Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: VanAlexander    15/05/2013    2 recensioni
Il Cristianesimo ormai, nel 2137, sta per tramontare, ma un uomo, Abraham Theelord, guiderà la crociata decisiva per la sopravvivenza di questa religione. L'America contro il Vaticano, un Uomo contro creature demoniache create con esperimenti sugli umani da una Organizzazione Scientifica, Militare e Governativa che collabora con l'America...
Genere: Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

LA DECIMA CROCIATA

Capitolo I


Immagine creata da un mio carissimo amico, Oicec Baronebirra.



Anno 2137. Città del Vaticano, Palazzi Apostolici.

“Nessuno crede più in Cristo Signore, stiamo perdendo anche i Cattolici del Sud-America. Gli Americani hanno impedito la pratica di qualunque religione, anche la Nuova Italia farà la stessa fine!”

 

“Dici? Dio non muore mai, ricordatelo. E riguardo l’America, ce la riprenderemo, stai tranquillo Padre Joseph. A proposito hai indagato su dove fosse il Sig. Abraham Theelord, convocandolo qui in Vaticano?”

“Certamente, Santità. Da alcune ricerche condotte dai servizi vaticani nell’ultimo periodo si trovava in Norvegia. Dovrebbe arrivare stasera da Oslo.”

“Oslo? Chissà che starà combinando in quelle fredde terre. Che Dio sia con tutti Noi, ma ora credo che andrò a pregare...”

 

“Prego Santità. La chiamerò appena il Sig. Abraham Theelord arriva a Roma.”

 

Dipartimento di Polizia di Oslo.

“Capitano, altri due morti all’aeroporto di Oslo, due uomini, sulla quarantina, sono stati ritrovati nei servizi igenici Est del piano terra senza vita. A quanto pare erano due terroristi e l’assassino lo sapeva. Dovremo ancora aspettare l’autopsia, ma la causa di morte sembra stata lo Shock da dolore. Non sappiamo ancora i dettagli ma casi simili sono successi neanche una settimana fa, in America, Giappone e qualche paese Europeo. Intanto l’aeroporto è stato fatto evacuare per ulteriori accertamenti”

 

“Testimoni dell’omicidio?”

 

“Nessuno... beh, un bambino però sostiene di avere visto un uomo con un lungo cappotto nero avvicinarsi a quel bagno poco prima dell’omicidio....”

 

“Nonostante abbia ucciso dei Terroristi, voglio che mi trovate l’assassino! Muovetevi!”

 

“Si Capitano! Ma c’è un problema! Non si sa dove possa essere andato. Abbiamo già investigato, ma nessuno l’ha visto...”

 

Roma era cosi fredda. Sembrava che il Diavolo avesse soffiato il suo freddo dolore sulla città. Non c’erano più quelle calde giornate di primavera che ti riscaldavano il cuore, mentre guardavi quegli imponenti monumenti lasciati dagli Antichi Romani, come per ricordare per sempre la grandezza del loro impero.

La città era tranquilla. Poche persone osavano uscire di casa. La crisi economica partita nel 2008, ancora pressava lo Stato della Nuova Italia , ormai allo sfinimento, e stava per succedere la piu grande disgrazia che poteva accadere ad uno Stato cosi religioso fin dai tempi piu antichi: la perdita del proprio Dio.

In effetti in questo ultimo secolo gli Atei sono diventati tanti, fin troppi per la Chiesa, che oramai sembrava prossima al tramonto. Tutto stava nelle mani e nella fede di un uomo. Un uomo capace di cose straordinarie, che crede in Dio come un apostolo, che lo predica come il Papa, e che lo dimostra come Dio Stesso. Alcuni lo chiamano fanatico, altri lo chiamano Assassino, altri pensano che sia la Morte incarnata venuta per riportare pecorelle smarrite al proprio pastore. Lo chiamano in molti modi, Angelo di Dio, Purificatore, Servo Divino di Dio, Capo degli Apostoli, Incarnazione dello Spirito Santo, ma il suo nome è uno solo, e in pochi lo conocono, Abraham Theelord.

 

Il Papa Alessandro IX stava ancora pregando. Sembrava che volesse una risposta da Dio. In questi giorni pregava sempre piu spesso ed intensamente. In effetti il Vaticano non poteva permettersi un debole Vicario di Cristo. La chiesa aveva bisogno di una svolta, capace di contrastare i propri nemici.

 

“Santità, il Sig. Abraham Theelord, è arrivato in Vaticano. Come ha precisato non l’abbiamo perquisito e l’ho fatto accomodare nel suo ufficio. La sta aspettando la. Venga, la accompagno.”

