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Autore: Daxn    15/05/2013    0 recensioni
In Equestria, è nata un nuovo tipo di fan, il "legionario", ovvero un puledro/puledra che apprezza la serie di racconti dark "Volontari : La Cooperazione è Luce nell' Oscurità".
Nata da una serie di racconti pulp pubblicati su riviste di mediocre livello, "Volontari" è diventato un successo strepitoso dopo essere passato sotto le amorevoli cure di Lyra Heartstrings, la quale voleva levare Volontari dal "ghetto del racconto pulp" per farlo apprezzare ad un pubblico minore di età, ma che di sicuro avrebbe apprezzato l' ambientazione, nonostante tutto il dark che la permeava...
Applebloom ed Scootaloo sono fan di questa serie di libri, e dopo aver tentato di convertire Sweetie Belle al loro "credo", le tre puledre sono trasportate nella terra dove è ambientato "Volontari", e lì scopriranno qualcosa di interessante...
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Apple Bloom, Sweetie Belle
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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“Volontari : La Cooperazione è una luce nel buio.

Trama: Nella terra di “Nullasocii”, abitata da scimmie senza pelo chiamate “Umani”, la Nazione di Ilio sta cadendo a pezzi: dopo essere stata sconfitta in una lunga guerra contro la Lega Achea, un' altra nazione più avanzata, è caduta in uno stato di caos totale, che ha causato rivolte e il passaggio di governo dalle mani del Segretario, uomo saggio ma vecchio, a quelle del Premier, tiranno di grande oratoria ma pessima abilità politica e scarsa intelligenza.
Tutto questo ha fatto entrare Ilio in un “Medioevo Tecnologico”, dove se non sei un arricchito di guerra, un nobile o un industriale devi lottare per ogni cosa, dalla più piccola alla più grande, e dove il debole è lì solo per essere depredato....
Ma nella capitale Anchisea, un gruppo di amici, stanchi di vedere il luogo dove vivono cadere a pezzi a causa di criminali e burocrati incompetenti, decidono di unire le proprie ricchezze e associare le proprietà di famiglia per migliorare la vita di tutti gli abitanti della metropoli, e, più avanti, della nazione, attraverso la creazione di un' associazione autosufficiente, tale “Scudo d' Argento”, con lo scopo di arginare il crimine ed offrire rifugio e cibo a tutti quelli che ne hanno bisogno: man a mano che il tempo passa, l' organizzazione si ingrandisce grazie all' arrivo di volontari, i quali sono spesso persone che hanno sfruttato i servizi dello Scudo d' Argento in passato, o figli di ricchi anche' essi stanchi di vedere la metropoli cadere in mano ai malfattori... e con il numero dei membri aumenta il numero di detrattori : mafie, fanatici religiosi, pazzi criminali vari... tutti questi nemici desiderano vedere l' organizzazione fallire nel suo intento, o assoggettarla ai loro voleri.
Visto che lo Stato era troppo occupato a proteggere solo se stesso lasciando i suoi cittadini nella semi-anarchia, lo Scudo d' Argento ha creato le sue milizie, armate dai residuati bellici della guerra appena passata, usate solo in caso di bisogno estremo, ove la violenza è l' unico modo per uscire da una situazione scomoda.
La serie di libri segue le avventure, dalle più grandi, coinvolgenti l' intera nazione, alle più piccole, fino a quando il Premier cadrà, e uno dei Fondatori prenderà il suo posto nella guida della nazione....

I personaggi principali sono:

Marika Deci: Un architetto di 28 anni, lavoratrice in proprio: fu lei ad avere l' idea intera dell' organizzazione, e fa da leader e architetto per lo Scudo d' Argento.
La sua personalità è razionale ed energica, ma il suo orgoglio causa spesso problemi di comunicazione con gli altri.

Simone Paterni : un medico di 27 anni lavoratore all' unico ospedale statale rimasto nella città: nello Scudo d' Argento, fa da professore di medicina per i volontari che vogliono prestare come medici nell' organizzazione e non possono permettersi gli studi.
La sua personalità è spiccatamente fredda e ha una volontà di ferro, ma sa sciogliersi di tanto in tanto.

Ruggero D' Adda: il più vecchio dei fondatori, 41 anni, possiede una catena di negozi alimentari. Come è facilmente intuibile, fa da fonte di fondi e cibo per le mense dello Scudo.
E' piuttosto pigro, ma è anche un ottimo oratore, ed è diventata la “Faccia dello Scudo d' Argento” nel Consiglio Cittadino.

Marco Grevi : un ereditiero di un industriale tessile di alta qualità per ricchi, che ha da poco convinto il padre a comprare una piccola fabbrica per creare dei vestiti da lavoro più umili ma anche più moralmente corretti per lo Scudo d' Argento. E' rimasto comunque un tipo eccentrico, ed è un tipo molto esagerato nelle sue azioni, un re del dramma.

Giacomo Euclidei : un ufficiale di fanteria, amico d' infanzia di Marco Grevi, dopo essere uscito dall' Accademia Militare, ha deciso di comandare in segreto le milizie del gruppo fondato dai suoi vecchi amici. E' un tipo molto impulsivo nelle scelte, ed ha un culto della forza fisica molto sviluppato, ciononostante, riesce a rispettare le scelte degli altri, seppure a fatica.

Victor Deci: Fratello minore di Marika, Victor è teoricamente uno studente universitario di 22 anni,
ma poiché tutte le facoltà erano o distrutte o a numero chiuse et occupate, ha deciso di prendere i libri di psicologia trovati nella biblioteca di famiglia e studiarli, nella speranza di diventare uno psicologo.
Victor è un tipo tendente all' ironia e allo scherzo, ma è anche una persona capace di creare dei buoni piani se richiesto, per questo Marika, poiché sapeva che per ora suo fratello minore non aveva delle esperienze di lavoro mentale, né era bravo nei lavori manuali, ha deciso di lasciare a Victor l' organizzazione delle feste che di tanto in tanto rallegravano la dura e grigia vita delle persone usufruenti del servizio.

Personaggi secondari:

Adele Paterni : sorella minore di Simone, Adele è una bambina di 7 anni molto vivace ed emotiva, a differenza del fratello. Ella ha creato, assieme a Sara Deci e Vanessa Guardia, le “Guardiole”, ovvero un piccolo gruppo che mima, su scala e con motivazioni molto minori, quello che lo Scudo d' Argento fa, ovvero far risorgere la luce della speranza: ma se lo Scudo d' Argento ha lo scopo di far vivere la speranza attraverso la politica e la giustizia, le Guardiole è un piccolo club che intende dare speranza a chi sta attorno attraverso il gioco.

Sara Deci : la più piccola della famiglia Deci, Sara è una bambina di 7 anni razionale e ragionevole ma comunque tendente a cacciarsi nei guai. Ella tenta di imitare suo fratello facendo da consulente di gruppo nell' ospedale... spesso terminando ciò in disastro. Ella fa parte del club delle Guardiole.

Vanessa Guardia: bambina orfana di 8 anni, Vanessa è stata presa in custodia da Giacomo Euclidei, e da allora ha un ammirazione di Giacomo che sfiora il fanatismo, e un giorno vorrebbe diventare anche lei un ufficiale: purtroppo per lei, le donne non sono ammesse nelle Accademie Militari...
Attualmente fa parte delle Guardiole, e lei, assieme alle sua amiche, gira per le zone della città coperte dallo Scudo cercando di rallegrare a modo loro i coetanei e gli adulti di quelle zone.

Froderigo degli Alberghi : nato storpio, Froderigo è l' assistente di Marika e Victor nei loro lavori : che si tratti di arrotolare i progetti o consegnare un libro sulla psicologia animale, Froderigo è sempre pronto ad aiutare, anche se tende a voler fare le cose in modo vistoso et rumoroso, cosa molto fastidiosa per Marika.

Storia della collana: all' inizio una semplice collana per giovani adulti rappresentante una versione oscura di Equestria, dove l' omicidio e la guerra sono cosa di tutti i giorni; negli ultimi tempi la serie di libri si è spostata su un target più ampio, verso i preadolescenti : il costante massacro ingiustificato delle origini si era trasformato in qualcosa di più ottimistico, oltre che di formativo, visto che ogni capitolo di questi libri aveva una lezione implicita in esso, a volte assai controversa o bizzarra agli occhi dei lettori :
“A volte la violenza è l' unica via”
“Non sempre seguire il gruppo è il male, anzi, a volte ti porta a sperimentare cose nuove”
“Se c' è l' opportunità, l' oppresso diventa più cattivo dell' oppressore” e così via.
La cosa all' inizio fece storcere il naso ai fan dell' originale, ma poi, quando questi ultimi andarono a leggerli, scoprirono un sacco di riferimenti al passato della seria, oltre che la presenza di “riferimenti-bonus”, ovvero riferimenti a fatti o altre opere famose che potevano essere riconosciute da pony di una certa età senza troppa difficoltà, e ora, dopo un momento di calo, il numero di fan di entrambe le fasce d' età sta crescendo sempre di più.
La serie è diventata famosa anche per aver creato una grossa comunità di "artisti" che creano disegni dei personaggi e dei luoghi descritti nel libro e scrivono racconti che passano dall' horror puro come "Biscotti" al comico come "Ci vuole una Base", fetish come "Omogeneizzati" , o, genere molto abusato, il "Pony in Nullasocii", che è spesso un trampolino di partenza per molti scrittori in erba..."

Sweetie Belle gettò via il volantino datogli da Applebloom riguardo alla sua nuova passione letteraria e non.
Ella pensò al riguardo di come era nato tutto ciò : una serie di libri pulp per giovani adulti maschi... che piace alle puledre... della sua età.. la cosa suonava sbagliata alle suo orecchie, ma pensò che dopotutto dare un' occhiata ai libri non sarebbe stata una cattiva idea... Sweetie Belle bussò alla porta della casa di Applebloom, e attese risposta.
Appena Applebloom aprì la porta, Sweetie Belle notò che la puledra gialla era vestita con una maglietta nera con su scritto
"Sempre un passo avanti...": la cosa incuriosì Sweetie, la quale disse:
"Ciao Applebloom !"
"Ciao Sweetie Belle, entra pure" la puledra bianca entrò in casa
"Allora, Applebloom, dove hai trovato questa maglia ?"
"L' ho comprata via posta da AmiamoLaLegione, è una maglia tipica dei fan di Volontari. La frase è di Victor Deci, ed è usata la prima volta

nel quinto capitolo del terzo libro"
"Wow, Applebloom, certo che ti ricordi tutto, quando qualcosa ti interessa !"
"In effetti... comunque, iniziamo subito, vieni con me in camera mia e ti leggerò qualche pezzo, vedrai che ti piacerà"
Detto questo, Sweetie Belle seguì la sua amica su per le scale fino alla sua stanza, e quello che vide era impressionante: sulle mensole c' erano moltissime statuine raffiguranti figure bipedi che facevano varie azioni, una particolare colpì Sweetie Belle: era una statuina di uno di questi "umani", vestito con un vestito grigioverde simile ad un uniforme militare, che piantava la bandiera in un buco nella strada, sulla bandiera era rappresentato uno scudo grigio argento, e sotto di esso c' era scritto
"Videbamus et Mutandabamus"; intorno alla figura che piantava la bandiera, c' erano macerie e bastoni con tubi di metallo sopra abbandonati, sulla base della statuina c' era scritto :
"Avanti, uomini ! Scendiamo nelle strade e urliamo con le nostre e coi nostri fucili : "Ilio vive ! Ilio Resiste, e resisterà, fino a quando Iddio deciderà che il mondo necessita di fermarsi. Per la patria ! Per Il futuro ! Per lo Scudo !"

Applebloom sembrò notare che lo sguardo di Sweetie Belle si era posato su quella specifica statuina, e disse :
"Ti piace, eh ? E' una piccola scultura di Giacomo Euclidei che ho comprato via posta, sempre da AmiamoLaLegione: se vuoi ti leggo la scena da cui è tratta"
Sweetie Belle, che ormai era quasi innamorata di quella statuina, disse senza pensarci :
"Certo, Applebloom, mi piacerebbe sapere un pò di questa storia"
Applebloom salì su una scala, cercò a lungo nelle mensole, e alla fine trovò ciò che cercava: un libro con dorso nero, una scritta color oro dicente "Volontari: La Cooperazione è una Luce nel Buio; parte 4: Le Spade sono sguainate", poi la puledra gialla aprì il libro, e dopo averlo sfogliato per un pò, ella si fermò e cominciò a leggere:


La stanza di comando del Rifugio 10 era in fermento: segretari presi dalle strade si scambiavano carte e informazioni che passavano da un lato all' altro della stanza in modo nervoso, quasi a far presagire che quello che stava per accadere non stava per essere piacevole anche per una persona che non conosceva i fatti.
Giacomo alzò lo sguardo dalla mappa delle strade che portavano al Rifugio numero 10: egli non sapeva con quanti soldati l' Esercito di Pacificazione sarebbe arrivato, se con a malapena due squadre di fanteria equipaggiate male, o con due reggimenti di fanteria pesante e divisioni corazzate a profusione e con le migliori armi disponibili: Giacomo semplicemente non lo sapeva.
Egli disse sospirando :
“Abbiamo il vantaggio di conoscere il territorio... il vantaggio della sorpresa... ma non abbiamo né il numero né la qualità dalla nostra parte... se solo sapessimo da dove arriveranno...”
Una segretaria passò, e lasciò sul tavolo diversi fogli, rappresentanti una mappa tattica segnalante le posizioni aggiornate dell' esercito regolare, e la direzione dell' Esercito di Pacificazione: sembrava che l' esercito regolare fosse appostato nella Via Regia, davanti al Rifugio 10, mentre invece l' Esercito di Pacificazione giungeva da est, dalla zona industriale; mentre su un altro foglio c' era la trascrizione di una trasmissione radio intercettata e, a giudicare dai contenuti, l' Esercito degli achei sembrava interessato solo a distruggere il Rifugio, non a saccheggiare la città: l' Esercito di Pacificazione non aveva interesse a fermare il caos degli ultimi giorni nella capitale, come qualche pacifista aveva sperato fino all' ultimo, ma erano giunti per ribadire la propria supremazia, e che Ilio doveva rimanere a capo chino, a dimostrare la potenza della Lega... la cosa non andò a genio a Giacomo, il quale disse con voce arrabbiata :
“Gli ordini sono questi: occupate con le unità Vendetta e Radio la via ad est che porta al Rifugio, mentre il resto delle milizie rimarrà dispiegato qui, nel caso riescano a passare. Guiderò io personalmente quei soldati, quindi non aspettatemi per cena” detto questo, Giacomo si tolse la sua maglia da graduato che indossava in genere all' interno degli edifici, e si mise addosso l' uniforme da Ufficiale di Prima Linea.

Un' ora dopo, Giacomo era fuori dalla sala di comando, e stava guardando i preparativi in strada: davanti a lui, i miliziani più giovani aiutavano i più vecchi a salire le scale degli edifici evacuati e preparavano le , mentre questi ultimi preparavano le postazioni di mitragliatrice posizionando i nastri di proiettili nelle mitragliatrici e fumavano nervosamente.
Giacomo poi si guardò introno: il cielo era, quasi a presa di giro, soleggiato e sereno, senza neanche una nuvola; gli edifici attorno a lui erano stati danneggiati in passato e stavano pregando di essere riparati da anni, ma fino ad allora nessuno si era sentito il coraggio di ripararli.

Giacomo sospirò, chiese a un miliziano di portagli la pistola d' ordinanza e la bandiera dello Scudo d' Argento: una bandiera con sopra il simbolo dell' organizzazione, e sotto il motto :
“Videbamus et Mutandabamus”.
“Vedevamo e Cambiavamo”: il motto rappresentava bene la politica dell' organizzazione, che desiderava cambiare la situazione attuale per il meglio, anche se questo significava combattere un esercito regolare con delle armi antiquate e con gruppi di uomini strappati alle strade per servire la causa dell' organizzazione.
Giacomo impilò qualche maceria davanti alle barricate, ci salì sopra, e cominciò a parlare ai soldati :
“Soldati, compagni, ascoltatemi : è arrivata l' Ora del Fuoco, l' Ora della Verità, il momento in cui i peggiori moriranno, uccisi da una pallottola mentre fuggivano, mentre i migliori resisteranno e terranno testa a uomini superiori di numero ma inferiori d' animo; dove colui che muori sparando un ultimo colpo sul nemico merita di essere seppellito con ogni onore; dove ogni nemico ucciso è un peccato perdonato nell' Aldilà. “ Giacomo sentì in lontananza gli scarponi dei nemici
“Avanti, uomini ! Scendiamo nelle strade, e urliamo con la nostra voce e con i nostri fucili “Ilio vive! Ilio resiste, e resisterà, fino a quando Iddio deciderà che il mondo si deve fermare !
Per la Patria !
Per il Futuro !
Per lo Scudo !”
E fu allora che i soldati urlarono, e cominciarono subito a puntare sulla strada, mentre Giacomo andava dietro una barricata, aspettando di vedere i risultati...
I soldati dell' Esercito di Pacificazione apparirono, e dissero :
“A tutti gli uomini armati qui presenti: gettate le armi, perchè se arriveremo al vostro Rifugio, non ci sarà pietà verso nessuno: né donna, né uomo, né bambino ! Gettate le armi !”
Un miliziano armato di lanciarazzi artigianale rispose laconicamente :
“SE !” e sparò addosso ai soldati ammassati, uccidendone decine, e a quel punto tutti gli altri miliziani apparvero, e spararono sui soldati dell' Esercito di Pacificazione, e ne fecero a pezzi molti, prima di ricevere il fuoco di risposta dalla loro parte, che fece cadere a terra esamini diversi soldati di fortuna.
La battaglia continuò a lungo, fra colpi di cannone provenienti dai carri armati portati dall' esercito acheo che distruggevano gli edifici in cui erano appostati i miliziani, e questi ultimi che mandavano la mittente delle bombe alle EMP rubate ai soldati morti per poi rubare i carri.
Giacomo vedeva ciò che aveva davanti, ed era soddisfatto: i suoi uomini avevano gestito bene l' attacco, e sembravano essere riusciti a respingerli, ergo Giacomo tornò al Rifugio 10, e diede l' ordine di divulgare tali informazioni per far capire quanto la Lega Achea era prepotente verso gli sconfitti, e denunciare il suo imperialismo selvaggio.”

