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Autore: Liberty_    14/05/2013    2 recensioni
C’erano così tante cose che avrebbe voluto dirle, ma quella non era una parte della loro relazione. Così le scrisse delle lettere, senza l’intenzione di fargliele leggere. Fino a che, un giorno, Kate non le trovò per sbaglio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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13. Famous Last Words


 
Come previsto, i giorni che seguirono la loro piccola vacanza furono incredibilmente movimentati. Sembrava che l’arrivo della stagione estiva facesse aumentare i casi di omicidio e la squadra del Dodicesimo si ritrovò a seguire tre casi uno dopo l'altro. Nessuno di essi fu troppo impegnativo o contorto, ma alla fine delle tre indagini tutti i detective erano esausti.
 
Una volta sbrigate le ultime pratiche, Gates diede a ognuno di loro due giorni di riposo per recuperare, e Castle e Kate riuscirono a malapena ad arrivare al letto prima di collassare in un sonno profondo per circa dodici ore.
 
Quando Castle aprì gli occhi il giorno successivo, Kate era distesa vicino a lui, sostenendosi sui gomiti mentre rileggeva alcune lettere del diario.
 
“Giorno”, sbadigliò mettendosi a pancia in giù e avvicinandosi a lei.
 
Sorrise, baciandolo sulla guancia. “Hey, dormiglione.”
 
Appoggiò la fronte a quella di lei, bisbigliando piano, con tono felice. “Non l’abbiamo già letta questa?”
 
Kate fece ritornare il suo sguardo sulla pagina, dopo essere stata distratta da pensieri sul suo compagno di letto  e su come avrebbe preferito che avessero passato questi due giorni di vacanza.
 
“Mmmm, si. Stavo solo aspettando che ti svegliassi.”
 
“Mi stavi aspettando?”
 
“Le abbiamo lette quasi tutte insieme”, gli fece notare.
 
“Lo so, io…” le diede un bacio sulla guancia. “Grazie.”
 
Sorrise, girando la pagina per leggere una nuova lettera.
 
 
Kate,
 
Non smetti mai di sorprendermi. Il modo in cui hai confortato Alexis in questi ultimi giorni, il modo in cui hai ascoltato le sue idee e l’hai presa sul serio, permettendole di aiutare con il caso. Il fatto che sei venuta al concerto con noi stanotte. È stato così bello e così inaspettato da parte tua. Quindi grazie. L’ho apprezzato molto, e so che anche Alexis l’ha apprezzato. È stato un gesto molto dolce da parte tua.
 
Non sapevo cosa fare in quella situazione. Non sono molto aggiornato sui gusti musicali di Alexis, e non avevo idea che l’avrebbe toccata così tanto. Semplicemente io… ci ho provato, ma non penso di aver reso le cose migliori. Quindi grazie, per aver capito, per esserci stata per lei, per averla supportata meglio di quanto abbia fatto io questa settimana.
 
Sono in debito con te.
 
-Castle
 
 
La lettera era breve, ma era abbastanza per far riaffiorare i ricordi di quel caso. Non era la prima volta che Kate parlava con Alexis, ma le altre conversazioni erano state piuttosto brevi e avevano avuto luogo sotto circostanze ben diverse.
 
Ora come ora, comunque, tutto ciò sembrava così lontano nel passato e così semplice rispetto a tutto quello che avevano passato insieme. Kate ripensò ai primi mesi della sua relazione con Castle, alle battaglie che dovette combattere per vincere la fiducia di Alexis. Le cose erano difficili all’inizio, e dato che le cose tra lei e Castle non andavano a gonfie vele prima dell’inizio della loro relazione, Kate poteva capire la preoccupazione della ragazza.
 
Non che questo abbia reso le cose più semplici.
 
Di per sé, Alexis non era mai stata scortese con lei. Parlavano… “come stai?” e “come va la scuola?” ma niente di più. Passarono due mesi, dopo che Castle annunciò alla sua famiglia della loro relazione, prima che Alexis reagì, altri due prima che la ragazza sembrò capire e accettare il fatto che Kate e suo padre erano seri sullo stare insieme. E ci volle un altro mese prima che Kate raggiunse un’intesa con sua figlia.
 
Poteva ancora ricordare quella conversazione quasi parola per parola, perché andò l’opposto di come avrebbe voluto.
 