 

“Oh, finalmente. Tu non sai, Joseph, quanto tempo ho aspettato di rivederlo. Ora sento che è arrivato il momento di reincontrarci, per il bene della Chiesa, per il bene del Mondo intero.”

 

Il Papa si alzò dalla ginocchiera, posta davanti al crocifisso della sua cappella personale, e si incamminò con Padre Joseph verso il suo ufficio.

Erano quasi le sette di sera. Nonostante fosse primavera, fuori era già buio. Le stagioni si sono scombussolate tutte, Dio doveva essere molto adirato.

Joseph aprì la porta: “Prego, Santo Padre.”

 

Il Papa entrò nella stanza.

“Santità, se ha bisogno mi chiami pure”La porta si chiuse per mano di Joseph. Il Papa era in quella stanza poco illuminata insieme ad una persona che sembrava conoscere molto bene. Alessandro IX rimase in silenzio, cercando di ricordare quell’uomo quando ancora aveva 10 anni, fissandolo. L’uomo era affacciato alla finestra dell’ufficio, che ammirava Piazza San Pietro, generosa di offrire tranquillità e pace. Al Papa gli scese una lacrima. Una lacrima speciale, che gli arrivò in bocca e non era amara quanto le altre. Sembrava quasi dolce.

 

“Abraham...fratello.”

 

L’uomo con un lungo cappotto nero, capelli lunghi corvini, tirati all’indietro raccolti da un cappello, si girò lentamente e andò verso Alessandro IX. Guardò fisso negli occhi il Papa per un istante, si inginocchiò e disse:

 

“Perdonami fratello. Perdonami Vicario di Cristo!Perdonami!Ho bisogno della tua benedizione per andare avanti! Forze oscure mi vogliono morto, il Diavolo vuole prendermi e farmi smarrire la via. Sono andato troppo oltre, ed ho paura che anche Dio stesso mi ha voltato le spalle”

 

“Lo so che tutto ciò che fai è in nome di Dio. Ma sopratutto lo sa Dio stesso.”

 

La voce del Papa, del fratello, era così confortante e dolce per Abraham. Non sentiva parole cosi dalla sua infanzia. Allora era giovane, molto giovane, ed Alexander gli insegnava tutto.

Il santo Padre aiutò Abraham ad alzarsi. Si guardarono negli occhi per un istante e si abbracciarono. Ad Abraham nacque un piccolo sorriso sincero, coperto da una piega della tonaca del Papa.

 

“Oh, Alexander, credo che tu sappia cosa sta succedendo al mondo...sembra che Dio lo abbia abbandonato...”

“Sciocchezze. Dio non ha abbandonato niente e nessuno... Se lo avesse fatto, tu stasera non saresti venuto qui.”

 

Abraham lo guardò, non capendo di che cosa stesse parlando.

 

“Siediti.” Alexander si sedette sulla sua sedia dietro la lunga scrivania, tappezzata di documenti e cartelle con il simbolo stampato dello stato pontificio, osservando che Abraham facesse lo stesso.

“Avanti siediti! Sarai stanco dopo tutto il viaggio da Oslo” Ed anche Abraham si sedette sulla sedia posta davanti la scrivania. Nella stanza non c’era molta luce. Solo 2 lampade illuminavano la conversazione dei due, una posta sul muro, vicina al crocifisso e l’altra sulla scrivania a destra.

Abraham stava in silenzio. Stava aspettando ciò che suo fratello avesse da dirgli.

 

“Abraham! Questo mondo ha bisogno di te! Piu di quanto tu abbia già fatto!Possibile che non lo capisci? Il numero degli Atei e degli Eretici sta crescendo a dismisura, la teconologia e la scienza hanno preso il posto del Divino, e questo è inaccettabile. Polvere alla Polvere! Non possono rinnegare il loro padre!” Sul volto di Alexander si poteva notare benissimo una rabbia inaccettabile per un Papa. Ma forse aveva tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiato. Ma forse non le aveva. Abraham lo fissava muto, sorpreso da questa sua reazione. Scrutava con gli occhi il suo volto cercando di capire che cosa volesse da Lui.

 

“Vedi Abraham, questo è un periodo molto difficile per la Chiesa. Forse il piu difficile che essa abbia mai affrontato. Io sono un semplice uomo, guidato dallo Spirito Santo e non posso di certo fare tutto da solo. Ho bisogno di te, ora. Come quella volta da piccoli, che avevo bisogno di scendere dall’albero perchè avevo paura. Questa volta l’albero è veramente troppo alto. Se scendo da solo, mi faccio male, per questo Dio mi ha mandato Te. Ho pregato a lungo per avere una risposta, e finalmente l’ho avuta.”

 

“Capisco. Che sia fatta la volontà del Signore!”

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: VanAlexander