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Autore: darkronin    14/05/2013    2 recensioni
“Voi non siete l'unico popolo. Né siete l'unica minaccia. Il mondo si sta riempiendo di esseri fuori dal comune che non possiamo controllare”
La Terra e i suoi abitanti sono davvero al sicuro, ora che la minaccia dei Chitauri è stata debellata, o quella che si è abbattuta su New York era solo l'avanguardia di una guerra più complessa e articolata?
- - - - Crossover Avengers-X-men col Marvelverse più in generale (come dovrebbe essere in realtà)
- - - Personaggi principali aggiuntivi: Wolverine, Deadpool, Gambit, Rogue, Nightcrawler, Spiderman – nella seconda parte anche Antman, Wasp, i Fantastici4.
- - Limitate apparizioni di personaggi già noti: Thor, Loki, Odino, Hulk, Jane Foster, Erik Selvig, i senatori Stern, Kelly e Boyton.
- Altri, per ora secondari ma non meno importanti ai fini della trama: Sinistro, Emma Frost, Jean Gray, Ciclope, Xavier, Mystica, Magneto, Morph, Donna Ragno, DareDevil, Angelo, Tempesta, Kitty Pride, Colosso, Psylocke, Fantomex, Visione, Daisy, DumDumDugan, Contessa Allegra Valentina di Fontaine, Norman Osborne, Hela e Sigyn
+Riferimenti a Civil War, Dark Reign
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Pepper Potts, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'ira degli eroi'
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42. Di nuovo al lavoro.






“E così, ti sei lasciata coinvolgere anche tu” stava mugugnando pensieroso l'uomo di roccia porgendo la mano solida e compatta a Pepper che cercava di emergere dalla propria armatura “Finora non ti è andata molto bene...” Pym rientrò in laboratorio in quel momento, controvoglia e sbuffando come una ciminiera.
“Grazie dell'aiuto...” rispose la rossa riponendo ordinatamente l'armatura che, non appena l'ebbe lasciata, si richiuse di scatto, restando in piedi davanti a lei, quasi fosse una statua dotata di vita propria, nonostante fosse del tutto priva di energia ausiliaria. “In realtà non ho avuto molta scelta: ho solo ottenuto che rimuovesse le armi...” Si voltò, diede le spalle a Rescue, e si arrampicò a sedere sul pianale, accanto a Ben che, mani incrociate, osservava il lavoro di Reed e Tony mentre Susan, a misura cautelare, stanziava al loro fianco per tenere sotto controllo la strana creatura che avevano trasportato fino ai loro laboratori.
Dopo una mezz'oretta di lavoro intenso, in cui riuscirono a smontarne la corazza protettiva e a sondarne i meccanismi con sofisticate attrezzature diagnostiche, sia le armature rosse che lo stesso androide sembrarono rianimarsi. “Henry...” lo richiamò Reed all'ennesimo ansito di insoddisfazione.
“Che diavolo hai?” domandò Susan a cui tutta la sua negatività non faceva certo comodo, visto lo sforzo per tenere sotto controllo l'androide. Quello arricciò il naso seccato ma si rivolse a Reed cercando di essere pacato.
“Ci serve un po' della tua polverina magica...” rispose Reed senza badare più di tanto il malumore dell'amico né quello della moglie.
Pym guardò storto l'essere che si era fatto chiamare Visione e cacciò le mani nelle tasche della tuta aderente “Che vuoi farci?” domandò risentito.
“E' una tua creatura... quindi, probabilmente, solo le tue componenti saranno compatibili...” disse l'altro restando di profilo, la ciocca di capelli bianchi che gli tagliava in due il cranio, tendendo la mano.
