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Autore: OppaStyles    13/05/2013    3 recensioni
D'istinto,lui mi strinse la mano e inclinò di poco la testa per incrociare il mio sguardo, accennando un sorriso verso di me.
-Te lo prometto, non faremo l'errore dei tuoi genitori.-
***
-Abbiamo voluto pensare in grande e guardaci ora! Ci sta scivolando tutto dalle mani!-
Accecato dalla rabbia, mi voltai di lato e, incurante del dolore che mi sarei procurato,con la stessa mano ferita, sferrai un pugno al muro.
[Harry Styles x Niall Horan - Song Fic sulla canzone 'Mine' di Taylor Swift]
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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You were in college, workin’ part time, waitin’ tables
Left a small town, never looked back
I was a flight risk, with a fear of fallin’
Wonderin’ why we bother with love if it never lasts


 

HARRY'S POV:
Camminavo a testa bassa con le mani nelle tasche dei jeans e pensavo a come, ancora una volta, avevo creduto in un amore che sapevo non sarebbe durato. Non sono mai stato un tipo particolarmente sentimentale ma quel Louis mi aveva fatto perdere la testa.
'Styles, è solo sesso. E' sempre stato solo sesso' Queste furono le ultime parole che Lou riuscì a dire mentre,rivestendosi, usciva dalla mia camera, lasciandomi da solo con il cuore spezzato come un perfetto idiota che aveva creduto nell'impossibile.
Non vedevo il castano da ormai tre mesi. Sospirai e alzai la testa. Magari mangiare qualcosa mi avrebbe distratto per un po'. Notai l'insegna di 'Nando's' e decisi di entrare, andandomi a sedere ad un tavolino rotondo vicino ad una finestra che da sul parco di fianco della strada. Indossavo una giacca nera di pelle e la tolsi,restando con una maglia bianca con scollo a 'v', lasciando intravedere i numerosi tatuaggi sulle braccia e sul petto. Presi tra le mani il menù, cercando un panino che mi andasse a genio, una volta scelto, proseguii decidendo di prendere anche delle patatine fritte e una cola.
- Ciao, benvenuto da Nando's, cosa ti posso portare?-
Alzai lo sguardo per capire da dove provenisse quella voce con quel buffo accento irish e li vidi, gli occhi più belli che avessi mai visto in tutta la mia vita, azzurrissimi come il cielo,limpidi e chiari come il ghiaccio, ma non erano freddi. Per niente. Erano contornati da un viso sorridente e da dei capelli biondi che,leggermente scompigliati, ricadevano sulla sua fronte. Per un attimo, anche lui sembrò osservarmi più del dovuto e, quando entrambi ci accorgemmo degli sguardi che ci stavamo scambiando, lui sorrise imbarazzato,arrossendo, mentre gli occhi gli brillavano, e in quel momento capii di aver già rivisto quell'espressione.

- Ehm, scusa la domanda inopportuna ma... credo di averti già visto, è possibile? Per caso frequenti la Royal Accademy of Music?- Domandai un po' titubante, sperando di non fare una figura di merda di prima mattinata.

Lui annuì: -Sì, frequento il corso di chitarra ma non credo di... -
Si portò una mano sotto il mento senza finire la frase e,dopo qualche attimo di riflessione, mi indicò con la penna che teneva stretta nella mano agitandola quasi come una bacchetta.

- Ma certo! Ora mi ricordo. Tu segui il corso di canto, e se non sbaglio giuro di averti visto anche a chitarra, un paio di volte.-
Annuii sorridendo,per poi aggiungere - Esattamente. Seguo anche il corso di nuoto, puntiamo a vincere il campionato quest'anno.-
- Lo spero tanto per voi. Il coach ultimamente non è che sia molto presente,eh?-

Sospirai,mordicchiandomi l'interno della guancia e annuendo tristemente. -Purtroppo ha un sacco di problemi e noi dobbiamo arrangiarci come meglio possiamo- conclusi alzando lo sguardo verso di lui.