Applebloom chiuse il libro, e disse :
“Allora, che te ne pare, Sweetie Belle ?”
“Molto bello... sarei interessata nel cominciare a leggerlo... potresti prestarmene uno ?”
“Certo, riportamelo quando vuoi !”, detto questo, le due amiche si salutarono.

Cinque ore dopo, di notte, Sweetie Belle accese la lampada vicina al suo letto, e cominciò a leggere i primi capitoli del libro prestatogli da Applebloom: le pagine scorrevano veloci, raccontando la storia dell' Organizzazione, che partiva da gruppo sbandato di persone a vera e propria forza politica; di come ha lottato contro le idee di un luddista folle che aveva cercato di sabotare tutte le fabbriche della metropoli di Anchisea; di come lo Stato di facciata sosteneva economicamente lo Scudo d' Argento, ma che in verità non dava un becco di un quattrino; dell' obbiettivo finale dello Scudo, governare la nazione verso una nuova era, tornando ad essere uno stato rispettato e temuto da molti.

Sweetie Belle alla fine si addormentò sul libro, la sua faccia spiaccicata su una delle pagine, con la luce ancora accesa.

La puledra bianca sognò... sognò una stanza bianca con due figure bipedi, entrambe vestite con quelli che sembravano camici da laboratorio, una figura più alta entrò, e disse :
“Vedo che vi state divertendo un mondo, scienziati da quattro soldi, cosa avete ottenuto fino ad ora ?”
Una delle figure in camice rispose :
“Signore, per ora abbiamo provato a teletrasportare tre oggetti segnalati con delle antenne, ma sembra che queste ultime non stiano captando il segnale...”
La grossa figura scansò con uno schiaffo la figura in camice e disse :
“Pirla incompetenti... dà qua, recupero d' emergenza”
“Ma signore, rischiate di...”
“NON DISCUTERE GLI ORDINI !”, detto questo, la massiccia figura pigiò un pulsante, poi tirò due piccole leve, e fu così che il sogno finì...

Sweetie Belle aprì gli occhi, e notò con un certo stupore di non trovarsi più in camera sua... sopra di lei, c' era un cielo pieno di nuvole, e accanto a lei c' erano dei cespugli di ginepro, e subito ella capì che non era più a casa... ma dove era ?
Come prima cosa, Sweetie Belle si alzò, e cercò di capire dove si trovava: davanti a lei c' era una lunga strada grigia, con qualche lampione ancora acceso nonostante fosse giorno; palazzi molto alti e grigi, di sicuro NON una caratteristica della sua città natale e qualche umano vestito di stracci che passeggiava... un umano: questo, per Sweetie Belle, era abbastanza per provare che non era più in Ponyville... o in Equestria, se per questo: era in Nullasocii, senza la più pallida idea di come ci sia arrivata lì.
La puledra bianca cominciò a girare per i cespugli, cercando di non farsi vedere, fino a quando non inciampò su una figura arancione, simile a lei ma arancione e con le ali invece che il corno: Scootaloo, decisamente.

Visto che Sweetie Belle non aveva idea di dove era andata a finire, ella sperò che quantomeno la sua amica Scootaloo fosse informata sul come mai loro due fossero lì.
La puledra bianca diede un calcetto all' amica, la quale si svegliò e disse:
“Che c'è ? Siamo stati sfrattati ?”
“Ahem... no, Scootaloo, sei in mezzo al parco di una grande città”
Scootaloo si alzò e si stiracchiò
“E perchè sono in un parco ? Di certo quelli che mi vogliono sfrattare non sarebbero stati delicati e gentili da lasciarmi in mezzo al parco di una città come Canterlot ! E comunque, che ne so io del come mai sono qui !”
“Credevo che tu lo sapessi !”
Scootaloo aprì gli occhi, e si guardò attorno:
“Bhè, siamo ai confini di un parco, con davanti a noi una strada deserta, e sembra che gli edifici sono devastati da una battaglia non troppo lontana... Stallonegrado ?”
Sweetie Belle diede una seconda occhiata ai suoi dintorni: macerie; lampioni accesi senza motivo; rifiuti di vario genere e tipo sparsi per terra; gruppo di umane bambine....
“Scootaloo... mi sa che non siamo neanche a Stallonegrado... né in Equestria, se è per questo”
Scootaloo uscì dal cespuglio, e pure lui vide il gruppo di bambine, e quando lo fece, la puledra arancione rimase a bocca aperta
“Siamo... in Nullasocii ? Che. Cosa. Figa. E sembra che ci siamo imbattuti nei personaggi più comprensivi della collana...”
Da sopra un albero, una voce parlò :
“Ah, mi sono ripigliata in Nullasocii, stavamo per incontrare qualche personaggio e non mi avete detto nulla ? Belle amiche che siete !”
Sweetie Belle rispose sorpresa :
“Applebloom ! Che ci fai lassù ?”
“Non lo so, mi sono ritrovata qui, su un albero, senza sapere perchè, più o meno come voi, e scopro solo ora che il mio più grande desiderio si è avverato !”
“Anche il mio Applebloom, anche se non so se Sweetie Belle stia apprezzando la situazione...”
Sweetie Belle commentò alla vista delle bambine che si avvicinavano incuriosite:
“Quindi anche tu sei una Legionaria, Scootaloo ? Bhè, buona a sapersi, visto che non ho idea di come comportarmi davanti a loro...”
Scootaloo non la sentì nemmeno: si era già fiondata addosso le bambine, le quali reagirono così :
“Guardate ! Un puledro arancione !”
“Ed è pure alato !”
“Che ci fa qui ? Come è possibile ?”
“Guarda, c'è pure una puledra bianca cornuta laggiù !”
“Stai scherzando ? In ogni caso, non credo sia una buona idea farli avvicinare...”
“E perchè no ? Non sembrano pericolosi”
Finalmente Sweetie Belle assieme Applebloom prese l' iniziativa, e le due corsero verso il gruppo di ragazzine, le quali accolsero le puledre a braccia aperte.
Una delle bambine disse :
“Vedo che sono dei cavallini colorati, uno di essi è alato e l' altro cornuto... chissà, magari parlano pure...”
Un' altra figliola rispose “Ma non dire sciocchezze ! Certo che no !”
Applebloom ribattè:
“A dire la verità, noi parliamo, anche se capisco la vostra perplessità, visto che da quanto ne so, qui i cavalli non parlano...”
Il gruppo di bambine rimase perplesso alle parole di Applebloom, e rimasero in silenzio.
Dopo un minuto di imbarazzante silenzio, una bambina con giacca nera e pantaloni stracciati:
“Bhè, avanti, non mi sembra molto gentile non presentarsi: sono Vanessa Guardia, piacere di conoscervi”
Scootaloo tese lo zoccolo:
“Piacere di conoscerti, mi chiamo Scootaloo, e queste sono le mie amiche Applebloom e Sweetie Belle”
Le due puledre si inchinarono leggermente e dissero :
“Piacere di fare la tua conoscenza, oltre che quella delle tue amiche... come si chiamano ?”
Una figliola vestita con un abito elegante ma non pacchiano e l' ultima bambina, vestita con una gonna fatta di tela cerata, una giubba blue e una maglia nera andarono avanti e si presentarono.
“Io sono Sara Deci” disse la ragazzina col vestito elegante
“E io sono Adele Paterni”.
Una voce urlò da lontano :
“Ehi, cosa state facendo ? Non volevate aiutare al mercato rionale ?”
Sara rispose :
“Victor, stiamo solo salutando qualche nuova amica, stà tranquillo”
“Fammi venire a vedere, non muovetevi...”


Punto di vista di Victor

Si era alle solite: sua sorella Sara e le sue due migliori amiche lo avevano disturbato mentre studiava psicologia o organizzava qualche evento per andare da qualche parte, e ora si erano fermate a chiacchierare con degli sconosciuti, dimenticandosi il motivo per cui Victor era stato chiamato a scortarle per la città.

Victor marciò in direzione della voce di sua sorella minore, e vide con stupore la presenza di tre equini colorati in modo strano: arancione, giallo e bianco.
Arancione, giallo e bianco.
I colori con cui i pedofili di quella metropoli segnalavano l' uno per l' altro che in quella zona i figlioli senza scorta erano presenti tutto il giorno, come egli aveva scoperto dolorosamente tre settimane prima con Ada... Victor, preoccupato per la possibilità che qualche matto avesse colorato degli equini in quel modo, tolse la sicura alla sua fida Lügher d' ordinanza, e si preparò ad estrarla nel caso che qualche malintenzionato si avvicinasse alle bambine, detto questo, egli corse verso la recinzione e urlò :
“Allontanatevi da quegli equini ! Sono una trappola !”
Sara rispose :
“Ma che dici, fratello ! Sono delle puledre innocenti et piacevoli !”
“Innocenti”, “piacevoli”... non erano aggettivi che in genere si attribuivano ad animali... doveva andare fino in fondo, quindi egli si avvicinò al luogo dove erano riunite le bambine, e vide che c' erano effettivamente equini colorati: quello bianco aveva un corno e una criniera rosa-viola; quello arancione aveva le ali e una criniera viola, ed infine quello giallo non aveva nulla di strano in termini di corpo, criniera rossa a parte.
Victor disse :
“Wow, come è che siete diventate brave in qualcosa ? Quelle criniere sono colorate bene, e potrei tranquillamente credere che quelle ali e quel corno sono reali”
L' equino giallo, con grande sorpresa di Victor, rispose:
“Infatti sono veri: non sono stati creati da loro, le mie amiche sono così di natura !”
Victor disse molto sorpreso :
“Tu PARLI ? E quelle tue amiche non sono con un corno e delle ali false ? Wow, sembra che tutti i miti erano veri, a stò punto... in ogni caso, loro devono andare, se volete riparo...”
La puledra alata disse, con ulteriore sgomento per Victor:
“Andate al Rifugio dello Scudo più vicino, lo sappiamo, Victor”
“COME FATE A SAPERE IL MIO NOME ?”
La puledra col fiocco parlò :
“Perchè sei famoso...”
“Bhè, suppongo che si possa dire così... ma voi, che credo che non siete mai state qui, come fate a sapere di tutto ciò ?”
A Victor poi venne un' idea: portare quelle tre puledre al Rifugio 8, interrogarle e vedere se potevano essere usate per il bene comune.
Victor allora disse:
“Vedo che siete qui in mezzo al parco, senza nessuno che si occupa di voi... bhè, penso che possiamo andare insieme al Rifugio 8, e vedere come vi posso sistemare.
Su seguitemi”
Mentre le bambine rimasero un po' dispiaciute, gli equini invece cominciarono ad eccitarsi in maniera incredibile, quasi come se stessero per andare a una festa o chissà dove: la verità, ovviamente, era molto peggiore...


Punto di vista delle CMC

Le tre legionarie erano molto eccitate: si erano svegliate da poco più di due ore; nel posto dove era ambientata la loro collana di libri preferita; avevano incontrato quattro dei personaggi e se tutto andava bene avrebbero fatto colazione entro mezz' ora... tutto ciò sembrava troppo bello per essere vero.
Victor fece cenno di seguirlo, e le puledre lo seguirono volentieri.
Nel mentre che camminavano, le tre cavalline si guardarono intorno, per vedere il panorama della metropoli: c' erano diversi palazzi danneggiati, alcuni con già con le impalcature per le riparazioni, altri lasciati alla mercè degli elementi atmosferici, spesso i palazzi danneggiati avevano la gigantografia di una faccia di un uomo coi capelli biondi sorridente, e sotto la frase “Sorridi: Ilio ti Guarda”, uno di essi era stato imbrattato, non senza umorismo, con la scritta “Tanto, a me, non fa differenza se leccate gli stivali achei o vi prostrate alle ginocchia delle mafie”; negozi di alimentari al piano terra degli edifici aperti, gestiti da venditori obesi di pessimo carattere e vestiti con stracci; torrette di sorveglianza in legno e alluminio in mezzo alla via che riportavano su di esse il simbolo dello Scudo d' Argento e contenevano una postazione radio e un armadietto per le munizioni in caso di pericolo,queste torrette erano presidiate da guardie affiliate all' organizzazione, che salutarono il passaggio di Victor col saluto militare etrusco e chiedendo informazioni sulle puledre che lo accompagnavano: Victor rispondeva sempre
“Possibili nuovi membri, avrete ulteriori informazioni più avanti”; mano a mano che si avvicinavano alla destinazione, il trio notò che gli edifici miglioravano di aspetto, fra murales rappresentanti uova d' oro che si schiude fra pile e pile di ossa umane e cariatidi che sostenevano i finestroni di diverse scuole di ogni ordine e grado; i negozi cominciavano a variare di tipologia e grado di lusso, passando da negozi umili di saponi ma puliti, a boutique pompose, riempite di ogni tipo di vestito di alta qualità si potesse immaginare.

Punto

di vista di Victor

Arrivati davanti al Rifugio 8, un cubo di cemento armato con tante finestre su tutti i lati, Victor disse:
“Bhè, siamo arrivati, ora, per cortesia, non fate danni lì dentro.”
Sweetie Belle disse “Non posso assicurarti nulla... però ci proveremo”
“Sarà meglio...”
Detto questo, Victor aprì la porta, e, dopo aver mostrato la sua tessera di affiliazione alla segretaria addetta ad accogliere gli ospiti delle struttura, Victor chiamò l' ascensore, fece entrare le puledre dentro, poi pigiò il pulsante per il quarto piano, il piano dei dormitori e del laboratorio scientifico secondario: l' ascensore, come suo solito, fece un lungo stridio, che spaventò le ospiti, non abituate al rumore, per poi partire lentamente verso la destinazione.

Arrivato al quarto piano, Victor diede un' occhiata ai dintorni: nessun inserviente a pulire i pavimenti, nessun elemento della sicurezza a pattugliare il bianco corridoi, nessun ospite che vagava fra le stanze, in attesa della campana del pranzo... il momento giusto per portare con sé dei soggetti che dovevano essere esposti agli ospiti il meno possibile.
Dopo essersi guardato intorno, Victor disse:
“Via libera: seguitemi”, e tutte e tre obbedirono.
Victor cercò a lungo una stanza non occupata, in genere contrassegnata con un cartello con sopra una X verde chiaro, ma invano: tutte le stanze erano occupate, anche la “stanzetta maledetta”, la numero 666, era occupata da qualcuno, così, frustrato, Victor decise di entrare nella camerata numero 50, che era contrassegnata dal simbolo che in genere indicava la presenza di bambini sotto i sette anni, un profilo azzurro di un bambino con uno scolapasta in testa: quando aprì la porta però, Victor non vide nessuno occupante: sospirando, Victor chiamò a sé le puledre, e le fece sedere sui comodi letti.

Fatto ciò, anch' esso si sedette su una sedia di plastica nera, usata in genere dai sorveglianti notturni, e disse:
“Sarebbe scortese da parte mia chiamarvi “cose” : potreste dirmi i vostri nomi ?”
La puledra col fiocco disse di chiamarsi “Applebloom”, quella alata “Scootaloo” e quella bianca “Sweetie Belle”.
Una volta saputi i loro nomi, esso prese un taccuino e una penna, e scrisse i loro nomi e le loro caratteristiche fisiche e psicologiche.
Fatto ciò, egli domandò :
“Tanto per iniziare... da dove venite ? Chi vi ha portato qui ?”
Applebloom rispose :
“Non lo sappiamo, signor Victor, ci siamo risvegliate assieme in quel parco. In ogni caso, veniamo dalla landa di Equestria, abitata dalle varie razze di pony, quali unicorni, pegasi e pony di terra.”
“Suppongo di sapere già quali sono le suddette razze: i pegasi hanno le ali, gli unicorni il corno e i pony di terra.. bhè, nulla”
Scootaloo rispose “Esatto.”
Victor annotò che non sapevano da dove erano venute, e da dove provenivano
“Poi... come fate a conoscermi ? Non nascondetemi nulla, le ho viste tutte, una rivelazione non fa mai male”
Sweetie Belle disse con voce preoccupata : “Sei famoso perchè sei uno dei protagonisti di una collana di libri comune fra gli adolescenti, e, come effetto collaterale, le puledre come noi”
Victor sentì un' ondata di orgoglio passargli per tutto il corpo: famoso ? Protagonista ? Non li pareva vero.
“E... chi sono i personaggi ? Quale è la storia ?”
Applebloom si schiarì la voce, e cominciò a descrivere:

“Allora, tu, Victor Deci, assieme ai fondatori dello Scudo D' Argento, ovvero Simone Paterni, Ruggero D' Adda, tua sorella Marika, Giacomo Euclidei e Marco Grevi, siete rappresentati come gli eroi creatori di una speranza in un mondo buio et oscuro, dove la disperazione è dietro l' angolo, e una pallottola può partire per i motivi più futili per ucciderti.
Tu, nella collana di libri, sei presentato come la parte comica ma manipolatrice dei fondatori: fomenti le masse parlando loro sia allo stomaco sia all' anima, e organizzi i “circensem” del “panem et circensem”, in genere sei rappresentato come un bugiardo astuto, e per questo sei visto male dalle persone che leggono il libro, oltre che dai “Guardiani della Morale”
Victor interruppe “Altrimenti detti “Censuratori”, sì, capisco quale è il problema”
“Il bello è che io sono una tua fan, e sono sorella dell' Elemento dell' Armonia dell' Onestà, e io provo ad imitarti...”
“Elementi dell' Armonia” ? Cosa sono, le solite stupidaggini religiose del tipo “Prega ogni tot giorni e confessa i tuoi peccati, altrimenti verrai torturato per l' eternità”, e tua sorella è una sacerdotessa dell' Onestà ? Bhè, allora avete capito tutto della vita...”
Applebloom guardò storto Victor:
“A dire il vero no... sono delle armi potentissime, caricate dall' amicizia di sei pony eletti ed utilizzate da questi ultimi, che servono a sconfiggere i nemici di Equestria”
Victor, continuando il sarcasmo, disse
“E per caso è un cilindro con sopra un simbolo giallo e nero simile ad una ventola ?”
“No, Victor, è un semplice set di gioielli, specifici per ogni Elemento, e quando sono puntati sul bersaglio...”
“Fanno a pezzi l' area... arma satellitare, ho capito, certo che avete dei sistemi strani per attivare una super arma... da qui basterebbe mandare un segnale radio e bon”
“No... puntati sul bersaglio, in genere lo neutralizzano, rendendolo più incline a ragionare”
“Controllo mentale avanzato... questo spiegherebbe anche perchè credete che i gioielli hanno un “elemento” specifico e debbono essere usati solo da un pony in particolare... in ogni caso, vai pure avanti”
Applebloom ricominciò a parlare al riguardo :
“E che dire, molto spesso sei il carnefice nelle storie horror, come in “Biscotti”, in cui macelli Giacomo per glassarci i biscotti che poi ti mangerai a colazione assieme alla tua famiglia, o come in “ Omogeneizzati”, in cui riduci allo stato di bebè Marco Grevi, per poi mandarlo da Simone, che nel frattempo è impazzito ed è diventato un sadico ossessionato nel causare dolore nei bambini suoi pazienti”
Victor annotò ciò, e disse :
“Pedosadomasochista, eh ? Bhè, in ogni caso, vi assicuro che non sono così”

A un certo punto una campana di bronzo suonò, seguito poi dal suono di tre campane di ferro: Victor guardò l' orologio che aveva al polso e disse:
“E' ora di pranzo: dovrei andare a casa, ora, se non vi dispiace vado: la mensa è al secondo piano vicino alle scale.”
Sweetie Belle disse : “Non possiamo venire con te ?”
“No, dopotutto siete ospiti di questa struttura, quindi dovete rimanere qui fino a nuovo ordine. Su, forza, andate”
Le tre amiche espressero il loro disappunto verbalmente, e si avviarono verso la mensa del Rifugio, mentre Victor tornava a casa.


