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Autore: Shoko    03/12/2007    0 recensioni
Come da titolo..
Genere: Triste, Thriller, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ho mai particolarmente amato le biografie,
ma in questo caso sono costretta a scriverne una: la mia.
E' l'unica cosa che mi può tenere in vita psicologicamente in questo momento.
Vissi un'infanzia piuttosto felice, non mi lamento.
Se c'era una cosa che non andava a quei tempi era il comportamento di mio padre.
Un padre sempre nervoso, sempre assente, che a stento riuscivo a sopportare.
Tutto sommato eravamo una famiglia felice.
Arrivò il giorno del mio Quindicesimo compleanno, come al solito mio padre era indaffarato col lavoro.
Anzi, vi dirò di più, proprio quella sera tornò a casa verso le 2.30 di notte.
Lo stavo aspettando. Richiuse la porta piano, per cercare di non fare rumore.
Non appena mi vide mi sorrise.
Rimasi sconcertata, non mi aveva mai sorriso in quel modo.
si sedette vicino a me e disse:
"Come mai sveglia a quest'ora ?"
Non sapevo cosa rispondere, ci pensai un pò e dissi:
"Ero scesa per farmi una tisana, non riuscivo a dormire.."
Mi fissò per una decina di secondi, non capivo cosa stesse succedendo.
Rimanemmo in silenzio per pochi minuti.
"Non è meglio se vai a dormire ora ?"
Mi limitai ad annuire, mi alzai e mi diressi verso le scale.
Ritornai in camera mia.
Passò un'ora, ancora non riuscivo a prendere sonno.
Con l'intenzione di scendere in cucina, mi alzai dal letto.
Mio padre irruppe nella stanza e gridò: "Presto!! Nasconditi!"
Pur non sapendo il perchè, lo feci.
Qualcuno stava salendo le scale, Dal mio "nascondiglio" non si vedeva granchè.
Potevo soltanto udire dei passi.
Intravidi due uomini massicci entrare nella mia stanza.
Erano armati. Spaventata, chiusi gli occhi.
Tutto si fermò in quel momento.
Si udirono degli spari.
Gli uomini erano al piano di sotto, o forse stavano controllando le altre stanze.
Aprii gli occhi, lo "spettacolo" che vidi era orribile.
Mio padre era disteso sul pavimento della mia stanza con un mare di sangue intorno a lui.
E di nuovo gli spari, sapevo che avrebbero preso anche me.
Aprii la finestra e mi calai lentamente.
Non appena toccai terra qualcuno mi prese, mi legò e mi mise una specie di sacchetto sulla testa. Piangevo.
Poco dopo mi ritrovai in un furgone nero.
"Cosa sta succedendo?" continuavo a ripetere tra me e me.
Dopo molte ore il furgone si arrestò.
Non sapevo dov'ero, ne tantomeno il perchè.
Mi slegarono e mi tolserò il sacchetto.
Mi trovavo in una prigione, credo.
Era tutto così confuso...
  
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