- Mi spiace. Prometto che verrò a fare il tifo per voi alle prossime gare! Purtroppo non posso trattenermi oltre o rischio di essere richiamato dal capo...- sbuffò in un modo così carino che non sentii neanche la fine della frase, per questo fu costretto a ripetermela, piegandosi leggermente in avanti.
-Quindi cosa ti porto?-
Scossi la testa come per ritornare alla realtà e abbozzai una piccola risata,grattandomi la nuca come un perfetto idiota. Ordinai e lo guardai sparire dietro il bancone,seguendo ogni suo singolo movimento,passando più volte lo sguardo su tutto il suo corpo così maledettamente perfetto in quella divisa rossa e bianca.

Mangiai, pagai e uscii dal locale per andare a sedermi sulla panchina del parco proprio di fronte alla finestra. Lo avrei aspettato anche tutta la notte se fosse stato necessario.

Quando finì il turno scattai in piedi e lo raggiunsi all'uscita, fingendo di passare di lì per puro caso.

- Ehi! Rientri al college anche tu?- gli chiesi mordendomi nervosamente il labbro inferiore.

- Sì, sto andando a prendere l'autobus che arriverà tra.. -guarda il suo orologio- tra mezz'ora.-

- Cosa?! E te ne stai qui da solo? No no, ti riaccompagno io, tanto ho l'auto qui vicino.- Sfoggiai uno dei miei migliori sorrisi, mettendo in mostra le fossette e facendo un cenno con la testa per indicare il parcheggio a pochi passi da loro. - E sappi che non accetto un no come risposta.- aggiunsi prima che potesse controbattere. Accenno una risata,annuendo, e rimasi affascinato dal suo sorriso. Mi feci seguire e, una volta raggiunta l'auto, gli aprii la portiera facendolo salire sulla mia Audi R8 rigorosamente nera.

- Cazzo, questa si che è una macchina! Ti sarà costata una fortuna.- Commentò il biondino mentre la guardava con ammirazione.

- Diciamo che ho lavorato sodo per ottenere tutti i soldi necessari.- Dissi mentre entravo in auto anche io. Chiusi lo sportello e, prima di mettere in moto gli porsi la mano: - Comunque piacere, sono Harry, Harry Styles.- Sorrisi e lui ricambiò la stretta, presentandosi a sua volta: - Piacere mio,Harry. Io sono Niall Horan-

 

I say, “Can you believe it?”
As we’re lyin’ on the couch
The moment I could see it
Yes, yes, I can see it now

 

 

HARRY'S POV:
Erano passate all'incirca due settimane dal nostro primo incontro e in poco tempo avevamo imparato a conoscerci. Eravamo buoni amici,ma nel profondo,sentivo che questo non sarebbe potuto andare avanti a lungo perchè ad ogni suo “ti voglio bene”, io avrei voluto rispondere con un “ti adoro”.

Stavo nuovamente correndo. Dovevo rallentare se non volevo finire bruciato come con Louis. Dovevo pesare ogni parola con Niall. Attento ad ogni mio comportamento. Non volevo rovinare tutto, e poi c'era il dettaglio più importante: avrebbe mai potuto ricambiare l'attrazione di un uomo?

Io non avevo mai avuto troppi problemi a dichiararmi bisex, ma purtroppo di lui non sapevo molto.

Ero steso sul mio letto a fissare il soffitto come se su quella parete bianca potessi leggere tutte le risposte di cui avevo bisogno, eppure restava bianca e deprimente, come me. Sospirai e, quando sentii bussare, mi alzai svogliatamente trascinandomi verso la porta per aprire.

