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Autore: pidgeon    14/05/2013    0 recensioni
Grace Butler, decisa a lasciarsi alle spalle un passato burrascoso, arriva alla Eastern University per frequentare il primo anno di università insieme alla sua migliore amica India.
Travis Jenkins, il solito ragazzo per cui tutte farebbero carte false, guida troppo veloce, beve troppo e le sue relazioni non durano più di qualche ora. O forse è meglio dire più di una notte.
Grace e Travis s'incontreranno e affronteranno insieme le vicende che un anno universitario può nascondere, anche se Grace capisce che Travis è il ragazzo sbagliato per lei perché potrebbe ricacciarla ben prest
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Era così incredibilmente vicino al mio corpo ed io iniziavo a non sopportare più quella vicinanza.
Mi sentivo oppressa, osservata, gli sguardi di tutti i presenti alla mensa erano puntati su di noi.
 «E così, tu vieni a scuola qui e conosci anche mio cugino Eddie. Perché non ci siamo mai visti prima?»
 «Non so, forse eri troppo impegnato a tenere a bada le tue numerose... leccapiedi.»
Travis scoppia in una fragorosa risata. Cosa diavola ha da ridere? Faccio ridere? Oh, accidenti! Chi si crede di essere? Prendo il mio vassoio e mi alzo, faccio per andarmene ma sento una mano afferrarmi «Non stavo ridendo di te, se è per questo che sei andata via. Non mi permetterei mai. Non sei molto buffa, anzi, ti trovo troppo rigida.»
Rigida? Io? Oh, non sa con chi ha a che fare! Io non sono affatto rigida, è lui a darmi sui nervi.
«Allora, come ti chiami?»
«Grace. Mi chiamo Grace, sempre che te ne importi davvero qualcosa.»
«Invece di attaccarmi, siediti e parliamo senza che la tua lingua dica queste.. cose. Non è facendo l'acida che mi allontanerai da te.»
Cosa? No! Questo è troppo! Nessuno gradisce la sua presenza, soprattutto io. Anzi, a dirla tutta, solo io non gradisco la sua presenza, ma dettagli.
«Grace, bel nome. Grace e.. che altro?»
«Grace Butler.» dico secca.
«Piacere Grace, sono Travis. Travis Jenkins. Ma credo che tu lo sappia.»
Dove vuole andare a parare?
«Da cosa dovrei sapere il tuo nome?»
«Te l'ha appena detto Eddie.»
«Un punto per te, Jenkins.»
«Grazie, Butler.»
«Posso andare ora?» lo guardo negli occhi, e mi accorgo che questa è una sfida. Mi sta sfidando. Vuole vedere fin dove arrivo. No! Non distoglierò gli occhi. Non ho intenzione di battermi in ritirata.
«Sei più coraggiosa e furba di quanto pensassi.»
«E tu sei più noioso di quanto si dice in giro.»
Sorride. Un sorriso beffardo, ha in mente qualcosa ma, cosa?
«Uhm, quindi hai ascoltato quel che si dice in giro su di me?»
Arrossisco.
No! Certo che no! Non sapevo neanche chi fosse fino a.. beh, fino a ieri sera. Ok, magari ho fatto qualche domanda ad India su di lui, e ho sentito due ragazze che parlavano del meraviglioso Travis Jenkins durante la lezione di biologia, ma non ci ho badato poi così tanto alle loro chiacchiere.
«No, e non ho intenzione di perdermi in chiacchiere con le tue ammiratrici. Al contrario di quanto pensi, Travis Jenkins non è il centro dell'universo di tutte, tanto meno il mio.»
Ride, ancora.
«Oh, ti ricrederai.»
«No, Jenkins. Io non verrò a letto con te, sia ben chiaro. So cosa fai con le tue ammiratrici e, mi spiace per te, io non faccio parte della loro cerchia.»
«Butler, mi sorprendi, prima avevi detto di non saper nulla sul mio conto.» Sorride, malizioso.
Accidenti! Quel sorriso inizia ad irritarmi. E a confondermi.
«Voci di corridoio, Jenkins. Sai, nei bagni femminili si chiacchiera molto, non che il gossip faccia per me, ma le loro vocine sono così stridule che ascolti e basta. Si vocifera molto su di te, a dire il vero sei il loro unico argomento di conversazione.»
«Perché continui a chiamarmi Jenkins? E, soprattutto, perché non guardi dalla mia parte?»
Mi giro di scatto verso di lui guardandolo, e a dire il vero, credo che quella sia davvero la prima volta che lo guardo veramente.
E' bello, bellissimo direi. Indossa dei jeans stretti, delle Converse verdi, una maglia della stessa tonalità delle scarpe che lascia intravedere il suo fisico e un giubbotto di pelle.
Arrossisco, ancora, è davvero bellissimo. Quei suoi capelli castani un po' spettinati e quei suoi occhi verdi, devo dire che è una bella visione.
«Respira, Grace, respira.»
Non me n'ero accorta ma, stavo davvero trattenendo il fiato. Non è possibile! Si è accorto di questo! No! No! La conversazione deve finire qui.
«Ora ti sto guardando negli occhi e, a dispetto di quel che dicono le altre, non sei poi così bello.» Che cosa stai dicendo, Grace? Non è bello? Dentro di me una vocina mi suonerebbe una mazza da baseball in testa.
Mi guarda e sulle sue labbra compare un sorriso. «E come dovrei chiamarti? Travis? Travis Jenkins? Signore? Ragazzo? Donnaiolo?»
«Travis basta.» Sorride ancora. Oh, quel sorriso. Mi irrita! No! No! Basta! Ora vado via!
«Bene, allora, Travis, devo andare.»
«Oh, è stato bello conoscerti Grace.»
«Non so se posso dire lo stesso.»
Faccio per andarmene, ma lui mi blocca ancora. «Potrei farti cambiare idea ora, Grace.»
«Su cosa, Travis? Sul fatto che non so se è stato bello conoscerti? Non ci provare, Jenkins, non verrò a letto con te.»
«Allora solo amici?»
«Riusciresti ad essermi solo amico?»
«Certamente. A dispetto di quello che pensano tutti, non voglio infilarmi nelle mutandine di tutte le donne che incontro.»
Non so se esserne sollevata o offesa.
«Bene, allora amici. Ciao, Travis.»
  
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