Anime & Manga > Slayers
Segui la storia  |       
Autore: fren    01/12/2007    6 recensioni
Dopo la battaglia contro l'Hellmaster,per volere di L.o.N, Lina e Gourry perdono la memoria arrivando a non ricordare di essersi mai conosciuti.Le loro strade si dividono e passano i mesi..ma cosa succederebbe, se i loro destini li portassero a incrociarsi di nuovo...?
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse, Lord of Nightmares, Personaggio originale
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo14 La paura di non essere all'altezza, ci fa salire di un gradino.
(proverbio giapponese)

Capitolo 13: Le ombre dentro

"AHIO!!"

Esclamò Lina, massaggiandosi con entrambe le mani il fondoschiena, con cui aveva appena appena sbattuto, decisamente assai poco 'delicatamente', a terra.
"Eh, ma che diavolo..." Balbettò poi, sollevando lo sguardo, e scrutando spaesata l'ambiente circostante.
Intorno a lei, alte mura rivestite d'edera le impedivano la vista di qualsiasi cosa non fosse il cielo stellato sopra alla sua testa, o almeno immaginava che il cielo fosse stellato, dal momento che una fitta nebbiolina aleggiava su tutto.
Lina si portò una mano alle labbra, volgendo lo sguardo a destra e a sinistra;
Tutto era immobile.
C'era solo un piccolo particolare che le sfuggiva...
Dove accidenti erano finiti tutti???!!
" Hei...Ragazzi???!" Provò a chiamare con voce incerta " Dove diavolo siete andati a cacciarvi??!" Gridò poi con più sicurezza, ricevendone indietro un leggero eco.
Ma solo il silenzio rispose all'appello della maga, unito ad una leggera brezza che fece ondeggiare leggermente il fogliame che ricopriva le pareti, e rabbrividire Lina, che in quel momento riuscì a sentirsi, seppur per una frazione di secondo, infinitamente sola, e...
Stranamente indifesa.
'Non essere stupida' Si rimproverò, indispettita per quel momentaneo smarrimento ' Gli altri saranno qui, da qualche parte...'
E certo, il problema era appunto...Da QUALE parte!
Lina a quel punto fece appello alla sua indubbia capacità di razioncinio. Farsi prendere dal panico era assolutamente fuori luogo, oltre che assai poco nel suo stile.
Ragionare con calma, ecco.
Ecco...
IGNORARE i fruscii e ragionare con calma!!!!
Sicuramente su una cosa non c'era dubbio: si trovava all'interno del labirinto.
Perchè quando Cedric aveva aperto la por...

SBANG!!!!

Improvvisamente, qualcosa di molto, ma moooooolto pesante cadde dal cielo, colpendola in testa. E Lina non potè fare altro cadere all'indietro, nell'erba umida, mentre tutto le girava intorno, e un bernoccolo le si materializzava alla velocità della luce!! @__________@
Passarono alcuni secondi, in cui rimase semplicemente stesa a terra, cercando di ridare un ordine ai  pensieri nebulosi che le vorticavano confusamente in testa; poi, strizzando gli occhi un paio di volte, provò a rimettere a fuoco l'ambiente circostante, tastando con la mano intorno, alla ricerca della causa della sua momentanea demenza...
E la trovò. Le sue dita, avanzando alla cieca tra l'erba bagnata, sfiorarono qualcosa di rigido, qualcosa che avrebbe potuto essere una sola cosa, date le circostanze.
Lina sollevò la schiena, mettendosi seduta, e lasciando che le sue mani sollevassero l'arma impropria che l'aveva praticamente tramortita. Un pesante libro dalle pagine ingiallite, rivestito da una copertina rosso scuro.
" Fantastico..." Mormorò Lina tra sè e sè " Adesso piovono anche dal cielo queste stramaledette chiavi!!" Sbuffò esasperata.
Era indispettita. Del resto, la situazione non era delle migliori...
Lina aggrottò le sopracciglia, sospirando.
Probabilmente, non era stato sbagliato, all'inizio, credere che non potesse essere tutto così semplice.
Dopo che Cedric aveva aperto la seconda porta, la situazione era degenerata. Ed era facile immaginarsi che anche gli altri, in quel momento, si trovassero soli in un qualsiasi punto di quella trappola.
Perchè era di una trappola che si trattava, ne aveva sempre di più la consapevolezza.
La maga si sollevò in piedi, poggiando sospettosa la mano contro ad una delle pareti che la circondavano, mentre la sua mente richiamava una formula:
"FIRE BALL!!"
La sfera infuocata prese il volo verso l'alto, lasciando una scia luminosa nel buio della notte, ma la sua corsa si arrestò a pochi centimetri dalla fine delle alte mura, dove parve quasi essere risucchiata dal cielo, svanendo nel nulla.
Proprio come aveva immaginato.
Il labirinto era completamente circondato da una protezione magica, che, seppur le permettesse di utilizzare incantesimi al suo interno, le impediva tuttavia di lanciarli all'esterno. In pratica, era come se un gigantesco coperchio trasparente fosse posato sull'intera costruzione, impedendole così di utilizzare la levitation per uscire, o di lanciare segnali che avrebbero potuto manifestare la sua presenza agli altri.
Era isolata, completamente isolata. E un'unica soluzione aveva in quel momento davanti a sè per cavarsene fuori.
Avrebbe dovuto camminare, solo camminare, indovinando la strada giusta.
Lina emise un sospiro:
" E va bene, dannata torre, ti troverò a costo di invecchiare qua dentro!!! Ma chiunque si stia divertendo a manovrarci come burattini...Che stia BENE ATTENTO MALEDIZIONE!!! Perchè quando lo avrò sottomano, dubito seriamente che il mio umore sia molto migliore di adesso...Anzi, credo proprio che sarà decisamente peggiorato!!!"
E infilatasi il terzo libro sotto al mantello, la maga fece l'unica cosa che avrebbe potuto fare: scelse a caso una direzione, e ci si incamminò.

Dopo vari tentativi andati a vuoto, molte svolte, e tanti inutili scervellamenti, Lina sospirò.
Non aveva la minima intenzione di dove stesse andando, ne tantomeno riusciva a immaginarsi un modo per SAPERE dove dirigersi...
Era tutto inutile, quell'intrico richiedeva una pazienza e una calma che lei già non possedeva in circostanze normali, figuriamoci in una situazione come quella, in cui non aveva la più pallida idea di che cosa stesse succedendo, e se è per quello, nemmeno di cosa stesse cercando...
E quella torre che le era sembrata tanto facile da raggiungere, si allontanava ora da lei di miglia e miglia, persa nella nebbia che le impediva di scorgere alcun che...
" Ma non è questo il momento di perdersi d'animo!!!" Si spronò, puntando l'indice al cielo " Lina Inverse non si arrende così facilmente!!!"
E accompagnata da questa nuova ondata di autostima, si apprestò a girare l'ennesimo angolo, confidando nel suo personale ( e ultimamente parecchio inflazionato) motto, secondo cui la fortuna aiuta gli audaci!

Proseguì affidandosi alla sorte ancora parecchie volte, innervosendosi non poco quando il viale imboccato le rivelava uno sbarramento, e riaccendendo le proprie speranze quando invece pensava di aver trovato la strada giusta.
" Chissà gli altri cosa staranno combinando...?" Si chiese ad un certo punto, mentre proseguiva sconsolata lungo uno stretto vialetto. E tutta presa in questi ragionamenti, nemmeno si accorse, inizialmente, che i suoi stivali affondavano decisamente più del dovuto nel sentiero erboso, diventato improvvisamente....
Cedevole.
Quando se ne rese conto, un'espressione interdetta si dipinse sul suo volto...
" CHE SCHIFO!!!" Esordì, osservando con ribrezzo la fanghiglia che le ricopriva lo stivale destro, estratto parzialmente dalla melma in cui si era, involontariamente, impantanata.
La maga cercò di arretrare, rendendosi conto che davanti a lei, il sentiero non proseguiva più  stabile e ricoperto da un soffice manto d'erba, ma si allargava in una liquefatta poltiglia.
Tuttavia, ogni tentativo di recuperare la stabilità sotto ai piedi divenne improvvisamente vano, e Lina, voltata la testa verso il punto da cui era arrivata, potè notare con sgomento che, del terreno su cui pochi secondi prima poggiava saldamente i piedi, non rimaneva nulla.
Tutto intorno era diventato liquido e fangoso, e lei ci era affondata ormai fino alle ginocchia.
Ok, poteva immaginarselo che il tragitto le avrebbe riservatodelle sorprese.
" Se avessi voluto farmi i fanghi sarei andata alle terme...." Sbuffò contrariata, tentando con entrambe le mani di estrarre la gamba sinistra, nel difficile tentativo di metterla davanti alla destra per compiere un passo.
Riuscita nell'intento, si apprestò quindi a sollevare la destra per metterla davanti alla sinistra.
" E poi cosa sarebbe questo??? Un 'insidioso' tranello??? Deve essere essere proprio un labirinto di terza categoria se la trappola più temibile è una schifossisima palude di  acqua sporca!!!" Gridò stizzita ad un ipotetico ascoltatore, e senza perdersi d'animo, continuò imperterrita ad avanzare, mentre l'acqua gelata le sfiorava ormai le cosce, quando...

PLUF!

Un movimento indistinto, unito ad lieve rumore, attirò l'attenzione della maga. Lina si irrigidì, osservando il punto in cui le era parso di vedere comparire qualcosa, e in cui, con suo sommo dispiacere, ancora si andavano allargando i sottili cerchi d'acqua provocati dal repentino inabissamento di qualunque cosa fosse stata a muoversi.
" Ok...Va bene, magari non sei un labirinto di terza categoria..." Si morse il labbro la maga.
Poteva essere un mostro marino?
Un...Un drago magari...?
Ok, forse per un drago c'era troppo poco spazio lì....Però...

Un nuovo movimento dell'acqua le fece gelare il sangue nelle vene....

No.
No, ti prego.
Tutto ma non quello.
Fa che sia un drago, fa che sia un mostro schifoso, anche carnivoro e affamato, non mi interessa, ma non quello....

Qualcosa si muoveva, nella sue direzione, sotto al pelo dell'acqua verdognola.

Lina provò a idietreggiare, con tutte le forze che aveva, ma le gambe, immerse ormai del tutto nella poltiglia, le impedirono qualsiasi movimento.
Si trattava solo di aspettare, che qualsiasi cosa fosse stata, la raggiungesse.
E una cosa sola poteva essere....
LUMACONI GIGANTI!!!!