- Salve riccio! Sono il tuo nuovo vicino di camera,contento?-

Lo guardai con aria confusa, aggrottando leggermente la fronte e spostandomi un ciuffo ribelle da davanti gli occhi. Niall era in piedi di fronte a me,sorridente e con la valigia vicino alle gambe. Lesse la mia confusione dalla mia espressione e si affrettò ad aggiungere – Sai, ci sono stati dei problemi con il mio ex coinquilino e così mi hanno dato la camera di fronte alla tua visto che si era appena liberata.-

Ero ancora scosso dalla notizia che non riuscii a proferire parola. Quando cercavo di allontanarmi da lui per non rovinare tutto, ecco che si presenta tutto felice di fronte alla mia camera, costringendomi a vederlo ogni singola mattina e costretto a reprimere i miei sentimenti in modo drastico e definitivo.

- Non sei felice?! - domandò inclinando leggermente la testa per incrociare il mio sguardo che, fino ad ora, era rimasto perso nel vuoto. Lo guardai e mi stampai un sorriso sulle labbra.

- E c'è da chiederlo? Ovvio!- risposi con finto entusiasmo. Almeno le lezioni di recitazione sono servite a qualcosa... pensai tra me e me. Sì, ero felice dei poterlo vedere, ma faceva male, male da morire.

- Fantastico! Beh, ora vado a sistemare la mia nuova stanza, ti va di vederci dopo? Possiamo andare a fare un giro nel parco.-

Mi morsi il labbro inferiore. Ero nervoso e imbarazzato, non sapevo cosa dire – Ehm, io avrei... cioè, avrei da studiare.. non mi sembra il caso..- balbettai scuse senza senso, ma non riuscii a non sciogliermi quando abbassò la testa con delusione e tristezza. Alzai gli occhi al cielo,stringendo il pugno e maledicendomi per quello che stavo per dire – Ma... magari un po' di tempo per una passeggiata lo trovo.- Abbozzai un sorriso e lui, in tutta risposta sorrise a trentadue denti, annuendo vigorosamente. - Ti busso quando sono pronto,ok?-

- Ok, biondino. - Ridacchiai scuotendo la testa e guardandolo entrare in camera, poi lo imitai mi chiusi la porta alle spalle in attesa dell'appun... NO. Della semplice passeggiata tra amici.

[…]


Il pomeriggio andò alla grande, ci divertimmo moltissimo tra chiacchiere, musica, battute,scherzi e giochi.

La passeggiata pomeridiana nel parco divenne quasi abituale,per noi. Ogni pomeriggio ci davamo appuntamento al vecchio divano della segreteria del college e dopo uscivamo.

Uno dei tanti pomeriggi inizò a piovere e fummo costretti a restare al chiuso. Non potendo rientrare nelle camere per via della pulizia settimanale da parte delle inservienti, dovemmo restare su quel divano.

Mi sedetti e Niall si sdraiò con la testa poggiata sulle mie gambe, abbassai la testa per incrociare il suo sguardo e sorrisi. Era così vicino, ma allo stesso tempo era maledettamente lontano da quello che provava per lui.

Avrei voluto dirgli tutto ma non mi sembrava il momento e il luogo adatto, così cercai comunque di approfittare dell'occasione per raccogliere alcune informazioni.

- Allora? Sul piano sentimentale? Esci con qualcuno?- domandai sperando di non essere stato troppo diretto e indiscreto. Come risposta ricevetti un'alzata di spalle e un – ho rotto da poco con... beh.. il mio ragazzo.-

Notai un cambiamento di espressione, quella che prima sembrava noncuranza, si era trasformato in imbarazzo. Mi aveva appena confermato che era gay o forse bisex come me, ma poco importa,giusto? Adesso lo sapevo.

Riuscivo a vederla, si ci riuscivo. Vedevo la speranza.

Incrociai i suoi occhi cristallini e il mio sguardo fu ricambiato. - Niall, ci credi?-

Mi guardò leggermente spaesato – A cosa? -

Sorrisi per la sua ingenuità completamente giustificata dalla mia domanda poco chiara e mi avvicinai leggermente al suo viso.

