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Autore: bowiess    16/05/2013    2 recensioni
La sua vita era su quella copertina, quella copertina su cui aveva pianto, sudato e sperato. 
Quella copertina era la causa della sua gioia, ma non capiva che quella copertina sarebbe stata anche la causa della sua fine.
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«E quale sarebbe il tuo sogno?» si avvicina a me e riesco a vedere la rabbia nei suoi occhi, pronta a scatenarsi su di me. «Camminare davanti ad un gruppo di tossicodipendenti con la speranza di finire di qualche rivista da quattro soldi? Oppure quello di morire di bulimia a vent'anni?»
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Vogue è tutto quello che desidero.
Vogue è tutto quello che voglio essere.
Vogue è tutto quello che sarò.

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Nessuno dei protagonisti è famoso in campo musicale, spero che la storia vi piaccia!
Buona lettura dolcezze, 
-a.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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 The last vogue. 



È la prima volta che percorro le strade più famose di Times Square con le vesti da Miley e non da Miley Ray Cyrus detta Vogue. Da cosa riesco a notarlo? Dalle facce –schifate- della gente che mi squadra dalla testa ai piedi, come per dire “Che brutta fine che ha fatto!”. Io mi limito a sorridere, provando a parlare con lo sguardo, come fanno loro: “Almeno la mia faccia è su una copertina, coglione!”.
Mi precipito nel bar prestabilito da Lucas, che dovrebbe essere qui a momenti. Osservo le cosce, più grandi dell’ultima volta. Passo una mano su una di esse, non avverto più quell’osso sotto sotto il mio palmo. Adesso è tutto più normale ma, sinceramente, non so ancora se esserne felice oppure no.
A distrarmi, finalmente, l’uomo che mi ha cambiato la vita entra, tranquillo, scrutando i tavoli fino a me. Mi sorride e, mantenendo alti gli angoli della sua bocca, raggiunge il mio tavolo. Mi alzo, nervosa, come se lo stessi incontrando per la prima volta. Mi sentivo esattamente così quando arrivai la prima volta alla Vogue Agency.
«Piccola!» sussurra, guardando stupito i miei fianchi. Sicuramente, ha notato la differenza. «Sei bellissima.» afferma compiaciuto.
In lacrime, mi precipito tra le sue braccia, stringendolo. Lo adoro, come ho sempre fatto. Eppure, dopo tutto questo, non ho alcun rimpianto. Rifarei tutto daccapo, senza saltare niente. Le sfilate, la copertina, la premiazione, tutto. Con lui, tutto.
«Se ti chiedo come stai…» dice sedendosi.
«Non credo sia capace di risponderti.» rispondo sincera, tirando su col naso e asciugandomi le poche lacrime scivolate nella zona occhiaie. «Ma comunque, se vuoi saperlo davvero, sto molto meglio.»
«Sono contentissimo.» sorride di nuovo.
«Solo che…io ho puntato in alto tutta la mia vita, speravo di poter essere diversa, di poter essere conosciuta come “la modella pulita”, quella che non avrebbe mai toccato niente. Io volevo essere ricordata, non volevo passare inosservata come le altre e seguire la massa. Volevo davvero cambiare il modo di guardare la moda.» in questo momento, ci siamo solo io, lui e la sincerità. Volevo davvero essere ricordata per quello, per non aver mai fatto quello che la moda ti imponeva. Volevo che le ragazze che avevano il mio stesso sogno dicessero “Voglio essere una modella, voglio pesare quando devo e la mia unica droga deve essere la passerella. Proprio come Miley Ray Cyrus”. Ecco ciò che volevo.
«Tu verrai ricordata per quello che sei e quello che hai fatto. Tu hai avuto la forza di smettere. Tu hai dimostrato quanto è duro essere ciò che si sogna di essere. Nonostante tutto, non importa: sono comunque fiero di te.» provo dispiacere. Come ho fatto a deluderlo? E perché l'ho fatto?
«Grazie, Lucas.» e in una parola, riesco a fargli capire quanto gli voglio bene. Credo abbia capito. «Comunque, perché hai chiesto di vedermi?»
«Oh, beh, non so se dirtelo o no, adesso non fai più parte…di tutto questo ma…» balbettando, inizia a toccarsi nervosamente le mani.
«Lucas…» incontro il suo sguardo. «Sono ancora una modella. Non del tutto. Ma lo sono.»
In un attimo, i suoi occhi si illuminano e il sorriso compare nuovamente sul suo volto, e poi, inaspettatamente, pronuncia delle parole, parole semplici, parole inquietanti, parole che mi fanno capire di essere arrivata al colmo, come se fosse arrivata la mia fine, una fine scritta dall’inizio: «La tua ultima voga.»
Brividi.
«Ultima…voga?»
«Si, il tuo ultimo momento, l’ultima sfilata.» ancora. Altri brividi. La prima sfilata dopo la riabilitazione, la prima sfilata in salute, la prima sfilata senza ossa barcollanti, la prima sfilata in cui sono io, non un corpo. La prima sfilata dopo tutto questo, eppure, la mia ultima sfilata.
«E…quando?» chiedo nervosa.
«Giovedì, qui a New York.»
«Va bene, è ok.» accetto, senza pensarci due volte. Ultima sfilata.
Questo vuol dire che è davvero finito tutto.
 