"CHE SCHIIIIIIIIFOOOOOOO!!!!!!!!" Gridò Lina con tutto il fiato che aveva in gola, portandosi le mani agli occhi per non vedere le orrende e viscide creature che erano spuntate dalla superficie dell'acqua.
Qualcosa di molto simile al puro terrore si impadronì della maga nel giro di mezzo secondo.
Era sola e impossibilitata alla fuga, in balia di quelle bestie schifose.
Non aveva nemmeno il coraggio di guardarle....Figuriamoci di affrontarle!!
Si sentiva decisamente più vicina al fatalismo che al consueto spirito Inverse...
Quando improvvisamente si rese contodi un'ovvietà che, lì per lì, le era sfuggita...
Poche cose al mondo la terrorizzavano come le lumache, e guarda a caso, il primo ostacolo sul suo cammino era costituito proprio dagli orrendi bestioni...Coincidenza, oppure...
Ma il tempo di ragionare su quell'argomento scarseggiava, infatti Lina scostando un dito dal volto, potè vedere nella fessura delle mani giunte, l'avvicinamento delle molli bestiacce, e a quel punto, paura o non paura, si decise a darsi una mossa...Se non altro per non far cadere il mito della grande maga-genio nell'assurdità del ' Si, era un genio, si era la più grande maga che il mondo avesse mai visto, ma dei lumaconi giganti se la sono pappata in un boccone!'
E siccome la sua mente era troppo impegnata a provare ribrezzo e paura all'avvicinarsi dei temuti nemici per richiamare alla mente qualcosa di anche solo vagamente simile ad un incantesimo, l'unica cosa che potè salvarla dal terrore imminente di vedersi sfiorare da quei corpi gelatinosi, fu la prontezza della sua mano che, afferrata la spada, la tese con forza davanti a sè, sferrando un fendente che tranciò di netto la testa al primo animale che osò avvicinarsi.
" Maledette bestie bavose!!! Non c'è onore in questo, maledizione..." Imprecò Lina, mentre una vischiosa sostanza maleodorante schizzava dal colpo inferto " Ma...Tanto non lo saprà mai nessuno^_^!!" E così dicendo, una mano sugli occhi per non guardare, e la spada tesa davanti a sè, Lina affrontò una delle sue paure, spinta a farlo dalla sola volontà di non lasciarsi vincere da quel subdolo giochetto psicologico che le faceva temere quelle schifose, ma in fondo innocue creature, più degli acerrimi nemici che aveva affrontato in passato.
Dopo aver brandito la spada a destra e a sinistra incessantemente, senza sapere esattamente dove stava per colpire, Lina si arrischiò ad aprire gli occhi, e quel che vide intorno a sè, la disgustò ancora di più, se possibile, ma in fondo...Le fece tirare un sospiro di sollievo. Davanti a lei, in quello che non avrebbe definito propriamente 'un bello spettacolo', giacevano i lumaconi fatti a brandelli, galleggiando mollemente sulla fanghiglia, resa ancor più stomachevole dalla sostanza liquida fuoriuscita dalle ferite di quei corpi inermi.
" Credo che se non mi levo immediatamente da qui...Vomiterò!!" Esordì la maga, storcendo il naso davanti al nauseabondo spettacolo.
"LY BRIEM!"
Castò la sua voce, mentre dal palmo della sua mano usciva un'onda di aria gelata, che ghiacciò l'acqua, e con essa i lumaconi. A quel punto, alla ragazza non rimase che districarsi dalla lastra di ghiaccio spezzandone la zona limitrofa con la spada.
Una volta libera, si issò con entrambe le mani sulla supeficie congelata, e un po' scivolando, un po' incespicando, riuscì a raggiungere il punto in cui ricominciava il sentiero erboso. Solo in quel momento, lasciandosi cadere al suolo, riuscì a tirare un sospiro di sollievo, mentre, così com'erano apparse, palude e lumaconi svanivano nel nulla, lasciando al loro posto erba e nebbiolina.
'Un incubo, è stato peggio di un incubo....' Fu il pensiero che attraversò la sua mente, davanti allo sconcerto che provò nel ritrovarsi perfettamente asciutta e pulita, nel sentiero sgombro, come se nulla fosse accaduto.
E forse avrebbe davvero potuto credere di esserselo immaginato, se, nel riporre la spada nel fodero, non l'avesse trovata macchiata della stessa sostanza viscida e gelatinosa.
" Va bene...E' stato MOOOOLTO divertente..." Commentò con sarcasmo " Qualcuno vuole dirmi che accidenti SIGNIFICA????!!!" Gridò al vuoto che aveva intorno.
Ma non un suono rispose a quell'accorata richiesta, facendola innervosire ulteriormente.
E va bene, qualcuno si stava divertendo molto a metterla in difficoltà.
Bisognava però vedere, quanto si sarebbe divertita lei non appena ce l'avesse avuto sottomano, il farabutto!!
" Di le tue preghiere, chiunque tu sia, perchè fra non molto potrò dirtelo in faccia quanto sei ignobile e spregevole..." Sibilò Lina, avviandosi cupamente verso l'imbocco di una nuova strada, mentre il mantello la seguiva svolazzando ad ogni passo.


" LINAAAAA...." Gridò per  l'ennesima volta lo spadaccino, portandosi le mani alla bocca nel tentativo di ampliare la potenza di quel richiamo, che, sempre per l'ennesima volta, rimase senza risposta.
" Sono proprio curioso di sapere che fine abbiano fatto tutti quanti...." Ragionò, grattandosi una guancia con sguardo smarrito, mentre vagava senza una meta ben precisa tra le alte pareti di pietra, che gettavano un'ombra spettrale sul suo tragitto.
Camminava ormai da un tempo sufficiente per sentire la pesantezza di ogni passo, e nonostante la sua mente avesse più volte tentato di darsi una risposta su che diamine stesse succedendo, tutti i suoi dubbi erano rimasti irrisolti, dandogli la consapevolezza, una volta di più, di non essere assolutamente portato per faccende che valicassero i limiti dell'umana ragione.
Uno sbadiglio annoiato lo costrinse a fermarsi, grattandosi la zazzera dorata.
" Dove sei finita Lina...?" Chiese, osservando le nubi scure su di sè " Se almeno tu fossi qui...Potresti spiegarmi che cosa sta succedendo^^" Sospirò infine.
Per quanto ancora avrebbe vagato per quei sentieri che, il più delle volte, si risolvevano in un muro di sbarramento, costringendolo a tornare sui propri passi?
Era frustrante rendersi conto della piccolezza che si aveva in certe circostanze.
Perchè una sola scelta sbagliata, lo costringeva a ricominciare da capo, facendogli sentire tutto il peso della propria inadeguatezza, e della propria...
Solitudine.
Perchè un labirinto in fondo, che altro è se non l'enorme solitudine in cui tentiamo, spesso vanamente, di compiere la scelta giusta, per raggiungere la nostra meta?
La meta che è la nostra ragione. la meta che giustifica il nostro girovagare.
La meta che per Gourry, non era l'ambita torre che tutti tentavano affannosamente di raggiungere.
Perchè in fondo, anche lui aveva una valida ragione di brancolare alla cieca.
Ma non cercava la gloria.
Cercava la maga.

 "Strano...Giurerei di essere già passato di qua..." Mormorò ad un certo punto lo spadaccino, lanciando occhiate dubbiose ad uno svincolo, il cui sentiero di destra portava verso un arco ricoperto d'edera.
E portandosi la mano al mento, provò a ricordare che razza di giro avesse fatto per ritrovarsi di nuovo da capo...
"Ma..." Sospirò infine, dopo che il suo tentativo di ripercorrere i propri passi si fu rivelato vano. Se Lina fosse stata lì, sicuramente avrebbe avuto qualche appellativo non proprio lusinghiero sulla sua capacità di ricordarsi alcun che...
" Già...Che faresti tu, Lina? Che stai facendo in questo momento...?"
Gourry si  ritrovò involontariamente a pensare alla maga, alla sua  esile figura che si aggirava in quella notte gelata per quelle strade false e illusorie...
Doveva ritrovarla.
E anche la principessa Sofia, certo...E Cedric. E poi sarebbero potuti finalmente andare a vedere che diavolo nascondeva quella maledetta torre di così tanto importante da farli girare come trottole tra misteri e pericoli di ogni genere...
Improvvisamente, mentre compiva questi ragionamenti, fu costretto a fermarsi. Un momentaneo capogiro gli aveva fatto,del tutto inaspettatamente, perdere la momentanea concezione dello spazio...
Strano davvero, pensò Gourry, era come se, per una frazione di secondo, avesse creduto di trovarsi ad un altezza tale, da vedere sfocato intorno a lui...
Ricominciò a camminare, affrettando il passo, e attribuendo quel momentaneo svarione alla stanchezza accumulata, e alle ore di sonno mancate. Ma una nuova allucinazione lo bloccò nuovamente.
Questa volta, lo spadaccino ci mise di più a riaversi. La sensazione di trovarsi a diversi metri dal suolo, era stata così forte, da piegargli quasi le ginocchia.
" Ma che ti prende, dannazione..." Cercò di riprendersi, passandosi una mano davanti agli occhi, scostandosi il ciuffo biondo dal volto....Era davvero così stanco da non reggersi più in piedi?
Ma alla risposta non ci arrivò mai, infatti, gli bastò aprire nuovamente gli occhi per avere l'immediata nozione dell'altezza vertiginosa a cui si trovava, e a quel punto non resistette, e dovette piegarsi al suolo, mentre le sue dita affondavano nell'erba umida del sentiero.
'Non è possibile...' Biascicò. Ma riaprendo lentamente gli occhi, vide che invece era possibilissimo. L'intero sentiero sul quale camminava, sembrava essersi inaspettatamente sgretolato nel nulla.
Non rimaneva altro che la sottile striscia d'erba sul quale poggiava mani e ginocchia.
Sotto di lui, il vuoto più totale.  

'Sono sospeso nel nulla...' Realizzò mentalmente lo spadaccino, il cui cuore aveva preso a martellargli furiosamente nel petto 'E adesso...CHE FACCIO?????'
Era una domanda legittima, ma del resto...Altro non riusciva  a fare, se non tenere gli occhi chiusi per evitare di guardare a ciò che lo attendeva, se si fosse arrischiato a lanciare un'occhiata verso il basso.
Gocce di sudore freddo gli percorrevano lentamente la fronte, mentre digrignava i denti nello sforzo di rimanere lucido, e non farsi prendere totalmente dal panico.
'Ok...Prova a ragionare...So che è dura, ma provaci almeno...' Pensò, mentre cercava a tutti i costi una soluzione per venirne fuori....

'Lina che farebbe?'

Che pensiero assurdo, in fondo.