- A l'amore. -

You remember, we were sittin’ there, by the water
You put your arm around me for the first time
You made a rebel of a careless man’s careful daughter son
You are the best thing that’s ever been mine

 

HARRY'S POV:
Era tutto perfetto, quello sarebbe stato il gran giorno in cui avrei rivelato i miei sentimenti a Niall. Era più di un mese che 'uscivamo', ma non ero ancora del tutto sicuro su cosa provasse lui e come l'avrebbe presa. Avrei rovinato tutto? Probabile, ma non riuscivo più ad andare avanti in quelle condizioni. Ero patetico.

Avevo preparato nei minimi dettagli una bella uscita al mare in una piccola spiaggetta che avevo scoperto per puro caso un giorno in cui, distrattamente, sbagliai la strada per tornare al college. Non avevo detto a nessuno di quel piccolo paradiso e volevo che il primo a vederlo con me fosse proprio il biondino.
Caricai la macchina con qualche asciugamano ed un cestino da pic nic pieno di cose che sapevo avrebbe adorato.

Salimmo in macchina e aprii entrambi i finestrini per poi aprire anche il tetuttuccio in perfetto stile cabrio. Il vento ci scompigliava i capelli e mentre gli lanciavo degli sguardi fugaci, riuscivo a vedere la sua curiosità e la sua felicità. Alla radio passava una canzone di Taylor Swift, stranamente una tra le mie preferite: Mine.

La colonna sonora del viaggio proseguì con varie Hit del momento e non ci fu imbarazzo nel cantarle insieme a squarcia gola per poi ridere come dei veri idioti.

- Allora,riccio, dove mi stai portando? Non vuoi proprio dirmelo,eh?-
Risi scuotendo la testa per la sua insistenza e la curiosità. Voltai a sinistra per imboccare una stradina sterrata che sbucava su una lunghissima strada d'asfalto accostata ai piedi di una grossa collina ma circondata, a sinistra, da una vista mozzafiato sul mare. Il biondo rimase incantato e non proferì più parola mentre ammirava il mare. Parcheggiai vicino ad un cespuglio rinsecchito e tirai fuori tutto. Chiusi la macchina e lo guidai verso la piccola spiaggetta.

- Eccoci qua,finalmente! Ti piace?- Sorrisi, indossando gli occhiali da sole mentre stendevo un asciugamano a terra per poterci sedere. Si mise di fianco a me e annuì, quasi incredulo.

 

NIALL'S POV:
Continuai a guardarmi intorno, soffermandomi più volte sullo specchio cristallino di fronte ai nostri occhi.

Quel ragazzo era incredibile, riusciva sempre a sorprendermi in qualsiasi momento. Ricordo ancora quella volta che ci siamo incontrati da 'Nando's', come potrei dimenticare il giorno in cui ho finalmente detto “ci credo”?

Lo guardai e annui per poi tornare a fissare la luce del sole che si rifletteva nell'acqua.

- E' un posto bellissimo,Harry.-

- Sai? sei la prima persona che porto qui e.. sono felice che sia tu.- mi disse con dolcezza mentre posò gli occhiali sulla tesa.

Per un attimo arrossii e abbassai lo sguardo, sperando che non lo avesse notato. - Allora mi ritengo onorato di essere qui e altrettanto fortunato ad esserci con te.- Aggiunsi inumidendomi le labbra, osservandolo con la coda dell'occhio. Probabilmente notò il rossore delle mie guancia perchè accennò una piccola risata e mi sfiorò il viso con una mano, dopo di che mi passò il braccio intorno alle spalle, stringendomi a se con fare protettivo. Alzai lo sguardo e i nostri visi si trovarono pericolosamente vicini, così tanto da poter sentire il suo respiro caldo che si fondeva con il mio. Il mio cuore batteva all'impazzata, eppure lui sembrava mantenere questa calma impassibile che non riuscivo neanche a capire cosa gli potesse passare per la testa.