Punto di vista di Victor

Victor uscì dal Rifugio 8, e si avviò verso casa, situata nel Distretto Centrale, altrimenti detto comunemente “Paradiso”: lì abitavano i ricchi privati protetti da guardie private; elementi del ceto medio-alto con tendenze paranoiche, e, sopratutto, il Premier.
Victor aveva pensato più di una volta di spostarsi almeno nel Distretto di Zamara, poco lontano da quello Centrale, ma comunque in mezzo alla gente che aiutava quasi quotidianamente, ma i suoi genitori e sua sorella furono impossibili da smuovere al riguardo: la loro casa di famiglia era nel “Paradiso” e basta, nulla li avrebbe convinti a trasferirsi.
Victor, mentre passeggiava, si guardava attorno, vedendo i frutti del lavoro dello Scudo d' Argento: edifici che fino a due anni prima erano ridotti a poco più che macerie ora in piedi ed abitati; parchi pieni di crateri tornati ad essere macchie di verde regolari; appartamenti e garage, prima pieni di droghe, armi prese al mercato nero et simili, ora tornati al loro scopo originale: accogliere persone.
Victor sospirò alla visione di ciò, e cominciò a rovistare le tasche dei pantaloni per prendere le chiavi del portone della sua casa: l' edificio era un vecchio palazzo in stile barocco che non era mai stato colpito da un proiettile né da una bomba, ma aveva comunque l' aria dell' edificio che aveva visto la guerra, poiché le statue, un tempo raffiguranti le Muse, ora erano sfregiate, e ridotte a blocchi di marmo informe; lo stemma nobiliare dei Deci, uno scudo con tre api gialle, una penna nera e strisce marroni su sfondo azzurro, aveva perso tono in colore, e sembrava più un simbolo di una marca di giocattoli, che un simbolo un tempo portato in guerra per farsi identificare meglio.
Victor aprì il portone in legno nero massiccio, ed entrò nel barocco ingresso della casa, ove sua sorella lo stava aspettando:
“Victor, vedo che sei in ritardo oggi... cosa hai fatto per essere tale ? Non è normale per te...”
Victor, posando la giacca, disse “Nostra sorella minore, che ha detto che si sarebbe fermata a mangiare fuori, ha incontrato tre creature pacifiche di un' altra dimensione, e io ho deciso di prendere più informazioni possibili da loro. Da quanto ho capito, non hanno mai avuto la mente libera fin da quando hanno imparato a parlare, ma sembra che comunque la pace pervada le loro terre, ma non so se i loro metodi possono essere applicati da noi... ”
Giovanna, mentre piazzava le porzioni sul tavolo, disse :
“Forse riusciamo ad ottenere qualcosa da quest' incontro... in ogni caso, vieni a tavola, così ci possiamo ristorare, e possiamo informarci su ciò che accade nel mondo”
Victor si sedette e disse “Hai ragione, Marika”
Marika si avvicinò alla vecchia radio con manopole in ebano e casse in ottone, impostò con le manopole il volume, prese la frequenza a largo raggio, e accese la radio: quello che però uscì dalle casse stupì Victor e la sorella.
Dalla radio veniva la Marcia Trionfale, uguale a quella suonata in caso di vittoria militare... ma Ilio in quel momento non era in guerra !
Victor disse “Cosa stanno facendo ? Che sta succedendo ?”
Victor fu risposto dalla voce di Giacomo Euclidei alla radio, che disse :
“Cittadini ! Cittadine ! Oggi è un gran giorno: il Premier ha capito il significato

di Sic Semper tirrannis sulla propia pelle: un uomo di grande virtù morali e grande coraggio, ispirato dal Signore, che gli ha mostrato in sogno la Sacra Croce su cui c' era scritto in hoc signo vinces, ha deciso di infiltrarsi in quel covo di corruzione e lerciume morale chiamato “Parlamento”, e ha ucciso con un colpo di pistola il Premier, uomo spregevole e nato dall' unione fra una donna mortale e il Male.
Oggi tutti noi siamo diventati liberi.
Liberi dal Male!
Liberi dalle catene achee !
Liberi dalle ingerenze del crimine!
Entro stasera, nel Concilio Benedetto dello Scudo d' Argento, sarà deciso il nostro nuovo leader, che ci guiderà in una nuova era di prosperità e pace.
Entro domani sera, gli achei rimpiangeranno di aver attaccato Ilio e di averla profanata !”
Marika spense la radio con uno sguardo preso dallo shock, mentre Victor urlava :
“COSA GLI E' SALTATO IN MENTE A QUELL' INVASATO ? SI ERA DELIBERATO NELLA PRIMA ASSEMBLEA CHE IL PREMIER DOVEVA MORIRE DI MORTE NATURALE !”
Marika commentò :
“Evidentemente Giacomo è passato al lato oscuro: ha comprato un assassino professionista, ed ha fatto eliminare il Premier proprio nel momento in cui era più vulnerabile, ovvero in Primavera, quando la Camera dei Notabili è piena di persone che non dovrebbero stare lì”
Victor diede un pugno sul tavolo e disse:
“Porca miseria ! E ora che facciamo ? Nessuno di noi è pronto per farsi eleggere da chi fa parte di questo movimento !”
Marika rimase pensosa per dieci minuti, si mise a giochicchiare con una statuetta di basalto raffigurante un gatto, poi disse :
“Senti, caro fratello, sembra che dobbiamo farlo: io andrò in Parlamento a fare da Reggente, tu occupati di capire come organizzare le elezioni.”
Detto questo, Marika prese velocemente il cappotto in tela cerata con il simbolo dell' organizzazione sul lato destro, e corse fuori casa in direzione del Parlamento, un edificio risalente al Medioevo e, rispetto al resto della città, tenuto molto bene, con pochissimi fori di proiettili sui muri e con il tetto già integolato dove si trovava il colpo d' artiglieria.
Mentre Giovanna correva via, Victor ponderava la prossima mossa: di certo non poteva ignorare ciò che Giacomo aveva fatto, anche se era perfettamente legittimo, sotto un certo punto di vista; ma, al contempo, le urne dovevano essere allestite il più velocemente possibile, per evitare che i Notabili tentassero di prendere il potere in modo illegittimo: dopotutto, il Premier aveva designato come successori uno dei Fondatori dello Scudo d' Argento, sperando, ovviamente, di avere un figlio prima e così fregare lo Scudo d' Argento.

Victor si mise a pensare su ciò, e mentre pensava, si preparò un po' di tè verde: prese dell' acqua, la infilò in un cilindro di alluminio, mise sul vecchio fornello a gas il cilindro pieno d' acqua e appena l' acqua bollì, mise il tè nell' acqua.
Mentre aspettava, Victor pensò al suo piano: incontro con Giacomo-discussione con quest' ultimo su ciò che era accaduto- discorso alla popolazione- piani per le urne elettorali- visione candidati e, se tutto andava secondo i piani, entro quattro giorni Ilio avrebbe avuto un nuovo padrone.
Ma Victor sapeva già che la cosa non sarebbe stata facile: Giacomo aveva una mente chiusa ed era testardo, e sembrava che ' unica soluzione era espellerlo dall' organizzazione, per poi poterlo legalmente ucciderlo, una volta che quest' ultimo avesse tentato di rientrare... ma non poteva farlo, altrimenti si sarebbero ritrovati senza guida militare...
Victor pensò di perdonarlo, ma non poteva, poiché aveva fatto saltare il piano deciso così accuratamente fin dall' inizio....

Alla fine, dopo essersi bevuto il caldo tè che si era preparato, Victor ottenne il coraggio per avviarsi verso il Rifugio 0, ove lo aspettava una lunga discussione con il fanatico...



Un' ora dopo, nella sala di comando del Rifugio 0, l' aria era molto tesa: tutti i Fondatori dello Scudo d' Argento tranne Marika erano riuniti in quella saletta spoglia e grigia, circondati da mappe tattiche della città e da un paio di radar.
Victor disse :
“Accomodatevi pure, signori”
I fondatori si sedettero sulle spartane sedie in legno di pino.
“Ho sentito alla radio una trasmissione non autorizzata di un fatto altrettanto non autorizzato, ma più grave. Ho qui la registrazione di tale trasmissione”
Victor accese in modo drammatico il registratore, che ripetè le stesse identiche parole di Giacomo:
“Cittadini ! Cittadine ! Oggi è un gran giorno: il Premier ha capito il significato di Sic Semper tirrannis sulla propia pelle: un uomo di grande virtù morali e grande coraggio, ispirato dal Signore, che gli ha mostrato in sogno la Sacra Croce su cui c' era scritto in hoc signo vinces, ha deciso di infiltrarsi in quel covo di corruzione e lerciume morale chiamato “Parlamento”, e ha ucciso con un colpo di pistola il Premier, uomo spregevole e nato dall' unione fra una donna mortale e il Male.
Oggi tutti noi siamo diventati liberi.
Liberi dal Male!
Liberi dalle catene achee !
Liberi dalle ingerenze del crimine!
Entro stasera, nel Concilio Benedetto dello Scudo d' Argento, sarà deciso il nostro nuovo leader, che ci guiderà in una nuova era di prosperità e pace.
Entro domani sera, gli achei rimpiangeranno di aver attaccato Ilio e di averla profanata !”
Tutti in sala, tranne Victor e l' interessato, fecero una faccia sorpresa.
Giacomo si alzò e disse con voce sarcasticamente pacata:
“Sai, Victor, a volte la violenza è l' unica soluzione.”
“Lo so benissimo, Giacomo, ma avevamo deciso fin dall' inizio che il Premier doveva morire di morta naturale poi evitare l' ergastolo per qualcuno, nel caso avessimo deciso di assassinarlo”
Giacomo alzò la voce :
“Victor, stava spendendo il tesoro statale in belle signore e alcool, dovevamo fermarlo prima che il conto andasse in rosso”
“Giacomo, non era affare nostro, anche se fossimo stati in debito, mi preme dirti che noi abbiamo delle ottime finanze già di nostro, e siamo praticamente una nazione nella nazione, quindi, anche se fossimo stati in debito una volta al governo, saremmo riusciti a recuperare in pochissimo tempo il deficit”
“Ma se potevamo evitarlo, perchè disturbarsi a farlo vivere ? E poi, noi eravamo suo nemico...”
“E allora ? Lo sai che stiamo rischiando il collasso totale per colpa tua ?”
“Non dire idiozie ! Uno di noi salirà al governo e striglierà la popolazione”
“Hai forse ragione, ma è anche vero che forse sarà troppo tardi per evitare il crollo e l' annessione totale...”
“E allora ? Possiamo fare sempre la Resistenza !”
“Gli achei non perdonano chi si ribella, e il fatto che ormai la popolazione vede lo Stato solo come una gerarchia di esattori delle tasse che cambiano colore di volta in volta e chiamano i virgulti a combattere per lui e che siamo famosi anche all' estero, direi che la vedo dura continuare come facciamo ora. A proposito: vi ho riunito anche per discutere al riguardo cosa fare con Giacomo: espellerlo; toglierli i poteri ma mantenerlo o condannarlo a morte ?
La scelta è vostra, signori fondatori, fate la vostra scelta”
Detto questo, Victor uscì dalla stanza.



Punto di vista delle CMC

Da quando Applebloom si era svegliata nel parco centrale di Anchisea, la giornata continuava migliorare: aveva incontrato molti dei suoi personaggi preferiti, e conosceva le rispose a molte delle domande che i fan si erano posti in tutto questo tempo:
Marika era davvero una donna ossessiva riguardo l' ordine, come spesso era presentata ? No, non lo era, infatti il suo motto era “Nel caos nasce il genio”.

C' era una relazione fra Simone Paterni e Marika, come qualcuno aveva teorizzato, visto che erano spesso insieme? Sì, ma non avevano pensato a una relazione seria

C' era una speranza di vedere Vanessa diventare un ufficiale ? Sì, ma solo alla morte del Premier.

Da dove viene Froderigo degli Alberghi, e come mai è zoppo ? Froderigo era un lavoratore minorile in una fabbrica di tappeti, fino a quando, cinque anni fa, non fu liberato da Marika Deci e portato all' interno del prototipo dello Scudo d' Argento, e, qualche anno dopo, diventò il servitore della famiglia Deci. Froderigo è nato zoppo, non ha subito nessun incidente particolare.

Perchè i genitori dei fratelli Deci non si vedono mai, nonostante il fatto che Victor è spesso obbligato a seguire i loro ordini ? I genitori dei Deci abitano in un' altra città, e non credono nelle capacità di Victor, poiché è il più giovane in età lavorativa.

Tutte queste domande furono risposte durante l' ora di pranzo nel Rifugio, grazie alla cortese attenzione di Ada, la quale sembrava la più bendisposta nel rispondere alle domande della puledra gialla.

Mentre le tre puledra stavano chiacchierando e mangiando con disinvoltura, senza, per qualche misteriosa ragione, attirare l' attenzione di nessuno, dagli speaker partì a tutto volume una musica, che inizò con uno scampanare festoso, seguito dallo squillo di diverse trombe, e un coro di sottofondo.
Poi la musica si abbassò un poco, e una voce intimidatoria e potente parlò :
“Cittadini ! Cittadine ! Oggi è un gran giorno: il Premier ha capito il significato di Sic Semper tirrannis sulla propia pelle: un uomo di grande virtù morali e grande coraggio, ispirato dal Signore, che gli ha mostrato in sogno la Sacra Croce su cui c' era scritto in hoc signo vinces, ha deciso di infiltrarsi in quel covo di corruzione e lerciume morale chiamato “Parlamento”, e ha ucciso con un colpo di pistola il Premier, uomo spregevole e nato dall' unione fra una donna mortale e il Male.
Oggi tutti noi siamo diventati liberi.
Liberi dal Male!
Liberi dalle catene achee !
Liberi dalle ingerenze del crimine!
Entro stasera, nel Concilio Benedetto dello Scudo d' Argento, sarà deciso il nostro nuovo leader, che ci guiderà in una nuova era di prosperità e pace.
Entro domani sera, gli achei rimpiangeranno di aver attaccato Ilio e di averla profanata

!”
Vanessa si alzò in piedi e urlò :
“Giacomo ha ucciso il Premier ! Giacomo ha ucciso il Premier ! LO SAPEVO ! LO SAPEVO CHE L' AVREBBE FATTO !”
Ada rimase basita alla notizia, mentre Sara commentò :
“Oddio ! Non ci posso credere ! Non. Ci. Posso. Credere. E' giunto il nostro momento ! E' giunto il momento ! Festeggiamo !”
Scootaloo :
“Lo sapevo già che il Premier non sarebbe morto di morte naturale ! Lo sapevo ! Quando torno a casa, Twist mi deve quaranta pezzi !”
Applebloom rimase a bocca aperta, ed infine Sweetie Belle rimase confusa dal linguaggio del messaggio : perchè era così aulico ? Perchè c' erano così tanti riferimenti religiosi ? Chi aveva parlato allo speaker ?

Sweetie Belle espresse i suoi dubbi :
“Chi ha parlato, Vanessa ?”

Vanessa rispose tutta eccitata:
“Ha parlato Giacomo Euclidei, l' uomo più figo di tutta Ilio ! E ha detto che il nostro grande nemico, il Premier, è caduto !”
“E' caduto ? Che vuol dire ?”
“Che è morto !”
Sweetie Belle rimase turbata dalla notizia, sopratutto perchè, da quanto lei aveva capito leggendo i primi capitoli del libro, il Premier doveva morire di morte naturale per evitare guai con la legge dopo, ma anche per avere un governo temporaneo già pronto, invece che lasciare il paese nell' anarchia vera e propia...
“Ma... da quanto ne so, i Fondatori avevano deciso che il Premier doveva morire di vecchiaia, per evitare problemi durante il vuoto di governo...”
Ada commentò “Evidentemente hanno cambiato idea...”
“Non so, e comunque, conoscendo Giacomo, è facile che sia stata una sua idea non supportata dagli altri... dobbiamo indagare... sapete mica dove è la sala di comando ?”
Sara disse : “Ne ho idea, ma non credo che ci possiamo entrare...”
“Però possiamo sempre sentire cosa dicono all' interno...”
“Giusto, andiamo” detto questo, le tre puledre e le tre figliole si avviarono verso le scale verso l' ultimo piano dell' edificio.
Una volta che tutte e sei arrivarono all' ultimo piano, esse videro Victor uscire da una porta blindata con su scritto “Sala di Comando”: l' espressione di Victor era di quella di rabbia e fastidio, e non sembrava in vena di chicchere, quindi le sei non fiatarono al suo passaggio.