Henry Pym spostò lo sguardo da Reed a Tony, quindi lo posò su Visione. “E se lo distruggessimo?” propose
“Ma... ma...master....” riuscì ad articolare quello, rigido e ancora vincolato a quella specie di tavolo settorio. Le labbra erano rigorosamente sigillate e il suono prodotto dava l'impressione che quella voce distorta arrivasse da un altoparlante danneggiato. Sembrava quasi una supplica. O forse aveva ragionato sulle parole di Reed e l'aveva semplicemente accolto come proprio creatore che disponeva, quindi, della sua morte?
“Avete detto che forse è dotato di autocoscienza, no?” intervenne Susan cercando di difendere la creatura “Non può essere che dopo il crash ora si sia resettato?”
“E' una possibilità” sbuffò Pym, braccia incrociate al petto “Ma non intendo correre rischi.” disse estraendo da una delle tasche esterne dei pantaloni, che correvano lungo tutta la gamba, un sacchetto contenente una polverina grigia
“Le famose particelle Pym” commentò Stark compiaciuto. Alzò lo sguardo un attimo e lo riabbassò mentre si rigirava tra le mani la busta “Pepper... vieni a vedere...” la chiamò dopo essersi accertato della sua presenza.
Lei saltò giù dal suo riparo e sgambettò a fianco del magnate “Bella... cos'è?” chiese studiando quella specie di sabbia argentata.
“E' una speciale nanotecnologia che ho messo a punto personalmente...” cominciò a spiegare Henry
“Non ascoltarlo...” lo interruppe Tony picchiettandosi la tempia con l'indice “E' un po' folle...”
“Chi tra di voi scienziati non lo è?” domandò sarcastico Ben rimanendo comodamente seduto a sfogliare un volantino pubblicitario.
Tony sollevò un sopracciglio, sarcastico “Io non ho imbottito il mio corpo - e quello di mia moglie - di questa robaccia!” replicò dando uno sguardo veloce a Pym che, più che offendersi, ridacchiò divertito.
“Certo... ma tu hai giocato a fare Dio” disse con un movimento circolare sul petto “...con te stesso e con la tua...”
“Assistente? Io ci ho solo salvato la vita, vedi un po', non era mia intenzione potenziarci” replicò l'altro togliendogli la parola.
A quelle parole, Pepper lo fulminò con lo sguardo e, senza aspettare un attimo di più, scivolò fuori dalla stanza, offesa. “Scusa Reed... puoi arrangiarti un attimo da solo?” domandò lui alla svelta, mollando tutto senza aspettare una risposta dallo scienziato, che era tutto intento a studiare i biomeccanismi dell'androide “Pepper??” urlò correndole appresso “Io non volevo dire che...” lo sentirono cominciare a giustificarsi.
“Dobbiamo prepararci a un altro matrimonio?” ridacchiò Ben quando le voci dei due litiganti furono soffocate dalla porta a scorrimento che si chiusero alle loro spalle, concedendo loro un po' di privacy “Mi ricordano tanto Susan e Reed...”
“Noi non litighiamo mai...” protestò piccata la bionda “Vero, Reed?” ma il marito non sembrò nemmeno sentirla, assorto com'era nel proprio lavoro “Reed!” lo richiamò lei alterata.
“No no...” ridacchiò Ben
“Non c'è proprio nulla in comune...” ridacchiò anche Pym

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I ripetuti colpi alla testa ricevuti da Warren, contrariamente ad ogni aspettativa, non l'avevano minimamente cambiato. Anzi, la sua rabbia era, ora, ancora più cieca.
Incatenato al letto destinato a un mutante più irruento di lui, si era svegliato urlando improperi a ogni persona che si era trovato davanti. Ma quando vide Psylocke accompagnata da Fantomex, si fece scuro in volto, quasi cercasse di trattenere la rabbia cocente nei suoi confronti, prima di prorompere in epiteti poco lusinghieri nei confronti della sua (ex)ragazza.
In un primo momento Bets rimase interdetta, colpita mortalmente dalle parole crudeli e violente del suo amato Angelo.
“E' così strano vedere Psylocke remissiva e fragile al punto da lasciarsi insultare da Warren...” commentò in un bisbiglio la giovane Kitty Pride, in un angolo della sala.