Mi morsi il labbro e lo guardai negli occhi – H-Harry posso... - ma non riuscii a finire la frase perchè il desiderio di fare mie quelle labbra fu troppo forte da controllare. Lo bacia e lui ricambiò con una dolcezza infinita che da lui non mi sarei mai aspettato.

Lo avevo visto quando tentava di abbordare una ragazza a qualche festa e come poi, incurante di tutto e di tutti, se la sbatteva in un bagno. Era in quei momenti che avrei voluto sparire, ma restavo lì per poter stare con lui visto che non portava mai nessuna ragazza nei dormitori. Finiva tutto lì perchè dopo voleva divertirsi con i suoi amici, con me. Con lui mi sono ubriacato, l'ho visto fatto di chissà cosa, abbiamo fumato, siamo stati rincorsi dalla polizia per violazione di proprietà privata e siamo finiti a fare il bagno nella piscina del college quando ci era stato vietato. Mi aveva trasformato da semplice ragazzo a un ribelle come lui. Mi aveva fatto conoscere il suo mondo, crudele e spietato, ma a me andava bene, perchè gli averi fatto conoscere il mio.
Posai una mano dietro la sua nuca,tirandolo perso di me per prolungare quel bacio che avrei voluto non finisse mai. In poco tempo la sua lingua si fece spazio tra le mie labbra socchiuse e io lo lasciai entrare, ricambiando quella piacevole danza fatta di passione.

Il bacio lasciò entrambi senza fiato. Avevo desiderato così tanto quel momento che ebbi l'impressione fosse tutto solo un bel sogno e che presto mi sarei svegliato nella mia triste camera. Harry mi lasciò qualche bacio a fior di labbra e lì capii, era tutto reale.

Mi guardò negli occhi occhi e mi prese il viso tra le mani

- Sei incredibile,biondino. Sei la migliore cosa che sia mai stata mia- sussurrò prima di stringermi a se, e io, a quel 'mia' non mi opposi, perchè già lo sapevo, noi ci appartenevamo.

 

 

Flash forward and we’re takin’ on the world together
And there’s a drawer of my things at your place
You learn my secrets and you figure out why I’m guarded
You say we’ll never make my parents’ mistakes

But we got bills to pay
We got nothin’ figured out
When it was hard to take
Yes, yes, this is what I thought about

 

NIALL'S POV:
Erano passati tre mesi da quella fantastica giornata sulla spiaggia e io e Harry stavamo finalmente insieme. Ci stavamo conoscendo, stavamo imparando ad amare di nuovo e sperimentavamo cosa volesse dire 'fare l'amore' dove venivano coinvolte anche le passioni, le emozioni, i sentimenti e non del semplice sesso. Tutt'altra cosa.

Un pomeriggio decisi di fargli una sorpresa e, avendo la copia delle chiavi della sua camera, decisi di entrare mentre lui stava facendo la doccia e di aspettarlo fuori dal bagno. Entrai con cautela e passo felino, sperando di non essere scoperto. Mi chiusi la porta alle spalle e andai verso il letto per sedermi, ma non calcolai bene la distanza letto-comodino così ci andai a sbattere in pieno. Strinsi i denti andando a toccare la parte dolorante del ginocchia, ma Harry era preso a cantare sotto la doccia, quindi non sentì niente. Mi sedetti sul letto imprecando più volte contro quel comodino, fino al momento in cui notai che l'ultimo cassetto si era aperto, mostrando alcune foto malridotte. Alzai lo sguardo verso la porta del bagno, il rumore dell'acqua che scorre e la voce soave di Harry facevano ancora da sottofondo, così ne approfittai. Non sono mai stato un ficcanaso, ma a volte il riccio tendeva a fare troppo il misterioso e c'erano parti della sua vita che non conoscevo affatto.
Allungai il braccio e ne tirai fuori tre foto: una di lui con un grosso cane nero con una piccola macchia bianca sul petto, una con quella che presumo fosse sua sorella,data la somiglianza, e infine una con i suoi genitori. Sembrava fosse stata accartocciata con violenza e poi nuovamente aggiustata in modo un po' rozzo. Harry non parlava mai della sua famiglia, se non di sua sorella. Non credo neanche di sapere il nome dei suoi,ma da quanto avevo capito durante una telefonata con sua sorella, sono divorziati.
Sospirai e le riposi cautamente nel cassetto, ma improvvisamente, nella stanza, regnava un pericoloso silenzio. Alzai velocemente lo sguardo verso il bagno e il riccio dagli occhi verdi era lì in piedi che mi fissava, indossando semplicemente un asciugamano bianco in vita.
Nel suo sguardo non lessi ne rabbia, ne delusione, solo un accenno di compassione.

