‘’Mi dispiace ma secondo noi lei non è pronta. Arrivederla!’’
Quante volte me la sono sentita dire questa frase e quante volte ci sono rimasta male! Troppe e da circa un anno quasi ogni settimana. Perché? Beh sono una diciannovenne inglese con troppa poca esperienza per lavorare nel campo della moda e troppo testarda per lasciare stare nonostante tutte le critiche di tutti. E quando dico di tutti intendo ‘amici’, ‘estranei’ e la mia famiglia, insomma tutti vogliono ostacolare il mio sogno: diventare una stilista.
Nuovo giorno nuovi problemi. Sveglia alle nove, doccia; alle dieci colazione con le amiche, che amiche poi non lo sono più di tanto, hanno solo interesse perché ho ampie possibilità economiche. Nel senso che ho ereditato un bel po’ di beni dalla morte di mio nonno William, immobili e anche liquidi, che hanno creato una spaccatura tra me e il resto della mia famiglia, compresi i miei genitori. Ma torniamo alla mia giornata. Dicevo dieci colazione in centro a Londra; alle dieci e mezza palestra fino all’ora di pranzo, mentre il pomeriggio lo dedico alla ricerca di un dannatissimo lavoro o alle mie creazioni. Vi chiederete chi si occupa di tutte quelle cose di cui la sottoscritta non ne capisce nulla, ad esempio banca, case da affittare e contratti immobiliari, semplice: Steven! E’ una specie di responsabile dell’eredità di mio nonno (penso di aver ereditato anche lui) e io mi fido ciecamente di lui, forse perché ha solo due anni in più di me quindi mi capisce e forse perché è gay, e vi assicuro che avere un amico gay è una cosa fantastica.
Credo che oggi la mia creatività sia andata a farsi un giretto, non ho in mente niente per la collezione che sto creando. Mi massaggio le tempie lasciandomi andare sul letto. Sto ripensando all’ultimo abito che ho fatto quando sento squillare il mio cellulare.
-Pronto?- qualcuno si schiarisce la voce dall’altra parte.
-La signorina Morrison?- è un uomo e dalla voce sembra qualcosa di importante. Mi sistemo sul letto mettendomi seduta a gambe incrociate.
-Sì, sono io. Ha biso..- mi interrompe e comincia a presentarsi: da quello che dice è il manager di una famosa boy-band di cui non ho capito il nome, l’ha detto, ma troppo velocemente e che stanno cercando un assistente per la stilista, che ha visto le mie creazioni, che secondo lui sono in grado di ricevere quel posto , che… wooh-oh frena bello.
-Vuole dire che ..-
-Che lei è la nuova assistente. Comincerà già questa sera, ovviamente se lo accetta!- mi mordo la lingua per non urlare: ho un lavoro e comincio già stasera?
-Certo ovvio! Ma lei ha detto stasera?-
-Esatto i ragazzi saranno all’O2 Arena di Londra per le sette e quaranta e ovviamente dovrà esserci anche lei, perciò puntualità, signorina Morrison.- mi sbatte giù il telefono senza lasciarmi il tempo di chiarire qualcosa, ma almeno ora ho un lavoro! Mando un messaggio a Steven con la notizia
A: Stevy
                Ho un lavoro! Comincia già stasera all’O2 Arena!
Mi risponde dopo nemmeno un minuto.
Da: Stevy
Oh mio Dio! Tesoro, lo sapevo che ci saresti riuscita! Ti chiamo io quando ho finito con questo cliente..è SEXY! Bacio.
A: Stevy
                Ahaha okay. Bacio a dopo!
Lascio il telefono  sul comodino e decido di farmi un bel bagno. Non posso crederci ho un lavoro!

[…]
Parcheggio la macchina nel piazzale riservato allo staff. Mi hanno fatta passare senza problemi anche se ero senza il pass, probabilmente erano stati avvisati. Smonto dalla mia amata Range Rover nera e subito noto dei pullman enormi neri con delle scritte entrare dai cancelli seguiti da dalle urla di ragazze, sembra siano arrivati i ragazzi e il nome della band è One Direction! Oddio! Ora ho capito chi sono! Sono quei cinque ragazzi  di XFactor! Faccio per andare verso l’entrata posteriore dell’Arena ma vengo fermata da una voce.
-Ehi! Sì dico a te! Fermati!- mi giro verso la persona che mi aveva urlato dietro e mi ritrovo di fronte ad un omaccione alto con la divisa da poliziotto.