“Io non credo che lo lascerà fare ancora a lungo. Quando vuole sa essere spietata. Non dimenticare che è una ninja... è addestrata! Certo, la cosa la tocca nel personale ma vedrai... secondo me tra poco gli assesta un manrovescio da paura. Non vorrei essere Warren” Bofonchiò Wolverine che non aspettava altro.
“Ma il professore?” domandò Kurt allarmato da come si erano messe le cose.
“Sta arrivando...” rispose Ororo che non staccava gli occhi dalla coppia in lite
“Puttana! Sei solo una lurida baldracca! Stammi lontana, sgualdrina! Proprio tu osi avvicinarti quando gli altri desistono?” stava inveendo Angelo, nel frattempo.
“E proprio tu osi darmi della puttana?” ringhiò lei mentre un colpo invisibile zittiva il mutante e sulla cui pelle cianotica compariva un profondo taglio rosso.
“Facile prendersela con chi è impossibilitato a muoversi, eh, Bets?” replicò lui, crudele “Aspetta solo che mi liberi di questa trappola infernale e vedrai che fine ti faccio fare. Ti ho risparmiata all'inizio. Ora sarai la prima! Tu e quello stronzo in bianco dietro di te!”
“Ma per favore!” commentò Fantomex, chiamato in causa, roteando gli occhi al cielo
“Un ladro resta un ladro, caro il mio Arsenio Lupin!” sbraitò ancora Warren prima che una risata trattenuta a stento lo distraesse.
“Qualcuno un tempo diceva che l'Amore non è bello se non è litigarello...” sciorinò Xavier arrivando sulla sua carrozzina.
“Non mi sembra il momento di fare dello spirito, Charles...” ribatté Erik al suo fianco.
“E lui cosa ci fa ancora qui?” ringhiò Logan “Non avevo capito che la scuola era diventata un ospizio per mutanti in pensione...”
“Chiamami pure Re Grigio, d'ora in poi. Almeno per il tempo che collaboreremo...” lo informò il capo della Confraternita.
“Dopo Deadpool ci mancavi solo tu, megalomane...” replicò Wolverine infastidito
“Logan... Ho promesso a Charles che non avrei più ucciso. Nel limite del possibile, si intende. Un po' come ha fatto anche Wade... vedi di non stuzzicarmi troppo, perché, sai, le vecchie abitudini sono dure a morire...”
“Dimmi solo una cosa...” ghignò il canadese “Grigio è per i capelli sale e pepe o per il tuo umore funereo?”
“Logan!” lo richiamò bonariamente Xavier che, nel frattempo, si era avvicinato a Psylocke.
“Eh! A cuccia, Logan!” sottolineò Magneto mandando su tutte le furie il suo rivale, che fu costretto a incassare e sbollire la rabbia in silenzio.
“Warren, sono il professor Xavier...” disse pacato, posando una mano sul braccio di Psylocke per calmarne la furia psichica della donna “Dicci chi ti ha ridotto così e potremo aiutarti a...”
“Aiutarmi? AIUTARMI? Io non sono mai stato meglio di così! Sono libero! Non ho più alcun vincolo! E voi creperete tutti tra le fiamme dell'Inferno. Vi ci trascinerò ad uno ad uno. Perché quello che per voi è l'Inferno è il mio Paradiso e viceversa! Ma posso farvi una promessa... cercherò di non farvi soffrire...non troppo almeno...”
“Ma senti che razza di impudente!” replicò Erik e subito le ali di Warren si tesero verso il basso, strappandogli un mugolio di dolore.