 

HARRY'S POV:
Lo vidi chinato sul mio comodino e da quella angolazione riuscivo bene a vedere che aveva una foto in mano. Lo potevo capire se si era messo a cercare qualcosa del mio passato, in fondo ero sempre stato fin troppo generale con le informazioni che davo. Mi riusciva difficile aprirmi con qualcuno, ma grazie a lui stavo imparando, così decisi che forse era il momento di provarci.

- Quelli sono i miei genitori. Sono divorziati da quando avevo 10 anni.-

Mi sedetti vicino a lui mentre i miei capelli,ancora bagnati, gocciolavano sulle mie spalle e sulla schiena.

- Mio padre tradì mia madre ripetute volte. Discutevano sempre, ogni singola notte e io non sapevo perchè. Li ho sempre amati entrambi e con mio padre avevo un rapporto speciale, ma da dopo il divorzio è come se si fosse dimenticato di avere due figli.- sospirai abbassando lo sguardo sulle mie mani stette in pugno, poi continuai con voce più roca – non ho neanche avuto il coraggio di dirgli della mia bisessualità, non lo avrebbe mai accettato, non che mi importasse più di tanto,ormai.- borbottai sempre con sguardo basso.

D'istinto,lui mi strinse la mano e inclinò di poco la testa per incrociare il mio sguardo, accennando un sorriso verso di me.

- Te lo prometto, non faremo l'errore dei tuoi genitori.-

 

 

Do you remember all the city lights on the water?
You saw me start to believe for the first time
You made a rebel of a careless man’s careful daughter son
You are the best thing that’s ever been mine”

 

 

And I remember that fight, 2:30 a.m.
You said ‘verything was slippin’ right out of our hands
I ran out cryin’, and you followed me out into the street

Braced myself for the goodbye
‘Cause that’s all I’ve ever known
Then you took me by surprise
You said, “I’ll never leave you alone”

 

 

NIALL'S POV:
Il giorno del diploma era ormai un bel ricordo nelle vite di entrambi. Io e Harry convivevamo in una casetta vicino alla costa, ma ugualmente vicina alla città. Ci vollero tutte le nostre forze e i nostri risparmi per riuscire ad ottenere il nostro rifugio, lontano dai pregiudizi della gente.

Le bollette da pagare, la casa da mantenere... Avevamo voluto crescere in fretta, dimostrare a tutti che sapevamo cavarcela, ma non avevamo capito niente di cosa volesse davvero dire tutto questo.

Spesso mi ritrovavo a fare l'una di notte chino sul tavolo a controllare tutte le nostre spese, i finanziamenti, i debiti e quelle maledette bollette,già.

Quella sera Harry aveva deciso di uscire a prendere una boccata d'aria, a fare un giro con qualche amico.

- Io esco stasera, non fare tardi come al solito, ogni tanto riposati,ok?-

Harry mi parlò con fare affettuoso, quasi materno, poi mi diede un bacio a fior di labbra, prese giacca, chiavi dell'auto e uscì. L'unica cosa che riuscii a fare fu annuire e ricambiare il bacio,prima di vederlo sparire dietro la porta.

