine a quest’ora non saremmo giunti a questo punto…ma con questo messaggio mi ha dichiarato guerra e quindi io accolgo la sfida! Sarà come nove anni fa,una gara a chi trova per primo l’altro e molto presto vincerò io; molto probabilmente ti rendi conto del potere di cui sono in possesso,ma non immagini minimamente dove posso arrivare”

-A che pensi,Gabry?- chiese divertita Elisa di fianco a lui

-A quanto questo qui sia stupido,non capisce che kira non è un’opzione ma una necessità-

-Sono pienamente d’accordo con te!-

-Sono felice di ciò…ma se questo messaggio è finito sarà meglio andarsene a casa,sta cominciando a fare freddo-

-Ok,allora dico ai miei di venirmi a prendere-

-Allora ci vediamo-

-Ciao!- lo salutò Elisa sorridente,saltando

Gabriele si incamminò verso casa,poco distante da li; a poca distanza un uomo camminava lentamente,ma senza mai perderlo di vista

-G,sono sul bersaglio;alla minima mossa falsa procedo col piano A- disse sottovoce Jevanni –Fino ad ora ha guardato il messaggio sullo schermo e poi si è diretto verso casa…aspettate,sta prendendo il cellulare-

-Pronto,Elisa? Sai,stavo pensando che sarebbe stata una bella idea se saresti potuto venire a casa mia questa sera…allora raggiungimi pure a metà strada,sulla pista ciclabile,io mi fermo qui-

-Ha invitato la sua ragazza a casa sua,non mi sembra nulla di sospetto…l’idea gli è venuta mentre se ne andava- disse Jevanni,attento a non farsi sentire

-Io non ne sono convinto,mi sembra una cosa tanto sospetta- ribatté Matsuda,dall’altra parte del microfono-

-Tu sei sempre troppo sospettoso,Matsuda! Lui non è kira,ne sono certo,e prima o poi ti dimostrerò che quel che penso è vero- gli rispose secco G

-Mmmmm…io non mi fido di lui,mi sembra strano e in qualche modo mi ricorda Light-

-Smettetela di discutere! Continuo a seguirlo oppure me ne vado?- disse secco Jevanni

-Vattene,potrebbe insospettirsi se tu riprendessi a camminare quando lo fa anche lui-

Jevanni annuì al nulla,si voltò e cominciò a camminare davanti a Gabriele,che si era fermato

Poco dopo Gabriele venne raggiunto dalla sua ragazza,Elisa; si vedeva chiaramente che era contentissima che lui l’avesse invitata a casa sua quel giorno

-Allora,andiamo?- disse sorridendo

-Aspetta,devo dirti una cosa- disse cupo Gabriele

-Cosa? Avanti,dillo!-

-Io sono kira-

Solo tre,lievi parole vennero pronunciate ma furono abbastanza perché calasse il silenzio più assoluto: Elisa guardava il suo ragazzo con occhi sbarrati,la bocca semi aperta,il corpo impietrito,mille pensieri che le passavano per la testa,le pesanti sporte cadute a terra,nella soffice neve; Gabriele invece se ne stava con le mani nella giacca nera,che svolazzava verso sinistra come i suoi capelli a causa del vento,dandogli un’aria impietosa e vagamente terrorizzante,gli occhi fissi sul volto dell’interlocutrice . Passarono diversi secondi,fermi in quel modo mentre la neve continuava a scendere, impigliandosi nei lunghi capelli della ragazza.

-Tu…tu saresti…kira?-

-Esattamente,sono io-

Elisa rifletté un attimo e corse ad abbracciare il fidanzato,singhiozzando. Gabriele la strinse forte a se,avvicinando la bocca al suo orecchio

-Mi pedinano,a quanto pare sospettano di me; tu sei la persona di cui più mi fido,quindi ho deciso di lasciarti l’arma con cui uccido; è un semplice quaderno nero ma  ha il potere di uccidere chiunque e inoltre ha infinite pagine; adesso lo darò a te,e mi terrò qualche foglio di esso. Ricorda,anche tu puoi uccidere con questo quaderno ma non farlo,non prendere iniziative. Appena lo toccherai potrai vedere il suo shinigami ma non spaventarti,non ti farà nulla di male- le sussurrò,mentre con una mano le cingeva la vita mentre con l’altra infilava il death note nella sua giacca –E ricorda,non farlo toccare a nessuno o anche loro potranno vedere riuk,il mio shinigami. Ora metti una mano nella tua tasca ma non estrarre il quaderno-

Elisa infilò,inquieta la mano nella tasca dove sentì una massa squadrata di pelle lavorata; guardò oltre la testa di Gabriele e vide un gigantesco essere terrificante che la fissava. Spaventata fece per cacciare un urlo ma Gabriele le tappò la bocca

-Quello è riuk,lo shinigami a cui appartiene questo quaderno. Purtroppo è quasi sempre con me e ci sarà finché non rinuncerò al quaderno-

-Oh,ora può sentirmi? Buongiorno Elisa!-

-C…ciao riuk…tu saresti uno shinigami?- disse,ridendo quasi come se stesse delirando

-Oh,si!- rispose riuk,girando la testa

-Ricorda,tu non hai visto niente,non farne parola con nessuno,se farai la brava molto presto diventerò il dio del nuovo mondo-

Restarono li ancora per un po’,il giorno che volgeva al termine; per prima Elisa chiuse gli occhi e si avvicinò al viso di Gabriele,che seguì l stesso movimento; le loro labbra si incontrarono,ora erano legati più che mai,nulla li avrebbe potuti dividere in quel momento. Quel bacio rappresentava la più aperta dichiarazione del loro amore e la firma di un infrangibile patto,di una missione: rendere il mondo perfetto,nel nome di kira

  
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