Si trovava in una situazione che definire spiacevole sarebbe stato eufemistico...E i suoi pensieri, andavano a Lina.
E in ogni caso, Lina avrebbe usato la levitazione, o qualcun altro dei suoi incantesimi per cavarsela in quella circostanza...
Ma lui era uno spadaccino, maledizione!! E per di più...Uno spadaccino che soffriva di vertigini, doppia maledizione!!!
Gourry appoggiò anche la fronte al suolo erboso. No, non se la sentiva nemmeno di gettare un'occhiata di sotto.
Non se la sentiva di affrontare una delle poche cose che avevano il potere di farlo sentire totalmente inerme: la vertigine.
In quelle condizioni, probabilmente, sarebbe morto di vecchiaia su quella striscia di terra galleggiante...
Stava per arrendersi alla propria paura, sconfitto, quando improvvisamente, una voce dal suo cuore gli venne in aiuto:

" Io ho solo detto che questo atteggiamento rassegnato alla morte, è vergognoso! Lina Inverse non direbbe mai cose come: 'Dato che perderò non voglio farlo'. Con questo atteggiamento pessimistico, la percentuale di vittoria è praticamente...pari allo zero! Io non ho nessuna intenzione di morire, ed è per questo che quando combatto sicuramente...VINCO!!"

Gli occhi azzurri dello spadaccino si aprirono di colpo.
Aveva davvero creduto di non farcela? Aveva davvero pensato di arrendersi ad una pura, si reale, ma in fondo superabile, dopo aver conosciuto qualcuno come Lina??!
C'era davvero da vergognarsi con quell'atteggiamento, la maga aveva ragione.
E seppur non ricordasse minimamente ne dove, ne quando Lina gli aveva rivolto quell'accusa, Gourry trovò il coraggio di prendere in mano la situazione, e sollevatosi, lentamente, ma saldamente in piedi, tirò un profondo sopiro.
Prima di mettere un piede davanti all'altro, come un funamboliere sospeso sull'abisso.
Non seppe nemmeno quanto tempo ci mise realmente a percorrere l'intero sentiero. Dentro di lui combattevano una silenziosa battaglia la sua parte peggiore, che gli ricordava ad ogni passo che, con molta probabilità quello sarebbe stato il passo fatale, in cui sarebbe scivolato nel vuoto. E la voce di Lina, arrivata da chissà dove, che gli ripeteva come un mantra: ' Concentrati, cervello di medusa!'
E quando la sua mano, tesa davanti a sè, si bloccò a contatto con la fredda parete in pietra del labirinto, lo spadaccino riaprì lentamente gli occhi, e resosi conto di essere finalmente al sicuro, piegò il capo, accasciandosi al suolo, le mani contro al muro dirimpetto.
E solo una parola, come un soffio di vapore, uscì in un sussurro dalle sue labbra:

"Grazie, Lina."


Mugugnando Lina imboccò quella che sperava VIVAMENTE essere una scorciatoia.
Aveva provato a fare un breve calcolo scientifico, per quel che ne comprendeva di stelle e astri vari , e ne era risultato che, sempre secondo i suoi approssimativi ragionamenti, la torre dovesse troversi verso Nord rispetto a dove si trovava lei in quel momento, di conseguenza...
Il problema era, dannatissima dannazione, che quelle nuvole maledette, sommate alla pesante nebbiolina, le impedivano quasi totalmente la vista delle stelle, e questo complicava un pochino le cose...
 "In ogni caso...Di qua non sono ancora passata..." Riflettè la ragazza, osservando curiosa un piccolo spiazzo, coperto da un arco, che sembrava aprirsi alla fine del sentiero che stava percorrendo.
Lina accellerò il passo, ed era quasi giunta sotto all'arco di edera che segnava l'ingresso a quel piccolo piazzaletto rotondo, da cui si diramavano altre quattro strade, quando con la coda dell'occhio, le sembrò di scorgere qualcosa che si muoveva velocemente proprio al suo fianco...
La maga si fermò di colpo, voltandosi di scatto, ma tutto quel che vide, fu il muro ricoperto di fogliame.
" Ok, i casi sono due..." Considerò " O sto diventando matta, e ho le allucinazioni...O è un altro di quei 'simpatici' scherzetti che nasconde questo posto infernale..."
Certo, nessuna delle due alternative aveva una parvenza allettante.
Ma forse la prima l'avrebbe gradita di più, almeno in quel caso.

Superato l'arco, la maga si trovò al centro di quella biforcazione, e incrociando le braccia al petto sospirò:
" Fantastico...Se prima mi sembrava dura scegliere tra due strade...Figuriamoci adesso tra ben cinque diversi itinerari!!!"
Ma mentre si apprestava a procedere, inavvertitamente mise il piede su qualcosa che giaceva posato a terra, e che al contatto con la suola del suo stivale, emise un leggero scricchiolio.
La maga ritrasse subito la gamba, e abbassandolo sguardo, osservò incuriosita quale fosse stata la causa di quel rumore.
Un lieve riverbero rispose ai raggi lunari che si riflettevano sull'oggetto che giaceva tra l'erba, e che recava ora una vistosa ammaccatura dovuta alla disattenzione di Lina, la quale, rimase a lungo con gli occhi fissi a terra, deglutendo un groppo amaro.
"Merda..." Fu tutto quello che riuscì a biascicare, mentre la sua faccia assumeva un colorito tendente al bluastro.
Lentamente, mentre ancora i suoi occhi si trovavano incollati al suolo, un'ombra, appartenente a qualcuno che l'aveva raggiunta alle spalle, affiancò la sua.
Lina chiuse gli occhi, non aveva bisogno di voltarsi per sapere chi si trovava appena un passo dietro di lei.
Le bastava la consapevolezza del brivido gelato che la percorse da capo a piedi.
Le bastava  la consapevolezza di aver appena calpestato, causando danno, a qualcosa appartenente a quella persona...A qualcosa di decisamente UTILE a quella persona.

" Lina-chan" Esclamò seccamente una voce " Credo che mi arrabbierò molto per questo..."

Ai piedi della maga, si trovava un vassoio argentato. Ormai irrimediabilmente storto.

Lina contemplò varie ipotesi di fuga, nei venti secondi in cui si sentì morire al suono di quella voce.
Ma sarebbe stato tutto inutile.
Eccome, se sarebbe stato inutile...
Per gli Dei...Si stava pur sempre parlando di qualcuno che aveva fatto fuori un drago con un coltello da cucina!@_@
Ora ditemi, che possibilità poteva avere LEI contro...
Sua sorella?

Una sottile nuvoletta di vapore uscì dalle labbra semichiuse di Lina, perdendosi nel gelo della notte.
'E frutto della tua immaginazione, non è reale...' Provò a ripetersi mentalmente.
Ma la voce dispotica della sorella, la costrinse a fare quello che aveva sperato di evitare per i successivi anni a venire: voltarsi, e affrontarla.

L'orlo arricciato del corto gonnellino rosa, strideva non poco con l'espressione distaccata di Luna, e con la sua fama impossibile da eguagliare.
Lina si costrinse ad abbassare nuovamente la testa.
I loro occhi si erano incrociati per una frazione di secondo, e quello le era bastato per avvertire su di sè tutto il peso dell' inadeguatezza e della sconfitta.

"Allora Lina, non rispondi? Da quando sei diventata così maleducata? E dire che provieni  da una famiglia perfettamente civilizzata..."
Non c'era sarcasmo, nella sua voce. E quelle parole, che pronunciate da chiunque altro le avrebbero fatto ribollire il sangue nelle vene, pronunciate da Luna la lasciarono muta, incapace di articolare una qualsiasi risposta.
Era sempre stato così, con sua sorella.
Luna, il mito. La leggenda.
Il cavaliere di Chepied.

Chi era Lina Inverse, davanti a ciò?
Una che a otto anni anni sapeva lanciare un dragon-slave era roba da poca cosa, se viveva nella stessa casa di Luna.
Era sempre roba da poco conto, qualsiasi cosa facesse, avesse fatto o avesse intenzione di fare, Lina non era Lina, ma sempre e solo la sorella piccola di Luna.

Per questo era fuggita da Zephilia.

Per farsi un nome, senza che Luna gettasse su di lei la sua lunga ombra altera.
Non che non le volesse bene, solo...
Era troppo irraggiungibile, troppo perfetta.
Non riusciva a starle accanto, senza sentire l'enorme complesso di inferiorità che provava nei confronti di sua sorella maggiore.

Perchè Lina, per carattere, detestava essere schiacciata. Detestava essere ignorata, sminuita, sottovalutata.
Ma quella era l'unica sorte a cui avrebbe potuto ambire, rimanendo a Zephilia.
E del resto, nemmeno avrebbe potuto adeguarsi ad una tale situazione...Luna era terribile.
Non era cattiva, no.
Era solo terribile.
Lina aveva ancora i brividi al pensiero di quello che le aveva fatto scontare quella volta che, per raccimolare qualche spicciolo, aveva deciso di improvvisare un piccolo cinema amatoriale nel giardino di casa, mentre sua sorella era impegnata nelle sue abluzioni...
No, non era un ricordo piacevole...Decisamente no!

Da sotto alla spessa frangetta, gli occhi di Luna la scrutavano impietosi.

Lina non era una sprovveduta, sapeva che quella non era realmente sua sorella, ma un prodotto della sua mente, una delle sue paure.
Ma non riusciva comunque a reagire.  

Una lunga risata ruppe il silenzio.
" Sei patetica Lina! Sei partita per vedere il mondo, per diventare qualcuno...E l'unica cosa che adesso riesci a fare, è rimanertene lì come una patata lessa??! Ridicolo...Ahahahahahah...Allora dimmi, cosa hai combinato tutto questo tempo? Quali sono state le grandiose imprese che ti prefiggevi di compiere? Dovrei pensare che forse, ho mantenuto comunque più autorità io rimanendo tranquillamente a lavorare in quel borgo rurale?"

Lina strinse i pungi.

"Allora?...Dunque è così? Sei riuscita solo a diventare l'incubo di qualche banda di quei bifolchi che invadono le foreste?"

Era un boccone amaro per la maga. Perchè in fondo, quella non era altro che una proiezione della sua mente.
Ma le parole che assumevano i toni duri della sorella, erano reali.
Era ciò che la angosciava le notti in cui ripensava con nostalgia alla propria casa, chiedendosi...
La propria libertà, la propria voglia di indipendenza e affermazione, valevano veramente quella solitudine?
Posti sperduti, gente sconosciuta, foreste cupe, locande fatiscenti, nemici subdoli...
Per cosa? Per diventare davvero solo 'il terrore dei ladri'?

Un profondo sconforto prese forma dentro alla maga, la quale sentì pizzicare leggermente gli angoli degli occhi.

Aveva fallito, e doveva ammetterlo proprio davanti all'unica persona a cui avrebbe invece voluto dimostrare, con tutte le proprie forze, che anche lei poteva essere leggenda.
Ma solo il silenzio avvolgeva ogni cosa.
Perchè di tutte le imprese grandiose che avevano contribuito a diffondere la sua fama...
Non c'era nulla che ricordasse. Niente, nemmeno il più piccolo frammento.
Era andato tutto perduto, insieme al ricordo del volto gentile di un uomo dai capelli color dell'oro.