Erano le 2:30 di notte e io avevo le mani tra i capelli mentre leggevo e rileggevo le spese extra che ci eravamo concessi, sapendo comunque che non potevamo permettercele. Non riuscivo proprio a dormire sapendo le condizioni in cui eravamo messi. Mi alzai per versarmi altro caffè, ma la tazza mi sfuggì dalle mani e si ruppe in mille pezzi a contatto con il pavimento. Non fu un semplice gesto maldestro, qualcosa mi fece sobbalzare.

Harry sbatté la porta con violenza e entrò in casa barcollando con una mano insanguinata e un piccolo taglio sul labbro, che ancora sanguinava. Lo guardai in silenzio, quasi trattenendo il fiato. Lui si voltò verso di me e mi fissò negli occhi con uno sguardo che non avevo mai visto prima. Il verde dei suoi occhi era scuro,quasi impercettibile e io, per la prima volta, ebbi paura. Paura di lui.

- Cazzo,Harry! Che hai fatto?!- Domandai,quai isterico mentre mi avvicinai velocemente per guardargli la mano insanguinata. Di tutta risposta lui mi allontanò bruscamente con la mano sana. - Niente. - il suo tono era duro e la voce roca.

Puzzava di alcol e fumo, aveva la fronte imperlata di sudore e alcuni ricci erano sparsi sul collo,altrettanto sudato. Si tolse la giacca e la gettò sul piccolo tavolino di legno di fronte al divano.

Cercai di tenergli testa e mi piazzai di fronte a lui,nonostante fosse un po' più alto di me, riuscivo ad arrivargli perfettamente all'altezza del viso. - Questo non mi sembra “niente”!- mimai le virgolette con le dita e poi indicai la mano. Solitamente non alzavo la voce, ma quella sera,forse per i caffè, forse per i troppi i problemi o forse per il modo in cui mi stava trattando, ero particolarmente nervoso.

- In tal caso, non sono affari tuoi.- Alzò la voce anche lui.

- Sono affari miei dal momento che rientri in casa NOSTRA a quest'ora di notte dopo aver allegramente partecipato a una rissa e avendo bevuto come una spugna!- Mi sentii arrossare le guancia dalla rabbia.

- Oh, ma smettila! Non lo capisci che qui il problema non sono io?! Il problema è tutto il resto,cazzo! Abbiamo voluto pensare in grande e guardaci ora! Ci sta scivolando tutto dalle mani!-

 

HARRY'S POV:
Accecato dalla rabbia, mi voltai di lato e, incurante del dolore che mi sarei procurato,con la stessa mano ferita, sferrai un pugno al muro che, oltre a sporcarsi di sangue, si ammacò appena. Sicuramente c'era qualche osso fratturato, dal momento che non riuscivo ad aprirla e il dolore era insopportabile.

Avevo alzato il gomito,sì. Ero ubriaco, ma non avrei mai voluto trattarlo in quel modo o farli del male, eppure con quelle parole taglienti, riuscii a farlo scappare dalla porta sul retro correndo sulla spiaggia in lacrime.

- Niall! Porca puttana, Niall aspetta!- Urlai con tutto il fiato che avevo in gola mentre si era appena chiuso la porta alle spalle. Lanciai un vaso contro il muro della cucina, mandandolo a fare compagnia alla tazza frantumata sul pavimento e, dopo essermi sfogato, corsi fuori in cerca del biondo. Lo trovai in preda ai singhiozzi e con le mani tra i capelli mentre guardava il riflesso della luna nella calma distesa d'acqua.

- Nì, ti prego... io... mi dispiace, sono un idiota.- mi avvicinai da dietro, restando a qualche passo da lui.

