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Autore: bao    02/12/2007    6 recensioni
Ginny, stanca di essere trattata come la piccola di casa Weasley cambia strada e decide di...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Da Piccola a Zoccola


Io… la piccola di casa Weasley, la povera dolce Ginny. Tutti mi hanno sempre ritenuto una bambina.
Mia madre mi ha sempre adorato. Figurarsi, la sua unica figlia femmina…
Mio padre mi ha sempre protetto. La sua dolce ed ingenua bambina…
I miei fratelli mi hanno sempre trattato come una mentecatta. Eh sì, la dolce Ginevra non può capirle certe cose, è troppo piccola.
Si è visto come sono troppo piccola per capirle certe cose…
Sapete cosa ho dovuto fare per far capire alle persone che non sono una bimba di cinque anni? Lo sapete? Come immaginavo… Mi sono dovuta vendere il culo, nel vero senso della parola. Lavoro come puttana su una tangenziale del Surrey. Ogni sera un uomo diverso. Ma mi sta bene così. Sono dipendente dal sesso. I miei famigliari mi hanno abbandonato. Questo è normale. I miei amici mi hanno disdegnato. Anche questo ovvio. Ma la verità è che mi sta bene così. Non ho bisogno di nessuno di loro per essere felice. Non mi servono. Se non mi accettano per quello che sono, essi sono da buttare. Che brucino tutti all‘Inferno. Non me ne frega un cazzo. Sono sola e vivo in un appartamento minuscolo abitato da scarafaggi e topi. Ormai ci ho fatto l’abitudine. Sono l’unico passatempo di mio figlio. La mia ragione di vita. Un incidente di percorso, naturalmente. Mi sono scordata di prendere la pillola. Ma non importa. Ho accettato anche questo.
Ho detto addio alla magia. Tanto, ormai, non serve più a nulla.
Vi ricordate del mio grande amore ad Hogwarts?? Sì, Harry Potter…
Il giorno del funerale del preside Silente, non mi ha scaricato a causa della guerra, bensì perché se la faceva con quella battona della Granger. Non ha avuto il coraggio di confessarmi la verità. È anche questa una causa che mi ha spinto a diventare una prostituta.
Più volte ho pensato di uccidermi per amore. Non l’ho mai dimenticato. Ma non posso. Non voglio che mio figlio finisca in un orfanotrofio. Non posso permetterlo.
Amo mio figlio perché esiste.
Odio mio figlio perché nella sua purezza non è in grado di disprezzarmi.
Odio me stessa per non essere una madre esemplare.
Mi amo, perché so che finché ci sarò io a proteggerlo vivrà una vita serena.
Non avrà mai un padre. Non avrà mai una figura maschile ad istruirlo. Ma sarà sano. Ed è questo ciò che conta.


Tratto da: “Memorie di una Puttana” di Ginevra Molly  Weasley
  
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