Una piccola lacrima le si affacciò all'angolo di un'occhio.
E sarebbe scivolata giù, silenziosa e incandescente, se una scheggia di passato non fosse riaffiorata come una bolla dalle profondità in cui dormivano i suoi ricordi sopiti...

"Davvero l'hai fatto tu??! Ma allora, sai fare un sacco di cose!...Sei veramente in gamba, ragazzina!!"

Per ricordarle che in fondo, non sono tanto le grandi imprese, quanto le piccole cose, quelle che fanno la differenza...
Per ricordarle che in fondo, bastava poco per essere speciali agli occhi di qualcuno.
Agli occhi di chi ti vedeva, VERAMENTE.
Era così. Per sua sorella poteva anche non essere nessuno.Poteva non essere nessuno per il resto del mondo...
Ma c'era stato qualcuno, per cui lei...
Brillava più del sole.

Un lieve sorriso comparve sulle labbra della maga, mentre un ragionamento prendeva forma nei suoi pensieri.
" Sai Luna...Non credo che ti importi veramente cosa faccio o non faccio...Se sono famosa, o insignificante...
Tu hai il tuo lavoro, le tue soddisfazioni...Non ti importa un accidente di quello che combino...
Ma a me sì. Almeno fino ad adesso...Perchè a motivare molte delle mie azioni, giuste o sbagliate che siano, sei stata, involontariamente tu..."

Lina prese fiato, affrontando finalmente la sorella a testa alta, e proseguì:
" L'iscrizione alla gilda dei maghi, solo per diventare come te. La fuga da casa, solo per dimostrare a te chi potevo diventare, e sempre te, dietro ad ogni impresa...Ma adesso, in effetti..."

L'immagine di Luna cominciò a sbiadire, mentre i contorni si facevano tremolanti.

" Adesso so chi posso essere." Disse fieramente Lina, mentre dagli occhi le sprizzavano scintille.
E la sua fuga, improvvisamente, non aveva più il sapore dell'amara rivalsa sulla sorella.
Aveva il colore blu della notte stellata.
Libera e infinita.

Come vapore nell'aria, la sagoma di Luna svanì nel nulla.

Lina chiuse gli occhi, ancora visibilmente scossa.
Forse quello di sua sorella sarebbe rimasto per sempre un nodo irrisolto della sua vita. E probabilmente quel filo di timore che il suo ricordo le incuoteva, non l'avrebbe abbandonata mai.

Ma adesso sapeva di non dover più dimostrare a tutti i costi di essere qualcuno.
Forse lei era veramente 'solo' il terrore di qualche sprovveduto bifolco, ma...
Chi l'aveva amata, e l'amava ancora adesso, a dispetto del vuoto in cui vagabondavano i suoi ricordi, lo faceva senza condizioni, per il solo fatto che lei era Lina, solo Lina.
E questo, anche nell'oscurità in cui vagava da mesi, se lo portava attaccato addosso come un segno indelebile.

La consapevolezza di essere eccezionale ed indispensabile ad una sola persona, valeva decisamente di più del bisogno di essere leggendaria per tutti gli altri.



"Questo posto mi piace sempre meno..." Commentò lo spadaccino, guardandosi intorno smarrito.
Aveva ripreso a camminare, ma l'iniziale sicurezza si stava sempre di più trasformando in apprensione, mentre un sottile senso di disagio non gli dava tregua.
Era il ricordo dei brutti momenti appena vissuti, certo, ma anche  l'impotenza di non riuscire a ritrovare gli altri, e di perdere tempo prezioso a vagare senza meta.

" Lina...Ma dove ti sei cacciata??" Chiese infine, ad alta voce " LINAAAAA....."
Un espressione sconsolata si dipinse sul suo volto, nel constatare il vuoto eco che seguì al suo richiamo.
Ma non si era ancora rimesso in marcia, che un suono lontano arrivò indistinto alle sue orecchie.
Gourry si irrigì.
Sebbene fosse un suono distante, le sue orecchie lo percepirono ugualmente per ciò che era.
Non lo sentiva da anni, ormai. Ma dubitava che l'avrebbe mai scordato.

Il timbro chiaro e cupo di un corno.

Inevitabile segnale di guerra.

Lo spadaccino rimase immobile, incapace di compiere un qualsiasi movimento.
E fu allora che la sentì.
Umida e appiccicosa sensazione, come solo sapeva essere la paura. Liquida percezione sulle sue mani.
I pugni stretti del ragazzo si allentarono lentamente. Le sue dita si stesero mollemente verso l'esterno, lasciando cadere, dalla punta del mignolo, molteplici gocce rosse.
Gourry inorridì.
Aveva i palmi macchiati di sangue, sangue non suo, sangue del nemico.
Un nemico che non sapeva chi fosse, un nemico che non aveva nemmeno un volto.
Un nemico che era un'armatura lucente, dalle cui griglie dell'elmo a malapena si poteva scorgere il colore degli occhi.
Occhi che potevano essere i suoi. Occhi che riflettevano i suoi, la sua paura, il suo sdegno.
Un nemico che in fondo, non era altro che lo stendardo di un'altra casata, e di cui nemmeno avrebbe dovuto importargli.
Perchè un mercenario non combatte per una giusta causa, ne per un ideale. Combatte per denaro, solo per denaro.
E vende la vita.

Come in una scena al rallentatore, il cavaliere davanti a lui barcollò, cadendo riverso ai piedi di Gourry, e lasciando vedere allo spadaccino cosa si celasse alle sue spalle.

Un campo di battaglia sterminato.

Uomini e cavalli riversi a terra, a soffocare nel loro stesso sangue, mentre chi ancora aveva la forza di reggersi in piedi, combatteva con una forza che sarebbe ormai venuta meno da un momento a quell'altro.
"Questo...Questo non può essere..." Mormorò con voce spezzata lo spadaccino, non riuscendo a nascondere l'orrore che, la vista di ciò che gli era tristemente noto, provocò.
Come se tutto ruotasse intorno a lui, gli anni più brutti della sua vita erano tornati a riempire il suo cuore di dolore.
Nella mano reggeva la spada, dalla cui lama grondava copioso il sangue avversario, e i suoi capelli dorati presero a ondeggiare lievemente davanti a quello scempio, che assumeva sempre di più toni cupi e scarlatti.

Un cavallo fece improvvisamente la sua apparizione dal fondo del campo di battaglia, galoppando veloce tra la polvere e il sangue, mentre il suo cavaliere brandiva minaccioso una pesante mazza ferrata.
Lo spadaccino rimase rigido.
Cosa avrebbe dovuto fare adesso?
Colpire quell'uomo per avere salva la vita? E che prezzo avrebbe avuto questa salvezza?
Gourry scosse la testa.
La vita salva, in quel caso, poteva avere meno valore delle catene che gli sarebbero apparse ai polsi, se avesse levato la spada contro a quello sconosciuto.
Perchè agire, significava mettersi in gioco, entrare in guerra.
E lui, molti anni prima, aveva giurato che nn avrebbe più giocato a quel massacro.

La mano dello spadaccino, stretta saldamente intorno all'elsa della spada, tremò.

Gourry era un guerriero, e avrebbe reagito, ad un qualsiasi attacco armato, con solerzia.
Ma non in quel caso.
Preferiva morire, piuttosto che rivivere quell'incubo.
L'incubo di essere un uomo senza identità e senza  volontà, lanciato come una marionetta in una danza di cui conosceva bene i passi, ma che non aveva più intenzione di ballare.

Eppure la vita scorreva veloce dentro di lui. La poteva sentire, come un mare in burrasca, sbattere sugli scogli della propria coscienza, quasi a volerla richiamare, urlandole:
'Alza la spada, Gourry! Colpisci e vivrai...Non lasciare che abbia la meglio su di te...Alza la spada e difenditi!!'
'Nooo...' Gridò lo spadaccino, mentre il cavaliere si avvicinava ' Non voglio più quelle catene...'
'Sciocco che non sei altro!' Ribattè la voce ' Meglio vivere in catene che perire da vile!!'
Un amaro sorriso comparve sulle labbra del ragazzo:
'Quella non sarebbe comunque degna di essere definita vita...'
' Oh, certo..Abbiamo qui l'esperto! Ma andiamo Gourry...Un mercenario come te, che ne sa poi in fondo della vita?? Hai sempre combattuto senza chiederti il perchè...Ti sembra questo il momento di filosofeggiare e fare l'ottuso??!! Alza quella spada, sbrigati!!' Intimò rapida la voce.
Lo spadaccino tentennò, sollevando leggermente il braccio. Poteva sentire il battito degli zoccoli sul selciato, farsi sempre più vicini.
'Oh, bravo...Finalmente ti sei deciso!!' Esclamò soddisfatta la voce 'Sai cosa fare, vero?? Piegati e recidi i tendini del cavallo, così sfuggirai al colpo della mazza e disarcionerai il nemico.Una volta a terra, non sfuggirà alla lama della tua spada...'
Erano ottimi consigli, ed era la sua stessa mente a suggerirglieli, memore di una vasta esperienza con quel genere di espedienti.
Gourry era abile, troppo abile, persino per un nemico pesantemente armato e a cavallo.
Perchè avrebbe dovuto morire, quando le probabilità di batterlo erano decisamente oltre la media?
La sua mano vibrò.
In fondo un mercenario come lui, a che altro poteva ambire?
' E' così Gourry. Fidati, metti da parte questi inutili propositi di martirio. La battaglia è il tuo respiro, e la mischia è il tuo pane quotidiano. La guerra è la tua casa, e la tua ragione.' Commentò gravemente la voce.
Il nitrito del cavallo perforò i timpani dello spadaccino.
E la paura che gli era rimasta aggrovigliata dentro, sembrava essersi disciolta in lui, rendendolo  impassibile all'inevitabile.
Tornare in guerra.
Gourry come un automa, mosse un passo avanti.
E stava per sollevare la spada, quando un bagliore dorato, vicino ai suoi stivali, distolse i suoi pensieri dall'ipnosi in cui la paura  l'aveva indotto.
Lo spadaccino riprese coscienza, sbattendo gli occhi, e crollò in ginocchio.
'Ma che fai, sei forse impazzito????' Squillò immediatamente la voce ' Tirati su rammollito, il nemico si avvicina...Ti staccherà la testa dal collo prima che tu riesca a dire 'formaggio' con quell'arnese!!!!E' questa la fine che vuoi fare?? E' questa la fine che vuoi dopo i giorni gloriosi che hai vissuto in battaglia?? Sciocco spadaccino senza fegato, che non sa nemmeno quello per cui vale la pena di combattere e morire!' Inveì la voce, vedendo che il biondo non accennava minimamente a rialzarsi.
Ma Gourry scosse la testa:
' Invece lo so bene. Tu prima mi hai accusato di non sapere cosa significhi vivere. E l'avrei accettato, se solo me lo avessi detto qualche tempo fa. Perchè prima non c'era nulla che giustificasse la mia vita, non c'era un vero scopo. E la guerra in fondo, non era altro che un diversivo come un altro, che mi permetteva di fare l'unica cosa che so fare bene: usare la spada. Ma adesso...' Le dita dello spadaccino raggiunsero il punto esatto da cui proveniva il riverbero d'oro :

'Adesso so che sarebbe una bugia dire che non so per cosa vivere. Che non so per cosa morire.'