“Si può sapere dov'eri quando serviva?” domandò Logan ancora alterato
“In Cerebro. Con Charles.” rispose quello pacatamente, fingendo di non cogliere la sottile accusa nei suoi confronti. “Direi che è più che evidente che il buon Warren è posseduto da qualcun altro. Si può sapere cosa aspettate voi telepati per sondarne la psiche e liberarlo?” domandò Erik, trattando l'amico come un bambino “Io l'ho sempre detto che ti serve un parrucchino, così le onde cerebrali rimangono all'interno della testa e non si disperdono in aria...” disse andando a sedersi con garbo su una delle poche sedie libere dell'ambulatorio.
Xavier sospirò: non sapeva dire se era meglio avere Magneto come nemico o sempre di così ottimo e irritante umore. “Warren...” cominciò rivolgendosi all'angelo “...anche se tu non vuoi, ora cercheremo di capire cosa ti è successo... sei pronto?”
“Non osare frugare nel mio cervello, razza di voyeur pelato, disgrazia dei parrucchieri e dell'umanità intera! Fatti gli affari tuoi...!” stava sproloquiando quando Psylocke lo attaccò ancora, mozzandogli il fiato in gola.
“Grazie, Elisabeth!” disse Xavier preparandosi a indagare la mente del biondo.
“Non c'è di che...” rispose lei con una smorfia compiaciuta “Lo tengo fermo!” disse invitando mutamente l'altro telepate a procedere con l'esame della psiche dell'angelo.
Tutti gli altri mutanti si zittirono immediatamente sperando di aiutare, col loro silenzio, la concentrazione e l'operazione dei due alle prese con la mente impazzita di Warren.
“Ci sono delle barriere...” disse il professore dopo un po', rimanendo concentrato, gli occhi chiusi, le mani alle tempie “E sono molto ben strutturate... è un lavoro da telepate di classe Omega. E l'unica che conosciamo che possa fare un lavoro così preciso e in così poco tempo...”
“E' Emma...” concluse Magneto
“Emma?” sbiancò Scott Summers “Ma Emma...”
“Ragazzino...” lo zittì il signore del Magnetismo prima ancora che aprisse bocca “Come ha già detto Raven, Emma lavora per Essex. Di cosa ti stupisci? O forse credevi davvero che la Regina Bianca avesse abbracciato la causa di Xavier?”
“Il ragazzo è facile da infinocchiare...” ghignò anche Logan che della bionda non si era mai fidato “D'altronde... c'è pure andato a letto, convinto com'era...” disse in un'alzata di spalle incurante.
“Wolverine!” lo apostrofò Scott prendendolo per il bavero e ringhiando con tutto il disprezzo che riuscì a trovare “Non ti permettere!”
“Oh, giusto, scusa, dimenticavo. Tu hai un debole per le telepati. Ti piace essere manipolato dalle donne, no? Non a caso hai collezionato anche Betts... Ahi! E che cazzo!” urlò prendendosi la testa tra le mani, ancora imprigionato tra Ciclope e il muro, mentre un rivolo di sangue sgorgava tra le sopracciglia e scendeva su una guancia “Vaffanculo Betts, ho solo detto la verità, non te la devi prendere così...” ma la replica della mutante, concentrata a tenere a bada Warren, non si fece attendere e un secondo sciame di lame psichiche andò a colpire Logan.
“Allora... andate fuori tutti quanti!” Ordinò Xavier rimanendo concentrato. “Mi aiuterà Erik a tenerlo fermo...”
“E ti pareva che non c'era il trabocchetto? Vieni ti ospito all'Istituto e poi mi schiavizzi così: bell'amico!” sospirò il Re Grigio mentre le ali di Warren si piegavano sul mutante a formare una specie di camicia di forza che lo tenesse ulteriormente imbrigliato sul letto.
“Dirimete le vostre questioni private in altra sede. Non qui. E ora forza, tutti fuori.” continuò il professore.
Logan sbuffò “Ok ok, ho capito... e tu finiscila...” disse scansando Ciclope per allontanarsi dalla sala, nell'interesse di tutta la squadra. “Levo il disturbo per primo... do il buon esempio!”
