16/05/2013
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#Capitolo XXX.
L’ultima cosa che ricordavo era io che mi piegavo in due dal dolore e che resistevo per non trasformarmi nel bel mezzo della strada.
Adesso ero su un letto che non era il mio, in una stanza che non era la mia, non avevo la più pallida idea di dove mi trovavo. Ma sentivo un profumo a me familiare, il suo. Mi girai dall’altro lato del letto e il mio sguardo andò a incrociarsi con il suo, con quegli occhi azzurri.
-Ben svegliata- mi sussurrò sorridendomi.
Senza nemmeno rispondere mi precipitai ad abbracciarlo, mettendomi sopra di lui.
-Mi sei mancato- gli dissi stringendolo forte.
Lui ricambiò l’abbraccio e non so per quanto tempo rimanemmo così, ma non m’importava, ci sarei rimasta per ore e ore. Poi all’improvviso mi ricordai tutto quello che era successo la sera precedente: stavo per trasformarmi, quando Isaac aveva aperto la porta e prendendomi in braccio mi aveva portata sul divano. Mi aveva aiutata a pensare alla mia ancora e a farmi rimanere là con lui, senza che quella bestia fuoriuscisse e gli facesse del male.
-Grazie per ieri sera- gli dissi tornando a guardarlo.
-Spero tu stia scherzando, non devi ringraziarmi- disse baciandomi dolcemente le labbra. Io d’altro canto intensificai il bacio, rendendolo più passionale. Non so come diamine avessi fatto a passare quasi due gironi senza di lui.
-Dobbiamo andare da Derek- mi disse staccandosi da me.
-Proprio adesso? Volevo stare un po’ con te- dissi buttandomi nella parte vuota del letto e sbuffando.
-Sì, proprio adesso. Lo sai che sarà preoccupato per te!-
-Va bene, andiamo- dissi alzandomi e raggiungendo in fretta la porta.
-Ti prometto che presto passeremo una giornata insieme solo noi due, come una normale coppia di adolescenti- disse raggiungendomi e abbracciandomi da dietro.
-Non siamo una normale coppia di adolescenti, ma spero che questo presto arrivi il prima possibile- dissi girandomi e circondandogli il collo con le braccia –Ne ho bisogno- continuai.
Lui sorrise, quel maledetto sorriso che mi mandava in estasi ogni volta, e ci abbandonammo ad un altro dolce bacio prima di andare via.
Avevo un po’ paura della reazione di Derek. Gli avevo dato la mia parola che sarei tornata prima di sentirmi male e invece non l’avevo fatto. Gli avevo detto di fidarsi di me, lui l’aveva fatto e ora mi sentivo di averlo.. non so, deluso.
La sua reazione, invece, fu tutto il contrario di quello che mi aspettavo. Mi abbracciò, chiedendomi come stessi, e potevo sentire chiaramente il suo cuore battere forte. Isaac aveva ragione: era preoccupato per me.
-Io vado di sopra- ci disse Isaac.
Sia io che Derek annuimmo. Sapevo benissimo che non aveva chiuso occhio per tutta la notte per controllare che stessi bene e che dormissi. Dopo che ci sedemmo sul divano cominciai a parlare con il mio ormai Alpha, gli dovevo almeno una piccola spiegazione.
-Avevi ragione tu- gli confessai.
-Cosa? Hei, lo sai che la maggior parte delle volte sono duro, ma questa volta non m’importa. L’importante è che stai bene Bekah- mi disse appoggiandomi una mano sulla guancia e guardandomi dolcemente.
-Sì, ma non dovevo essere così imprudente. Se Isaac non fosse stato lì come sarebbe andata a finire, ci hai pensato? Beh, io sì-
-La tua ancora ti ha salvato- mi disse dolcemente.
-You understand me like nobody can, you’re my safest place to hide-
-Ma che stai blaterando?- mi chiese lui accigliato.
-Tu mi capisci come nessun altro, sei il posto più sicuro dove mi possa nascondere. E’ una canzone- gli risposi sorridendo e abbracciandolo.
Ero finalmente ritornata ad essere la Rebekah di sempre, ero ritornata alle origini.
