Ad ogni persona il mattino arriva in modo diverso. 

Per qualcuno la giornata inizia prima del levarsi del sole, al buio, mentre il cielo è ancora coperto dal manto nero della notte, e in realtà sarebbe prestino per alzarsi, ma per chi si è fatto l'abitudine non è poi così  difficile. Il corpo ci prova a protestare per un attimo, ma la mente comanda un secco "Il dovere chiama!", non lasciandolo poltrire neanche due minuti in più.

 Qualcuno si sveglia con i primi raggi, salutando l'inizio di un nuovo giorno. Suona bene e in maniera piuttosto romantica, ma normalmente queste persone non hanno tempo per godersi bellezza dell'alba.

 I più fortunati sono quelli che aprono gli occhi alla luce del giorno. Di solito non hanno alcuna premura, non devono correre da nessuna parte, e quindi possono permettersi di godere del piacevole calore del proprio letto un po’ di più, rimanendo sospesi in un meraviglioso stato di dormiveglia anche per delle ore. Fuori dalla finestra splende il sole, gli uccellini canticchiano, svolazzando da un ramo ad altro, la gente corre indaffarata per le strade... e loro, beh... loro sbadigliano pigramente e si girano dall'altra parte.

 Ci sono, però, alcuni casi particolari, quando è assolutamente irrilevante l'ora e, addirittura, il luogo del risveglio. Quello che ha unicamente importanza, è la compagnia, con la quale  inizi la tua giornata e che ti accompagna fino al tramonto senza lasciarti praticamente per un attimo, facendoti notare costantemente la sua presenza, non permettendo di concentrarti sul lavoro e inquinando il tuo subconscio con dei ricordi della calda e confortante mattinata. Si tratta della nostra seconda metà, naturalmente. Di quella persona, con la quale la mattina diventa splendida e meravigliosa in ogni caso. E ogni volta sempre di più.

 Per Blaine Anderson la mattina non è degna di questo nome, se al suo fianco non sente il leggero ronfo della creatura che ama di più al mondo. Lui adora essere svegliato dal suo incomprensibile mormorio oppure dal suo assonnato brontolare "Il sole, che noia...". E anche da un bello spintone nello stomaco... lo adora lo stesso, se è sicuro che a spingerlo è il suo Kurt, che semplicemente ha il sonno piuttosto agitato e si rigira nel letto mille volte durante la notte, assumendo le pose più assurde ed incredibili.

 A Blaine piace girare la testa a destra, senza neanche aprire gli occhi, e abbracciare Kurt, stringendolo a sé con forza, baciarlo sulla tempia, sorridendogli nei capelli, sapendo per certo che niente di tutto ciò lo potrebbe svegliare, perché lui ha il sonno molto profondo. Soltanto dopo questa procedura Anderson apre gli occhi e si concede qualche volta fino a dieci minuti per ammirare il suo amato: come lui dorme acciambellato, coprendosi con la coda, sempre pettinata e ben curata, fino a luccicare al sole; come il suo petto si alza al ritmo del respiro regolare e tranquillo; come arriccia il nasino, solleticato dal suo stesso pelo. È diventato una specie di rituale mattutino... E se ve lo chiedete, no, Kurt non si è mai svegliato per primo (se non contiamo gli incubi notturni, che ancora tornano di tanto in tanto a ricordargli del passato), perché gli piace molto dormire. È una caratteristica dei felini, dice lui, ma Blaine sa per certo che é semplicemente un gran dormiglione.

 Qualche volta Anderson si alza troppo presto e gli viene voglia di preparare la colazione a letto, che di solito consiste in due caffè e dei biscotti confezionati, visto che non è pronto per qualcosa di più serio nel campo culinario, anche se si impegna parecchio per imparare ad usare i fornelli. In questi casi, il ragazzo scivola fuori dal letto, liberando tutto lo spazio per Kurt, il quale se ne approfitta all’istante, occupandolo completamente. Anche a costo di dormire a mo' di stella marina. Blaine osserva le sue mosse per alcuni minuti, nel caso dovesse svegliarsi, perché vuole esserci in quel momento, ma normalmente ciò non accade, e lui fila in cucina, cercando di far presto. Un paio di minuti per caricare la macchina di caffè, ancora un paio per mettere lo zucchero nelle tazze senza spargerlo per tutto il tavolo, tre e mezzo per disporre i biscotti sul piatto a forma di fiore o sole e altri tre per versare il caldo liquido profumato nelle tazze e, dopo averle poggiate insieme al piatto sul vassoio, portarlo sul comodino accanto al letto, cercando di evitare di fare i danni.

 Dopo un po' Blaine decide che non può più aspettare, per quanto gli dispiaccia disturbare il suo sonno. Lui preferisce cominciare la giornata con un bacio, al che il suo amoroso si lamenta sempre, in quanto convinto di avere al risveglio le labbra secche e il disgustoso alito mattutino. Blaine non è assolutamente d'accordo e continua a fare a modo suo ogni volta e, nonostante le lamentele, riceve il suo bacio e un sorriso assonnato per il quale darebbe la vita. Ma di solito bisogna scuotere Kurt un paio di volte oppure iniziare a fargli il solletico perché lui si svegli del tutto invece di rimanere in stato di dormiveglia. E allora lui si allunga in una linea, inarca la schiena e si stiracchia con un'incredibile grazia, rizzando la coda sopra la testa e sbadigliando di gusto. Poi, piano, come una piuma, si appoggia di nuovo sul letto e si strofina gli occhi. Per prima cosa guarda dalla finestra per controllare il tempo, dopo sposta lo sguardo sull’orologio e annota l'ora del risveglio, e soltanto allora guarda Blaine, sciogliendosi in un sorriso spontaneo.

 E non importa che ore siano, se fuori piove oppure splende il sole, cantano gli uccelli o sfrecciano le macchine; se Blaine ha preparato il caffè oppure è rimasto tutto questo tempo nel letto, ascoltando il silenzio mescolato al respiro regolare sulla sua destra... il mattino per loro due inizia allora, e soltanto allora, quando si girano l'uno verso l'altro, scambiandosi sguardi e sorrisi caldi, pieni di dolcezza. Quando Kurt guarda negli occhi del ragazzo di fronte e comincia piano a fare le fusa, Blaine gli sorride e con la voce roca dal sonno dice:

 - Buongiorno.

 Al che riceve in risposta con la voce altrettanto bassa:

 - Ogni giorno...