Il biondo spadaccino chiuse gli occhi, mentre la sua mano si stringeva intorno all'oggetto che brillava sul suolo polveroso, aspettando l'inevitabile.

Ma la corsa sfrenata dello stallone, non lo raggiunse mai, evaporando nell'aria come fumo, mentre il cavaliere tendeva la mazza su di lui.
Gourry percepì la lieve folata della polvere che lo investiva, mentre tutto veniva spazzato via, lasciandolo solo e sconcertato tra le alte mura ricoperte d'edera del labirinto.
Non più campi di battaglia imbrattati di sangue davanti ai suoi occhi, che si riaprivano lentamente.
Ma il chiarore delle stelle, limpido e quieto, mentre l'erba umida gli carezzava i palmi.
E un sentore metallico tra le dita, che lo spadaccino, lentamente, schiuse, lasciando che la luna illuminasse la piccola sfera dorata che teneva nella mano.

'E' per questo allora, che combatterai adesso?' Chiese dubbiosa la voce, che ancora non l'aveva lasciato.
Gourry sorrise tra sè e sè:

' Io ci proverò. Ma anche se non dovessi riuscirci, almeno saprò che è per questo che ho vissuto.'
'Contento tu...' Si limitò a commentare la voce che l'aveva perseguitato fino a quel momento, che altro non era che la voce, ormai fievole, del combattente di guerra che era stato.

Lo spadaccino si levò in piedi.
'Hei! Dove hai intenzione di andare ora??' Insistè allarmata la voce, sempre più debole.
Gourry scrutò serio davanti a sè.
'Vado a cercarla.' Rispose semplicemente.

E infilatosi in tasca l'orecchino dorato che Lina, evidentemente, aveva perso, si incamminò lungo il sentiero, lasciando dietro di sè l'uomo che era stato.
Lasciandosi alle spalle l'incubo della guerra.


" Che tu possa crepare di una morte lenta e dolorosa..." Stava digrignando nel frattempo Lina " Tra sofferenze atroci...E quant'altro. Maledetto, schifoso, ignobile...Costruttore di labirinti!!"
La maga sputò fuori un'invettiva dietro a quell'altra, mentre estremamente scocciata si aggirava tra le pareti di edera.
Ok.
Non era stato divertente avere a che fare con quelle lumache bavose.
E lo era stato ancora meno imbattersi nella visione di Luna.
Quindi perchè stupirsi tanto se l'odio concentrato di Lina si accaniva contro chiunque avesse progettato quella trappola infernale???!
Perchè era proprio di un inferno che si trattava. Con tanto di pene e punizioni annesse.
Ah, ma almeno a rincuorarla stava il fatto che le sue sofferenze fossero finite.
No, non era arrivata alla torre, e se è per quello, nemmeno aveva la più pallida idea di dove accidenti potesse essere quel luogo malefico.
Ma aveva capito come funzionava  il labirinto.
Del resto, chiunque, dopo quello che aveva passato, ci sarebbe arrivato.

Il labirinto ti poneva davanti alle tue paure, e non ti dava possibilità di fuga.
Se eri tanto abile da superarle, potevi procedere...Ma, se ti lasciavi vincere da esse, era finita.

" E io, se è per questo...Ho già dato." Sospirò scocciata Lina.
Ebbene, le costava ammetterlo, ma la maga si sentiva di poter dire con assoluta certezza, che le cose che più la terrorizzavano al mondo, erano già state  superate.
Quindi Amen.
Poteva stare tranquilla.
Nient'altro incuoteva timore nella grande Lina Inverse.
O come minimo, niente che le facesse tremare le gambe più della sorella...
(Era DECISAMENTE un bene che Luna non si fosse soffermata a ricordare dell'increscioso incidente della doccia...Al solo pensarci Lina si sentiva maleXD)

Lina ciondolò ancora per qualche metro,  talmente sfufa di quei sentieri erbosi, da far assumere alla propria camminata un andamento ridicolo e annoiato, le braccia lasciate molli contro alle gambe.
'Non ce la faccio piùùùù....' Sospirò infine, quando anche l'ennesimo corridoio la condusse davanti ad un muro.
Avrebbe voluto prenderlo a calci quel muro.
Tirare giù tutto, dannazione!!!
Ma si rendeva anche conto che nemmeno un MEGA BRAND avrebbe avuto effetto su quelle pareti imbevute di magia.
"Oh, va al diavolo!!" Gridò infine Lina, sbattendo il palmo aperto contro alla parete che le stava di fronte, chinando poi la testa per il dolore che le si ripercorse nella mano.
Ma quando sollevò gli occhi, per una frazione di secondo, le parve di scorgere qualcuno davanti a lei, il palmo premuto contro al suo.
Lina ritrasse immediatamente il braccio, ma nei suoi occhi, ora, si riflettevano solamente le scure verdi foglie che ricoprivano il muro.
Gli occhi della maga si fecero due fessure.
Così, a quanto pareva, i divertimenti non erano ancora finiti, eh?
"Bene, bene..." Sussurrò la ragazza, e facendo orecchie da mercante alla vocina che le sussurrava di stare in campana, voltò lentamente le spalle alla parete, per poi rivoltarsi di scatto, sperando di cogliere in flagrante qualsiasi cosa fosse stata ad allertarla.
Davanti a lei, rispose placida e immobile, l'immagine del muro.
Lina rimase interdetta.
" Ok, forse stavolta me lo sono immaginato..." Mormorò, non vedendo succedere nulla di strano intorno a lei.
Anche se il suo istinto le sussurrava  che raramente sarebbe stata così fortunata da esserselo solamente sognato.
La maga attese ancora qualche secondo, dopodichè voltò definitivamente le spalle alla parete.
La sua pazienza scarseggiava già abbastanza per perdere anche del tempo prezioso ad interrogarsi su quale altro maleficio avrebbe potuto nascondersi tra quei corridoi.
Tanto valeva procedere, e infischiarsene.
Qualunque cosa fosse stata, se voleva essere un impedimento al suo cammino, non avrebbe tardato a palesarsi.
E così fu.
La maga aveva percorso solo pochi passi, quando una voce femminile, sconosciuta, chiamò distintamente il suo nome.

"Lina...Che fai? Te ne vai??...Non sei nemmeno un po' curiosa?...Ma si che lo sei, dai, di la verità...
Almeno a me, puoi dirla la verità..." Gorgogliò con superiorità la voce misteriosa.

La maga si voltò di scatto, ma non riuscì a cogliere chi fosse stato a pronunciare quelle parole.
" Ti diverti a farmi impazzire?? Ma ti assicuro che cambierai tono quando ti renderai conto con chi hai a che fare!!" Ruggì inferocita, indispettita dal tono beffardo con cui le si era rivolta quella voce appartenente a qualcuno che preferiva rimanere un volto sconosciuto, e deriderla dall'oscurità.

" Ma come siamo inacidite quest'oggi..." sogghignò la vocetta " Giornatina pesante?? La signorina oggi ha un diavolo per capello!! Tremate-tremate...."

Ok. Si divertiva molto a fare del sarcasmo, chiunque fosse.
Chissà quanto avrebbe riso non appena le avrebbe le mani addosso???

"Sai cosa penso?" Ribattè calma la maga " Che prendersi gioco di qualcuno rimanendo nascosti è fin troppo semplice. Vieni fuori se ne hai il coraggio!! Anche se dubito che  una simile cafona abbia la dignità di farsi vedere in faccia!!"

"Oh, Lina! L'ho sempre detto che il tuo senso dell'umorismo è fuori dal comune!! Dovresti sentirle le cose che dici...Ci sarebbe da riderne per un giorno intero!!"

Alla maga stavano cominciando a saltare i nervi, mentre la vena sulla sua fronte si gonfiava ad una velocità impressionante.
Quella voce la faceva innervosire al solo sentirla.
E nonostante fosse sicura di non averla mai sentita da nessuna parte...
Le sembrava stranamente familiare.

"Chi sei?" Si decise allora a chiedere con tono pacato, mettendo momentaneamente da parte i propositi bellicosi.
"E tu chi sei?" Ribattè la voce
" Hei! nessuno ti ha mai insegnato che non si risponde ad una domanda con un altra domanda????" Sbraitò la maga, la cui calma era durata relativamente poco.
" Se è per questo anche tu stai rispondendo con una domanda." Le fece notare puntigliosamente la voce.

"Di cos'è che hai più paura, eh Lina? Cosè che temi, giorno e notte...da cui non puoi liberarti. Da cui non puoi scappare...."

Lina si voltò, verso una parete, verso un'altra, in un girotondo vorticoso alla ricerca del punto da cui provenivano quelle parole, vicine, troppo vicine..
Quando improvvisamente i suoi occhi vennero attirati da qualcosa, una macchia di colore che balenava su un muro, poi scompariva, ricompariva...
Lina girava, girava, finchè tutto cominciò a girare nella sua testa, e fu costretta a fermarsi, appoggiandosi con entrambi i palmi ad una delle alte mura, chiudendo gli occhi mentre respirava affannosamente.
Quando li riaprì, altri due palmi si trovavano appoggiati ai suoi, mentre degli occhi decisamente familiari la fissavano nello stesso identico modo in cui lei fissava verso il punto dove, solo pochi secondi prima c'era una parete in pietra, e dove adesso si rifletteva il suo volto.
La maga indietreggiò, spaventata, e voltandosi tutto intorno, si rese conto di come tutte le pareti fossero diventate specchi.
Migliaia di Line la fissavano con lo stesso identico terrore stampato negli occhi. Lo stesso che adesso sapeva, essere il suo di sguardo.

" Adesso sai chi sono, vero?"  Mormorò a pochi passi da lei la voce sconosciuta.

Lina si voltò, smarrita, e osservò avanzare nel prato umido una figura.

Un lungo mantello nero la seguiva svolazzando, mentre una massa di capelli rossi le scendeva fluida sulle spalle.

La nuova arrivata si fermò, e incrociando le braccia al petto la osservò con sufficienza:
"Bè, chi ti spettavi che fossi?? L'uomo nero??" Ribattè, in risposta allo sguardo stupito della ragazza ai suoi piedi.

"Io sono Lina Inverse, il terrore dei ladri, dei draghi, ecc..Ma a quanto pare...
Sono anche il tuo di terrore, vero??"

