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Autore: Juls_RaptorBVB    13/05/2013    1 recensioni
Odia gli One Direction. Li odia come cantanti e come persone. Qualcuno o qualcosa riuscirà a farle cambiare idea, almeno su una cosa?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Julia, ma tutti mi chiamano Juls, ho 21 anni. L’estate scorsa una mia amica ha deciso di farmi una sorpresa e mi ha messo in mano due biglietti con destinazione Londra. Questo significava Inghilterra. Questo significava coronare il sogno di una vita. Il giorno della partenza tutto si svolge secondo i piani e arriviamo a Londra prima del previsto. Ci sistemiamo in albergo, e decidiamo subito di assaporare la città, e vedere com’è che si vive in un posto così. Io vengo da un piccolo paese e non sono abituata ad ambienti così caotici e popolati, per cui sono più che felice di essere lì.
Arriviamo in un piccolo bar, carino, che si trova al settimo piano di un grattacielo. Da lì la vista è splendida e possiamo vedere gran parte della città.
Mentre sto ammirando il paesaggio sento delle voci e delle urla improvvise. Spaventate, io e la mia amica ci giriamo e con gli occhi cerchiamo il punto da cui provengono. Poco dopo si siedono al tavolino vicino al nostro gli One Direction seguiti da una mandria di ragazzine impazzite.
-          “Dimmi che non sono chi penso io. Ti prego.” Dico io alla mia amica, che nel frattempo ridacchia perché sa quanto io non sopporti quei cinque ragazzi.
-          “Credo proprio che invece siano loro. Chi l’avrebbe mai detto? Veniamo a Londra e becchiamo loro seduti al bar, come dei semplici comuni mortali” Fa lei di rimando.
Li guardo di sottecchi perché l’ultima cosa che voglio è farmi notare, non mi sono mai piaciuti ma sono comunque famosi e la curiosità prende il sopravvento. Mentre cerco di focalizzare la mia attenzione su di loro senza essere sgamata mi accorgo che uno di loro ha notato la mia “attenzione”. Merda. Ora chissà che viaggi mentali si fa. Distolgo lo sguardo, cercando di essere meno palese possibile ma il danno ormai è fatto.
Poco dopo sento di nuovo le urla, segno che i ragazzi si stavano per mobilitare.
-          “ma non ce la fanno a chiudere quella cazzo di bocca?” sbotto irritata riferendomi alle fan.
Anche io ho un gruppo preferito ma questo non significa disturbare tutto il vicinato. Continuo a pregare che se ne vadano presto quando sento la sedia accanto alla mia che si sposta. Cazzo. E adesso che succede?!  Mi giro appena in tempo per vedere uno dei cinque che si siede e appoggia i gomiti sul tavolino cominciando a fissarmi. Inutile dire che la mia amica se la stava godendo da matti, oltre al danno anche la beffa!
Continuo a stare in silenzio, sempre più incazzata col mondo e sorseggio la mia bibita. Visto che non faccio nulla per incoraggiare il nuovo arrivato, prende lui l’iniziativa.
-          “Piacere, Liam. Ho visto che prima mi guardavi.”
-          “Oh si, ti guardavo come guardavo tutta la gente che si trova qui e come vedi ce n’è tanta.” 
Sbuffo roteando gli occhi. Quanto mi sta sulle palle, ma che vuole? A me la loro musica non piace, non mi piace nemmeno lui. Fosse venuto il ricciolino a sedersi qui, o quell’altro.. com’è che si chiamava? Louis mi pare. Almeno su di loro un pensierino ce lo potevi fare. Obiettivamente sono dei bei ragazzi. Penso sempre più irritata.
-          “Ahahahah, non c’è niente di male a guardarmi. So di essere affascinante.”
-          “Ma veramente se proprio devo scegliere preferisco Harry e… Louis si chiama l’altro?”
 dico pentendomi subito della frase che è appena uscita dalla mia bocca. Come al solito quando si tratta di tenere la bocca chiusa parlo subito.
-          “Ti interessano loro? Ma potevi dirlo subito allora!” dice girandosi verso il tavolino dov’era seduto prima. “Harry, Lou! Questa ragazza dice che le interessate voi. A me va in bianco!”
I ragazzi in questione ridacchiano e si alzano a loro volta venendo verso di me,  prendono due sedie per poi sedersi anche loro al mio tavolo. La mia amica strabuzza gli occhi e mi fa segno col pollice su che sto andando alla grande secondo lei. Io alzo gli occhi al cielo e lei ride. Poi, in italiano, mi dice che forse è il caso di andare, si alza, prende la sua giacca e la borsa e si dirige verso la cassa per pagare il suo drink.
-          “Jen, dove cazzo pensi di andare?!” le urlo dietro alzandomi di colpo, facendo barcollare pericolosamente il bicchiere. “Non penserai di lasciarmi qui da sola con questi vero? No dico, sei fuori? Lo sai quanto li odio!”
-          “Lo so benissimo che fisicamente i due nuovi arrivati ti piacciono. Sei una ragazza e loro sono due ragazzi. So che a te non piacciono come cantanti, ma sono due bei ragazzi e tu li vedi giustamente come tali.”
-          “Perché invece di fare la generosa a sto modo non vieni qua e mi aiuti a liberarmene?”
-          “Mi dispiace. Problema tuo, in albergo poi mi racconti tutto! Io vado a fare shopping.” 
Detto questo si dilegua prima che io possa correrle dietro.
  
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