 
Kate arrivò al loft una sera di dicembre mentre Castle era ad un meeting. Martha le aprì la porta e la fece entrare prima di andarsene alla sua scuola di recitazione, lasciando Kate da sola con Alexis.
 
La ragazza era rannicchiata sul divano a leggere un libro, alzò lo sguardo ma non parlò quando la Detective si tolse la giacca e la appoggiò su una sedia. Per niente un buon segno, ma Kate non era tipo da farsi scoraggiare; aveva intenzione di approfittare del loro tempo insieme questa sera perché lei e Castle non avevano mai avuto la possibilità di farlo. Voleva sistemare le cose con Alexis, in modo che non ci sarebbe più stato imbarazzo tra loro.
 
Aveva circa mezzora prima che Castle terminasse il suo meeting e voleva parlare con Alexis, vedere se poteva sistemare la loro relazione.
 
“Hey, Alexis”, disse timidamente dopo un lungo momento di silenzio.
 
La giovane alzò gli occhi dal libro. “Ciao.”
 
“Cosa leggi?”
 
La rossa sembrò tutt’altro che contenta di essere interrotta ma le rispose comunque. “Delitto e Castigo. Dovrei finirlo per quando torno a scuola.”
 
“Ah si, i compiti delle vacanze di Natale.”
 
Alexis guardò la detective con curiosità, in risposta al suo ovvio desiderio di avere una conversazione. “Papà dice che sei andata a Stanford.”
 
“Per un anno”, rispose Kate.
 
“Perché ha lasciato?”
 
Oh. Beh, questa non era proprio la conversazione aveva pianificato di avere, ma non avrebbe nascosto delle informazioni, non se voleva vincere la fiducia della ragazza.
 
“Per via di mia mamma”, rispose Kate.
 
“Mi dispiace. Non sapevo”, si scusò frettolosamente, distogliendo lo sguardo e spostando goffamente da parte il libro.
 
“No, va bene”, la rassicurò Kate. “Meriti di sapere queste cose su di me.”
 
“Cosa… cosa è successo?” chiese Alexis dopo una pausa imbarazzante.
 
Kate fece un sospiro, decidendo come raccontare al meglio la storia e alla fine decise di partire dall’inizio. “Pensavo di potercela fare… stare così lontano da casa. Per un po’ pensai che la distanza lo avrebbe reso più facile. Ma dopo un semestre io… era troppo. Mio papà iniziò a bere. Per cinque anni non potè – non volle – smettere. Allora capì che sarei dovuta rimanere vicino a casa per aiutarlo.”
 
“Sei andata comunque a scuola?”
 
“Andai all’Università di New York e mi laureai un anno prima.”
 
“Cosa studiavi?”
 
“Giurisprudenza, come a Stanford. Volevo fare l’avvocato, proprio come mia mamma.” Kate sorrise al ricordo.
 
“Cosa cambiò?”
 
Esitò prima di rispondere, scegliendo con cura le parole.
 
“Non so quanto tuo papà ti abbia detto riguardo al caso”, iniziò Kate, “ma a quel punto i poliziotti lo avevano chiuso. Semplicemente messo da parte. Dissero che era stata un episodio di violenza tra gang. Ho semplicemente pensato che non riuscissero a capire, sai? Ora so il perché, ma allora pensai solamente che qualcuno non si accorse di qualcosa… qualcosa che forse io avrei potuto trovare, e così mi iscrissi all’Accademia. In questo modo potevo combattere per la giustizia, proprio come aveva fatto mia mamma, e aiutare altre persone come me, ma potevo anche trovare giustizia per lei. E quando mi laureai all’Accademia era diventata praticamente un’ossessione. Dovevo risolverlo.”
 
“Ma non potevi?”
 
Kate sospirò pesantemente. “Stavo annegando. Non dormivo bene, ero così immersa in quel caso da averci perso me stessa. E mio padre beveva ancora… era troppo. Il mio capitano mi diede un ultimatum: o lasciavo il caso o il mio lavoro. Così lo misi da parte e andai in terapia.”
 
Esitò. Il suo obiettivo era di risolvere la situazione con Alexis, e condividere il suo oscuro passato non le stava facendo conquistare punti. Ma se Alexis voleva sapere… forse avrebbe potuto funzionare se Alexis avesse capito che Kate non aveva segreti, che poteva chiederle tutto. Era quello il suo obiettivo dopotutto; esserci per Alexis in qualsiasi modo la ragazza ne avesse avuto bisogno.
 