«Mamma, papà, sono a casa.» urlo entrando.
«Miley, dove sei stata?» chiede mamma nervosa. «Ti ho chiamata un sacco di volte ma non rispondeva nessuno.»
«Ero con Lucas…» cerco di tranquillizzarla, so che anche lei si fida molto di lui.
«Ah, capisco, perché?»
«Mi ha detto che ci sarà una sfilata.» prevedendo la sua risposta, mi affretto a correggermi. «L’ultima.»
«La tua ultima sfilata, e poi cosa vorresti fare?» si riferisce al mio futuro, non mi rendo conto che ho ancora una vita davanti. Dopotutto, mi sento come se avessi vissuto cent’anni.
«Non lo so.»
«Non vorresti riprendere gli studi? Faresti felice tuo padre.» è vero, papà pagherebbe per vedermi di nuovo sui libri. Si può dire che questo è il suo sogno, già, il suo sogno è quello di vedermi studiare, studiare sempre, studiare per tutta la vita. E come ogni persona, anche papà ha il diritto di realizzare il suo sogno.
«Già, sarebbe…bello.» penso: e se ci provassi?
«Pensaci.» mamma mi sorride e poi se ne va. Pensare. Ecco quello che devo fare adesso, pensare al mio futuro.
 
Prendo il telefono, digitando rapidamente il numero di Demi, avvio la chiamata.
«Ciao!» la sua voce irrompe.
«Demi, devo dirti una cosa.» chiudo la porta della stanza e mi butto sul letto.
«Parla.»
«Giovedì c’è la sfilata.» sbotto.
«Sfilata? Cosa?» chiede Demi, agitandosi. «Miley, giuro che se ricominci…»
«Demi, è l’ultima.» urlo, “calmandola”. «L’ultima sfilata. L’ultima voga.»
«Sta attenta. È comunque una sfilata.»
«Si, tranquilla.» odio il fatto che tutti sono così estremamente preoccupati per me. «Magari tu e Joe potete partecipare.»
«Sicuramente, saremo tutti lì.»
Allora sarà fantastico, avere tutta la mia famiglia attorno, mentre sfilo per l’ultima volta. È così strano, però. Questa sfilata, sembra qualcosa di realmente importante per me, come se fosse un evento, un vero e proprio evento, uno di quelli importanti, quelli che segnano qualcosa nella vita. E sappiamo tutti bene cosa segna nella mia vita.
  
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