Mentre i presenti si dileguavano alla spicciolata, Xavier alzò un attimo ancora lo sguardo sui ragazzi che si stavano allontanando “Kurt...” lo chiamò e quello si bloccò di colpo, quasi fosse stato un ladro colto sul fatto “Tu no, per cortesia... Bestia non c'è e sei l'unico con dei rudimenti di medicina che può aiutarmi...”
“E va bene...” sbuffò il ragazzino “Tanto mi sono già preso la mia pausa...”

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Pym rientrò in laboratorio, dopo esserne uscito per recuperare dei documenti al piano inferiore, e trovò Tony di nuovo al lavoro. Aveva visto Pepper in cucina e aveva sospettato che avessero finito di battibeccare. Come ipnotizzato, osservò a lungo Reed e Tony, chini su quella sua strana creatura, senza accennare a volersi unire a loro. Quindi sbuffò sonoramente. Stark non aveva poi tutti i torti: come lui, da semplice cittadino, si aspettava che il magnate risolvesse i casini procurati dalle sue stesse armi e armature, seppure indirettamente, così era giusto che lui si prendesse la responsabilità dell'uso sciagurato delle particelle Pym.
C'era una domanda che gli frullava in testa da quando aveva scoperto le origini di Visione e che gli salì alle labbra quando decise di avvicinarsi agli amici. “Chi diavolo l'ha costruita, 'sta cosa, secondo voi?” domandò appoggiandosi al bancone alle spalle del tavolo operatorio, le braccia incrociate sul petto, la mascella contratta e lo sguardo fisso sui colleghi “Solo lo S.H.I.E.L.D. sa dei miei esperimenti e i laboratori sono più sorvegliati del Pentagono o dell'Area 51. Non che ci voglia molto...”
“Sai cosa penso?” borbottò Ben rientrando col pranzo per i quattro impegnati con l'androide. Posò i vassoi alle spalle di ciascuno con quanta più grazia gli fosse possibile ma facendo comunque tintinnare tra loro le stoviglie. Quindi si rizzò, soddisfatto dell'impresa compiuta “Se tiriamo le somme di quello che è successo finora...” cominciò a illustrare la sua teoria mentre tornava ad ammassarsi irremovibilmente accanto a Rescue “...a partire dai guai di Tony, a me viene in mente solo una soluzione che giustifichi tutto in un solo colpo: qualcuno sta cercando di sbarazzarsi di noi, in un modo o nell'altro. Velato, oscuro o con minacce dirette. Allo stesso tempo dev'essere qualcuno che conosce i nostri punti deboli, pronto a torcere contro di noi le nostre stesse armi”
“Lo S.H.I.E.L.D.?” ridacchiò Reed incredulo che, pur impegnato, non si era perso una sillaba.
Ben lo fisso serio per qualche istante. Non stava affatto scherzando e Reed, capita l'antifona, si fece sparire il sorriso dalla faccia “Sì, è l'unica giustificazione”
“Sarebbe come chiedere a Rogers di credere che il genere umano sia stato creato dagli alieni che hanno modificato geneticamente le scimmie” commentò Stark pensoso, tastando a caso il vassoio alle sue spalle, per poi voltarsi appena a dare un morso veloce al suo pasto.
“E' una teoria, quella Raeliana, che sto proprio cominciando a carezzare, dopo tutto quello che abbiamo visto e vissuto” replicò Ben con pungente sarcasmo. “Alieni... sono la nostra versione tecnologica, figurati se potevano elaborare qualcosa di tanto assurdo...”
“E ci butterebbero via come giocattoli vecchi?” domandò Susan perplessa, tornando all'argomento di partenza.