“E poi papà lo aprì di nuovo.”
 
“Si.” Sospirò Kate. “Mi ci è voluto un po’ per non essere furiosa con lui a riguardo.”
 
“L’ha fatto solo perché ci tiene”, protestò Alexis, con il tono mediatamente più duro per difendere suo padre.
 
“Lo so”, disse Kate. “Ora lo capisco. E senza tuo padre, probabilmente non avrei mai risolto il caso e sicuramente non sarei viva.”
 
“Ti ha salvata.”Rispose, con voce leggermente accusatoria, anche se in difesa di Alexis c’era da dire che era stata brava nel sopprimere i suoi sentimenti contrastanti nei confronti di Kate.
 
“In così tanti modi”, rispose Kate, sinceramente.
 
“Non era quello che intendevo.”
 
“Lo so, io…”
 
“Ha cercato di prendere un proiettile per te, Detective.”
 
Ah. Ora stavano andando da qualche parte, verso il punto della questione.
 
“Lo so”, rispose Kate calma, consapevole che l’essere irritata non sarebbe stato di beneficio. “E credimi, tuo papà ed io abbiamo avuto molte discussioni a riguardo.”
 
“Lui… lui morirebbe per te.”
 
“Lo so”, disse ancora Kate. “E questo mi terrorizza.”
 
“Anche a me”, ammise la rossa, la sua maschera si dissolse da stoica a vulnerabile, una ragazza protettiva nei confronti di suo padre.
 
Il silenzio cadde nella stanza mentre Kate decideva le prossime parole  assicurandosi che i suoi sentimenti fossero chiari.
 
“So che non sei del tutto d’accordo sul fatto che tuo papà mi segua dappertutto, Alexis. E se vuoi che si fermi, lo farà.”
 
“Ma tu lo vuoi lì.”
 
“Si”, ammise Kate. “È il mio partner, il miglior partner che avessi mai potuto desiderare. Ma prima di tutto è tuo padre e non mi metterò in mezzo. Quella sarà sempre la priorità”.
 
Alexis sospirò. “Ma lui è felice quando è con te, e gli piace ciò che fa, lo capisco. Provo lo stesso quando lavoro con la Dottoressa Parish.”
 
“È un lavoro importante”, concordò Kate. “E averlo lì fa felice anche me.”
 
“Non voglio che lui rinunci a questo.”
 
“Lo capisco.”
 
“Ma non voglio perderlo.”
 
“Alexis”, Kate fece una pausa, desiderando di poter prendere la mano della ragazza fra le sue in gesto di conforto. “Ti prometto che farò tutto ciò che è in mio potere per portarlo a casa sano e salvo ogni sera”.
 
“E se non fosse abbastanza?”
 
Sospirò, facendo scorrere una mano tra i capelli. “Io… non posso prometterti che non si farà mai male”, iniziò con onestà. “Potrebbe essere investito da un’auto, potrebbe finire nel posto sbagliato al momento sbagliato e andare in ospedale. Non… non sto dicendo che accadrà”, aggiunse Kate guardando lo sguardo inorridito di Alexis. “Sto solo dicendo che tutto può succedere e non posso promettere che non accadrà. Ma se c’è qualcosa che posso fare - qualsiasi cosa - per tenerlo al sicuro, la farò. Farei…” la sua voce si spezzò, “morirei anche io per lui, Alexis.”
 
I tratti della ragazza si addolcirono. “Ti… ti preoccupi davvero per mio papà, vero?”
 
Kate sorrise timidamente, gli occhi luccicanti. “Tantissimo, Alexis.”
 
Annuì. “ È solo che… non voglio vederlo soffrire.”
 
“Come ho detto, farò…”
 
“Non in quel senso”, la interruppe Alexis. “Voglio dire… non voglio che il suo cuore si spezzi di nuovo. Merita di essere felice.”
 
Oh. Beh…
 
“Ancora una volta, non posso prometterti che non ci faremo del male” rispose Kate. “Succede quando sei in una relazione. Ma posso prometterti che non lo ferirò mai intenzionalmente.”
 
La ragazza la guardò con diffidenza, ma alla fine sembrò raggiungere una tregua interna. “Va bene.”
 