Quando esse riuscirono ad avvicinarsi alla porta, sentirono questa conversazione :
Una voce profonda e calda disse:
“Un brutto pasticcio, Giacomo, eh ? Io voto per toglierti i poteri ma lasciarti interno all' organizzazione”
Una voce più acuta e con un accento tendente al francese rispose:
“No! Lo volevo già fuori di qui per i suoi pessimi gusti in termini di vestiti, ora che ne ho l' opportunità lo farò cacciare ad ogni costo ! Voto per la sua espulsione !”
Una voce calma, fredda e che faceva trasparire mancanza di emozioni controbattè:
“Non dovresti votare contro qualcuno che ha diversi gusti estetici, Marco.... semmai, io Simone Paterni, voto per la sua condanna a morte: è diventato pazzo, e dobbiamo evitare ulteriori danni”
Vanessa balzò all' indietro, e disse diverse frasi sconnesse riguardo a “Giacomo suo idolo”, “Morte”, “senza senso” e cose del genere, e ci volle un lungo discorso di Scootaloo per calmarla.
Nel frattempo la discussione continuava all' interno :
“Signori miei, evidentemente non avete idea di quanto abbiamo velocizzato il lavoro qui: se avessimo seguito gli ordini, a quest' ora saremmo ancora ad aspettare la morte di un corrotto che si ostinava a non morire. Così invece abbiamo campo libero, e possiamo agire con tutte le nostre forze”
La voce acuta continuò :
“Non dire stupidaggini ! Sei solo un rozzo citrullo ! Era meglio seguire il piano, testa di legno !”
“Marco, non so che cosa ti prende oggi, sappi che basterebbe toglierli i poteri per evitare problemi”
“L' uccisione però rimane la soluzione più adeguata”
“Stà zitto, ciarlatano !”
“Non ho studiato per tutto questo tempo per farmi insultare da un vecchietto come te, D' Adda”
“E tu, grandissimo pirla medico, sai provare qualche emozione, a parte il tuo costante orgoglio ? Puoi per piacere ragionare come un umano normale, o debbo estrarre i tuoi sentimenti a pugni ? Lo sai che la pena di morte non è giusta ?”
“Eppure noi uccidiamo centinaia di criminali irrecuperabili”
“Hanno fatto degli atti di male puri, senza scopo alcuno”
“E che ne sai tu ?”
Una voce che sembrava quella di Giacomo disse:
“Di certo discutendo così la votazione non andrà avanti: prendete una decisione unanime”
E subito il caos si scatenò nella stanza: si sentivano volare pugni, calci ed insulti, e sembrava che nessuno stesse vincendo la lotta.
A quel punto, Applebloom fece qualcosa id folle: caricò la porta, e provò a sfondarla: la porta si aprì , mentre Applebloom cadde dolorante sul pavimento.
Interrotti dalla porta che si apriva, i Fondatori smisero di lottare per guardare chi aveva aperto la porta: un equino giallo con un ficco rosso nella criniera.
Incuriosito dalla visione, Ruggero si avvicinò alla porta mormorando :
“Chi diavolo ha lanciato questo piccolo di cavallo qui ? Perchè è giallo ? Quando questa votazione finisce, un membro del personale sarà decapitato...”
Applebloom, piangendo leggermente, disse :
“Signore... mi sono lanciata da sola addosso alla porta... volevamo vedere che stava succedendo...”
Ruggero fece un balzello all' indietro, poi si ricordò di quello che aveva detto Victor e si calmò
“Volevamo ? Plurale maiestatis ? Meglio evitare, cara mia, non sei in una posizione di potere”
“Veramente mi riferivo a tutti noi, ovvero le mie cinque amiche qui dietro...”
“In ogni caso, non è il momento”
Adele si lanciò all' interno e disse a suo fratello :
“Simone, avanti, vota per togliere i poteri a Giacomo, smettila per una volta di fare il blocco di ghiaccio !”
“Sorella, non posso farlo: Giacomo ha messo in pericolo tutto ciò che abbiamo costruito, egli merita di morire”
Giacomo rispose “Certo, come no, ascoltami, medico del piffero, puoi spiegarmi perchè per te la condanna a morte è l' unica soluzione ? Se fossi stato nei tuoi panni, avrei votato per toglierti i poteri”
“Se tu fossi stato nei miei panni, avresti provato a darmi una promozione, quindi non dire boiate”
Marco disse “Ho deciso, Giacomo merita di crepare: le nostre medaglie sono orribili, quindi dire che lo avrebbe promosso è un insulto”
Detto questo, Giacomo e Ruggero misero i palmi delle loro mani sulle loro facce: l' uno perchè sapeva che era destinato a morire per un capriccio folle; mentre l' altro metteva la mano sul volto perchè sapeva che lo Scudo d' Argento stava per sfaldarsi con la morte di un membro...
E fu così che Vanessa rimase brutalmente sconvolta: all' inizio si irrigidì totalmente, fissando impaurita il vuoto, poi cominciò a piangere a dirotto, piangeva lacrime piene di rabbia e dispiacere, poiché aveva appena visto la delibera di condanna a morte del suo idolo Giacomo Euclidei: l' uomo che aveva guidato i soldati dello Scudo; l' uomo che aveva infiammato gli animi delle povere anime che abitavano ad Anchisea; l' uomo che aveva lottato fino allo sfinimento contro ogni nemico ostacolasse il progresso... era ora nel braccio della morte dopo aver assassinato il loro più grande nemico, che doveva invece morire di morte naturale, ma, soprattutto, egli era il genitore adottivo di Vanessa, che ora si sarebbe ritrovata senza casa e senza nessuno a difenderla...
Vanessa pianse e pianse, e nessuno riuscì a calmarla, anche se ciò era abbastanza comprensibile....

Victor entrò nervosamente nello Studio di casa sua: lo studio aveva diversi scaffali pieni di libri vecchi e nuovi, ciascuno catalogato in ordine alfanumerico; la finestra presente nello studio era in realtà fatta da una sottile lastra di alabastro infilata fra due vetri non troppo spessi, per dare un' illuminazione sempre piacevole, a tutte le ore; c' erano diversi quadri appesi ai muri, ogni quadro era un ritratto di un membro della famiglia Deci, anche se un fra tutti spiccava per eleganza e bellezza: un ritratto in alta uniforme del Segretario quando era poco più che un Sindaco anonimo: la sua faccia, allora corredata da una folta barba nera e capelli corti lisci, rendevano più bella ed imponente una figura già di per sé impressionante, grazie alla sua statura alta e la sua robustezza, a malapena percepita grazie a una giacca da ufficiale di artiglieria rossa e oro, che elevava l' aspetto del Giovane Segretario.
Victor prese una sedia di ebano, la mise vicino al tavolo e si sedette sua di essa, cominciando a pensare come organizzare le elezioni imminenti: posizione delle urne, età minima per votare... tutto doveva essere fatto da capo, poiché il Premier aveva abolito di fatto la Costituzione attraverso un processo assurdamente disgustoso in termini morali, talmente disgustoso che Victor si rifiutava di pensarci.
Egli cominciò a stillare una lista delle posizioni delle urne; scelse i candidati; impostò l' età minima per votare a 19 anni,e cominciò a pensare al suo slogan elettorale...

Tutto questo richiese tre ore a Victor, il quale si accorse del tempo passato solo grazie al suo orologio da polso: Victor diede un' occhiata all' orologio, sospirò, e ricominciò a lavorare, ma fu subito interrotto dal bussare alla porta.
Dopo aver fatto un piccolo balzello, Victor si calmò, e disse “Avanti”, e vide entrare Marika, la quale aveva un volto triste.
“Che è successo sorella ?”
“Il Concilio ha deciso di condannare a morte Giacomo... e tu sarai il boia”
Victor guardò storto Marika :
“Mi prendi in giro ? Ho così tante cosa da fare, non posso fermarmi per sparare alla nuca di Giacomo !”
“No, non sto scherzando, devi farlo”
Victor si alzò dalla sedia, tirò via i fogli su cui aveva scritto e disse:
“Benissimo ! Facciamolo ! Perdiamo il nostro miglior generale ! Vabbè, il Concilio ha parlato, dove si trova Giacomo”
“Al Rifugio 2, nei sotterranei”
“Ottimo”
Detto questo, Victor raccattò i fogli, li diede a Froderigo per consegnarli e Victor si avviò verso

il Rifugio 2.

Arrivato al Rifugio 2, e dopo aver mostrato alle segretarie addette il tesserino di appartenenza, egli si avviò verso la porta rossa blindata che portava ai sotterranei.
Le scale che portavano giù nei sotterranei erano in pietra pomice, e presentavano ancora tracce di sangue sugli scalini, quasi a far presagire a chi entrava che quella un tempo era stata ed è ancora una zona di morte e distruzione.
Victor continuò a scendere le scale sentendosi preso in giro: come era possibile che il Concilio avesse votato per la morte di Giacomo, l' unico comandante professionista dello Scudo ? Eppure lui aveva messo l' opzione dell' esecuzione solo per dare l' impressione che c' erano più opzioni, egli non pensava che gli altri Fondatori fossero così idioti o masochisti da decidere di uccidere il proprio generale.
In ogni caso, doveva essere fatto, quindi Victor sospirò, scese l' ultimo scalino con un salto, si tolse la giacca grigioverde, prese la pistola per esecuzioni dall' armadietto attiguo alle scale, una TEC-9, e la caricò con due proiettili.
La stanza delle esecuzioni aveva le pareti dipinte di un verde chiaro, ed era illuminata da una luce al neon mal funzionante, che aggiungeva un senso di minaccia incombente a una stanza già di per sé molto pesante come atmosfera.
Giacomo era nel mezzo della stanza, legato con cinque strisce di nylon a una sedia fatta di pressato, ai lati di Giacomo c' erano due guardie, le quali salutarono con un inchino Victor.
Victor disse:
“Bene, Giacomo, l' ora è giunta. Quali sono le tue ultime parole, prima di lasciare questo mondo ?”
Giacomo alzò la testa, e disse:
“Spero che tu ti sia divertito ad indire quella votazione, perchè appena morirò sarete senza un generale per le vostre forze”
“Giacomo , ce ne sono anche altri di candidati nelle nostre file, anche se devo dire che tu sei piuttosto esperto, quindi ucciderti non è proprio una cosa furbissima, ma il Concilio ha parlato, e ha voluto me come tuo boia”
“Victor, sai, a volte devi disobbedire agli ordini, sopratutto se ritieni gli ordini sbagliati”
Victor scosse la testa:
“Non disobbedisco agli ordini perchè se lo facessi andrei contro la mia filosofia di portare avanti un piano fino a quando non è realizzato o diviene impossibile da fare”
E Giacomo si mise a cantare ad alta voce:
“Noli Manere Memoria
Noli Manere Memoria

Giacomo!

Saevam iram, iram et dolorem
Saevam iram, iram et dolorem

Giacomo!

Noli Manere Memoria... Victor”
Victor tolse la sicura alla pistola, e sparò proprio nel centro della fronte di Giacomo: egli smise subito di cantare, e reclinò la testa a destra: la sua fronte ora recava un buco grondante di sangue, e sul pavimento c' era qualche pezzo di cranio.
Victor guardò con superiorità il cadavere di Giacomo e disse:
“Noli manere memoria... ed infatti non ci sarà più ricordo di te, perchè bruceranno ogni tua traccia, assieme alle tracce lasciate dal Premier... purtroppo, visto che sei stato comunque utile alla nostra causa”
Detto questo, Victor posò la pistola ancora fumante sopra l' armadietto, si rimise addosso la sua giacca e uscì dai sotterranei per tornare a casa e supervisionare il dispiegamento delle urne.

Qualche ora dopo, dopo aver assistito al posizionamento di tutte le urne elettorali del Distretto di Zamara, del Distretto Ovest e nel Distretto Trano e la preparazione al posizionamento delle cabine elettorali anche nelle altre zone della città e della nazione, Victor tornò a casa stanco morto.
Egli aprì il portone di casa, e vide nella hall sua sorella Sara e le tre puledre abbracciare e confortare Vanessa, che aveva una faccia distrutta.
Victor si inginocchiò e disse:
“Che sta succedendo qui ?”
Applebloom rispose “Vanessa sta piangendo per la perdita della sua casa e di Giacomo”
Victor sorrise sardonicamente:
“Gli ordini del Concilio sono gli ordini del Concilio, Vanessa, c' è poco da fare”
Vanessa alzò la testa, e guardò Victor con uno sguardo di rabbia:
“Non hai idea di cosa era per me Giacomo Euclidei... non ne hai idea”
“Ne ho idea, Vanessa: capisco che adesso sei senza riferimenti morali, lo so che adesso ti sembrerebbe di aver perso un' altra volta il tuo tetto, ma non è così: Giacomo era l' ultimo della sua stirpe: non aveva moglie, né figli, né parenti di qualsiasi ordine e grado: era solo lui.
Ora tu, Vanessa Guardia, sei diventata proprietaria teorica di tutti i suoi beni: non hai perso la casa, devi solo trovare un nuovo tutore per te, e sono certo che un sacco di gente all' interno dello Scudo ti vorrebbe come figlia”
“No, Victor, tu non hai ancora capito cosa era per me lui: un faro di virtù e valore, una guida... e ora sono senza”
“Vanessa, Giacomo in realtà non hai mai stretto un contatto emotivo con te; non ti ha mai visto come figlia o sorella piccola; non ti ha trattato poi così bene: guarda come sei vestita, stracci cerati e scarpe rotte.
Giacomo cercava solo una serva da non retribuire, qualcuno che sistemasse la sua casa mentre lui andava a donne. Non devi vederlo come un modello positivo”
Le puledre guardarono strano Victor, mentre Vanessa disse:
“Victor... sembra che tu ignori il concetto di “disciplina severa”
“Più che disciplina, il sistema che Giacomo applicava su di te era “schiavismo”, solo che a te piaceva essere trattata come schiava”
“Ma non mi trattava come schiava ! Mi ha dato un letto comodo e la libertà di girare per la città”
“Ma quante volte lui ha fatto un favore a te ? Quante volte si è sacrificato per te ? Quante ?”
“Poche volte, ma non importa”
“Continua pure a credere che era un semidio, allora: ciò non cambia il fatto che era un uomo pure lui, e che è morto .”
Detto questo, Victor andò in sala da pranzo e si sedette, aspettando la cena preparata da sua sorella Marika.

Victor si sedette sulla sedia in genere destinata al padre, ovvero una sedia in mogano con sedile di velluto, e si mise nella posizione più comoda possibile, poi disse:
“Quindi, Marika... ho sparato a Giacomo, e mi sono ricordato solo ora che Giacomo era il tutore legale di Vanessa. Cosa facciamo ? A chi la diamo ?”
Marika si sedette anche lei, si mise la sua porzione nel piatto e disse:
“La possiamo prendere noi...”
“Non possiamo: lei mi odia perchè sono il carnefice del suo idolo. E poi, hai idea del caos che si creerebbe in casa con due figliole molto vivaci di età inferiore agli 11 anni ?”
Giovanna bevve un bicchiere di birra di riso, poi commentò:
“Diamo Vanessa a Ruggero: è solo, vuole una sua discendenza, ha un sacco di soldi ed è piacevole come carattere, direi che è perfetto”
Victor scosse un po' il bicchiere pieno d' acqua:
“Anche io... ma forse è meglio sentire l' opinione dell' interessata, se possibile”
Victor si alzò per andare a vedere se Vanessa era ancora all' ingresso, e così era: stava chiacchierando con le puledre incontrate prima durante il giorno.
Victor finse un colpo di tosse, e disse:
“Siete pregate di entrare in sala da pranzo: c' è qualcosa di cui vorremmo discutere”

Punto di vista delle CMC

Le tre amiche erano dispiaciute oltre ogni limite: la loro amica Vanessa aveva perso tutto, e non avevano fatto nulla per aiutarla: si erano messe a piangersi addosso in quel Rifugio, e appena erano arrivate al Rifugio 2, era già troppo tardi: il cadavere erà già stato portato via dai sotterranei, e stava per essere gettato in una fosse comune, senza cerimonie o possibilità di dare un addio al defunto: il cadavere era stato gettato in mezzo agli altri cadaveri, senza onoranza alcuna.

La visione di ciò aveva causato una forte crisi di pianto in Vanessa, e aveva colpito fortemente le puledre, che non avevano mai visto un cadavere dal vivo: gli occhi vitrei; quel buco in testa coperto di sangue rappreso e pezzi di cervello; quel piccolo fiotto di sangue uscente dalla bocca... era uno spettacolo disgustoso, qualcosa che fece quasi vomitare Sweetie Belle e scosse profondamente le altre due.
Le altre due figliole, abituate come erano a tali visioni, a causa della vita condotta dia fratelli e dalle persone attorno, non ci fecero quasi caso, e si limitarono a provare a consolare Vanessa, che piangeva, e intramezzava ai pianti frasi del tipo :
“Sono senza casa... sono senza soldi... ed ho solo otto anni.. come farò ?”
“Sarò preda di sfruttatori, di schiavisti e di pedofili...”
“Dove andrò adesso ? Non voglio tornare in quell' orrore di orfanotrofio... non posso vivere per strada...”
Adele si avvicinò a Vanessa, mise la sua rosea mano sulle spalle di Vanessa e disse:
“Su...su, sono certa che Marika e Victor non ti lasceranno a terra, su.”
Vanessa smise di piangere, e disse:
“E' vero... forse dovremmo andare a casa di Victor, mi darà di sicuro un rifugio”
Allora Vanessa si alzò, e si avviò con la testa bassa verso la casa di Victor, e poco dopo così fecero Sara e Adele.
Le puledre invece rimasero lì a guardare orripilante i cadaveri della fossa comune: quello che avevano davanti erano i gusci privi di vita di varie persone, di ogni età e grandezza, alcuni evidentemente stroncati da un attacco fisico, altri portanti segni di malattia e altri ancora morti senza nulla che potesse dire cose gli aveva uccisi.
Pensieri e riflessioni sulla vita e sulla morte fluirono attraverso le piccole et innocenti menti delle puledre, alcune riflessioni portavano a pensieri più nichilisti, altri a qualcosa di più positivo.
Le tre amiche equine stettero lì per cinque minuti buoni, prima di accennare a parlare, e la prima a parlare fu Scootaloo:
“Questo visione è... agghiacciante... ma è anche vero che tutti quelli che si trovano qui... e che sono della nostra età sono morti principalmente... assassinati, o morti di malattie gravi. Non dobbiamo preoccuparci per noi, una volta tornati indietro: nessuno ci vorrebbe morto da noi”
Sweetie Belle rispose “Sono d' accordo... ma meglio non pensarci, su, andiamo”
Applebloom fece un semplice segno di assenso, poi le tre puledre si incamminarono verso la casa di Victor, seguendo

le tracce lasciate dalle tre amiche umane.

