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Autore: masami_99_    16/05/2013    1 recensioni
Watari trova una ragazza per strada di notte e vedendola da sola decide di portarla alla Wammy's House. La ragazza però non ricorda nulla del suo passato. Non riesce a ricordare neanche il suo nome. Watari decide di accoglierla alla Wammy's House. Qui la ragazza fa nuove amicizie e dimostra un grande intuito grazie al quale verrà notata da L.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mello, Near, Nuovo personaggio, Watari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mattina dopo Mello si svegliò verso le sei e visto che non riusciva a prendere sonno si alzò. Guardò il letto alla destra del suo sperando di trovare il suo solito compagno di stanza intento a dormire. Invece trovò solo una stupida ragazzina che si stava sistemando i capelli dando le spalle al ragazzo che la guardava con aria infuriata. Non si era ancora accorta che Mello si era svegliato e così lui decise di farle uno scherzo o almeno un dispetto. Si alzò dal letto e si avvicinò a lei in punta di piedi. quando fu abbastanza vicino salì sul letto cercando di fare meno mevimenti bruschi possibili e ci riuscì molto bene. Allungò la sua mano verso i lunghi capelli della ragazza. Appena la mano fu a pochi millimetri dai capelli Jenice si voltò e afferrò la mano di Mello spingendolo. Mello cadde come un sacco di patate a terra mentre Jenice scendeva dal letto per aiutarlo. 
JENICE : Tutto bene ? Mi dispiace, mi hai spaventata
MELLO : Si, lasciami stare. Non ho bisogno dell' aiuto di una bambina viziata 
JENICE : Non sono viziata. Cosa ti fa pensare che io lo sia ?
Jenice incrociò le braccia al petto mentre Mello sbuffava sonoramente. Quella ragazza era troppo insistente per i suoi gusti. Mello si avvicinò a lei la spinse facendola cadere 
MELLO : Smettila di seccarmi. Se non foste stato per la mia pazienza tu adesso dormiresti nel bagno. 
JENICE : Perché dovrei dormire nel bagno se in questa stanza c'è un posto libero
MELLO : PERCHÈ TU SEI UNA RAGAZZA E DEVI STARE CON LE RAGAZZE 
Detto questo Mello andò verso il suo letto sendendosi. Quella ragazza non faceva altro che infastidirlo. Jenice di riaccomodò sul letto e si legò i lunghi capelli. 
JENICE : Perché non mi aiuti ?
Mello la guardò perplesso mentre Jenice si avvicinava a lui.
MELLO : In cosa ti dovrei aiutare ?
JENICE : Sono appena arrivata e Roger mi aveva anticipato che avrei partecipato anche io alle lezioni. Quindi vorrei arrivare preparata 
MELLO : Scordatelo 
Detto questo Mello zittì la povera Jenice che continuava a pregarlo per essere aiutata. Jenice si arrese sconsolata e si sedé sul letto affianco a Mello. Non seppe il perché di quel gesto , ma Mello prese alcuni quaderni dal cassetto e li porse con disinteresse a Jenice. Lei li prese tutta contenta e andò sul suo letto per studiarli meglio. Mello restò immobile sul proprio letto a fissare Jenice che sfoglia i suoi quaderni. Ogni tanto alzava lo sguardo per guardare Mello e poi tornava a studiare. La scena fu questa per un'ora intera poiché a interrompere quell'atmosfera fu la sveglia. Appena Mello la sentì la buttò a terra maledicendola. Jenice andò nel bagno a prepararsi mentre Mello preparava la cartella che si doveva portare. Sopra ci trovò un biglietto. Era da parte di Roger : "Mello, purtroppo ci sono delle questioni urgenti di cui mi dovrò occupare. Per oggi dovrai badare tu a Jenice. Se le torna la memoria fammelo sapere appena torno" 
Mello buttò a terra il biglietto calpestandolo. 
MELLO : Perché devo badare io a quella stupida. Non ho nessuna intenzione di fare il bebysitter 
In quel momento Jenice uscì dal bagno e andò verso il comodino accanto al suo letto senza voltarsi a guardare Mello. Quando aprì il cassetto notò che c'erano solo vestiti da ragazzo. Lo richiuse un po confusa e poggiò il pigiama sul letto. Mello si voltò di scattò e fece alcuni passi verso Jenice