Kate le offrì un piccolo sorriso e Alexis ricambiò il gesto, la tensione se ne andò mentre la stanza cadde in un silenzio confortabile.
 
Dopo un po’ Kate si alzò per andare verso la cucina. “Ora, ho promesso a tuo papà che gli avrei preparato la cena per quando fosse tornato a casa. Vuoi aiutarmi a fare il famoso pollo Alfredo di mia mamma?”
 
Alexis mise i capelli dietro alle spalle e si alzò. “Guidami.”
 
Mentre cucinavano la conversazione divenne molto più naturale, affrontarono argomenti come i ragazzi al college. E quando Castle tornò a casa e si sedettero a tavola per mangiare, fu la cena meno imbarazzante da quando Kate era diventata non ufficialmente parte della famiglia.
 
 
Quella, ovviamente, non chiuse la questione; ci furono altre insicurezze, altre domande, altri dubbi. Quando un giorno Castle tornò a casa zoppicando, dopo essersi rotto la caviglia durante un inseguimento, Alexis fu meno che contenta con Kate, sebbene Castle riuscì a calmarla convincendo sua figlia che la responsabilità era della sua stupidità, non di Kate.
 
E per quando Alexis ritornò al college dopo le vacanze invernali, lei e Kate erano in buoni rapporti, e Alexis la chiamò anche qualche volta durante il semestre per dei consigli o per un aiuto con i compiti, o anche solo per parlare.
 
Ora, quasi due anni dopo, la loro relazione si era evoluta in qualcosa che assomigliava più ad un’amicizia che ad un rapporto da future matrigna/figlioccia. Alexis si rivolgeva a lei per qualsiasi cosa, dai problemi con i ragazzi alle domande sulla letteratura russa. Erano andate e fare shopping insieme, a vedere film e Kate aveva addirittura fatto visita ad Alexis alla Columbia un giorno.
 
Il loro rapporto era poco ortodosso, ma funzionava. E sebbene Kate non lo dicesse spesso ad alta voce, amava Alexis tanto quanto amava Castle. Dopotutto, era tutto compreso nel pacchetto.
 
“Sei una buona influenza per lei, Kate”, disse dolcemente Castle, riportandola alla realtà.
 
Fece spallucce. “Credo. Non faccio nulla di che, rispetto a un genitore o a un altro…”
 
“Non è quello, è che… lei non ha mai avuto un forte modello femminile nella sua vita. E sua mamma… beh, hai incontrato Meredith. Non è mai stata un granché come madre. È sempre stato il mio più grande rimpianto il fatto di non essere riuscito a crescere Alexis in una famiglia normale.”
 
Kate gli diede un bacio sul bicipite. “Hai fatto un bellissimo lavoro con lei.”
 
“Non so bene come”, scherzò.
 
Gli accarezzò la guancia, forzandolo ad incontrare i suoi occhi. “Rick, non ti dai abbastanza merito. Sei un padre fantastico. Alexis è così fortunata.”
 
Catturò le labbra di lei con un bacio. “E un giorno, alcuni piccoli bambini saranno così fortunati ad averti come madre.”







ANGOLINO DI ARI & FEDE:
Con un giorno di ritardo ma... eccoci qua! :D Sappiate che stiamo pubblicando dal Caskett Heaven u.u QUESTO. FINALE. *-* ahhhh sdfhsdfhsaufhsuafhas :3
Questo capitolo è un po' diverso rispetto agli altri, non è incentrato solo sui Caskett ma anche sul rapporto Kate/Alexis :) A noi è piaciuto molto :)
Cogliamo l'occasione per dirvi che da ora fino alla fine di maggio interrmpiamo la pubblicazione *sob* Purtroppo la scuola ci sta impegnando un sacco in questo ultimo periodo e non riusciamo più a trovare il tempo per tradurre :(
Ci dispiace tantissimo ma vi promettiamo che appena iniziano le vacanze (ahhhhh *-* che bella parola :3) riprenderemo la pubblicazione :) Non siamo crudeli come Marlowe che ci fa aspettare quatro lunghissimi mesi xD

Un bacio enormissssssimo a tutti <3 
e un bacione speciale a Ivi aka la nostra beta <333

Ci leggiamo a giugno ;)

Fede & Ari
 
  
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