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Autore: albalau    13/05/2013    2 recensioni
Salve! Questa è la prima ff che scrivo su Naruto ( abbiate pietà...XD).
Estratto dal prologo
-L'hanno...l'hanno preso...- un sussurro, flebile.
Si inginocchiò, tastando con le mani e raggiungendo il capo del suo interlocutore.
-Temari...-
La ragazza sollevò a fatica la testa, facendo intuire la fratello minore di essere ferita.
-Non ce l'ho fatta.- disse a fatica, prima di perdere conoscenza.
Era vuota, inesorabilmente vuota. E il suo cuore si fermò per un attimo.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari, Un po' tutti | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Prologo

 

 

Un boato, uno scoppio potente, nell'oscurità, fece sobbalzare tutto l'edificio. E non solo.

La gente si sparpagliava per la strada, confusamente. Le grida si mescolavano con i suoni della battaglia.

Gli abitanti correvano, senza una meta precisa.

Tutto si era svolto nel breve giro di un istante, all'improvviso.

Nemmeno i ninja più forti poterono far nulla.

Nel suo palazzo, il Kazekage combatteva senza risparmiarsi, per difendere ciò che più gli era caro.

I nemici, però, continuavano ad aumentare di numero.

Da dove diavolo arrivavano?

Quella era la domanda che si stava continuando a fare. Non aveva avuto nessun avvertimento, niente che facesse prevedere un assalto del genere.

All'improvviso una figura si materializzò al suo fianco.

-Gran parte delle mura sono state distrutte e molte sentinelle sconfitte. Non so se riusciremo ad uscirne vivi.- disse con aria costernata.

-Hai scoperto chi sono?- chiese con voce all'apparenza tranquilla, ma che in se nascondeva una profonda ansia.

-Non ancora, mi spiace.-

Un kunai fischiò nelle loro orecchie, l'avevano schivato per un pelo.

-Che facciamo, Gaara?-

-Semplice, fratello. Li rispediamo da dove sono venuti, a costo di distruggerli.- rispose con decisione.- Al mio segnale attacchiamo.-

E il segnale arrivò.

Si scagliarono contro i nemici, senza tregua, senza un attimo di respiro.

Affondavano, colpivano, uccidevano, non curandosi di cosa si lasciarono alle spalle.

Gaara e Kankuro sembravano due demoni. La loro priorità era difendere il loro villaggio e tutte le persone che vi abitavano.

Ben presto ebbero la meglio su quegli invasori e li ridussero in brandelli. Ansimanti, si fermarono un attimo, a contemplare l'operato. Poi, però, un pensiero saettò nella mente del più giovane.

-Dov'è Temari?-

-Si è precipitata nella “stanza”.- rispose il fratello.

Gaara rimase per un attimo in silenzio, con il capo chino. Kankuro lo osservava e quasi saltò, quando lo vide rialzarlo con uno scatto.

-Presto.- disse, correndo fuori dalla stanza.

Kankuro lo inseguì all'istante.

Mentre correvano, non poté non pensare al comportamento del fratello. Non era da lui agire così velocemente, ma se l'aveva fatto, c'era sicuramente un valido motivo. Comunque, per quanto si sforzasse, non riusciva a capire quale fosse. Solo quando lo vide imboccare quel corridoio, tutto gli fu chiaro. E sgranò gli occhi, terrorizzato.

No, non potevano, non dovevano...

Spalancarono la porta, senza indugi.

Tutto era buio e il silenzio la faceva da padrone.

Circospetti, avanzarono. I loro passi risuonavano ovattati, per via dei grandi tappeti che erano stati posti sul pavimento.

D'uno tratto, Gaara urtò qualcosa. Si fermò, indeciso sul da farsi.

Se fosse stato un nemico? Semplice, sarebbe caduto in trappola e ucciso all'istante. Ma se...

Non riuscì a terminare il pensiero, che una mano gli artigliò la propria.

Gaara rimase un attimo bloccato, ma prima che potesse reagire, riconobbe la voce che gli parlava.

-L'hanno...l'hanno preso...- un sussurro, flebile.

Si inginocchiò, tastando con le mani e raggiungendo il capo del suo interlocutore.

-Temari...-

La ragazza sollevò a fatica la testa, facendo intuire la fratello minore di essere ferita.

-Non ce l'ho fatta.- disse a fatica, prima di perdere conoscenza.

Anche Kankuro li aveva raggiunti e si inginocchiò al fianco della sorella, che era sostenuta, ora, dalle braccia di Gaara.

-Temari, che stai dicendo?- le chiese a bassa voce, quasi impensierito che qualcuno lo sentisse.

-Li ho riconosciuti.- continuò, prendendo sempre più velocemente il respiro.- Erano, provenivano...dal Paese del...Suono e della Nebbia...-

-Cosa? E che vogliono ancora da noi?!- esclamò Kankuro, sbarrando gli occhi.

Ma Temari non gli diede risposta. Svenne tra le braccia di Gaara.

-Temari, Temari, rispondi!- ma la sua richiesta si sparse nel vuoto.

Il Kazekage, invece, studiò la stanza. Non che non fosse in pena per la sorella, ma aveva notato una cosa che al fratello era sfuggita.

Era vuota, inesorabilmente vuota. E il suo cuore si fermò per un attimo.

Prese il fratello per un braccio, facendolo avvicinare a se. Kankuro, nuovamente sorpreso da lui, per un momento no capì, ma poi seguì il suo sguardo. E, anche lui, divenne di sasso.

Non potevano, non dovevano... No, assolutamente!

Guardò il corpo della sua dolce sorellina, accasciata tra le braccia di Gaara. Gli occhi pieni di odio.

L'avrebbero pagata, eccome!

Appena li avrebbe scovati... Niente, niente di loro sarebbe rimasto integro.

Era una promessa. Un giuramento.

E ciò che prometteva un ninja della Sabbia lo manteneva. A costo della vita.

 

  
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