Lina rimase silenziosa, davanti a se stessa.
Circondata dalle migliaia di se stessa che riflettevano la sua stessa paura da ogni angolo di quel dannato labirinto.
"Il gatto ti ha mangiato la lingua??" Ribattè la Lina davanti a lei, con tono arrogante.
Con un tono che Lina aveva giudicato sconosciuto, inizialmente, ma che altro non era che il tono della sua voce.
Perchè la propria voce è sconosciuta a se stessi, almeno quanto la nostra parte più profonda e invisibile.
E Lina, adesso, ci si trovava davanti, senza sapere come venirsene fuori.
Perchè in effetti, quella sarebbe stata l'unica persona da cui non sarebbe mai potuta fuggire, lei che era tanto abile nell'arte di sfuggire alle situazioni e alle persone.
Se stessa.

Ma prima che la maga potesse trovare il coraggio di ribattere, altri passi si fecero vicini, facendola voltare.
"Lina!! Alzati immediatamente da lì, lo sai quanto mi sono costati quei pantaloni che hai addosso??!! Quindi cerca di farteli durare...Lo sai che detesto gli sprechi!!" Mormorò scocciata una nuova Lina, sopraggiunta proprio in quel momento.
Le due la osservarono avvicinarsi, la prima con una grossa goccia sulla tempia, la seconda con sguardo scettico:
" Hei braccine corte!!" la apostrofò " Non stiamo parlando di una pezzente! Per gli dei, se li potrebbe comprare d'oro quei pantaloni con tutti i tesori che sgraffigna qua e là!!"
" Lo so che ti piace ironizzare, Lina..." Ribattè severamente Lina3 " Ma non se ne farebbe un accidenti di un paio di pantaloni d'oro! Certo, se tu invece di pensare solo a fare la tagliente pensassi anche al reale valore del denaro, ti renderesti conto che quei soldi possono benissimo essere utilizzati per qualcosa di decisamente più utile..."
" Lina usa i suoi soldi per una sola cosa." Decretò in quel momento una quarta Lina comparsa da chissà dove, e che allo sguardo perplesso delle altre tre Line, rispose con un alzata di spalle:
"Non è mica colpa mia se le piace mangiare bene, e si ritrova la stessa fame di quindici uomini digiuni da due mesi^^"
Lina2 si portò la mano alla fronte, mentre Lina3 commentava gravemente:
"Quei soldi potrebbero benissimo essere reinvestiti per qualcosa di utile, come avviare un'impresa...Possibile che sia tanto difficile da capire??"
"Lina lo sa" Decretò una quinta Lina " Ma che male c'è se vuole conoscere il mondo finchè è giovane? Avrà tutto il tempo, poi, di sistemarsi e stabilizzarsi."
Una fragorosa risata di Lina2 seguì a questa affermazione:
" Stabilizzarsi?? ma che razza di parola è?? Lina non si ritroverà come una donnetta qualunque a fare la calzetta davanti al camino!!"
"Ma lo vedi che sei prevenuta??" Sussurrò Lina3 " Che male ci sarebbe a mettere su un'attività in pianta stabile, e,  certo, quanto l'età lo consente, pensare di farsi una famiglia..."
A quel punto Lina2 quasi cadde a terra per le risate:
" Una famiglia?? Lina?? Starai scherzando spero!! Ma non lo vedi con chi hai a che fare? No dico, stiamo parlando di una che dalla sua di famiglia è scappata quando aveva dodici anni...Perchè mai dovrebbe volerne una sua, una che vive libera da legami e obblighi affettivi??!"
A quel punto seguì un attimo di silenzio, finchè non si intromise una timida vocetta:
" Però, anche Lina avrebbe diritto di sapere cosa voglia dire avere qualcuno che ti vuole bene, e a cui tu vuoi bene..."
Sussurrò la sesta Lina, i cui occhi brillavano di innocenza.
Era la più sminuita delle Line, colei che raramente usciva allo scoperto, vessata continuamente da Lina la sprezzante, Lina la calcolatrice, Lina la godereccia, Lina la saputella.
Le Line si voltarono a fissarla, facendola arrossire violentemente.
" Puoi ripetere, scusa??" Chiese con tono minaccioso la seconda Lina, che era la più opprimente, essendo quella che più spesso  usciva allo scoperto.
" No...Io facevo così per dire, ecco..." Si giustificò quella " E' solo che in fondo...C'è stato quel bacio, con quel ragazzo incredibilmente bello...Forse Lina si è innamorata..."
 Ebbe infine il coraggio di confessare, causando un immediato rossora a tutte le Line presenti, compresa Lina1 che assisteva scioccata allo scambio di battute fra le sue varie personalità.
Lina2 riprese immediatamente il consueto self control:
"Ma che assurdità vai farneticando?? Lina non ha tempo per queste scemenze!!C'è una sola cosa che le importa, ed è il potere!! L'amore, quello è roba per donnette senza fegato..."
Lina3 annuì gravemente:
" Si è così, ma in realtà Lina è più interessata ai soldi..." Commentò risoluta.
" No-no..." Si intromise Lina4 "A Lina interessa solo mangiare bene! Non avete mai provato a farci un discorso quando ha la pancia piena?? Il mondo le appare decisamente un posto migliore..."
" Ma che presuntuose!" Sbottò Lina5 " Pensate di conoscerla così bene, e non vi siete nemmeno accorte che l'unica cosa a cui Lina ambisce, è il sapere. Le vostre, sono frivolezze inutili." Concluse secca, assumendo un'aria da donna di mondo.
Lina6 non ebbe nemmeno il coraggio di proferir parola, rimanendo appiattita contro ad una parete, gingillandosi nervosamente le dita.
Ma mentre si stava per aprire un'aspra contesa tra le Line presenti, una settima Lina fece la sua apparizione, rimanendo inizialmente ignorata.

"Ma davvero pensi che una coscia di pollo valga più del sapere supremo per Lina???! Ah, quanto poco la conosci!!" Stava sbraitando Lina5 contro a Lina4.
"Quanto poco la conosci tu, saputella che non sei altro! Mettile davanti un vassoio di manicaretti e un libro pieno zeppo di noiosi incantesimi...Secondo te dove si lancerebbe per prima??!" Ribattè indispettita Lina4.
Ma la voce della nuova arrivata, mise a tacere il vociare concitato.
"Sciocche presuntuose" Mormorò la settima Lina, dagli occhi di ghiaccio " C'è una sola che Lina ambisce e teme, più di ogni altra."
Il silenzio calò improvvisamente tra le Line, mentre Lina7 si faceva vicino alla vera Lina, piegandosi sulle ginocchia, e sollevandole il mento con la mano, incatenando i suoi occhi con quelli del suo doppio.
" Lina vuole diventare la più grande esperta di magia che sia mai esistita. E' per questo che viaggia e combatte dalla più tenera età. E se la sua più grande ambizione è raggiungere il controllo del più potente di tutti gli incantesimi...
La sua più grande paura è vederselo sfuggire di mano, vero Lina?

E' questo che temi,
più dell'anonimato,
più della povertà,
più della fame,
più dell'ignoranza,
più dell'amore...

Tu temi la magia.
La tua più grande forza.
La tua peggior debolezza."

Lina rimase immobile, gli occhi sgranati, incatenati in quelli di se stessa.
Un silenzio di tomba aleggiava sul labirinto.
Poi, con decisione, disse:
" Io sono Lina."
Quasi a volersene convicere.
Le altre Line la osservarono con un misto di pena e compassione.
"Ah si?...Dimostralo." Ribatterono in coro, minacciose.
Ok.
La situazione aveva decisamente preso una cattiva piega.


Lo spadaccino correva a perdifiato lungo i corridoi, mentre i lunghi capelli dorati ondeggiavano dietro di lui mossi dal vento.
Era stufo marcio di quella situazione, e il suo unico pensiero ricorrente era recuperare la maga e uscira da quell'inferno popolato di incubi.
Svoltò rapidamente, senza fermarsi a riflettere se potesse essere o meno la strada giusta, ma fu costretto a frenare la  sua corsa.
Un sommesso singhiozzare attirò immediatamente la sua attenzione.
Gourry guardò stupito verso il punto da cui proveniva quel tirar su col naso, e fu con immenso stupore che scorse la maga, che si asciugava gli occhi seduta addossata ai piedi di un muro.
"Lina..." Mormorò, avvicinandosi.
La ragazza alzò lo sguardo stupita, sgranando gli occhi, mentre un acceso rossore le imporporava le guance, e con rapidità finì di asciugarsi le lacrime.
Lo spadaccino si chinò davanti a lei, mentre Lina si rannicchiava contro alla parete, intimorita da quell'improvvisa vicinanza con l'uomo che le faceva battere il cuore.
"Lina che ti è successo?..." Chiese preoccupato Gourry, notando il timore e il profondo imbarazzo che trapelavano dall'atteggiamento della ragazza.
Una parte di lui era ben felice di averla ritrovata. Ma c'era qualcosa di strano nell'atteggiamento della maga, che lo convinceva assai poco...
" Gourry..." Mormorò con voce tremolante Lina, la quale, dopo averlo osservato con timore per una manciata di secondi, gli buttò le braccia al collo.
Gourry rimase assolutamente spiazzato, senza trovare nemmeno lo slancio spontaneo di abbracciarla a sua volta.
Da quando Lina era diventata improvvisamente così affettuosa??
Improvvisamente un fragore assordante arrivò alle orecchie dei due, e mentre la ragazza si stringeva ancora di più al collo dello spadaccino, Gourry si guardò attorno circospetto.
"Cos'è stato??..."Chiese in un sussurro
" Sono loro...Se le stanno dando di santa ragione..." Biascicò Lina, senza sollevare lo sguardo.
"Loro? Loro chi?" chiese Gourry.
Ma prima che ebbe finito la frase, un nuovo fragore rimbombò cupo.
" Andiamo..." Intimò a quel punto lo spadaccino, afferrando Lina per mano e trascinandosela dietro " Voglio vedere che accidenti sta succedendo."
Ma svoltato il muro dovette arrestarsi di colpo. Davanti ai suoi occhi si apriva infatti una scena che definire 'assurda' sarebbe stato eufemistico.
Altre sei Line si accapigliavano furiosamente, in un groviglio di fulve chiome e svolazzanti mantelli.
La Lina che lospadaccino teneva per mano, nascose il volto contro al suo braccio, per non guardare la scena delle altre sue se stessa che si malmenavano nell'assurdo tentativo di stabilire chi fosse la vera Lina.

" E pensi che non mi ricordi di quella volta che hai dato fuoco al testo dimagia perchè non avevi voglia di studiare???" Chiese la sprezzante alla saputella, tirandole una ciocca di capelli.
"QUELLO è stato un incidente!!" Si difese la saputella " E tu sai bene di chi è la colpa, vero?? Chi è che ha sempre voluto tentare gli incantesimi senza aver ancora imparato bene la formula???" Ribattè quella mollandole una pappina.

