Era un giorno come gli altri e Jacque era solito passeggiare con il suo amato cagnolino, Bobo; era calata la sera ormai e la fredda nebbia cominciava a calare, era più strana del solito, più fitta, più tenebrosa. Jacque aumentò il passo verso casa, ma la fitta nebbia gli impediva di orientarsi per poter ritornare sui suoi passi. Sapeva di aver sbagliato ad essersi allontanato quella notte, in cuor suo sentiva che qualcosa non sarebbe andato per il verso giusto.
Improvvisamente Bobo si fermò, scrutava qualcosa in lontananza, abbaiava. Il panico pervase Jacque, ma si fece coraggio, accarezzò Bobo e cominciò a camminare alla cieca attraverso la nebbia, senza sapere né dove fosse e né dove stesse andando. Aveva paura, ma sapeva che non doveva farsi persuadere da quella fitta nebbia.
Il freddo cominciava ad incombere sempre più intensamente, era ormai notte fonda. Jacque era stanco così sedette sul ciglio della strada sperando che la nebbia si fosse dissolta il prima possibile; guardò l’orologio, era quasi mezzanotte.
La nebbia cominciava finalmente a dissolversi e dritto di fronte a lui, Jacque notò una casa, pensò di avvicinarsi e chiedere aiuto dato che non aveva idea di dove fosse; non aveva mai visto quel posto prima d’ora. Si avvicinò e bussò, la porta era aperta, cominciò ad entrare lentamente, Bobo abbaiava; a giudicare dallo stato di quella casa e dalla tanta polvere accumulata, quella casa doveva essere abbandonata da tempo ormai. Sedette su un divano ormai grigio a causa della polvere, Bobo subito si mise al fianco del padrone ed insieme lentamente si addormentarono.