MELLO : Oggi pare che dovrai stare con me. Roger aveva delle cose urgenti da fare e non tornerà prima di stasera. Vedi di non darmi troppo fastidio altrimenti ti chiudo qua dentro per tutta la giornata
JENICE : OK. Andiamo.
Mello sospirò e, dopo aver preso la cartella, andò nella sua classe mentre Jenice lo seguiva guardandosi intorno. Appena entrarono in classe Mello sentì le voci di tutti i compagni che li prendevano in giro
ALUNNI : Ma chi è quella ?... Guardate, Mello si è trovato una ragazza. E quella smorfiosa chi è? Da dove è saltata fuori ? Secondo me è un'altra delle oche del gruppo di quella presuntuosa di Kara
Appena sentì quella parola Mello si voltò verso colei che aveva parlato. Era stata Linda, la ragazza che piaceva al suo compagno di stanza Matt. Kara era una ragazza viziata, molto presuntuosa. Molti dicevano che fosse la più bella della scuola. Aveva i capelli biondi che portava legati con un codino decorato con una farfalla celeste. Quando non era a lezione si vestiva in modo provocante. Jenice si guardava intorno spaesata e anche un po' confusa per le cose che i compagni dicevano sul suo conto. Stava per avvicinarsi a delle ragazze per fare amicizia, ma Mello la bloccò prendendola per un polso. Jenice si voltò sorpresa e Mello si avvicinò al suo orecchio 
MELLO : è meglio se per un po' le ignori. Se vuoi fare amicizia te ne occuperai quando ti sarai ambientata per adesso devi solo ignorarli
Detto questo andò a posare le sue cose sul banco mentre Jenice lo seguiva guardando a terra. Riusciva a sentire tutti gli sguardi dei bambini su di sè. Le bastarono pochi secondi per scoppiare. Le venne un mal di testa fortissimo e così cercò di scappare via dalla classe, ma appena varcò la porta urtò una signora. Era la maestra. Jenice lo capì perché appena la videro tutti gli alunni corsero a posto mettendo fine al disordine che si era creato
MAESTRA : Tutto bene ? Non ti ho mai visto da queste parti, sei nuova ?
MELLO : Si, è arrivata ieri. Roger l'ha affidata a me
Il tono di Mello era seccato. Andò vicino a Jenice e le diede una mano ad alzarsi. 
MAESTRA : Capisco. Come mai stava scappando ? Cosa le hai fatto?
MELLO : Niente e scappata lei fuori dalla classe mentre io stavo poggiando le cose sul mio banco. Forse è colpa degli imbecilli che la stavano criticando da quando è entrata
La maestra si limitò ad annuire e a mandare Mello a posto e fece sedere Jenice vicino a lei alla cattedra. Dopo pochi minuti iniziarono le lezioni. A Mello sembrarono infinite, anche perché per la maggior parte del tempo aveva fissato Jenice che non faceva altro che torturarsi la gonna. Dopo molte ora interminabili suonò la campanella che annunciò la fine delle torture. Mello aveva notato che anche Near per un po' aveva fissato Jenice, ma non ci aveva dato troppo peso. Appena suonò la campanella Mello trascinò con sè Jenice e la portò nella camera. 
MELLO : Si può sapere che ti è preso ?
JENICE : Non lo so. Mi è preso un fortissimo mal di testa e ho sentito qualcuno che diceva che mi voleva uccidere 
MELLO : Ma ti sei bevuta il cervello ? Non credo che ti vogliano addirittura uccidere 
JENICE : Ma non erano voci di bambini. Erano voci di uomini
MELLO : Sicura che non te le sei inventate 
JENICE : NO 
Mello decise di non discutere e che avrebbe raccontato tutto a Roger quando sarebbe rientrato. La sera non rientrò molto tardi e Mello notò che era preoccupato, ma non gli disse per che cosa. Appena Mello gli racconto cosa era successo con Jenice Roger disse che doveva parlare di alcune cose importanti con lui, con Jenice, con Near e con Matt, ma non gli volle dire di cosa si trattava. Gli disse solo che forse Jenice si stava ricordando qualcosa del suo passato









KARA 



LA MAESTRA 
  
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