Vodka e popcorn.

-Popcorn!-
-Che c’è?-
-Non ti stavo chiamando, idiota, dicevo solo che i popcorn sono pronti!- 
Steven sospirò e raggiunse il bassista in cucina.
-Amico, ho sentito che te ne andrai…-
-Devo, Duff. Sono nella merda, ho bisogno della riabilitazione; sono arrivato ad un punto in cui non so più che cazzo sto facendo.-
-E mi lasci così? Ora con chi berrò la mia amata vodka?-
Sorrisero tutti e due, sapevano che sarebbe stato difficile, ma Steven ne aveva davvero bisogno.
-Sappi che la porta sarà sempre aperta, se vorrai tornare.  Non ti abbandonerò così facilmente-  mormorò.
-Lo so Duff, e ti ringrazio, davvero;  ma ora non voglio pensarci… Passami la vodka, ho bisogno di ubriacarmi!-

Ti ho mai detto che ti amo?

Qualcuno arrivò da dietro, coprendogli gli occhi con le mani.
-Ehi, ma che cazzo!?- esclamò, smettendo di suonare. Si girò, e vide il batterista con un sorriso talmente radioso che avrebbe potuto illuminare una stanza intera.
-Indovina!- disse l’altro, saltellando da una parte all’altra della stanza.
-Stevie, sei fatto? Non ti ho mai visto così euforico!- domandò Duff divertito.
-Ti ho comprato un nuovo basso, quel fottuto basso che cercavi da una vita! Mi merito un ‘grazie’, come minimo- disse, porgendogli lo strumento.
Duff rimase ammutolito, non se lo aspettava proprio.
-Ehm… Duffie? Sei ancora tra noi? Dì qualcosa, dai!-
-Caro il mio Steven, ti ho mai detto che ti amo?-

La notte.

Sentiva il respiro calmo del batterista, profondamente addormentato. Gli accarezzò la testa.
Era più forte di lui, sentiva il bisogno di proteggerlo, di sapere se stesse bene, in ogni momento.
Restò a guardarlo dormire tutta la notte, finchè si addormentò lui stesso.
Steven si svegliò, trovando Duff a fianco a lui che dormiva ancora, tremante per il freddo.

-Cosa gli saltava in mente, tenere addosso solo i boxer in pieno inverno!?- pensò Stevie scuotendo la testa.

Mise una coperta sul corpo infreddolito dell'amico, totalmente ignaro del perchè si trovasse nella sua stanza. Ignaro del fatto che vegliasse su di lui, ogni notte.
Lo guardò mentre usciva, chiudendo piano la porta della stanza per non disturbarlo.
Sorrise.