"Ma che diavolo...?" Chiese a quel punto, sconvolto, lo spadaccino, muovendo qualche passo verso il ring in cui le rosse si disputavano il titolo di autentica Lina.
"Gourry!!" Ribatterono tutte in coro con un sorriso, per poi guardarsi male tra di loro.
"Lina...?" Chiese Gourry sconcertato.
"SI??" Risponderono nuovamente tutte in coro!
Una grossa goccia scese dalla tempia del biondo.
" Scusate...Ma qual'è la vera Lina??" Domandò circospetto il ragazzo, il quale cominciava a rendersi conto di essre su un terreno parecchio scivoloso.
" Io sono Lina!!" Ribatterono contemporaneamente le Line, e subito dopo ricominciarono ad accapigliarli, gridando " IO sono Lina, testa vuota!" " Ma ci vedi, brutta zotica?? Io sono Lina!!"
Gourry osservò sconcertato verso la Lina che ancora teneva per mano, e alla quale ricominciarono a tremolare gli occhi.
Sconsolato sospirò.
Evidentemente non era stato l'unico ad imbattersi in avvenimenti assurdi, all'interno di quel labirinto.

"Hei ragazze...Su, datevi una calmata...Se ne può discutere in fin dei conti^^" Provò a reintromettersi nel discorso.
Ma le Line lo guardarono accigliate:
" Ha qualche idea da proporre, il qui presente cervello di medusa??"
"Ho fame..." Borbottò una Lina, del tutto indifferente al discorso, beccandosi una gomitata dalla sua vicina.

"Ecco...Io..." Biascicò incerto lo spadaccino, il quale già faceva fatica a sentire su di sè un solo sguardo omicida di Lina, figuriamoci addirittura sei!!
" Io ho qualcosa da proporvi..." Ribattè infine.
Le Line assunsero atteggiamenti diversi.
Una incrociò le braccia distogliendo lo sguardo con superiorità, una gli rivolse uno sguardo annoiato, una lo scrutò con sufficenza, una lo osservò attentamente, una sbadigliò e l'ultima provò a formulare parole silenziosa con le labbra, indicandosi con la punta dell'indice.
Gourry deglutì, mentre il suo sguardo vagava ora su una, ora sull'altra.
" Sceglierò io chi di voi è la vera Lina." Esclamò " Con il vostro permesso, signore..." Aggiunse poi.
Seguì una certa agitazione tra le Line. Alcune si scambiarono occhiate dubbiose, una si grattò una guancia, un'altra si mise le mani alle guance guardando verso il cielo, e l'ultima si picchiò la mano contro alla fronte.
Alla fine, fu una sola Lina a prendere la parola:
" Ok, Gourry...Se decidi assumerti questa responsabilità significa che sai quello che stai facendo. E che pensi di conoscere Lina meglio di quanto non lo sappia se stessa. Ti affidiamo dunque il compito di scegliere, ma...
Ricordati, chi di noi sceglierai, sarà la Lina che porterai fuori di qui, non si effettuano cambi dopo l'acquisto!" 
Lo spadaccino annuì, con sguardo serio.
"Molto bene..." mormorò Lina, e dopo essersi voltata si rivolse alle altre Line " In fila, mettetevi in fila! Il cervello di gelatina sceglierà per noi!"
Seguì un brusìo concitato, unito a varie proteste sulle facoltà di giudizio di uno che il cervello non sapeva nemmeno dove stesse di casa, ma alla fine tutte le Line si disposero in un unica fila, compresa la Lina tutta timorosa.
Gourry deglutì, e si posizionò davanti alle Line.
Cominciò a camminare avanti e indietro,osservandole negli occhi. Improvvisamente si fermò davanti ad una di esse:
" Lina...Che pensi di me?" Chiese a bruciapelo.
"Che sei un maledetto deficiente, falla finita con questa pagliacciata, non lo vedi che sono io??" Ribattè stizzita la rossa.
Ma lo spadaccino continuò a camminare, fermandosi poi davanti alla Lina che si era battuta la mano sulla fronte nel sentire che sarebbe stato lui il giudice della gara.
Quella non aspettò nemmeno che avesse formulato la domanda, e rispose direttamente, con aria annoiata:
" Gourry, sono stanca e nervosa, per favore di a queste pazze che sono io e facciamola finita..."
Ma Gourry non sembrava ancora convinto.
Camminò ancora lentamente davanti alle identiche fanciulle dai capelli rossi, finchè, fermatosi improvvisamente davanti ad una di esse, le si avvicinò di colpo, sporgendo il viso verso al suo.
La ragazza arrossì violentemente, e gli tirò una sonora pappina su una guancia, facendolo barcollare all'indietro.
A quel punto Gourry sorrise, e afferandola per un braccio, la trascinò fuori dalla fila, esclamando:
" Questa è Lina!"
Le altre sei lo guardarono interdette.
" E' questa la tua risposta, Gourry?" Chiese una Lina.
Gourry scrutò ancora qualche secondo la prescelta, poi annuì.
" Non ho il minimo dubbio." Affermò con decisione, e mentre diceva ciò, un forte vento prese a soffiare.
Lo spadaccino strinse forte Lina a sè, mentre tutto intorno a loro vorticava.

Quando la quiete tornò a regnare, timorosamente si arrischiò a lanciare un'occhiata intorno.
Tutto era silenzio, intorno a loro due. Ma non durò a lungo.
" Cretino! Quanto ti ci è voluto per capire che ero io!!" Chiese imbronciata Lina, spingendolo lontano e osservandolo offesa.
Gourry la guardò interdetto:
" Ah, certo...Prego, non c'è di che! sarebbero questi i tuoi ringraziamenti??!"
"Ringraziamenti per cosa??? Persino un cieco si sarebbe accorto che ero io!!" Ribattè stizzita la maga, ancora  visibilmente scossa. E così dicendo gli diede le spalle, muovendo qualche passo rabbioso nel sentiero.
Gourry la osservò allontanarsi  muovendosi nervosamente, e non fece un passo.
Poteva ben immaginare che Lina non ce l'avesse avuta veramente con lui.
Ce l'aveva con se stessa, per non essere stata in grado di superare da sola la cosa.
Attese pazientemente che Lina sfogasse la rabbia, qualche metro più avanti. Infine, si decise a raggiungerla.
"Lina..." La chiamò, posandole delicatamente lamano sulla spalla, e sentendola irrigidirsi.
"Va tutto bene adesso" E spontaneamente la abbracciò, non dandole il tempo materiale di protestare.
Lina avvampò fino alla punta delle orecchie, ma tuttavia, non tentò di sgusciare via da quell'abbraccio.
Era troppo stanca. Stanca di lottare.
Contro quel labirinto.
Contro se stessa.
Contro quello che provava per quel ragazzo dai capelli dorati, che ormai negare sarebbe stato inutile.
Si lasciò andare alle braccia di Gourry, sprofondando il viso nel suo petto, assaporando quel suo profumo buono, che le parlava di cose dolci e certezze.
" Cervello di medusa..." sospirò Lina " Che ne sai che sono realmente io la vera Lina?.." Chiese infine.
Gourry, il mento appoggiato ai suoi capelli, parve rifletterci un attimo su...
" Ma, in effetti l'hai detto tu prima... Persino un cieco l'avrebbe capito..." Sussurrò
Lina accolse accigliata quella risposta:
" In realtà non sono poi così sicura che sia vero...Io stessa ad un certo punto ho dubitato seriamente di essere realmente io. Ma tu non hai avuto dubbi...Anche se hai usato un metodo decisamente...opinabile!" Ridacchiò poi, ricordandosi della pappina che lo spadaccino si era beccato a causa della sua mossa azzardata.
Gourry sorrise:
" Pensi che l'abbia capito solo perchè mi hai mollato una sventola??" E così dicendo scosse piano la testa.
Lina corrucciò la fronte:
" Hai ragione, probabilmente ognuna delle mie distorte personalità ti avrebbe massacrato di botte se avessi osato tanto con loro...Anzi, ti è andata pure relativamente bene!! Ma allora come...?"
Lo spadaccino a quel punto si discostò da lei, guardandola dritto negli occhi:
" Lina..."
La maga arrossì vistosamente.
" Lina..." Proseguì lo spadaccino, estremamente serio " Il fatto è che di tutte, tu eri l'unica..."
La maga deglutì, mentre il cuore le accellerava ad un ritmo impressionante.

" Tu eri l'unica con un solo orecchino!!^_^" Esclamò infine Gourry , estraendo dalla tasca la sferetta dorata che aveva trovato per terra strada facendo!!
Una grossa goccia scese dalla tempia della maga, mentre lo spadaccino, con delicatezza, le rimetteva l'orecchino perduto.
"Gourry...." Sussurrò Lina.
"Uh...Che c'è??" Chiese lui, con l'aria più innocente del mondo.
"SEI MORTO!!!" Gridò la maga, cominciando a inseguirlo, mentre il biondo tentava di ripararsi dalle sfere infuocate che gli passavano accanto sibilando,e urlava di rimando:
" Ma Lina!! Che altro ti aspettavi?? Eravate assolutamente identiche!!E poi quando ho visto quei caratterini aggressivi mi sono detto 'Fammi controllare a chi manca un orecchino, va...' E così mi sono sporto su di te perchè in effetti non capivo se ne avevi due o uno solo.... Lina! Ma che ti ho fatto, non capisco!!!!"
" GOURRY!!BASTA!! Non una parola di più!!" 


"Lumache giganti,ok. E qual'era il problema, non capisco??"Chiese Gourry a Lina, mentre percorrevano l'ennesimo corridoio.
" Il problema erano APPUNTO le lumache Gourry." Sospirò scocciata la ragazza, che stava raccontando al biondo quali disgrazie le fossero capitate sul cammino strada facendo.
Gourry guardò verso l'alto, portandosi un indice sotto al mento:
" Le lumache non sono male, con una salsa adeguata si intende^^"
Ma Lina loafferrò per il colletto della tunica, sibilandogli in faccia:
" Mi fanno schifo le lumache!!! E' tanto difficile da capire??? Possiamo per favore EVITARE di parlarne??!"
"Ok,ok..." Biascicò Gourry col respiro corto, mentre lei lo lasciava andare.
" A te invece cosa è successo??" Chiese interessata Lina, mentre lo spadaccino si sistemava la casacca.
Lui fece spalluce:
" Oh, niente di che...Una striscia di terra sospesa nel vuoto, e...
La guerra...." Aggiunse poi distaccato, come se stesse parlando di qualcosa che non lo riguardava, senza tuttavia guardarla in faccia.
Lina non fece commenti, limitandosi a lanciargli una fugace occhiata.
Immaginava che non dovesse essere stata una passeggiata per Gourry, ripercorrere gli orrori che gli avevano segnato la vita.
Sconsolata tornò a rimirare i propri stivali, mentre imboccavano l'ennesimo vialetto, quando l'irrigidirsi improvviso del compagno di viaggio, la costrinse a fermarsi, e osservare con sguardo vigile la scena che si apriva davanti ai loro occhi.
Il sentiero che avevano appena imboccato poteva essere uguale ai diecimila appena percorsi, se non fosse stato per la nebbia  fitta e bianca che vi si addensava sopra.
Lina si bloccò, sentendo che Gourry metteva mano alla spada.
"Oh  no..." mugugnò la maga " Non dirmi che è un altro di quei giochini demoniaci..."
Ma Gourry non rispose.
I suoi occhi avevano scorso qualcosa che alla maga era momentaneamente sfuggito. E lo spadaccino si fece largo tra i densi banchi di nebbia che aleggiavano spettrali, avvolgendo il peggiore dei suoi incubi.

