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Autore: Zayns quiff    14/05/2013    15 recensioni
When you speak to me I don’t resemble, who I was..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You are my superhero
 



Rimango letteralmente paralizzata come se fossi un robot e di colpo qualcuno mi avesse staccato la corrente, non posso crederci che in tutta Madrid io sia capitata esattamente nello stesso punto in cui si trova lui, questo non può che essere destino.
«S-Scusa» sussurro allontanandomi di un passo «Stavo correndo e non ti ho notato così ti sono ve­nuta addosso»
«Tranquilla» sorride mettendo la lingua tra i denti, ha un sorriso meraviglioso che riesce subito a tranquillizzarmi, sembra come se il cielo si fosse illuminato di tante stelle brillanti.
Mi guardo intorno cercando una via di fuga a questo momento imbarazzante, ma non vedo niente che mi sembri familiare così non mi resta che rimanere qui impalata dondolandomi sui talloni come una scolaretta al suo primo giorno di scuola. Vedo il ragazzo guardarmi di nascosto e sorridere divertito, chissà cosa avrà mai da ridere, sto per chiederglielo quando il suo amico si avvicina a noi.
«Niente da fare non mi ricordo proprio dove siamo» si lamenta passandosi una mano tra i capelli, mi guarda e alza un sopracciglio curioso.
«Lei chi è?»
«Lei è..» inizia il ragazzo del mercato, ma si ferma constatando che in realtà non sa il mio nome vi­sto che non ci siamo ancora presentati.
«Io sono Perrie, molto piacere» mi presento allungando la mano.
«Io Louis» mi stringe la mano sorridendo.
«Ehi ci sono anche io» attira la nostra attenzione il ragazzo misterioso che sposta Louis con la mano parandosi davanti a me con quel suo sorriso stampato in volto «Io sono Zayn, piacere mio» sorride stringendomi delicatamente la mano.
Rimango scioccata da tanta sicurezza visto che all'apparenza sembra un ragazzo molto timido, ep­pure evidentemente nasconde un lato di sé molto sicuro e quasi addirittura vanitoso. Sorriso rima­nendo con la sua mano stretta alla mia fin quando Louis da un colpo di tosse riportandoci entrambi con i piedi a terra, mi scuoto diventando di colpo rossa e mi allontano un po'.
«Allora dicci come mai da queste parti a quest'ora?»
«Ehm.. in realtà mi sono persa» sospiro scoraggiata.
Louis scoppia a ridere.
«Anche noi ci siamo persi» risponde guardandomi, rido insieme a lui attirando l'attenzione di un gruppo di ragazzi che sono usciti da un bar appena adesso. Forse loro conoscono dove si trova il mio hotel, mi avvicino per chiedere sperando che almeno parlino un po' di inglese visto che con lo spagnolo sono negata, non a caso a scuola avevo 4.
«Scusate sapete dove si trova l'hotel..» non finisco a parlare che mi ritrovo un di loro che mi stringe il braccio fortissimo avvicinandosi a me, puzza di alcool e deve essere decisamente ubriaco, sento gli altri suo amici ridere spiaccicando qualche parola in spagnolo nonostante la bocca impastata dal­l'alcool e dalle sigarette.
Cerco di divincolarmi, ma è tutto inutile lui è più forte di me, lo vedo trascinare il mio corpo contro il suo e chiudo gli occhi rassegnata ormai a subire questo tipo di violenza, ma una mano calda mi afferra dolcemente l'altro braccio strattonandomi via. Spalanco gli occhi trovando Zayn accanto a me con un pugno alzato contro il mio aggressore, vedo l'ubriaco ridere e lasciarmi andare pronto per sferrare un cazzotto che però va a vuoto visto il suo equilibrio pessimo, Zayn lo spinge a terra urlan­dogli di andarsene consiglio che tutti accettano molto volentieri.