-Mi scusi io dovrei entrare. Sono l’assistente della stilista.- mi guarda mettendosi a ridere. Che c’è non voglio arrivare in ritardo.
-Sì certo e io sono il Principe Carlo! Forza muoviti e vai in fila!- mi prende per un braccio trascinandomi verso i cancelli da dove venivano le urla.
-Ehi, ehi no! Mi lasci la prego!- provo a dimenarmi ma questo tipo è abbastanza forte per me, insomma sarà un metro e novantacinque per novanta se non di più chili! Passo davanti al pullman proprio quando stavano scendendo quelli che penso siano i componenti della band. Mi guardano storto sorridendo e se ne vanno. Tranne uno, riccio e castano scuro che si mette a correre nella mia direzione.
-Ehi, amico. Lasciala andare, lei è con me!- a quelle parole il poliziotto mi lascia immediatamente e se non sbaglio arrossì un pochetto.
-Harry! Certo scusami..ehm mi scusi signorina.- si allontana ritornando alla sua postazione. Mi sistemo i vestiti un po’ stropicciati. Rialzo lo sguardo e vedo una mano tesa davanti a me.
-Harry, piacere. Beh penso tu sappia chi io sia.- mi guarda con un sorrisetto che lasciava intravedere della piccole fossette. Stringo la mano, ma non riesco ad afferrarla tutta.
-Alicia!- lasciamo la presa. Mi fa cenno di seguirlo, così ci incamminiamo verso la fatidica entrata dell’Arena.
-Senti come hai fatto ad entrare, voglio dire le fan non possono stare qui.- sento il suo sguardo su di me. Mi giro a guardarlo, ha dei bellissimi occhi che danno sul verde-azzurro.
-Mi dispiace ma io non sapevo nemmeno chi tu fossi fino a qualche istante fa. Io sono la nuova assistente della vostra stilista.- mi guarda come se avessi detto chissà che cosa.
-Stai scherzando vero? Quanti anni hai?- entriamo in un corridoio che penso stia portando ai camerini perché lo vedo sicuro sulla strada da seguire.
-Diciannove. Perché?- mi fissa un’ altra volta questa volta fermandosi davanti a me.
-Insomma assistente di una stilista alla tua età? Cavoli devi essere brava.- lo guardo perdendomi nuovamente nei suoi occhi. Sono stupendi e poi i suoi riccioli. Sta parlando ma io non lo ascolto finchè non si avvicina sempre di più a me facendomi ritornare alla realtà.
-Ehi, carino che pensi di fare?- troppo tardi le sue grandi mani sono già sui mie fianchi e i nostri volti lontani un soffio.
-Io niente.. almeno finchè non mi dici se hai già un ragazzo o no.- che impertinente nemmeno lo conosco e già ci prova con me.
-Se ti dico di no?- beh io non sono da meno però, lasciamo stare.
-Allora nessuno si ingelosirà se ti farò così.- strofina dolcemente il suo naso sull’incavo del mio collo sfiorandomi con i ricci. Il profumo che emana è dolce ma allo stesso tempo sensuale. Mi risveglio da quel momento di ‘estasi’ quando lo vedo allontanarsi ridendo.
-Ci vediamo dopo, carina.- chiude la porta di quello che deve essere il suo camerino.
-Già fatto conoscenza con Hazza, a quanto vedo.- mi giro di scatto per lo spavento, per fortuna non vado addosso alla donna davanti a me.
-Tu devi essere Alicia Morrison. Piacere io sono Lou, la stilista.- oh santo cielo spero non abbia visto cosa è successo. Stringo nuovamente la mano.
-Bene! Se ora vuoi seguirmi abbiamo pochissimo tempo per scegliere cosa far indossare ai ragazzi.- la seguo lasciando il corridoio di prima ed entrando in una stanza enorme con vestiti ed accessori ovunque: il paradiso.

 
CIAO A TUTTI. INTANTO RINGRAZIO CHI HA APERTO IL CAPITOLO :) E VOGLIO SOLO DIRVI CHE MI DISPIACE SE QUESTO CAPITOLO PARLA POCHISSIMO DEI RAGAZZI E CHE NON E’ SUCCESSO NULLA DI PARTICOLARE, MA INSOMMA DAI E’ SOLO IL PRIMO CAPITOLO :). VI PROMETTO CEH GLI ALTRI SARANNO PIU’ BELLI J. PER CORTESIA LASCIATE QUALCHE PENSIERO COSì DA CAPIRE SE DEVO CONTINUARE LA STORIA O NO :).
Gxx