- Scusa? E per cosa?! Forse per avermi fatto notare quello che già sapevo?! Non siamo pronti,Harry. Non lo siamo mai stati... - Lo guardai abbassare la testa,stringendo gli occhi per impedire ad altre lacrime di rigargli il suo bellissimo viso. Non meritava di soffrire così, per di più per causa mia. Sospirai e mi avvicinai abbracciandolo da dietro, fregandomene della mano che pulsava.

- Ce la possiamo fare, non diamola vita a quegli stronzi là fuori.- sussurrai al suo orecchio per poi lasciargli un piccolo bacio sul collo. Sapevo che li adorava, poi lo voltai verso di me e gli asciugai le lacrime che ancora scorrevano lungo le sue guance.

-Ricordi? Io e te contro il mondo.- Abbozzai un sorriso e, sotto la luce chiara della luna, lo vidi incurvare la bocca in un piccolo sorriso. Gli presi il mento tra pollice e indice e avvicinai il suo viso al mio per lasciargli un piccolo bacio a fior di labbra, sentendo che il piccolo taglio sul labbro pizzicava ancora un po'.

- Non ti lascerò mai da solo.-

 

 

You said, “I remember how we felt sittin’ by the water
And every time I look at you, it’s like the first time
I fell in love with a careless man’s careful daughter
She He is the best thing that’s ever been mine”



 

NIALL'S POV:
Avevamo passato tutta la notte sdraiati sulla spiaggia in attesa dell'alba che sarebbe spuntata dietro la collina.

Harry sorrise sulle mie labbra dopo avermi baciato dolcemente e mi abbracciò, stringendomi a se. Guardai la sua mano fasciata mentre i suoi ricci, mossi dal vento, mi solleticavano la guancia.

- Ti fa tanto male? - domandai mordendomi il labbro inferiore, preoccupato per la sua situazione. Non era voluto andare al pronto soccorso così lo avevo disinfettato e fasciato come meglio potevo.

- Non preoccuparti, non mi fa poi così male. Sempre meglio una mano rotta, che rischiare di perderti.- e in quel momento non potei fare altro che sorridere e stringermi a lui. Ero totalmente e incondizionatamente innamorato del riccio dagli occhi verdi. - Ti amo, Harry Styles – Lui mi guardò e, per la prima volta da quando lo conoscevo, riuscii a vedere quegli occhi verdi velati da una lacrima. Una lacrima di gioia. Harry si era commosso e, per mascherare tutto, sorrise accennando una piccola risata.

- Ricordo ancora come mi sentii quella volta sulla spiaggia e ogni volta che ti guardo è come se fosse la prima. Ti amo,biondino. Sei la migliore cosa che mi sia mai capitata. Sei la migliore cosa che sia mai stata mia.-

Quelle parole pronunciate dalle sue labbra perfette mi fecero rabbrividire. Era perfetto e lo amavo, lo amavo più di ogni altra cosa.

- Dai, rientriamo in casa. Prepariamo la colazione, ho fame.- dissi ridacchiando e offrendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi.

- Quand'è che te non hai fame,eh?- ridemmo e raggiungemmo la piccola veranda dietro casa dove, prima o poi, avrebbero scorrazzato i nostri figli, i nostri nipotini e dove saremmo invecchiati,insieme.
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OppaStyles' corner:

Ok, inizio col dire che è la prima fanfiction mai scritta in vita mia e che non l'ho neanche riletta per controllare evntuali errori di battitura... (chiedo scusa)
A parte questo, voglio dedicarla ad una persona speciale che l'ha ispirata:
Niall J. Irish Horan <3

Grazie di tutto, spero ti sia piaciuta e spero che sia piaciuta anche agli altri lettori(?) se mai ci saranno. Se volete, lasciate una recensiono, insomma fate come volete, so che non è un capolavoro della letteratura italiana(?) mi mi sono impegnato, ergo commentate(?) :D
Alla prossima! (se mai ci sarà :3)

  
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