"Gourry...." Lo chiamò sottovoce la maga, vedendolo allontanarsi " Dove accidenti vai??"
Ma non ottenendo risposta, Lina si decise a seguirlo, immergendosi a sua volta nella coltre nebulosa.
"Ma guarda cosa mi tocca fare..." Stava borbottando Lina, che ormai non vedeva più ad un palmo dal proprio naso " Gourry!!" Chiamò per l'ennesima volta, arrivando poi, infine, a scontrarsi contro allo spadaccino, che si era fermato in un punto ben preciso.
"Hei! Si può sapere che accidenti ti prende?" Chiese Lina, massaggiandosi la punta del naso.
Ma lo spadaccino non rispose. Allora la ragazza abbassò lo sguardo, tentando di scorgere cosa avesse attirato l'attenzione del suo biondo compagno, e il sangue le si gelò nelle vene.
Davanti a loro si ergeva una lapide solitaria, sulla cui pietra fredda crescevano muschi e licheni, e in cui era incisa una sola parola:

Agnes.

Lina rimase rigida, tentando di dare un ordine ai suoi pensieri.
Agnes era la madre di Gourry.
Ricordava di quando, nel bosco, le aveva parlato di lei...Della sua dolcezza, dei suoi modi gentili.
Quindi adesso che poteva fare, davanti a ciò?
Uscirsene con un ' Gourry, tranquillo, è solo la tua immaginazione che proietta all'esterno la tua peggiore paura' sarebbe stato semplicistico.
Non poteva funzionare. Non se c'eri dentro.
E Gourry c'era dentro più di quanto Lina potesse immaginare, perchè la paura e il senso di colpa, a volte, non si discostavano poi molto l'una dall'altro.
Un rumore di passi alle loro spalle li fece trasalire.ELina e Gourry,voltandosi,poterono vedere una imponente figura che avanzava nella nebbia.
Quando fu abbastanza vicina da scorgerne i lineamenti, Lina rimase sorpresa dall'incredibile somiglianza che legava quell'uomo sconosciuto dallo sguardo arcigno, al ragazzo che le stava al fianco, bianco come un morto.
"Padre..." Sussurrò Gourry, stringendo i pugni.
Ma l'uomo lo fermò, intimandogli di tacere.
" Come osi rivolgerti a me con questo appellativo, traditore che non sei altro?" Inveì Garth " Io non sono più tuo padre, non lo sono più da molto tempo.Ti disconobbi dal giorno che lasciasti il maniero, rubando quanto la nostra famiglia aveva di più caro. Eadesso trovi ancora il coraggio di chiamarmi 'padre'? Ingrato! Guarda là, guarda!" E così dicendo indicò la lapide.
" E' colpa tua Gourry, se quella che era tua madre non è più tra noi. Tu, figlio degenere, le hai spezzato il cuore con la tua fuga ssurda. Con i tuoi misfatti!!"

"NOOOOO..."
 
L'urlo dello spadaccino ruppe il silenzio della notte.
Lina si sentì toccata in ogni più piccola parte del suo essere, quasi che il dolore di Gourry si riversasse tutto nel suo cuore.
"Io non sono un traditore!!" Gridò lo spadaccino " Mia madre lo sapeva, lo sapeva che quel che feci, lo feci per voi, solo per voi..."
"Ah, si certo!! Come no! Trafugare un'arma leggendaria che non ti spettava in alcun modo, per vantarsene agli occhi di qualche sciocco mercenario, ti sembra forse un gesto nobile per onorare la famiglia?? Sciocco presuntuoso!"
Gourry fece qualche passo avanti, crollando a terra ai piedi del padre:
" IO non volevo disonorare la famiglia padre,...Io...Io volevo riunirla, anche se non ne avrei più potuto fare parte, dovete credermi!!"
Calde lacrime amare scesero sulle gote del ragazzo.
Dall'istante in cui le sue dita si erano posate sull'elsa della Gornova, tutta la sua vita aveva assunto il rimorso bruciante di aver arrecato danno e dolore alla sua famiglia.
E solo la speranza che le cose si fossero sistemate a casa sua, gli impediva di perdersi totalmente nel dolore di essere fuggito senza lasciare uno straccio di spiegazione.
Ma adesso, davanti alla tomba della madre, e alle accuse del padre, Gourry crollò, lasciando che le ultime parole di suo padre gli arrivassero lontane, come il cupo rimbombo dell'imminente temporale.
" Tu non l'hai riunita, Gourry. L'hai mandata in malora. E per cosa? Per atteggiarti a cavaliere di luce con un arma che non ti competeva, e che...
Non sei stato nemmeno in grado di preservare? Tu sei la vergogna e il disonore di tutti i Gabriev."

"Adesso basta!!" Squillò improvvisamente una voce, vicina al punto in cui lo spadaccino si era accasciato inerme.
"Lei è veramente un cafone di prim'ordine, signore, lasci che qualcuno glie lodica!!" Si intromise la maga, attirandosi seduta stante lo sguardo adirato di Gabriev senior.
"E lei chi sarebbe, signorina??"Chiese quello, irritato.
" Sono una che non le permette di parlare così a suo figlio. Si dovrebbe vergognare delle cose che ha detto!!" Proseguì Lina, scuotendo la testa.
Una goccia scese dalla tempia di Garth.
" Ma stiamo scherzando?? Sono io che non permetto ad una mocciosa di rivolgersi con questo tono ad nobile come me!! E poi tu chi saresti??" chiese il padre di Gourry, abbandonando subito i toni signorili " La meretrice di quel fallito di mio figlio??"
Lina rimase immobile due secondi, mentre solo un lieve tic all'occhio poteva denotare il suo TOTALE dissenso.
Poi rispose semplicemente:
" Ecco, ha capito bene, sono la meretrice di suo figlio, e se proprio ci tiene a saperlo, la attuale propietaria della spada di luce!!"
Garth impallidì.
" COSA??? L'arma leggendaria nelle mani di una donnaccia del genere??? Ma questo è inconcepibile!!"
Ma la maga proseguì con tono assolutamente distaccato:
"Cosa credeva? Che le prestazioni, qui, fossero gratis??"
Nel sentire quelle parole persino Gourry sollevò il capo, guardando  Lina come se stesse guardando un alieno:
"Lina...Ma sei impazzita??" Le sussurrò.
Ma la maga finse di ignorarlo.
Dopo i molti trucchetti a cui aveva assistito in quel labirinto, aveva capito che chi viveva il proprio incubo,credeva veramente nelle visioni che gli comparivano davanti.
Eppure un modo per sfatarle, e ricondurle nei loro ranghi di semplici paure, c'era.
Sminuirle.
E anche Garth, che Gourry non riusciva a guardare negli occhi per il sacro terrore che provava nei confronti di suo padre, se sbeffeggiato sufficientemente, poteva diventare talmente paradossale, da perdere completamente credibilità.
"Malafemmina!! Il tarditore e la malafemmina!!" gridava ora il padre di Gourry, diventando sempre di più di un colore tendente al bordeaux.
A quel punto Lina optò per il colpo di grazia:
" Comunque, devo ammettere, signore, che quella spada per appenderci il bucato ad asciugare è veramente perfetta^^"
A quel punto Garth si gonfiò come un melone, mentre persino allo spadaccino riaffiorava un sorriso per l'esasperazione a cui la maga aveva portato il suo severo e rispettabile padre!
Ed infine si dissolse come una bolla di sapone, lasciando che la nebbia si diradasse pian piano.
Lina si battè le mani soddisfatta, lasciandosi scappare un sospiro. Ma poi, guardando nella direzione di Gourry, lo sorprese ancora a terra, a fissare il punto in cui poco prima si ergeva la tomba della madre.
Con cautela gli si avvicinò, inginocchiandosi al suo fianco,e posando la mano sul suo avambraccio muscoloso:
"E' finita, Gourry."
Lo spadaccino rimase silenzioso. Poi lentamente disse:
" Mio padre aveva ragione. Ho spezzato il cuore di mia madre...Non sono degno d'essere definito figlio."
Lina non rispose.
Semplicemente lo attirò a sè, stringendolo dolcemente.
"Tua madre sà perchè l'hai fatto. Lei lo sà, Gourry."
Lo spadaccino si rannicchiò in quell'abbraccio, sentendosi, per una volta, lui quello piccolo e indifeso.

"Io non riesco a perdonarmi per ciò che ho fatto Lina..." Mormorò." Se solo potessi tornare indietro..."

Lina gli accarezzò piano i lunghi capelli dorati, riflettendo. Poi, lentamente, disse:

" A nessuno è concesso di tornare al passato. Ma, in fondo, è proprio questa impossibilità che ci costringe ad andare avanti."

La nebbia si stava lentamente diradando intorno a loro.
E, lasciando intravedere l'ambiente circostante, permise agli occhi della maga di scorgere ciò che si celava oltre la coltre nebulosa.
Un ampio spiazio circolare.
In cui si ergeva la torre.



                                                                                 ***

Vi dico solo questo...Quando ho iniziato a scrivere questa fic, premeditavo di finirla entro luglio@__@
Il fatto che adesso sia il primo di dicembre, ovviamente, è solo un piccolo dettaglio irrilevanteXDDD
Non faccio altro che cambiare, tagliare, sconvolgere la trama!!( e soprattutto aggiungere capitoli su capitoliXD)
Quindi, se voi che seguite la storia, siete riusciti a capirci qualcosa fino a qui...I casi sono due:
-Siete dei geni
-Siete più mentalmente devastati di meXDDD
In ogni caso ne approfitto per ringraziarvi!!^_^
E un ringraziamento speciale a Ladylina, SonLinaChan, Daydreamer e Lilia^^
I vostri commenti sono davvero preziosi^^
(Non vi preoccupate---dovrebbero mancare pochi capitoli! Stavolta giuro che è veroXDD)

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Slayers / Vai alla pagina dell'autore: fren