E se io tornavo alle origini ritornavano anche gli allenamenti, più duri di quelli che facevo prima ovviamente. Erano ormai passate due settimane dalla mia prima luna piena e dal mio “periodo di crisi”, così l’aveva definito Erica. “Un po’ come quando ti viene il ciclo e non vuoi né vedere né sentire nessuno”, e così aveva cercato di consolarmi la mia ormai migliore amica.
Eravamo tutti nel vecchio covo di Derek, tutti eccetto Scott, che era troppo orgoglioso e non ne voleva sapere di entrare definitivamente nel branco con noi, entrava e usciva a piacimento e non capivo perché Derek continuasse a farglielo fare.
Era un po’ ormai che mi allenavo con tutto il branco, avevo imparato ormai bene tutte le loro mosse e potevo più o meno prevederle. Poi ci si metteva il mio fisico, che era un punto a favore per me: ero piuttosto bassa e magra, e ciò mi permetteva di essere molto agile e di schivare velocemente un colpo.
-Ti propongo una sfida- disse all’improvviso Derek indicandomi.
-Ti ascolto- gli risposi, mettendomi le mani sui fianchi.
-Allenamento a livelli- disse semplicemente lui.
-A livelli?- domandai, per avere più notizie su quel nuovo tipo di allenamento.
-Sì, a livelli. Inizi con Boyd, poi con Erica, con Isaac e alla fine con me e Peter-
-Io da sola?- chiesi guardando ad uno ad uno tutti loro, mentre Derek annuiva –Ci sto- continuai.
Io e Boyd ci posizionammo l’uno di fronte all’altro e una volta che Derek ci diede il via, immediatamente lui si precipitò verso di me. Lui era grande e grosso, aveva la forza dalla sua parte, ma io ero agile e non ci misi niente a schivarlo, prenderlo per le gambe e metterlo al tappeto.
-Troppo facile così- dissi, prendendo in giro Boyd.
-Adesso te la vedi con me, vedremo se sarà facile!-
Nemmeno il tempo di girarmi che la bionda mi diede un calcio alla schiena e mi scaraventò al muro.
-Sei sleale- mugugnai, mentre mi rimettevo in piedi e mi precipitavo contro di lei. Ci colpimmo a vicenda per un po’, sferrando alla meglio una serie di calci e pugni, ma ebbi la meglio. Quando mi colpì per l’ennesima volta feci finta di cadere a terra inerme, facendole abbassare le difese. Di scatto mi alzai e la colpii alla schiena, proprio come aveva fatto lei con me all’inizio.
-Sai, non vorrei farti del male- mi disse Isaac prima di mettersi di fronte a me.
-Credimi, nemmeno io- dissi, aspettando una sua mossa.
Sapevo benissimo che contro Isaac non avrei mai potuto farcela, era il miglior Beta di Derek, ma ero gasata per essere arrivata al terzo livello in così poco tempo. Boyd l’avevo battuto facilmente perché ero molto più agile di lui, Erica perché abbassa le difese quasi subito essere certa di aver vinto, ma con Isaac non sapevo proprio come uscirne fuori.
Cominciò lui, venendomi incontro e sferrandomi una serie di calci e pugni, che schivai e incassai allo stesso modo. Anche io gli sferrai calci, pugni e gomitate che schivò e incassò alla stessa mia maniera.
Andammo avanti per più di mezz’ora, io ero esausta e col fiatone, non ce la facevo più ad andare avanti. Mi sdraiai sulla schiena lì in mezzo, continuando a respirare affannosamente.
-Basta, mi arrendo- dissi.
-E lo fai vincere così?- mi provocò Derek, certo che dopo quelle parole mi sarei rialzata.
-Oh, andiamo! E’ più forte di me, come faccio a batterlo?- dissi mettendomi seduta, rivolta a Derek.
-Io dico che siete abbastanza alla pari, gli hai tenuto testa- ammise Peter. Sorrisi leggermente, mentre riprendevamo tutti i propri posti nel continuo degli allenamenti. Io ero con Derek, doveva insegnarmi ancora alcune tattiche che non conoscevo.
Emme's corner:
Ok, clasificate questa cosa in "capitoli schifosi e senza senso", come i prossimi due del resto. Vi ricordo che saranno gli ultimi, dopodichè fine!
Beh, mi rendo conto del ritardo e mi scuso, spero di non aver perso lettori...
Un bacio :D
#Emme#