Arrivati davanti all' interno della casa di Victor, Sweetie Belle rimase colpita dal lusso in cui viveva Victor: da quello che aveva letto, Victor, Marika e Sara vivevano con i pochi Ducati non dedicati alla causa: evidentemente avevano una fonte di guadagno esterna... i muri erano decorati con diversi quadri rappresentanti nudi femminili e scene mitologiche, i quadri erano incorniciati in cornici dorate, e avevano lo stemma di famiglia su ogni angolo della cornice; due statue di guerrieri virgulti armati di lance stavano di “guardia” alle scale dalla magione e un tappeto incaico copriva il pavimento di granito al centro della stanza.
Sul tappeto c' erano le tre bambine che stavano parlando con Vanessa, la quale aveva ricominciato a singhiozzare: le puledre si sedettero pure loro e tentarono pure loro di confortare Vanessa nella sua ora più buia.

Circa tre ore dopo, Vcitro tornò a casa, chiese cosa era successo, e tentò di far ragionare Vanessa sul fatto, ma senza successo, quindi Victor, frustrato, era andato in sala da pranzo.

Applebloom disse :
“Bhè, Victor ha ragione: dopotutto, anche lui ha qualche volta fallito, e anch' esso aveva vizi, Vanessa. C' è una ragione per cui il quinto capitolo del terzo libro, in cui Giacomo era descritto ubriaco e particolarmente violento ha rischiato la censura...”
Vanessa sgranò gli occhi :
“Davvero ? Quindi quello che Victor ha detto non è una bugia ?”
“No, è la nuda e cruda verità: tu ti sei sacrificata per lui in ogni modo, ma lui non ricambiava la tua dedizione. Direi che sia ora di passarci sopra, che ne dici ?”
Vanessa scosse la testa in senso di assenso, ma lei continuava ad avere una faccia triste.
Poco dopo, Victor tornò nella hall, e disse:
“Siete pregate di entrare nella sala di pranzo: vorrei discutere di qualcosa con voi”
Le sei si guardarono negli occhi reciprocamente, poi si alzarono, ed entrarono nella pomposa sala da pranzo.
Le puledre e le bambine si sedettero sulle comode sedie della sala, e puntarono i loro occhi su Victor, il quale si alzò e disse:
“Come voi suppongo sappiate, con la morte di Giacomo Euclidei, Vanessa è diventata una senzatetto minorenne con una proprietà immobile di circa 400 metri quadri e un patrimonio di circa 3000 Ducati. Visto che lei non è legalmente autorizzata ad usare tali proprietà, siete invitate a votare per chi terrà sotto custodia Vanessa Guardia.”
Le puledre subito si misero a discutere fra loro:
“Ruggero d' Adda ?”
“No, è troppo distratto. La diamo a Simone Paterni ?”
“Per carità, Applebloom, Simone Paterni non sopporta già sua sorella, figurati sopportare un nuovo arrivo ! Già che parliamo di medici, Patrizio Leoni ?”
Scootaloo fece una faccia confusa:
“Chi è Patrizio Leoni ?”
Applebloom rispose:
“E' l' opposto di Simone Paterni in termini di personalità: tenero, affettuoso, e amante dei figlioli. Un candidato perfetto”
Applebloom poi fece passare la proposta fra le ragazze, e dopo un po' di discussione, tutte furono d' accordo nel votare per il medico tenero.
Victor suonò un campanello, e disse:
“Allora, chi è il fortunato mortale che ospiterà Vanessa a casa sua ? Su, ditemi”
Le ragazze dissero in coro:
“PATRIZIO LEIONI !”
Victor le guardò storte, poi disse:
“Scelta strana, devo dire: è una persona una poco strana, visto che ha attacchi di generosità in mezzo alla sua vita di braccino corto”
Applebloom disse : “Non è un problema, tutti quei soldi lo faranno smettere di essere avaro, e di certo non è parsimonioso coi sentimenti.”
Victor si inchinò e disse “Come desiderate. Ora, Vanessa, torna nella tua vecchia casa, prendi tutto quello che vuoi, e torna qui, cosicché ti possa portare dove abita Patrizio. Non preoccuparti per il fato della “tua” casa: verrà usata fin di bene mantenendola intatta.”


Sweetie Belle disse alle tre compagne:
“Dovremmo accompagnarla nella sua ex casa ? Giusto per farle una gentilezza, visto quello che ha passato...”
Scootaloo disse:
“No, preferisco rimanere qui: è più sicuro a quest' ora, visto la quantità di brutta gente che potrebbe volerci vive...”
Applebloom si intromise:
“Vanessa ha qualche esperienza lotta, in caso di pericolo: se riusciamo a non spaventarci davanti al pericolo, dovremmo riuscire a difenderci piuttosto bene... e poi la casa di Vanessa si trova in un quartiere copertissimo dalle forze di sicurezza, se ci accade qualcosa è facile che qualcuno arrivi a salvarci in tempi brevi”
Scootaloo mise uno zoccolo sotto il suo mento, e disse:
“Hai ragione... bè, direi che possiamo fargli questo favore. Andiamo”
Detto questo, le tre puledre si avviarono: uscirono dalla porta e seguirono la bambina.
Nel mentre che camminavano, un pensiero scosse la mente di Sweetie Belle: stare lì era bello e tutto quanto... ma adesso cosa starà succedendo a casa, in Ponyville? Cosa staranno pensando le loro famiglie ? Le stanno cercando ? E se lo stavano facendo, dove ? Erano arrivate lì a causa di un incidente di magia di qualcuno, per uno scherzo o nessuno sapeva niente ? Avevano già scavato le loro tombe vuote ? Avevano già fatto i loro funerali senza sapere che erano ancora vive, ma non raggiungibili ? Si erano già dimenticati di loro tre ?

Sweetie Belle fece notare ciò alle compagne:
“Ragazze... sapete una cosa ? Ho un po' nostalgia di casa... voglio dire, qui è bello, stiloso eccetera, ma... non avete pensato ai nostri conoscenti di là ? Sono certa che sono preoccupatissimi per noi...”
Scootaloo disse:
“E chi diavolo si ricorderebbe di me, all' infuori delle vostre sorelle ? Di certo sono già stato dimenticato. Quanto a te, Sweetie Belle, mi immagino già Rarity danzare e cantare di gioia”
Sweetie Belle guardò male Scootaloo e disse:
“Mia sorella è cambiata dall' ultima Festa della Sorellanza, sai ?”
Scootaloo arrossì, e disse:
“Bhè... sono lenta a recepire tali eventi... in ogni caso, l 'unica che mi immagino genuinamente cercata dappertutto e pianta ad un finto funerale è Applebloom, visto che è l' unica che riceve un po' di rispetto dai famigliari...”
Applebloom si girò e disse:
“Grazie...”
“Nondimeno, adesso mi sto immaginando mia sorella che si rinchiude in camera e sclera di brutto per la mai scomparsa”
Scootaloo commentò:
“Non che Rarity non scleri poco...”
Appena la puledra arancione disse questa frase, ella sentì un paio di fredde mani prenderla per i fianchi... Scootaloo urlò, ma il suo urlo venne soffocato da un fazzoletto al cloroformio sulla sua bocca.
Le altre due amiche se ne accorsero, ma anch'esse non riuscirono ad allertare nessuno nei paraggi, poiché erano già state ammutolite.


Quando Sweetie Belle si risvegliò, ella vide che si trovava distesa su un lettino operatorio, con gli zoccoli legati.
Guardandosi attorno in cerca di qualcosa di famigliare, la puledra bianca vide una lampada da muro: su questa lampada, sui bordi c' era attaccato... qualcosa; c' era un grosso vetro che divideva la stanzetta pitturata di bianco dove stava lei e il corridoio; la porta invece era id color verde chiaro, e stonava in modo incredibile con i colori dell' ambiente in cui era
Sweetie Belle, preoccupata, chiese se c' era qualcuno presente, ma nessuno rispose, ergo la puledra provò a scendere dal lettino e a muoversi a balzelli, visto che aveva gli zoccoli legati: ella ruotò lentamente il suo corpo, allineò le gambe con il bordo, poi si diede una spinta verso il basso: Sweetie Belle cadde di lato con un tonfo.
Dopo essersi ripresa dal dolore causato dalla caduta, la bianca cavallina si avvicinò alla lampada su cui c' era attaccata la lastra a suon di saltelli stancanti.
Dopo un paio di tentativi fallimentari nel far cadere la lastra a suon di calcetti al muro, il piccolo unicorno decise di alzarsi su due zoccoli, e di provare a vedere se riusciva a capire cosa era quel qualcosa sulla lampada.
Appena Sweetie Belle riuscì ad ottenere l' equilibrio necessario, ella finalmente capì cosa era quel “qualcosa” : una lastra radiografica.
La lastra sembrava un normale radiografia completa del corpo di un pony, il corpo di un unicorno puledro per la precisione: Sweetie Belle, nella sua scarsa conoscenza dell' anatomia, non vide nulla di eccezionale... a parte un piccolo rettangolo di luce che sembrava risaltare sul quello che era il corno del puledro nella radiografia.
Sweetie Belle si chiese cosa era quel rettangolo, visto che non gli risultava che nelle corna degli unicorni come lei c' erano delle escrescenze bianche et quadrate... ma che ne poteva sapere lei, puledra di otto anni, di tali cose ?

I suoi pensieri furono interrotti dal tocco di una mano sulla sua schiena: sorpresa, ella balzò all' indietro, cadendo e battendo il fondoschiena sul pavimento.
Colui che l' aveva toccata era un uomo alto e scarno, era occhialuto, ed indossava un camice da laboratorio bianco su una maglia marrone chiaro su pantaloni neri.
L' uomo disse:
“Vedo che sei sveglia, oltre che una curiosona”
“Grazie... ma chi sei tu ? Dove mi trovo ? Dove sono le mie amiche ?”
L' uomo si aggiustò gli occhiali e disse:
“Io sono il Dr. Rinaldo Guerrieri, ma puoi chiamarmi Rinaldo. Ti trovi nella Sezione 12 del Laboratorio Protettorato “Guglielmo Marconi” ad Anchisea. Le tue amiche e te siete state prelevate dopo che siete state scoperte in possesso di oggetti trasmettitori ad alta tecnologia di proprietà di questo laboratorio.
Stavamo facendo accertamenti su di voi per vedere dove stavate nascondendo i suddetti trasmettitori, visto che non li stavate trasportando direttamente su di voi. Le tue amiche sono nell' altra stanza, in attesa di essere esaminate”
Sweetie Belle sobbalzò leggermente alla frase “esaminate” : lei aveva, molto probabilmente, ricevuto solo una radiografia di tutto il suo corpo; ma le altre ? Cosa potevano aver tentato o hanno tentato di fare con loro ?
Ella espresse le sue preoccupazioni :
“Rinaldo... cosa state facendo a loro ? Quali sono le “procedure”

di cui parli ?”
Rinaldo, nel mentre che liberava gli zoccoli della puledra bianca, disse:
“Le stessa cosa fatta a te: radiografia di tutto il corpo laterale e mentre sono supine”
Sweetie Belle fece senno di assenso, anche se non aveva capito bene che cosa intendesse Rinaldo.

Rinaldo allora uscì dalla stanza, e Sweetie Belle gli venne dietro: non sapeva dove Rinaldo stesse andando, ma di sicuro avrebbe ricevuto maggiori informazioni su ciò che stava succedendo.
Lo scienziato entrò in una stanza un po' buia, ove erano presenti Scootaloo et Applebloom ancora addormentate e legate.
Sweetie Belle provò a svegliare le sue amiche, ma fu rimproverata da una voce un po' più profonda:
“Cosa pensi di fare, soggetto numero 1 ?”
La puledra bianca protestò:
“Non sono un numero ! Il mio nome è Sweetie Belle, non “1”, ergo, chiamatemi così”
La voce rispose:
“Il soggetto è scontroso, eh ? Che ne pensi di legarlo ancora, Rinaldo ?”
Rinaldo rispose :
“Marco, sai, a volte mi chiedo se sei capace di distinguere un campione inanimato o incapace di parola, da un essere con gli organi adatti alla fonetica”
Sweetie Belle rimase confusa da tale linguaggio
“Rinaldo, quali sostante psicoattive con effetti allucinatori ti sei acceso ? Quello che hai davanti è chiaramente un membro della famiglia degli equini, incapace di parola possibile per le grandi scimmie antropomorfe”
“Nondimeno, ho sentito il suddetto esprimere concetti compiuti con la parola”
“Evidentemente devi smettere di bere bevande ad alto contenuto alcolico prima dell' alba, Rinaldo”
La discussione continuò per molto, con un linguaggio sempre più oscuro e articolato: il cranio di Sweetie Belle ormai fondeva per la sua incapacità di capire cosa dicevano i due scienziati.
Appena Rinaldo smise di discutere, egli si avvicinò alle due puledre, le liberò, causando al contempo il risveglio delle interessate, le quali urlarono:
“Dove sono ?”
Sweetie Belle corse incontro ad esse:
“Ragazze, ci troviamo nella Sezione 12 di un laboratorio in Anchisea. Dicono di aver trovato degli oggetti ad alta tecnologia in noi, e dicono di volerli trovare attraverso una radiografia di tutto il nostro corpo”
Applebloom disse:
“Cioè, vuoi dire che abbiamo dentro di noi dei gadget tecnologici loro, e non lo sapevamo ? Questo mi risulta strano... in ogni caso, non vedo alternative: dobbiamo lasciarli fare”
Scootaloo incrociò gli zoccoli anteriori, e disse:
“NO ! Non li lascio fare: perchè mai mi dovrei fare aprire in due come una mela dopo ?”
“E chi telo dice che lo faranno, Scootaloo ? Mica l' hanno detto”
“E come pensi che li faranno uscire quegli affari ? Accarezzandoti ? Certo che no: ci sventreranno !”
Applebloom divenne nervosa la pensiero, mentre Sweetie Belle rimase calma: sapeva che quello che Scootaloo erano esagerazioni: sì, magari le avrebbero operate, ma di certo non le avrebbero letteralmente sventrate.
“Scootaloo... non dire boiate: non ci ammazzeranno, ci faranno una semplice operazione chirurgica per estrarre quegli oggettini”
“Sweetie Belle... sei così ingenua”
“No, tu sei esagerata su questo versante: voglio dire, ti sembrano DAVVERO capaci di ucciderci ?”
“Mai giudicare un libro dalla copertina”
Applebloom, a sentire questi discorsi, e a pensare a cosa poteva accadere, perse il controllo di se stessa dalla paura, e si pisciò, letteralmente, addosso.
Sweetie Belle non impiegò molto a sentire l' odore, e disse:
“Applebloom... hai per caso perso il controllo della tua vescica per la paura ? No ti preoccupare, è normale fare così, dopo aver sentito tante idiozie provenienti da tale bocca quale è quella di Scootaloo”
La puledra arancione non apprezzò, e fu in procinto di parlare, quando finalmente Rinaldo entrò nella stanza e disse:
“I soggetti 2 e 3, i cui nomi sono ignoti, alla sala radiografie”
Detto questo, Rinaldo annusò l' aria, indietreggiò di poco per' odore, commentò che il posto puzzava di ammoniaca, e tornò nella stanza con tre cenci.
Dopo aver pulito il tavolo su cui poco prima l e puledre erano sdraiate, Rinaldo fece cenno di essere seguito, ma Scootaloo rispose:
“No ! Ci sventrerete ! Non vengo !”
“Non essere sciocco, soggetto 3: una volta trovato il dispositivo, verrai operato normalmente, cose se tu fossi operato di appendicite”
Scootaloo alzò a voce:
“QUELLO è il problema: l' appendicite è nell' 80% dei casi, fatale”
Sweetie Belle si avvicinò a Rinaldo e disse:
“Da noi l' appendicite è una malattia semi-terminale...”
Gli occhi di Rinaldo si allargarono in atteggiamento di “figura da cioccolataio”
“Ascolta, soggetto 3... da noi l' appendicite è una malattia semplice da curare: non intendevo dire che molto probabilmente morirete”
Scootaloo rispose sarcasticamente :
“Morirete di sicuro”
Applebloom, ormai con l' animo a pezzi, e spaventata oltremodo, si arrotolò su se stessa, e cominciò a dire:
“N-n-n-n-o-o-on vo-o-glio venire... n-n-o”
Sweetie Belle capiva cosa stava pensando, cosa stava passando per la testa della sua amica gialla: immagini di morte, dolore e sangue in quantità Il tutto senza nessuno che condannasse il carnefice.
Il tutto senza essere pianta.
Anche Rinaldo capì cosa stava succedendo, quindi egli si avvicinò alla puledra terrorizzata, e provò a calmarla con dolci parole: funzionò appena, visto che Applebloom stava continuando a singhiozzare, ma lo scienziato era comunque riuscito a farla muovere.
Fatto ciò, Rinaldo legò Scootaloo, e disse a Sweetie Belle di accompagnare Applebloom nel tragitto verso la sala radiografie.
La sala era piuttosto piccola, ed era dipinta id verde sulle pareti; il macchinario era piuttosto grosso e sembrava piuttosto piuttosto vecchio, rispetto al resto della struttura.
Lo scienziato attaccò al muro Scootaloo, poi prese in braccio Applebloom, tentò di calmarla, poi mise lei sul lettino.
Applebloom era restia a stare in piedi per la macchina per le radiografie; ma lo scienziato riuscì comunque ad ottenere una buona immagine del suo interno.
Poi fu il turno di Scootaloo, la quale non rimase ferma un minuto: essa provò a scappare saltellando, ma cadde dal lettino con un tonfo e basta, e Rinaldo semplicemente la rimise sul lettino.
Scootaloo provò poi a calciare Rinaldo, ma non ottenne risultato alcuno diverso da quello di farsi sedare con una buona dose di buon vecchio cloroformio.

Un volta ottenute le lastre necessarie per scoprire dove erano quei ricevitori, Rinaldo tornò nella stanza dove era stazionato Marco, lasciando le tre puledre da sole, in attesa di un verdetto.

