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Autore: DanzaNelFuoco    14/05/2013    0 recensioni
Emma arriva a Storybrook e trova un aiuto molto speciale, un gatto dispettoso che però sarà utile, meno per lo meno cercherà di esserlo.
"Sai che sei proprio carino? Magari potrei tenerti. Oh, ma che sto dicendo! Tu non hai bisogno di me e io non posso prendermi cura di te. Non posso prendermi cura di nessuno."
... -Gli esseri umani devono avere qualcosa di intrinseco che li rende stupidi- pensò il gatto seduto alla finestra aperta.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emma Swan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gideon sonnecchiava acciambellato sulla poltrona di Emma. 
"Gli hai detto che poteva restare qui?" 
Mary Margaret la squadrò. "Non hai pensato di chiederci prima il permesso?"
"Permesso? Ma chi sei, mia madre?" disse e non fece in tempo a mordersi la lingua.
"Attualmente si."
"Ho ventotto anni, penso di non dover chiedere il permesso per un gatto."
"Viviamo tutti nella stessa casa, se non mi sbaglio." 
"Sei allergica ai gatti?"
"No, ma..."
"Lo è David?" 
"No, ma..."
"Allora non vedo dove sia il problema."
"È una questione di principio."
"È solo per una notte."
"D'accordo, ma che sia solo una notte." cedette Snowhite, senza sapere che quel gatto avrebbe trascorso il resto della sua vita con loro.
***
"Allora? Hai detto che la storia non era finita. Cosa è successo dopo che hai abbandonato il marchese di Carabas?" 
Erano tutti e tre nella cucina di Emma, lei ed Henry bevendo una cioccolata calda, Gideon del latte tiepido.
"Ho detto anche che non sarebbe stata una cosa piacevole, sicuro di voler ascoltare?"
"Al cento per cento"
"Censurati però!" Intervenne Emma, "non voglio che mi traumatizzi il bambino!"
Il gatto la guardò serafico e continuò senza considerarla.
"Dunque, avevo appena abbandonato il marchese al suo destino quando....
-
...quando capii che non sapevo cosa fare. Non avevo più dove andare. Camminai per il bosco cercando di uscirne, ma ormai era calata la notte e io stavo girando in cerchio da ormai un'ora. 
"Ti sei perso?" mi apostrofò qualcuno alle mie spalle. 
Mi voltai e vidi una volpe. 
"Io so come uscire da qui. Sono John Worthington Foulfellow. E tu?"
"Io?" nessuno mi aveva mai dato un nome e io stesso non sapevo come chiamarmi. "Io non ho un nome."
"Non hai un nome! Bene, dovremmo procurartene uno, allora!"
-
"Il gatto e la volpe! Tu hai conosciuto Pinocchio!"  lo interruppe Henry e per una volta Gideon non ne fu contrariato.
"Sì, e quello che gli ho fatto è la parte poco piacevole del mio racconto. "
"Ok, gli hai rubato dei soldi, non è così terribile."
"No, hai ragione, è stato quando l'abbiamo impiccato ad un albero che è stato poco piacevole."
"Voi avete fatto cosa?" esclamò Emma. "Non ti dovevi censurare?" 
"Questa è la storia, né più né meno. Se non ti va bene posso smettere."
"No, continua!" Lo pregò Henry.
-
John mi portò fuori dalla foresta, la conosceva come le sue tasche e presto la conobbi anche io. 
Mi chiamò Gideon come l'unico allocco che non era riuscito a fregare, disse che mi voleva come compagno di affari, gli serviva una spalla. Cominciai con piccole truffe, borseggi e furtarelli, poi imparai e feci sempre meglio. 
L'ultimo fu Pinocchio. Lo incontrammo fuori da un'osteria in cui suo padre lo aveva mandato per comprare qualcosa per cena. Stava per entrare quando noi lo fermammo e gli offrimmo il solito affare, ci doveva dare le sue monete e noi le avremmo piantate per far crescere un albero. Per noi era il solito, niente di particolarmente difficile.   Ci diede le monete e mentre io lo distraevo John lo colpì alla testa e insieme lo legammo per il collo ad un albero. 
Non avevamo fatto i conti con la Fata Turchina. Il corpo di Pinocchio non aveva ancora finito di oscillare che quel mostriciattolo azzurro comparve e cominciò a inseguirci. Non so che fine fece John, credo che sia morto, ucciso da una delle sue tante vittime. La Fata mi raggiunse e mi spedì per punizione in un posto strano, un mondo nuovo e fantastico, ancora più pazzo di quello, pieno di magia, e di questo, dove le carrozze si spostano senza cavalli.
-
" Quindi la storia non finisce qui?  Dove sei finito?" Chiese Henry zelante.
"Ragazzino, quante domande!" Miagolò il gatto acciambellandosi. 
"Ma, lasci la storia a metà? Gideon? Gatto?"
"Dorme, Henry, lasciarlo dormire. Ti racconterà la storia domani."
"Uffa!" 

N.d.A. 
Scusate il ritardo, ma sono k.o. per la scuola. 
Dunque, questo capitolo non mi convinceva un granchè e così l'ho scritto e riscritto: questo è il meglio che sono riuscita a fare *molto mortificata*. 
Detto ciò spero non sia un fiasco totale, i commenti sono sempre graditi, anche se negativi. 
Ciao! 
  
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