PROLOGO.
Perchè voglio morire?
Perché qualcuno dovrebbe desiderare di morire?
Se questa domanda me la fossi posta dieci anni fa, molto probabilmente avrei riposto: “Perché non ha niente di meglio da fare.”
Risposta superficiale. Ovvia.
Quando ti capita di riformulare la stessa domanda, usando la prima persona invece che la terza, la questione diventa differente.
Perché non voglio più vivere.
Semplice e naturale come la morte stessa.
E invece non è così semplice.
Un giorno ti svegli e… semplicemente speri che tutto finisca.
Giorni in cui pensi che vivere sia così pesante che se succedesse non ti dispiacerebbe.
Giorni invece in cui cerchi un secondo per restare solo e farlo; lo desideri.
Ci sono quei momenti in cui stai così male..
Quei momenti in cui ti basta così poco per farlo davvero.
Si tratta solo, beh… di farlo.
Ma poi ti manca il coraggio. O forse semplicemente la volontà.
La cosa che fa più male di tutto è restare in bilico tra il farlo..
e contemplare te stesso mentre decidi della tua vita.
Decidere cosa sarebbe meglio per te, e cosa per gli altri.
Gli altri.
Desiderare di morire,
commettere un suicidio,
o farsi ammazzare,
morire.
Il risultato non cambia.
Ma forse desiderarlo non basta.