Applebloom stava respirando in modo piuttosto affannoso, come se avesse corso per chilometri e chilometri, e i suoi orecchi erano abbassati, segno che era spaventata.
Sweetie Belle, vedendo il suo disagio, disse:
“Cosa ti turba, amica mia ? Parlarne può aiutare”
Applebloom rispose con una voce spaventata:
“Secondo te ? Sono in questo laboratorio, bloccata con due scienziati che vogliono aprirmi in due come una vongola... e nessuno che mi può aiutare.”
“Io posso aiutarti: dopotutto, sono tua amica. Allora, prima di tutto, non ti vogliono uccidere, vogliono solo prendere tali dispositivi contenuti in noi: sono solo delle semplici operazioni chirurgiche con anestesia, nulla di troppo doloroso o spaventoso.”
“Ma quei due non sembrano dei professionisti... potrebbero fare qualunque cosa prima di ottenere il loro scopo... e io potrei essere già morta, o potrei essermi svegliate, e sarei totalmente cosciente del dolore.”
“Dai, Applebloom, non essere esagerata, sono certa che lasceranno la cosa in mano ai professionisti... e poi chi lo sa, magari quei dispositivi ci faranno tornare a casa”
Appena Sweetie Belle finì tale frase, Rinaldo uscì dalla stanza in cui si trovava, e disse:
“Bene, ho buone notizie per voi: gli oggetti trovati in voi sono, effettivamente, dei ricevitori per un prototipo di teletrasporto sperimentato ieri: sembra che voi abbiate teli ricevitori al vostro interno.
Se riusciamo a levarli da voi, riusciremo a creare un modo per riportarvi a casa.
Per ora comunque occupiamoci dell' estrazione: stiamo cercando un veterinario specializzato in equini...”
Rinaldo fu interrotto da Sweetie Belle, che disse:
“Non siamo mica cani o gatti ! Siamo puledre ! Perchè state chiamando un veterinario ?”
Rinaldo sorrise leggermente:
“Infatti: siete puledre, quindi dobbiamo cercare un veterinario, anche se forse...”
“Capisco che per voi noi siamo animali, e forse è vero, ma c' è anche il fatto che abbiamo un modo di ragionare simile al vostro, ergo, direi che l' opzione dovrebbe ricadere fra un veterinario ed un microippoiatra.”
Rinaldo si fermò, si grattò sotto il mento per un po', mormorando fra sé e sé :
“Se le mie conoscenze del greco antico non sono lacunose, sta praticamente dicendo di chiamare un pediatra.. il problema è che ha l' anatomia di un cavallo... ed è probabile che sia così... ma in termini psicologici, il veterinario sarebbe una scelta azzardata... anche perchè, da quanto mi risulta, gli specialisti in equini protettorati sono tutti a Neapola... che è troppo lontana da qui... un pediatra protettorato bene o male qui ad Anchisea lo trovo... e poi, in termini di conoscenze riguardo alle abilità di questi pazienti, entrambi sono ignoranti allo stesso modo... direi che è meglio prendere il medico più comprensivo et adattivo dello Scudo...”
Rinaldo andò nella stanzetta presidiata dal collega Marco, e si sentì il rumore di tasti pigiati, poi Rinaldo parlò ad alta voce:
“Buongiorno, Patrizio, ci servirebbe un favore.... dovresti venire qui ad eseguire un operazione di estrazione di corpi estranei su tre pazienti... no, non sono successi incidenti... no, nessun figliolo ha inghiottito nulla... no, i pazienti sono tre equini colorati e parlanti, spero che non ti dispiaccia farlo... ok, grazie, arrivederci”
Rinaldo tornò nella stanza ove si trovavano le tre amiche equine, e disse:
“Un medico sarà qui domani. Nel frattempo, che

ne dite di mangiare qualcosa ? Ho un po' di spremuta d' arancia e qualche foglia d' insalata. E' di vostro gradimento ?”
Sweetie Belle disse:
“In mancanza d' altro.. vada per l' insalata e la spremuta.”
E tutti e tre si nutrirono abbondantemente con ciò che c' era.


Quando furono circa le dieci di sera, Sweetie Belle cominciò a sentirsi stanca et assonata, ergo cominciò a cercarsi un posto dove passare la notte: ella chiese:
“Rinaldo... prima che tu te ne vada... ci sono delle indicazioni per noi su dove dormire ?”
Rinaldo chiuse la porta della stanza in cui stava lavorando, e disse:
“Ci dovrebbero essere tre materassi di là: usa quelli, non saranno finissimi, ma meglio del pavimento, no ?”
Sweetie Belle annuì, e disse:
“Direi di sì... vai pure tranquillo, possiamo dormire da sole”
“Come vuoi”, e lo scienziato spense la luce della stanza.

Fatto ciò, Sweetie Belle disse alle tre amiche:
“Avanti, di là ci sono dei materassi su cui dormire: useremo quelli”
Scootaloo zompò indietro disgustata:
“Su quei materassi ? Ma puzzano da far schifo ! Odorano di letame e vomito !”
Sweetie Belle rispose sarcastica:
“Dormi sul pavimento, se vuoi, accomodati pure”
“E lo farò”
Scootaloo si distese sul pavimento, e sembrò chiudere gli occhi, in attesa id prendere sonno.
La puledra bianca scosse la testa, e disse ad Applebloom di seguire i suoi passi verso l' altra stanza.
La consistenza e l' odore dei materassi non erano effettivamente piacevoli: Applebloom rischiò di vomitare qual poco che aveva mangiato per cena; mentre Sweetie Belle rimase un po' stordita dal forte odore cattivo.
Dopo una lunga attesa di un sonno che tardava ad arrivare, Sweetie Belle provò a pensare alle “poche) cose veramente positive accadute quel giorno: stavano per trovare un modo per tornare a casa; avevano asciugato le lagrime di Vanessa davanti alla morte di Giacomo; avevano visto degli edifici di straordinaria bellezza... ormai Sweetie Belle cercava ogni appiglio per evitare di disperarsi : dopotutto, non erano per ora in pericolo, ed era certa che qualunque cosa potesse accadere, sia di positivo, sia di negativo, quindi non era il caso di perdere la testa per quello che era accaduto.
Pian piano Sweetie Belle si addormentò, e cominciò a sognare la giornata appena passata...

La puledra bianca fu svegliata dal suono di una porta sbattere, e dall' urlo di una voce familiare...
“Marco Razzi e Rinaldo Guerrieri, chi vi ha autorizzato a rapire tre elementi utilizzanti i servizi dello Scudo D' Argento ? Lo sapete che ciò vi comporterà una multa di 300 ducati, e l' imprigionamento per due settimane ?”
La voce di Rinaldo rispose:
“Scusi, capo, solo che avevamo scoperto che tali ospiti avevano al loro interno i ricevitori del prototipo di teletrasporto testato due giorni fa...”
“Avete offerto loro il miglior alloggio possibile ?”
“Purtroppo no... Marco ha insistito a dire che esse non erano ospiti ma soggetti di esperimenti, e quindi non degni di dormire allo stesso modo degli uomini”
“Che massa di stupidaggini ! In ogni caso dovevate dargli un letto decente, non tre materassi vomitati e distrutti a più riprese dalle cavie non senzienti precedenti ! Dove sono esse ?”
Sweetie Belle aprì gli occhi, e vide davanti a sé la possente figura di Victor: indossava un pastrano marrone chiaro con dei gradi militari sulle maniche; aveva pantaloni color crema inscuriti dal continuo uso in ambienti fuligginosi; i suoi stivali, un tempo nero lucido, ora erano grigiastri poiché semi distrutti dall' usura.
Victor si inginocchiò di fronte a Sweetie Belle, e disse:
“E' tutto ok ? Vi hanno trattato bene ?”
Sweetie Belle arrossì, e si grattò con uno zoccolo il retro della testa, affermando:
“Non proprio... ci hanno trattato da animali, e stavano per chiamare un veterinario per farci operare. E tu che notizie porti ?”
Victor sorrise:
“Non porto notizie, ma cibo e acqua”
Victor prese un sacco di tela di iuta rubato da una caserma, e tirò fuori di esso diverse bottiglie d' acqua sia gasata che naturale; biscotti freschi di forno semplici e al cioccolato; bignè e pasticceria varia... sembrava che un pezzo di Paradiso fosse caduto in mezzo all' Inferno.
Sweetie Belle andò a svegliare allegramente le due amiche, le quali si alzarono lentamente, entrambe ancora un po' abbacchiate.


Punto di vista di Victor

Victor sospirò di sollievo: dopo il caos che si era creato ieri sera per la scomparsa di Applebloom, Sweetie Belle e Scootaloo, poteva finalmente respirare.
Il tutto era cominciato da una discussione con Sara, la quale aveva detto:
“Le mie tre amiche equine dovevano essere già qui... dove sono andate ?”
“Sono certo, Sara, che sono andate a dormire in uno dei Rifugi di questa zona”
Sara aveva fatto una faccia sorpresa:
“Ma avevano detto che venivano a casa nostra a dormire !”
Victor mise una mano sulla faccia, e scosse la testa: cosa aveva fatto di male per avere una sorella incapace di capire se qualcuno mentiva in modo evidente ?
“Stavano mentendo: non puoi farti fregare così facilmente, Sara”
“Ma non stavano mentendo ! In ogni caso, voglio darle loro un ultimo saluto: posso farlo ?”
Victor si era accarezzato i baffetti, e rimase a pensare qualche minuto, prima di darle il permesso di andare tranquillamente, a patto che tornasse a mezzanotte: nel frattempo Victor avrebbe tolto le ultime scartoffie burocratiche dai suoi pensieri, e si mise a leggere un libro.
Appena fu mezzanotte e mezza, Victor sentì suonare il campanello con il suo distintivo suono di ottone inverdito: scocciato, andò ad aprire alla sorella minore, che aveva uno sguardo molto preoccupato, ella disse:
“Non le ho trovate... tutti i Rifugi di questa zona dicono di non aver equini con tali nomi...”
Victor fece una faccia sorpresa: era sicurissimo che erano andate ad usufruire del servizio offerto... se non lo avevano fatto, era facile che qualche pazzo le aveva prese per i propri scopi... e considerato il fatto che quelle tre cavalle, per quanto ne sapeva, potevano essere trasformate in armi viventi, la cosa lo turbava alquanto.
Ma decise di dormirci su, in attesa di avere un punto da cui partire.

Victor si svegliò alle cinque quel giorno, non solo per fare colazione e informarsi attraverso la radio, ma anche per andare ad allertare un paio di squadre di ricerca.

Victor indossò la tenuta simil-militare un tempo appartenuta a Giacomo, composta da maglia da lavoro verde oliva, camicia beige, pastrano marrone chiaro, stivali da cantiere consumati e pantaloni anch' essi beige ma inscuriti dalla fuliggine della battaglia; si nutrì con quel poco che c' era nel frigo, ovvero latte cagliato e beacon crudo, e si avviò a piedi verso il Rifugio 0, che aveva appena aperto il suo accesso pubblico.
Victor, senza troppe cerimonie, diede l' ordine di spediere la squadra Aristotele e Galileo alla ricerca di tali ospiti: erano dopotutto creature di un' altra dimensione, e pure molto giovani, non sapeva come potevano essere usate dai malintenzionati....nel frattempo, lui si era messo a fare il suo lavoro di supervisore delle urne, ma al contempo pensava a chi poteva averle prelevate fra tutte le persone da lui conosciute:
Simone Paterni ? No, non se ne faceva di nulla.
Ruggero D' Adda ? Forse, ma era difficile che fosse così disperato da necessitare di tale marketing...
Patrizio Leoni ? Possibile: ingenuo e altruista come era, c' era una buona probabilità che le avesse rapite per usarle come intrattenitrici per i piccoli pazienti... uno scopo nobile, ma sbagliato nell' esecuzione. Ma poi anche tale teoria venne discreditata: Patrizio avrebbe subito notato che erano praticamente delle bambine, e le avrebbe lasciate andare.
Quella suonatrice d' arpa ippomaniaca della Zorria ? Molto, MOLTO probabile, quasi certo, ergo egli decise di fare visita a quella pazza furiosa.

Appena Victor finì di visionare le urne, egli prese il suo ape, e si avviò nel Distretto Hade, uno dei Distretti più malfamati della città.
Dopo aver superato una serie di edifici in rovina con diversi bidoni di benzina in fiamme circondati da senzatetto che rifiutavano aiuto; cadaveri e rottami sparsi qua e là e manifesti di regime stracciati, Victor arrivò alla sua destinazione: una tugurio fatto di macerie varie e lastre di plastica ondulata: la porta era una portiera di una macchina, e le finestre erano fondi di bottiglia fusi misteriosamente assieme.
Victor bussò alla portiera, e una voce rauca rispose:
“I' chi è ?”
Victor schiarì la voce, e disse con il tono più autoritario e formale possibile:
“Sono Victor Deci, Fondatore dello Scudo d' Argento, e Supervisore delegato delle urne. Dobbiamo discutere su un incidente increscioso”
La voce rauca si illuminò:
“Oh, tu sei Victore ! Viè qui, che te devo chiedere una cosa...”
“Veramente sono venuto IO per chiedere una cosa a LEI, e la mia richiesta è : rilasci le puledre. Sono ospiti sotto la nostra giurisdizione”
“Icche dici ? Io mia tengo puledri in casa, o grullo, altrimenti un' starei qui a guardare la mia granata appoggiata al muro ! Starei qui a giocar con loro, a coccolarle... a fa cose, te pare ?”
Victor disse:
“Non fingere di fare la tonta con me, Signora, so bene che lei ha ospiti equini in casa: se non me li dà pacificamente, temo di doverli prendere con la forza”
La Zorria disse:
“Senti, o bamboro, un' ho idea di cosa stai a parlà, di certo di equini un' ne ho visti fin da ieri sera, portati da du' omini magri come stecchi vestiti da scienziati...”
A Victor venne un' illuminazione: forse erano Rinaldo Guerrieri e Marco Razzi, i due scienziati che stavano lavorando sul teletrasporto qualche tempo prima, e famosi perchè dicevano di aver rilevato forme di vita equina in Anchisea... Victor se ne andò salutando la vecchia arpia, e andò verso il laboratorio “Guglielmo Marconi”, ove Marco e Rinaldo in genere lavoravano.
Egli li trovò lì, che stavano litigando se gli ospiti erano senzienti o no.





Punto di vista delle

CMC

Dopo aver consegnato il cibo, Victor si dileguò dicendo “Il mio scopo qui è finito”.
Sweetie Belle, dopo la sua lauta colazione, si sentiva meglio si di animo che di spirito: Applebloom sembrava dimentica di ciò che era accaduto ieri, mentre Scootaloo era tornata pacifica ed assennata.
Ma le speranze di continuare su quella linea furono interrotte dall' arrivo di Patrizio Leoni.

Patrizio era arrivato camminando lentamente, e scusandosi in modo ampio con Victor per il disturbo arrecato: era un uomo un po' basso e piuttosto magro, i suoi capelli erano biondi e i suoi occhi verde rame; era vestito con un camice da medico verde, e aveva pantaloni bianchi con toppe di vari colori sulle ginocchia e sulla zona della vita.
Con la sua voce bassa disse:
“Mi scusi, signor Rinaldo, dove sono le pazienti ?”
Rinaldo indicò il gruppo di puledre in attesa nell' altra stanza, e Patrizio andò verso di loro, e subito negli occhi di Patrizio scintillò... qualcosa: i suoi occhi scintillavano di dolcezza verso le puledrine, le quali invece rispondevano con sguardi spaventati.
Il medico disse:
“Non spaventavi: sono qui per aiutarvi... posso farvi una domanda ?”
Sweetie Belle, dopo questa frase, a sentire il tono di voce di Patrizio, ella provò un sentimento di tenerezza VERSO Patrizio: sembrava che necessitasse lui di aiuto, invece che loro tre.
Applebloom rispose:
“Abbiamo fatto colazione da poco, signor Patrizio”
Patrizio sorrise:
“Nessuna necessità di chiamarmi Signor Patrizio, puoi chiamarmi Patri.”
A quel punto, il medico fu toccato su una spalla da Rinaldo: Patrizio reagì con un urletto piuttosto comico, a sentirlo.
Rinaldo consegnò le lastre radiografiche al pavido medico, poi disse:
“Allora, dottore, portiamo l' anestesia ?”
Patrizio guardò il pavimento triste, e rispose:
“No... purtroppo: hanno appena mangiato. Le devo operare mentre sono sveglie... anche se sarà doloroso... e la cosa mi dispiace da morire...”
Applebloom balzò all' indietro con un “Eeeek”; Scootaloo disse con tono nervoso “Visto Sweetie Belle, VISTO ?”, mentre quest' ultima sospirò e basta.
Patrizio allora si voltò, e fece cenno alle tre puledre di seguirlo nella sala delle operazioni risistemata per l' occasione.