Vedo il gruppo allontanarsi di corsa ridendo e urlando, mi accascio tra le braccia del mio eroe scop­piando a piangere.. come ultima sera non si può di che non sia finita con il botto. Zayn mi culla tra le sue braccia calde e ora nulla ha più importanza: non importa che io lo conosca appena da mezz'o­ra, che sono stata quasi violentata, che sono sola immenso ad una città che non conosco e che non so come tornare all'hotel. Ora l'unica cosa essenziale è che sono qui, tra le sue braccia che hanno deciso di proteggermi e difendermi a spada tratta, senza neanche aver dovuto pensare per un momento se fosse giusto o no.
Cosa mi sta succedendo? Come posso provare questi sentimenti per un perfetto estraneo? Eppure sento di conoscerlo, nel profondo del cuore so che è una persona speciale, gentile che riesce a vede­re il meglio di te e aiutarti a farlo uscire fuori.
«Tutto apposto?» chiede Louis raggiungendoci, mi stacco da Zayn asciugandomi gli occhi con la mano mentre una riga di mascara se ne va, devo essere un mostro!
Mi giro di scatto.
«Che succede?» si preoccupa Zayn.
«Ho il trucco a pezzi.. sono orrenda» mi lamento cercando con la mano di riparare il danno, ma sen­za specchio non so se sto facendo meglio o peggio, sento Louis scoppiare a ridere e sussurrare “ah le donne” mentre Zayn mi fa voltare chinandosi verso di me così che i nostri visi sono vicinissimi.
«Sei bellissima» mi sussurra facendomi rabbrividire.
Una suoneria interrompe il momento, è il suo cellulare così lui risponde mentre mi allontano per non origliare, chissà forse è la sua ragazza.
Mi siedo su un muretto guardando il cielo pieno di stelle, Madrid è una città davvero meravigliosa piena di vita che riesce a coinvolgerti completamente, ricordo che ho sempre desiderato venire qui fin da piccola, ma mia mamma non voleva poi un giorno quando mio padre mi aveva promesso che finalmente mi ci avrebbe portato, lui e la mamma hanno divorziato e tutto è cominciato a cadere a pezzi. Oggi sono qui e devo molto a questa città visto che mi ha fatto conoscere una persona specia­le come Zayn, è presto per dirlo, ma lo sento dentro fin nel cuore e di solito non mi sbaglio mai.
«Si ritorna in albergo!» esclama Louis, lo guardo confusa.
«La nostra guardia..» inizia a dire, ma Zayn lo interrompe.
«Il nostro amico» sottolinea quest'ultimo «Sa dove siamo e ora ci viene a prendere, voi che ti diamo un passaggio al tuo hotel?»
«Magari!» urlo contenta.
Restiamo ad aspettare dieci minuti cercando di conoscerci meglio finché un suv ci viene a prendere dal quale scende un uomo davvero molto grande, la mia prima reazione è di rifugiarmi dietro a Louis, ma lui subito mi tranquillizza invitandomi ad entrare. Prendo posto tra i due ragazzi e durante il viaggio nessuno parla, vedo però il loro amico abbastanza scuro in volto segno che è arrabbiato parecchio del fatto che Louis e Zayn si sono persi.
«Grazie per il passaggio» scendo non appena la macchina si ferma davanti il mio hotel, ma Zayn scende insieme a me con sorpresa del guidatore che assume un'espressione ancora più contraria e arcigna.
«Perrie senti volevo lasciarti questo» mi porge un bigliettino con il suo numero «Noi domani sera torniamo a Londra , forse una volta tornati entrambi a casa chissà potremmo uscire» dice sorriden­do.
«Io.. si certo» sorrido a mia volta, gli stampo un bacio sulla guancia come ringraziamento di avermi salvata e salgo in camera gettandomi sul letto. E' stata davvero una strana serata, ma sono contenta che le cose siano andate in questo modo, mi volto a guardare l'ora sul telefono e sono appena le due di notte.
Apro la cartella messaggi ed è il mio cuore a scrivere:

Grazie per avermi difeso questa sera. Buonanotte

Perrie ”

Lo mando al numero di Zayn che ho appena salvato e mi addormento con un sorriso enorme stam­pato in faccia, forse qualcuno ha dato un bel po' di olio alla mia ruota della fortuna ed essa ha ripre­so a girare.

 


«Perrieeee» esclama Kath indignata.
«Che c'è?» chiedo con la bocca piena di brioches, guardandola spaventata.
«Dove eri finita ieri sera?»
«Io.. mi sono persa» sussurro abbassando lo sguardo mentre sento Sam ridere di gusto, lo fulmino con gli occhi ritornando poi al mio caffè.
«Persa? E poi come hai fatto?» deglutisco e lentamente le racconto tutta la storia omettendo la parte in cui stavo per essere attaccata, non voglio che si preoccupi per una cosa che per fortuna non ha portato a conseguenze negative.
Lei rimane ad ascoltarmi per tutto il tempo, annuendo ogni tanto con gli occhi che le brillano evi­dentemente curiosa e felice per me.
«Si sente» dice soltanto una volta terminato il mio racconto, la guardo.
«Cosa?»
«Che ti piace, si sente dal modo in cui ne parli, si vede dai tuoi occhi che ogni volta che lo nomini si accendono oppure dalla tua pelle che diventa subito rossa e infine la voce ti si fa acuta»
«Kath!» esclamo.
«Che c'è?» chiede lei spaventandosi guardandosi intorno.
«Non dire cavolate» le rispondo sorridendo, sento il telefono vibrare sopra al tavolo e lo afferro pri­ma che cada a terra vedendo sullo schermo la scritta “Zayn” che mi sta chiamando, il cuore inizia a battere fortissimo e la bocca mi si è seccata, cerco di rispondere ma le dita mi tremano. Kath si schiarisce la voce sorridendo come a dire “io te l'avevo detto”, le faccio la linguaccia ed esco dall'hotel per rispondere, faccio un respiro e pigio il tasto.
«Pronto?»
«Hei Perrie come stai?» la sua voce è perfetta.
«Tutto bene, stavo finendo di fare colazione» guardo l'orologio ed è quasi l'una del mattino, penserà che sono un dormigliona e avrebbe ragione.
«Ben alzata» risponde lui ridendo, sorrido.
«Grazie mille! Tu dove sei?» chiedo iniziando a camminare avanti ed indietro.
«Siamo in aereo, stiamo tornando a Londra. Mi chiedevo se domani avevi qualche impegno»
«Ehm.. domani no, non credo»
«Bene allora ti va di fare pranzo insieme?» mi chiede, sento dei rumori dalla sua parte qualcuno: sta urlando mentre altre due voce maschili stanno improvvisando una canzone che mi sembra di aver ascoltato da qualche parte.
«Si certo, ma cos'è tutto questo baccano?» domando curiosa.
«Sono Louis e gli altri che si stanno divertendo. Allora.. si arrivo Harry un attimo» lo sento sussur­rare a qualcuno, deve essere uno dei suoi amici «Domani verso le dieci ti chiamo, e mi raccomando voglio trovarti sveglia»
«Certo, ciao Zayn»
Preparo le valige velocemente, è già ora di tornare a casa.. Londra mi è mancata, ma di sicuro la cosa che mi mancherà terribilmente è il tempo di Madrid con il sole splendente e il caldo che amo tantissimo. E' già volata una settimana e non sono psicologicamente pronta a tornare a casa per riprendere il mio vecchio lavoro alla caffetteria alternato con le lezioni dell'università; finalmente era l'ultimo semestre e poi mi sarei laureata in moda, era una passione che mi aveva innescato mia madre fin da piccola e da allora non mi ha più abbandonato.
Saliamo in aereo e mi siedo vicino a Kath riuscendola finalmente a separare dal suo ragazzo, credo che il mio incontro con Zayn abbia segnato di netto qualcosa nel mio petto, come se il mio cuore fosse stato inciso da una parola che ormai non sentivo da tanto tempo, da un sentimento che mi era diventato estraneo: l'amore.

E se tutto questo è un sogno vi prego non svegliatemi, giuro morirei. 



  
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