“Se credono di aver ottenuto il massimo da noi e se sono convinti di riuscire a gestire il tutto... allora sì”
“E l'umanità non è nuova a questi comportamenti. Non dobbiamo crederci al sicuro solo perché siamo nel ventunesimo secolo. Dovremmo essere anche superiori a discorsi quali le altrui preferenze politiche, religiose, sessuali, il colore della pelle, i gusti musicali, alimentari, vestimentari... E' un terribile abbaglio: l'uomo è così, chi più chi meno, infastidito dalle diversità dei suoi simili. Basta non essere ipocriti e ammettere di non essere poi così superiori agli altri. Certo, ci sono delle minoranze di persone molto più aperte rispetto ad altre. Ma alla fine, sono così pochi che li si possono considerare quasi delle mutazioni della norma dalla natura umana, che resta comunque bestiale. E anche loro, in ogni caso, hanno i loro pregiudizi e preferenze...” Pym scosse la testa valutando quanto, in effetti, lui si trovasse più a suo agio con le sue preziose formiche che non con gli altri suoi simili.
“Ma lo S.H.I.E.L.D. aveva appena reclutato i Vendicatori!” protestò Reed che non voleva nemmeno prendere in considerazione quell'eventualità.
“Non lo S.H.I.E.L.D.” replicò Stark “Fury. Era lui che aveva proposto il progetto. E a ben pensarci, è stato silurato anche lui”.
“Le vecchie cariatidi?” domandò Reed perplesso, mettendo un attimo il lavoro in secondo piano e poggiandosi pensieroso sul dorso della mano
“Credo di sì...” rispose il miliardario
“Mi domando a che gioco stiano giocando. Questo pianeta ha bisogno di noi. Di tutti noi, checché se ne pensi dei mutanti... C'è sempre un qualche cataclisma o qualche super criminale che le normali forze dell'ordine non possono contrastare” Borbottò Henry Pym calzando i suoi occhiali spettroscopici, deciso a mettersi al lavoro, dopo aver ingurgitato rapidamente il suo pasto. “Per non parlare del crimine quotidiano a cui il Ragno si diverte a dare la caccia...”
“Per non parlare degli alieni...” aggiunse Tony “Ho visto e sentito bene come pensavano di risolvere la cosa allo S.H.I.E.L.D. se non fosse stato per Fury...” commentò scuotendo la testa, affranto.
“Una testata atomica... che branco di coglioni!” sibilò Pym







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Ed eccoci al penultimo episodio di questa prima parte di fic. Tiro le fila di quanto è accaduto finora ma, come nei film, non spiego esattamente cosa o chi sia a muovere le fila di tutto. :)
Sul comportamento di Gambit nella puntata precedente mi son dimenticata di dirvi -ma forse ve lo siete cercati su Wikipedia- che: "In varie occasioni ha mostrato l'abilità di attrarre persone attraverso il suo speciale carisma, oltre a sembrar capace di disturbare i tentativi d'invasione telepatica e attacchi psichici a causa della grande quantità d'energia presente all'interno del suo corpo. La sua abilità d'ammaliare le persone parrebbe non essere il risultato dell'alterazione subita per mano di Sinistro, ma una naturale evoluzione di un potere empatico. Inoltre caricando il suo corpo aumenta la sua forza, così da essere in grado di sfondare un muro con un pugno. Come Morte, Cavaliere di Apocalisse, lo si è visto trasformare i gas prodotti dal corpo umano in tossine capaci di soffocare e uccidere."
Tenete buone tutte queste nozioni perché, più avanti, tutto ciò tornerà... anzi... Gambit sarà uno dei protagonisti della prossima parte. :)
ù_ù; il mio progetto iniziale di reintrodurre i membri originali dei Vendicatori esclusi dalle pellicole per motivi di diritti si è trasformato ben presto in un minestrone alla AVX. E non era mia intenzione! Volevo solo giustificare la presenza di Rogue e Kurt... Vabbè. Prendetela come una sorta di evoluzione alternativa che portare ad Uncanny Avengers passando per Secret Invasion, Civil War etc.... dannata Marvel, è riuscita ad aspirarmi nella sua spirale ramificata di collegamenti.
Vabbè, la pianto qui.
E ci salutiamo nel prossimo capitolo
   
 
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