Arrivati all' ingresso della sala, Patrizio fermò la comitiva, e disse:
“Allora, come avete sentito, vi dovrò operare mentre siete completamente coscienti... so che non è facile per voi sopportare il dolore, quindi non vi chiedo di non urlare, vi chiedo solo di non agitarvi mentre vi opero. Fatelo e finiremo in pochissimo tempo, e così potrete uscire di qui. Ora, indossate questa mascherine e questi strani cappellini: serviranno per tenere la sala pulita.
Se volete, potete rimanere in sala, ed assistere l' amica in quel momento sotto i ferri.”
A quel punto Patrizio si alzò, prese le suddette mascherine e cappelli chirurgici, aiutò le puledre ad indossare tali oggetti, egli si mise guanti sterili, poi disse con un sorriso:
“Chi vuole venire per prima ?”
Sweetie Belle alzò lo zoccolo, ed entrò all' interno della sala operatoria: ella fece prima un balzello per salire sul lettino da sola, ma il tavolo era troppo alto, ergo ella fallì miseramente nel salire, e chiese aiuto a Patrizio per riuscire a salire sul tavolo operatorio.
Appena riuscì a distendersi sul tavolo per le operazioni, Patrizio prese una delle lastre, scrutò attentamente la posizione del ricevitore, che si trovava nel corno, poi prese una sega per ossa, di quelle usate un tempo per amputare gli arti e disse:
“Ok, sembra che l' oggettino che dobbiamo estrarre si trovi nel tuo corno... è per caso una parte sensibile ? E' per caso importante per te ?”
“In certo senso sì... mi permetterà in futuro, se torno da dove provengo, di utilizzare la magia... certo che non ho idea se provare a bucherellarlo o segarlo e poi riattaccarlo poi mi permetta id utilizzarla. Ma direi che si può fare”
Patrizio fece cenno di comprensione, e cominciò a tagliare nella metà esatta del corno: oltre a causare evidente dolore in Sweetie Belle, che comunque rimase composta e si limitò a lanciare un gridolino, la visione del corno segato in due causò la reazione immediata di Scootaloo, la quale urlò:
“Lasciala andare ! Non tagliarli il corno, o rimarrà a vita senza la sua più grande abilità”
Sweetie Belle controbattè mentre il medico segava il suo corno:
“Stà zitta ! Sta facendo solo il suo lavoro, anche se un po' doloroso”
Appena Sweetie Belle finì di dire tale frase, la parte segata cadde a terra come un ramo di un alberò: Patrizio prese tale parte, e cominciò a scavarci dentro con un coltello per avorio trovato per caso, fino a quando il coltello non urtò il ricevitore, facendolo balzare via dall' incavatura in cui era incastrato, e terminando quindi la ricerca di uno dei dispositivi: era il momento di riattaccare il corno.
Patrizio chiese:
“Sweetie Belle... sai mica come riattaccano i corni da voi ? Magari riesco ad imitare i vostri dottori”
Sweetie Belle abbassò la sua testa con corno mozzato e leggermente sanguinante, e disse:
“In genere si riattacca con la magia medica... ma so bene che non è possibile qui.”
“Spero che ci siano alternative: non voglio danneggiarti.”
Sweetie Belle mise uno zoccolo alla bocca, e rimase pensosa per un minuto, poi rispose:
“Sì... a volte si usano delle lastre di metallo e dei chiodi per riattaccare i corni...”
Patrizio sorrise e disse:
“Bene, quindi è come i cosiddetti “ferri” usati qui per curare gli ossi rotti in un certo modo... bene, dammi il tempo di trovare un martello, dei chiodi e le suddette lastre e possiamo ricominciare”
Patrizio uscì dalla sala operatoria e corse verso un' altra stanza.
Nel frattempo, Sweetie Belle disse con aria di superiorità:
“Visto ? Non mia ha aperto in due ?”
Scootaloo rispose:
“Ma forse ti ha levato la magia, grazie a questa segatura... e poi il mio e il ricevitore di Applebloom sono nel petto e nello stomaco...”
“Hai ragione anche te...”
Applebloom tramava di timore: aveva visto dove si trovava il ricevitore, e il pensiero di vedere i suoi stessi organi toccati davanti ai suoi stessi occhi la spaventava oltre ogni limite. E il tutto era peggiorato dal fatto che avrebbe sperimentato il dolore, nel mentre ciò accadeva.

Dieci minuti dopo, Patrizio era tornato con i materiali necessari, ovvero un martello, delle piastre metalliche e dei chiodi: dopo aver pulito la zona dove doveva essere rimesso il corno della puledra bianca, Patrizio chiese a Sweetie Belle di sdraiarsi completamente per dare un piano d' appoggio per martellare, prese il pezzo da riattaccare, ci mise sopra una piastra di metallo, prese due chiodi, li infilò nei buchi, e cominciò a colpire i chiodi: essi si infilarono in profondità, saldando le due parti e causando un dolore allucinante a Sweetie Belle, la quale però non si mosse, e si limitò a lamentarsi a bassa voce.
Una volta finito, Patrizio levò gli strumenti appena usati dal lettino, e disse a Sweetie Belle di non utilizzare il corno per qualsiasi scopo per due mesi successivi: la puledra bianca annuì.

Fu allora il turno di Scootaloo: Applebloom dopotutto non sembrava pronta a calmarsi abbastanza presto, e forse aveva bisogno di vedere un' altra amica andare sotto i ferri, prima di calmarsi abbastanza per fare l' operazione senza troppo caos... c' era però anche il problema di far collaborare Scootaloo: infatti Scootaloo era quella che si rifiutava di credere che Patrizio fosse un medico più che capace di tenere in vita i pazienti, oltre che ad essere molto comprensivo....
Sweetie Belle si avvicinò all' amica arancione e disse:
“Bene, è il tuo turno, Scootaloo, entra dentro. Sarò vicina a te, casomai tentasse di assassinarti, ma sono certa che non lo farà. In ogni caso, vengo con te”
Scootaloo incrociò gli zoccoli anteriori, e disse:
“No ! Lì dentro non ci vado: non mi fido di lui !”
“Ma mi ha trattato benissimo, perchè non dovrebbe fare una cosa simile con te ?”
“Magari fa favoritismi. E poi, il tuo aggeggio era nel corno, non nello stomaco... sì, il corno è importante, ma non è vitale...”
“Nondimeno, Patrizio è esperto: sono certo che se non si fa prendere dal nervoso sarà più ce capace di fare ciò che deve fare. Direi che ho smontato la tua argomentazione... su sii sincera con me: cosa ti spaventa REALMENTE ?”
Scootaloo sospirò infastidita:
“E va bene, Sweetie Belle... ho paura che a piangere e strillare per il dolore mi faccia apparire una puledra più piccola di quella che sono... voglio dire.... darei l' impressione di avere tre anni, non otto... e se cosa diresti tu ? Cosa direbbero gli altri se mi vedessero ? Mi considererebbero peggiore di quanto sono... mi tratterebbero come quasi un bebè... specialmente davanti a...”
Sweetie Belle capì al volo, e la interruppe:
“Sì, so già che stai per fare un discorso che non puoi essere figa come il tuo idolo se non sopporti il dolore. La verità è un' altra.... sai come mai Rainbow Dash si rifiuta di entrare negli spazi stretti del granaio della famiglia Apple ? Molto semplice: lei, essendo tyranofobica, ovvero ha terrore irrazionale degli aghi, non si è mai fatta il richiamo per l' antitetanica.
Eppure continua ad essere figa, ergo, che ne pensi adesso di entrare lì, e semplicemente farti operare ? Magari potresti comunque riuscire ad apparire coraggiosa davanti a tutti, quando torneremo a casa e lo racconterai...”
Scootaloo sospirò, e disse con le orecchie abbassate:
“Bhè, hai ragione... hai vinto. Andiamo”
La puledra arancione entrò nella sala operatoria, e si sdraiò a pancia in su su ordine di Patrizio.
Fatto ciò, Patrizio disse:
“Se non ti dispiace... potresti trattenere il respiro per un attimo ? Devo fare l' incisione...”
Scootaloo obbedì: Patrizio prese il bisturi, applicò dell' alcool, e tagliò nettamente l' addome del pegaso arancione, il quale fece una smorfia di dolore.
Una volta aperto l' addome, Patrizio si mise a cercare il dispositivo lentamente

fra gli intestini di Scootaloo: la puledra arancione continuava a lamentarsi per il dolore e il fastidio di avere delle mani all' interno del suo corpo.
Per fortuna Patrizio non ci mise molto a trovare il dispositivo: si trovava proprio sotto il fegato.
Dopo aver preso l' oggetto da estrarre e averlo messo in un piattino metallico, il medico avvicinò i lembi di carne di Scootaloo, e li unì con ago e filo: ogni punto fatto causava un grugnito di dolore da parte della paziente; ad ogni grugnito, seguiva una scusa da Patrizio.
Appena Patrizio finì di mettere i punti, egli prese delle bende e avvolse l' addome della puledra nelle suddette: Patrizio disse di non mangiare per le tre ore successive e di non fare movimenti bruschi con l' addome se non necessari per il mese successivo.
Infine fu il momento di Applebloom.....

 

 

Patrizio ordinò alle amiche di tornare di là, e prendere Applebloom: era il suo turno, e lei non sembrava pronta a salire sul tavolo operatorio ed andare sotto i ferri...
Scootaloo e Sweetie Belle andarono lentamente verso la sedia su cui Applebloom stava tremando e lamentandosi a bassa voce: ormai ella sembrava senza più liquidi da consumare come lacrime o sudore.
La puledra bianca mise uno zoccolo sul ventre dell' amica gialla, e disse :
“Applebloom... hai visto quanto chi ha messo Patrizio a operare noi ?”
Applebloom rispose con rabbia:
“Ma le vostre erano stupidaggini... inezie, cose da nulla, rispetto a quello che devo affrontare io !”
Sweetie Belle rispose:
“Ah, sì ? Pensavo che un' operazione allo stomaco fosse una cosa piuttosto pericolosa, invece è una cosa semplice... Appleblooom, dai, non esagerare, andrà tutto benone”
La puledra gialla indicò nervosa il petto:
“ Il mio dispositivo è nel petto. Un taglio troppo pesante, una pressione eccessiva sulle costole da parte di Patrizio e qualcosa di importante si distrugge, e io muoio.
Fine dei giochi.
Non vedo più la luce del sole”
“Non esagerare, amica mia: non credo che Patrizio sia così stupido da fare ciò ! E' un medico esperto, che diamine !”
“Ma è fragile come Fluttershy ! Voglio dire, l' ho visto che era quasi su una crisi di pianto per il dispiacere mentre operava Scootaloo ! Ma lì almeno doveva solo rovistare fra gli intestini, qui invece deve aprirmi o il cuore o i polmoni ! Ogni errore può essere fatale !”
Patrizio, che sembrava aver intercettato la conversazione, disse:
“Applebloom, il dispositivo non è all' interno di nessun organo: è all' infuori di essi, infatti tutto quello che mi serve è incidere nella posizione del dispositivo, estrarlo, e chiudere il tutto”
Applebloom disse:
“Certo. Come no. Smettila di fare il bugiardo.”
Patrizio, con una faccia confusa, disse candidamente arrossendo:
“Ma... è la verità !”
Scootaloo guardò male Applebloom, e disse con voce rabbiosa:
“Applebloom ! STA dicendo la verità ! La pura e semplice verità, ed è pure positiva: voglio dire, cosa preferivi, il dispositivo nel centro del cuore ?”
Applebloom diede un calcetto in arai, e disse:
“No! Voglio semplicemente evitare questa dannata operazione ! Lasciatemi andare ! Lasciatemi andare !”
Sweetie Belle mise sul dorso Applebloom, con un cenno disse a Scootaloo di tenere ferma la puledra restia a farsi operare e disse:
“Non possiamo andarcene da qui senza di te ! Ora entriamo nella sala e leviamo di mezzo quel dispositivo !”
Applebloom provò a protestare e a scendere dal dorso di Sweetie Belle, ma fu così lenta che non si accorse nemmeno di essere già sopra il lettino, tenuta per gli zoccoli dalle sue due amiche...

Patrizio disse:
“Grazie, Sweetie Belle e Scootaloo... mi dispiace, Applebloom, ma è l' unico modo: non agitarti, e finiremo in un baleno.”
Patrizio prese in modo lento e drammatico il bisturi, quasi a cercare di praticare un rituale di medicina antichissimo risalente all' epoca preistorica, un rituale che prevedeva il paziente tenuto fermo da due elementi della tribù, mentre lo sciamano tiene un coltello di selce rituale intagliato con le lettere “Ferro Accise Inc.”.
Mentre Patrizio si apprestava ad aprire il petto di Applebloom, quest' ultima cominciò a strillare ed ad rinvenire contro le sue amiche, definendole “traditrici” perchè la stavano ferma sul tavolo operatorio, in attesa di avere il suo petto squarciato...
Patrizio mise delle pinze a portata di mano, aprì il torace di Applebloom, che strillò come un' aquila per il fastidio e il dolore, poi Patrizio si mise a cercare nervosamente il dispositivo: anche se poco prima aveva cercato fra le viscere di un altro paziente lo stesso dispositivo ed egli era un medico chirurgo piuttosto esperto, egli era comunque incapace di sopportare la visione degli organi interni oltre un certo limite, e tale limite era agli sgoccioli...

Patrizio continuava a cercare, e a cercare, il tutto vedendo davanti a sé solo i polmoni, il cuore e il sangue scorrere, mentre nelle sue orecchie le urla dissonanti delle tre puledre facevano a gara su chi fosse la più penetrante e quella che lo avrebbe motivato o demotivato.
Alla fine, Patrizio, dopo aver cercato solo il davanti del petto, si mise a controllare fra le costole, e alla fine notò il dispositivo incastrato fra le costole e il polmone... Patrizio, mentre prendeva le pinze, disse:
“Applebloom, mantieni il respiro, per piacere... devo estrarre il dispositivo...”
E Patrizio aprì le pinze e le infilò nella fessura, sperando che la puledra gialla stesse tenendo il respiro... non lo fece.
La pinza con il dispositivo rimase incastrata fra la costola e il polmone, causando l' immediata reazione di Patrizio, il quale lasciò andare la pinza, e quella di Applebloom ,che cominciò ad urlare istericamente con la poca voce che le rimaneva:
“Visto ? Ha incastrato una pinza nelle mie costole ! E ora che facciamo ? La spacchiamo ? Il mio respiro”
Applebloom ripetè tale frase due volte, con sommo fastidio delle compagne, prima di essere risposta da Patrizio:
“Non è necessario... ma comunque ci vorrà un pochino di più rispetto a prima”
Patrizio allora prese per cominciò a togliere manualmente le pinze dall' incastro: Applebloom stava diventando sempre più cianotica, mentre Patrizio ormai stava sudando di nervosismo, ma dopo un paio di tentativi a suon di corpi di unghie sul dispositivo, spinte d' indice all' infuori, e un' incrinatura della costola, sia la pinza sia il dispositivo erano fuori, con grande sollievo di tutti e quattro i presenti.
Allora Patrizio unì i lembi di pelle, li unì assieme, li ricucì velocemente, facendo un paio di punti sbaglaiti nel processo, e gettò sopra diverse ogcce di alcol e un rotolo di bende.
Fatto ciò, Patrizio disse con un sospiro di sollievo, e con una voce allegra:
“E' tutto finito: siete libere di andare.”
Le tre puledre esultarono.



Punto di vista di Victor

Finalmente la mattinata era terminata: dopo aver consegnato il cibo ai tre equini e poi averli portati a casa sua finite le operazioni; aver nomianto i supervisorei per le urne; aveva già preparato il suo slogan e programma elettorale, anche se Victor era sicurissimo di perdere e aveva già in preparazione il suo vestito per il Gala di congratulazioni con il vincitore delle elezioni.
Victor stava leggendo un libro preso a casa dalla sua biblioteca, quando sentì il campanello suonare: Victor posò il libro a terra, si alzò con un muggito e disse:
“Chi è ?”
Una voce vecchia e familiare parlò: l' ultima volta che l' aveva sentita, la voce era più giovane, potente et autorevole, ma ora era solo rauca e gentile, come quella di un vecchio che ha visto la crescita dei suoi nipoti e ora aspetta tranquillo la morte, sicuro di essere libero da rimpianti.
“Sono io, il Segretario, Victor, ti devo comunicare qualcosa di importante...”
Victor aprì la porta e disse:
“Eccellenza ! Cosa vi porta qui ?”
Il Segretario appariva come un vecchio decrepito che però si portava addosso un sacco di dignità: la sua camicia gialla di lino sovrastata da un ulteriore camicia di tweet era nobilitata da una spilla raffigurante due martelli incrociati in mezzo a due cornucopie. Il Segretario aveva un mantello a right rosse e grigie, e recava come simbolo uno scudo argenteo, simile al simbolo dell' organizzazzione di cui Victor era fondatore.
Il Segretario fece un cenno con la mano, e disse:
“Non è necessario chiamarmi col plurale maiestatis, Victor , ormai sono solo un vecchio cittaidno qualsiasi. Piuttosto, sono venuto qui per discutere di alcune cose...”
Victor ignorò l' ordine del Segretario di non trattarlo come se fosse ancor in carica, e disse:
“Entrate pure: l' umile casa dei Deci è a vostra disposizione”, poi Victor aiutò il vecchio a salire le scale dell' ingresso.
Nel mentre che lo faceva, Victor fu chiamato più e più volte da sua sorella: il giovine non rispose, perchè troppo preso dai suoi pensieri e nel sorreggere quello che fu il suo capo di stato durnate la fanciulezza.
Dopo dieci minuti, da sopra le scale le tre puledre scesero correndo e ridendo dietro Sara: sembrava che esse volessero salutare con la loro solita irruenza e allegria un vecchio capo di stato saggio.


Victor disse:
“Attente qui: il Segretario è piuttosto anziano, e potrebbe perdere l' equilibrio se urtato, quindi state attente mentre passiamo”
Le quattro bambine si fermarono: Sara si inchinò, e dopo un paio di momenti di spaesamento, le tre puledre fecero lo stesso; poi tutte e quattro lo salutarono con un:
“Benvenuto, Segretario”
Il Segretario sentì ciò e disse:
“Come siete educate voi quattro!
Ma non è necessaria tutta questa formalità con me: anche se sono ancora chiamato “Segretario” da Victor in memoria della mia carica prima dell' ascesa del Premier, sono un anziano cittadino, e poi, non mi piace troppo vedere i bambini manifestare il loro rispetto come dicono gli adulti.”
Il Segretario guardò la fonte da cui arrivavano le voce, e notò le tre puledre dietro le ringhiere, all' inizio egli sembrava confuso, e chiese di farsi dare un calcetto per assicurarsi di vedere bene, quando il vecchio determinò che non stava allucinando, disse
Chi siete voi tre, puledrine colorate ? Siete i “visitatori” di un altro mondo di cui parlava Victor nelle sue lettere ? Piacere di conoscervi: sono il Segretario, ovvero colui che ha guidato la nazione di Ilio prima della guerra, di cui son sicuro vi hanno parlato ampiamente. Sono qui per recapitare un messaggio a Victor: anche se è importante, per me non c' è problema se volete assistere a ciò, visto che ho sempre piacere a stare a contatto con le persone molto più giovani di me.”
Le tre puledre fecero una faccia di estasi mista a sorpresa: sembravano incredule davanti alla visione del Segretario che si comportava più come un nonno affettuoso, che una vecchia figura politica venuta per parlare di questioni importanti

con un adulto in alto sulla scala sociale.

