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Autore: ProngseSnaps    14/05/2013    1 recensioni
A suo malgrado, Remus, rise. In realtà risero tutti, e in quel Mercoledì pomeriggio quattro ragazzini di quattordici anni dalle storie estremamente diverse, trovarono qualcosa che li avrebbe tenuti uniti per sempre.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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«Silenzio!»

La voce della McGranitt era appena salita di una nota, sovrastando il vociare dei quattro studenti davanti a lei. Per la professoressa di Trasfigurazione non era ancora chiaro come dei ragazzini del terzo anno potessero essere così turbolenti. In neanche un pomeriggio avevano distrutto l'aula di Pozioni, avevano spaventato a morte la gatta di Gazza, e non contenti, erano riusciti a far piangere la Signora Grassa. Questa, ancora offesa, per tutto il resto della giornata si era rifiutata di far entrare qualsiasi studente Grifondoro nella propria Sala Comune.

«Sono davvero, molto, molto delusa da voi, ragazzi. Per colpa delle vostre malefatte, sarò costretta a togliere dieci punti ciascuno. »

I volti dei quattro ragazzi, in ordine James Potter, Sirius Black, Peter Minus (Che seguiva i primi due ovunque andassero) e Remus Lupin, assunsero un’espressione vagamente sollevata. Ovviamente la McGranitt, furibonda come non mai, non approvò. In realtà, in quel momento, qualsiasi movimento avessero fatto, non sarebbe stato approvato dalla McGranitt.
 Dieci punti a testa è vero che non erano molti, ma contando che in tutto faceva quaranta, non c’era molto da sorridere, considerato che avevano un distacco dai Serpeverde di… quanti punti? Oh, sì, tutti sapevano la risposta: quaranta.

«Professoressa, – La voce di Remus Lupin si aprì un varco tra il cupo silenzio accusatore, tremolante, ma decisa a rendersi giustizia – posso assicurarle che è un terribile malinteso. Ero nell’aula di Pozioni quand-…»

«Signorino Lupin, sono delusa soprattutto da te. In tre anni non hai preso un solo voto negativo, e ora ti metti a far esplodere aule, terrorizzare gatte e… giusto Merlino, la Signora Grassa piange dalle due di questo pomeriggio!»

Sirius e James si trattennero dallo scoppiare a ridere, nascondendo ogni singhiozzo con un colpo di tosse. Questo fece letteralmente scoppiare l’ira della Vicepreside, che continuò a marcare sulla strada del “Mi avete molto deluso”, per poi passare per quella del “A fine lezione, da domani, verrete nel mio ufficio per scontare la punizione”.

«[…] e badate bene. Guai a voi chi fa ritardo, non solo dovrà correggere non solo i saggi degli studenti del primo anno, ma mi preoccuperò personalmente affinché passerà i suoi pomeriggi a togliere Gelatine da sotto i banchi della mia aula. Ovviamente tutto senza magia, o qualsiasi tipo di aiuto. Da voi mi aspetto di tutto, Malandrini.»

Malandrini. L’eco di quella parola si fece l’argo nella mente dei tre, mentre in quella di Peter si fece largo la parola “Gelatine”.
Si scambiarono uno sguardo complice, i tre perché trovavano quel nome geniale, mentre Minus perché credeva che stessero per andare a razziare la scorta personale di Gelatine.

«E ora – Disse la McGranitt, ormai sfinita da tutto quel parlare, muovendo la mano verso la porta del proprio ufficio – potete andare. Possibilmente senza combinare danni per i prossimi quattro anni. »

Detto fatto. Con un saluto formale, si congedarono tutti, e non appena James si chiuse alle spalle la porta in legno lavorato, iniziò ad agitarsi, come sotto Tarantallegra.

«Non lo trovate geniale? Intendo, “Malandrini”. Insomma, ci rispecchia e…»

«Non trovo niente di geniale, in tutto questo. – Remus intervenne, con una nota di rabbia. In tutto quello, lui non aveva fatto niente, ma si era preso una punizione ingiusta. – Santo Godric! Cosa avete in testa?! Cenere di Fenice? »

«D’ora in poi, noi saremo i Malandrini.»

Intervenne Sirius Black, con un sorriso entusiasta, interrompendo il borbottio continuo dell’amico. Non sapeva cosa ci fosse di preciso in quel nome, ma per la prima volta si sentiva parte di qualcosa, di una famiglia. Famiglia che non aveva mai realmente avuto.
Peter non disse niente, ma annuì con forza e decisione. Remus gettò gli occhi al soffitto, prima che James e Sirius gli circondarono entrambe le spalle con un braccio, lasciandolo schiacciato dal peso dei due, più quello di Peter che li seguiva trotterellando.

«Non opporre resistenza al nostro fascino, Remus. Sarai un Malandrino anche tu.»

«Esatto, ma non dirlo ad alta voce, o la McGranitt uscirà dal suo ufficio e inizierà a farci un discorso su come noi, ora, dovremmo essere a riflettere su quello che abbiamo fatto. Sono convinto che se facesse più sesso, non sarebbe così rigida.»

A suo malgrado, Remus, rise. In realtà risero tutti, e in quel Mercoledì pomeriggio quattro ragazzini di quattordici anni dalle storie estremamente diverse, trovarono qualcosa che li avrebbe tenuti uniti per sempre.
  
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