Victor, vista questa scena, si preparò a ricominciare a muoversi verso la sala da pranzo, ove sua sorella Marika aveva già apparecchiato per sei persone e di sicuro, preparato porzioni per sei... con sua grande sorpresa, la tavola era apparecchiata per sette.
Victor rimase confuso davanti a ciò, e pensò di andare a chiedere come faceva sua sorella a sapere della visita del Segretario: certo, poteva aver avvisato, e lui non aveva sentito, però sua sorella minore sembrava non ricordasi di ciò, visto che era piuttosto sorpresa pure lei, così Victor fece accomodare il Segretario, si scusò, ed andò in cucina.
La cucina era ammantata da molto vapore ed odori di spezie e cibo vario: sembrava di essere entrati in un bagno turco speziato, di quelli ove l' acqua mista a curry, noce moscata, pepe e altre spezie sono mischiate con l' acqua da bollire per profumare gli occupanti.
Dopo un po' di ricerche in mezzo al vapore, Victor vide finalmente nella nebbia dare gli ultimi tocchi al primo piatto: riso con le verze.
Victor disse:
“Sorella, come hai fatto a sapere che il Segretario veniva a pranzo oggi ? Io e Sara non lo sapevamo !”
Marika si voltò, e fece una faccia sorpresa:
“Oh, maledizione. Bene, digli che avrà una porzione più piccola in termini di primo. Comunque non ho apparecchiato io, ma Sara: evidentemente ha sbagliato a contare i presenti, ma per una volta ciò è stato positivo...”
Victor sorrise:
“Direi... comunque, che c' è di secondo ?”
“Fettine al gorgonzola. Penso che al nostro caro vecchio leader piaccia questo piatto poco raffinato”
“Egli non è mai stato famoso per lamentasi sul valore sociale del cibo. In ogni caso, è un po' un peccato servigli le fettine al gorgonzola. Sarò per la prossima volta... sempre che ci sia”
Victor ridacchiò.

L' aria della sala era carica di solennità e odori buoni di cibo: tutti quanti mangiavano silenziosi il cibo, dando la sensazione di essere all' interno di un monastero, e di poter sentire da un momento all' altro l' entrata di un abate recitante “Hora et labora” o “Sic Transit Gloria Mundi”.
In tutto questo silenzio, Victor continuava a guardare il Segretario mangiare lentamente la sua porzione: sembrava che il Segretario fosse stato avvisato che la carne di vitello aveva deciso di cospirare contro di lui, e che quindi doveva fare un controllo approfondito del pezzo che stava per mangiare, prima di masticarlo ed inghiottirlo.
Il silenzio fu interrotto da Victor, che ormai stava per impazzire:
“Quindi, Segretario, quali notizie portate per me ?”
Il Segretario posò in modo drammatico la forchetta, si sistemò il mantello, e disse:
“Ho sognato una finestra con i bordi di corno... ho sognato di vedere dietro questa finestra una poiana piena di frecce inseguita dai cacciatori... ho sognato che questa poiana cadeva a terra, lasciando cadere un uovo, ed veniva catturata assieme al suo uovo.
I cacciatori mi camminavano davanti ridendo e scherzando, quando l'uovo si schiude e da esso esce un maestoso uccello del paradiso.
Questo uccello con un colpo di becco uccideva i cacciatori, poi sfondava la finestra e mi portava via... questo è un messaggio, una profezia”
Victor rimase confuso da tale affermazione: un sogno che era una profezia ? Come era possibile ? Lui si ricordava un Segretario più razionale... meno superstizioso... meno... legato alle credenze popolari.
Era quasi crollato un mito, ma Victor scosse la testa per dire id aver capito al vecchio leader.
“Il significato può sembrare oscuro a molti... ma non a me. Grazie all' aiuto di tre psicologi e quello di un cartomante, sono riuscito a capire che cosa significa questo sogno... significa che Ilio tornerà a splendere grazie alla guida di un giovane che ha visto tutte e due le fasi... lo splendore e la caduta di Ilio... e quel giovane sei tu.
Quelle lettere che tu hai spedito a Romea, credendo di spedirle a tua madre per aggiornarla sulla situazione ad Anchisea, sono state recapitate a me. Non hai potuto scegliere il tuo indirizzo di studi perchè era tutto programmato, previsto, fin dalla tua nascita, quando vidi in te la scintilla di un grande uomo, un uomo le cui gesta sono scolpite nella pietra; il suo nome risuonante nelle valli; le sue idee viste con rispetto; i suoi discendenti considerati stirpe divina.
Ti ho visto crescere, ti ho visto imparare, sbagliare, migliorare.
E sono orgoglioso di averti scelto come io successore spirituale

Hai passato la tua vita a studiare politica e guerra, ed ad applicarla su piccola scala grazie allo Scudo D' Argento: è il momento di applicare ciò che hai imparato su scala maggiore, su tutta la nazione e il mondo. Forse potresti anche alzare gli occhi, e chiederti se le stelle possono offrire nuovi luoghi da visitare, e tu potrai permetterti l' azzardo di raggiungerle, e conquistarle, a riprovare che tu sei un grande uomo e leader, e che il tuo destino è comandare sugli uomini, che sia direttamente o indirettamente.”
Victor rimase, come tutti i presenti, basito:
“Cosa ? Vuoi dire che tutta la mia vita è stata pilotata per un solo scopo ?”
Il Segretario sembrò ignorare la domanda, e cominciò a recitare una poesia in latino che Victor conosceva molto bene...
“Exctitate vos e
somno

liberi mei

Cladem sunt non

Excitate vos e
somno

Liber fatali, somno
est non !

Surgite!

Ducet!

Veni hortum
gloriae

Horti verna
gloriae

Ardete victoria
Urite mala mundi !

Ardete victoria
Incendite tenebras
mundi

Valete, liberi

Caveat, nos hostes

Noctis fatalis!”

Victor finalmente la riconobbe: era la poesia che sua madre gli aveva insegnato quando era molto piccolo, ed era a malapena capace di vestirsi: la poesia diceva di alzare la testa, e compiere il suo grande destino, ma fino a quel momento, credeva che il suo fato non fosse poi così grande, e anche ora era piuttosto dubbioso al riguardo...
Il Segretario disse:
“Hai sentito bene: sei stato addestrato ed educato per comandare questa nazione fuori dal buoi, perchè il Fato ha deciso così. Accetta la sua chiamata. So già chem i dirai che non sei pronto e che sei troppo giovane, ma fidati, hai abbastanza conoscenze per guidare questo posto, e sono certo che le mie più grandi azioni saranno note a piè di pagina, rispetto alle imprese e alle azioni che compierai tu in futuro”
“Ma... il popolo dovrà prima decidere se valgo abbastanza”
“Il popolo ti vorrà fin da subito... perchè ora tutti sanno del mio legame con te”
Tutti i presenti rimasero impietriti dalle parole del Segretario: Giovanna sapeva che Victor era praticamente il figlio spirituale del Segretario poiché suo fratello doveva spedirli lettere in cui ogni evento andava descritto nei minimi particolari, ma di certo ella non credeva che fosse per tale scopo.

Applebloom e Scootaloo avevano già sentito parlare di rumor che lo vedevano come l nuovo Segretario, ma fino ad allora tutti avevano bollato tale eventualità come “impossibile”.

Sara era felicissima per il fratello: ella era certissima che una volta Segretario, Victor l' avrebbe soddisfatta in ogni suo desiderio, e che poi potesse andarsi a vantare con le compagne a scuola riguardo alle posizioni dei compagni.
Infine c' era Sweetie Belle, la quale era rimasta semplicemente colpita dal discorso fatto dal Segretario: aveva davvero detto che Victor era il suo studente segreto ? Aveva davvero detto che Victor era destinato a diventare Segretario fin dalla nascita ?
Sweetie Belle non sapeva se essere contenta per lui o sorpresa da ciò.
Applebloom e Scootaloo invece stavano pensando come potevano riuscire a lucrare sulle scommesse riguardo al rumor “Victor Segretario”, evento che avevano visto davanti ai loro occhi, ergo confermato.


Punto di vista delle CMC

Dopo tale rivelazione, il Segretario si congedò, lasciando dietro di sé un giovane che si sentiva inadeguato per la posizione, una sorella grande che nel complesso se ne fregava, una sorella più piccola eccitata dall' idea di avere il fratello come capo di stato, e tre equini colorati che sparlavano fra di loro, pensando se questi fatti accadranno nei libri o meno.
Sweetie Belle sosteneva che fosse una timeline alternativa, e che quindi potevano continuare a leggere per molto ancora senza spoilers; Applebloom e Scootaloo credevano che questi fatti sono effettivamente accaduti nella serie di libri .
Sweetie Belle comunque non ci mise molto a vedere che Victor si stava mettendo le mani nei capelli, facendosi domande del tipo:
“E se fallisco ? Finirò nelle strade, ripudiato da tutti, condannato per hybris... no, non sono pronto per questo, non lo sono nel modo più assoluto... il Segretario sta sbagliando... non sono io il figlio del destino, non sono io”
Sweetie Belle si avvicinò a Victor e disse con voce fintamente innocente:
“C' è qualcosa che non va, Victor”
Victor si voltò verso la puledra bianca, e disse:
“Sì... il Segretario mi ha dato una grandissima responsabilità... e io non ho idea id come guidare una nazione. Quando amministravo lo Scudo, brillavo perchè c'erano altre cinque persone che organizzavano altri aspetti della politica. E poi adesso dovrò lottare contro le minacce esterne ed interne, senza nessuno a cui appoggiarmi...”
Sweetie Belle sorrise di compassione, e saltò sul grembo di Victor, dicendo:
“Star nervoso non migliorerà le cose... rilassati, pensa cosa dire ai tuoi colleghi e al popolo, appoggiati ai tuoi collaboratori, e vedrai che andrà tutto bene”
Victor sospirò, cominciò ad accarezzare il dorso di Sweetie Belle e disse:
“Hai ragione... a volte è vero che i figlioli hanno una sapienza dettata dalla loro ingenuità... bhè, grazie per il supporto, ora devo andare nello studio, a pensare come dire tutto ciò”, e Victor se ne andò.


Finalmente le tre puledre poterono avere un po' di pace da quando si erano svegliate: fra le operazioni; la marcia verso casa Deci e la rivelazione del Segretario, tutte erano esauste, e desiderose

solo di rilassarsi.
Sweetie Belle aiutava per quel poco che poteva Sara nei compiti; Applebloom dormiva come un gatto sul letto di Sara e Scootaloo stava scribacchiando gli eventi accaduti il giorno prima e quel giorno nei minimi particolari, per non dimenticare tale esperienza una volta tornate a casa, visto che loro tre potevano partire in ogni momento, e quindi necessitava di segnalare ogni evento avvenuto.

Il tempo scorreva piuttosto veloce, e nessuna delle quattro si accorse del suono del campanello alla porta: solo dopo uno stentoreo urlo da parte di Victor riguardo rispondere alla porta smosse Sara.

Applebloom sbadigliò e disse:
“Novità ?”
Sweetie Belle disse:
“Per ora nulla, ma qualcuno ha suonato alla porta: chissà chi è...”
Sara tornò nella stanza correndo
“Applebloom, Scootaloo, Sweetie Belle, venite: c'è qualcuno che vi desidera...”
Sweetie Belle pensò subito a Rinaldo Guerrieri: dopotutto, esso aveva detto che era al lavoro su un modo per farle tornare a casa, e poi i dispositivi sembravano ancora intatti, quando Patrizio li aveva tirati fuori, di certo Rinaldo non ha dovuto rifarli...
La puledra bianca scese giù dalle scale, e riconobbe subito la sagoma dello scienziato, alchè, dopo averlo salutato, ella urlò:
“Venite ! Si torna a casa, compagne mie ! Prendete qualche souvenir, perchè non credo ci sia la possibilità di tornare indietro !”
Scootaloo disse:
“Torniamo a casa ? Bene, mi dispiace un po', ma tutte le cose belle finiscono prima o poi” e la puledra arancione corse giù per le scale con un sacchetto in bocca pieno di libri e robaccia varia, mentre Applebloom scese giù con una faccia triste e con un quadretto da quattro soldi sul dorso: era evidente che ella non era molto contenta di andarsene.
Sara, accorgendosi che le sue amiche equine se ne stavano andando, disse:
“Oh, ve ne andate di già ? Che peccato... posso accompagnarvi ? Così, tanto per salutarvi...”
Sweetie Belle, mentre usciva dalla porta, fece cenno di sì, e un gridolino di contentezza uscì da Sara, che uscì di casa saltellando in modo gioioso.

Arrivati all' ingresso del Laboratorio, Rinaldo disse:
“Bhè, credevo che i dispositivi si fossero danneggiati, a furia di stare dentro il corpo di tre scatenate puledre”
Rinaldo aprì il lucchetto con una chiave di colore rosso e molto sottile
“Ma sembra che sangue, pressione e calore non influiscano sul funzionamento di tali gioiellini. Visto che nei mie test sono riuscito a teletrasportare un' arancia intera e un topo senza danni, direi che potete rimanere tranquille: non sarete sfigurate”
Detto questo, Rinaldo spinse la porta blindata sul retro del complesso, fece cenno di essere seguito alle puledre e si preparò ad aprire la porta successiva, quella che portava alla macchina per il teletrasporto.
Mentre camminavano, le tre amiche si erano messe a chiacchierare sull' esito di tale viaggio, su ciò che le aveva insegnato e così via.
“Questa è un' esperienza da raccontare sicuramente a tutti quanti: dopotutto, chi non adora le storie che sembrano uscite da un libro di fantascienza ?”
Scootaloo rispose ad Applebloom:
“Ed infatti ho scritto buona parte degli eventi accaduti durante questi brevi ma intesi due giorni, così non ci scorderemo della nostra visita qui. E chissà, magari Victor un giorno ci farà visita...”
Sweetie Belle disse:
“Non credo: i suoi impegni politici da Segretario lo schiacceranno come un insetto, e si dimenticherà di noi per un bel pò”
“Sweetie Belle, non essere pessimista, dopotutto si è interessato a noi, quando siamo state prelevate per i congegni ! Certo, non arriverà subito, ma sono certa che farà qualche investimento sulla macchina che ci porterà a casa !”
Scootaloo rise:
“Continua a sperare, ingenuotta: Victor agisce secondo come lo scrittore decide...”
“Ma forse noi abbiamo cambiato il corso degli eventi, e magari adesso ha la sua liberà volontà, e quindi adesso LUI è praticamente lo scrittore del suo destino.”
“Hai ragione... ma solo il tempo ce lo dirà”
Le tre puledre entrarono nello stanzone, ove era presente un tubo di vetro illuminato da sette lampade al neon e aveva una porticina di sbarre d' allumino come apertura.
Rinaldo, mentre si sistemava il camice e digitava le coordinate, disse:
“Entrare nella camera isolata: in dieci minuti sarete tornate a casa”
Tutte e tre obbedirono: esse entrarono dentro la camera, si misero al collo i dispositivi, e chiusero i loro occhi...
“Ferme ! Dove andate ! Non ci siamo salutate ! Dove...”
“Non toccare quella leva ! Non toccarla! NON. TOCCARLA !”
“No, devo prima darle il saluto ! Devo farlo ! Dev...”
La voce di Sara fu interrotta dal rumore di un allarme, da diversi rombi di tuono e dall' urlo di dolore di Sara...

Quando i lampi finirono, le tre cavalline si ritrovarono al centro di una stanza piena di libri...
la Biblioteca di Twilight ! Erano tornate a casa !
Le tre urlarono di gioa, così come le rispettive sorelle.
“Applebloom ! Dove sei stata tutto questo tempo ?”
“Sweetie Belle, sono contenta che tu sia tornata, anche se sembri stata schiacciata da una mandria di buoi per poi essere colpita da un fulmine...”
“Ehi, Scootaloo ! Sono contenta di rivederti ! Cominciavo a preoccuparmi per te, sai ? Ti ho cercata dappertutto”
Le sorelle si corsero incontro, e si scambiarono diverse affermazioni di contentezza per essere tornate e per essere state ritrovate.
Dopo queste manifestazioni di giubilo, Applejack disse:
“Quindi, avete nulla da raccontarci ? Come mai ci avete messo tanto a tornare dalle vostre avventure alla ricerca del vostro destino ?”
Sweetie Belle si grattò il retro della testa, e disse:
“Per la verità, il tutto è accaduto in modo accidentale...” e la puledra bianca si mise a raccontare tutto il viaggio che avevano fatto in Nullasocii.

Quando Sweetie Belle finì di raccontare, le tre cavalle la guardarono perplessa:
“Sorella mia... creo che devo smettere di servirti piatti salati... ti fanno male al cervello...”
“Ottimo sistema per coprire la vostra scomparsa, ma la storia non è credibile, anche se quei libri e quei quadri ritraggono effettivamente soggetti a me ignoti”
“Non serve raccontare una balla per essere interessanti: la verità è sufficiente”
Sweetie Belle disse con voce irritata:
“Ma è la pura verità ! La purissima verità ! Non posso dimostrare quello che dico perchè comunque si sta parlando id essere di altri dimensioni”
Le cavalle scossero la testa, e fecero diversi commenti del tipo:
“Non ci credo.”
“Smettila di leggere quei libri”
“Cosa ti fumi, sorella mia ?”
“Sarebbe più probabile che il tuo nanismo alle ali guarisca da solo, che questi fatti siano avvenuti...”
E le tre puledre tornarono scornate a casa: avevano vissuto un' esperienza incredibile, e nessuno le credeva...



Punto di vista di Sara

Dopo essere stata teletrasportata in modo accidentale, come prima cosa, Sara guardò i suoi dintorni: ella si trovava dietro un cespuglio, nel mezzo di un parco pubblico accanto una strada: gli edifici che costeggiavano la strada erano lindi et pinti, e i lampioni a gas erano spenti in piena notte.
Tuttavia, Sara riuscì a intravedere una sagoma quadrupede simile a un cavallo che portava sulla schiena un sacco, e nessuno che conduceva l' animale...
Sara pensò di sognare, e si pizzicò un braccio, ma non accadde nulla.
Visto che faceva freddo, Sara Deci si mise alla ricerca id un riparo per la notte: ella corse attraverso gli alberi disposti in modo ordinato , finché non inciampò dolorosamente su una sagoma familiarmente umana: la sagoma sembrò svegliarsi, e disse con una voce che Sara riconobbe come quella del Segretario, ma meno rauca:
“Dove sono ? Perchè dormo in mezzo agli alberi ? 

  
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