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Autore: Shira    16/05/2013    3 recensioni
Chichi DelToro si è appena trasferita in una nuova città e di conseguenza è costretta ad andare in un nuovo college. Qui incontra Bulma Brief che si offre di aiutarla ad ambientarsi e le spiega quali persone è meglio evitare: Goku Son (capitano della squadra di calcio e amico d'infanzia di Bulma), Vegeta Prince (capitano della squadra di basket), Marion Davis (capitano delle cheerleaders) e Belle Lefauvre, in arte C18 (artworker convinta che i muri siano la sua personale tela). E se Chichi si innamorasse proprio del più gentile di loro? E se Bulma, nonostante l'apparente disprezzo, avesse una cotta segreta per il tenebroso rampollo della casata Prince? E se...? Ma adesso basta con le domande. Leggete e scoprirete tutto.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: 18/Marion, Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Juurion - Juuhachi x Marion '
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Mancavano due giorni al ballo, tutta la scuola era eccitata al pensiero della festa: il buffet, le luci, i festoni, il punch che sicuramente qualcuno avrebbe corretto...e poi la gara di ballo, e la proclamazione dei vincitori!

“Credi che Belle e Marion potrebbero vincere?” chiese Carly Popper, sorseggiando un the alla pesca. La sua amica scosse il capo, mentre masticava un sandwich con insalata e pollo.

“Non credo. La cerimonia finale proclama il re e la regina del ballo. Non credo sia previsto che vincano due donne” con un gran morso terminò il suo sandwich, nell'esatto momento in cui Ianko si sedeva vicino a loro, reggendo tra le mani il vassoio verde della mensa.

Carly gli sorrise “Hey, ciao”

“Ciao ragazze! Di che parlavate?” con un gesto rapido aprì la confezione di plastica che conteneva il suo pranzo: insalata di riso.

“Io non mi fido a mangiare quella robaccia” l'altra ragazza presente al tavolo, Mary Preston, si fece avanti nella conversazione, con la bocca ancora ingombra dell'ultimo boccone di tramezzino.

“Sempre meglio dei panini della macchinetta” commentò Ianko con un sorriso, ricevendo in risposta un'alzata di spalle da parte di Mary.

“Parlavamo del ballo...” Carly si sistemò accuratamente i capelli dietro un orecchio, sporgendosi in avanti “...tu hai già deciso con chi andrai?”

Ianko annuì appena, infrangendo le speranze della ragazza.

“Bulma Brief”

Il volto di Carly era sconvolto.

“Oh, potresti avere di meglio”

Ianko non le rispose, dedicando tutta la sua attenzione al pasto.

“Che dicevate, del ballo?” si informò, curioso. A lui il ballo non interessava più di tanto, ma Bulma gli piaceva da molto, ed era contento che lei avesse accettato il suo invito. Anche se non capiva cosa ci trovassero le ragazze di così emozionante, per lui era una festa fin troppo noiosa.

“Secondo Mary la gara di ballo non potrebbe essere vinta da Belle e Marion”

Ianko inarcò un sopracciglio “E perché?”

Fu Mary a rispondere, alzando il dito indice come un vecchio professore

“Perchè le regole prevedono la proclamazione di un re e di una regina!”

Ianko scosse le spalle “Non hanno mai partecipato alla gara, non so se potrebbero vincerla, ma non credo che al Preside importi di queste cose. Proclamerà Belle re, oppure cambierà il titolo, saranno la regina numero uno e la regina numero due”

Carly sorrise “Sicuramente Marion vorrà il titolo di numero uno!”

Ianko sorrise, ma non disse nulla, perché proprio in quel momento Belle, Marion, Goku e Vegeta fecero la loro comparsa in mensa.

La notizia della lite tra Belle e Goku aveva fatto il giro dell'istituto, ma i due sembravano aver superato lo scoglio. O, almeno, non si scannavano in pubblico.


“E' blasfemia, è pazzia!” sibilò Vegeta, sedendosi al loro solito tavolo.

“Perchè citi le frasi dei film in momenti inopportuni?” domandò Belle, sedendosi davanti a lui. Marion si sistemò alla sinistra della ragazza, mentre Goku prese posto accanto a Vegeta.

“Perché lo è...vuole portare al ballo...quella!”

Goku non disse niente, limitandosi ad aprire la confezione del suo pasto.

“Oh, Marion, ho dimenticato di prendere il sale, puoi prestarmene un po' del tuo?

La ragazza gli sorrise, passandogli la bustina

“Certo, tanto io l'ho preso per abitudine, ma non mi servirà”

Mentre Goku salava la sua carne alla griglia, Marion cominciò a mangiare discretamente le sue penne all'arrabbiata, mentre Vegeta e Belle discutevano, tra un boccone e l'altro.

“Anche io sono contraria, ma non possiamo farci niente” una porzione di fusilli finì tra le fauci di Belle, mentre Vegeta beveva un sorso di aranciata.

“Ma non capisci? Ne va anche del nostro prestigio, siamo i ragazzi più popolari della scuola!” il ragazzo dai capelli a fiamma fece una breve pausa, rivolgendosi a Marion.

“Mi presti l'olio?”

La ragazza lo squadrò acidamente “Ma cosa sono, il servizio condimento?”

Con uno sbuffo Vegeta si allungò sul tavolo, prendendo da solo quello che gli serviva dal vassoio della ragazza.

“Dai Vegeta, adesso stai esagerando. Il nostro prestigio non verrà messo in ombra. E adesso restituisci l'olio a Marion”

“Quando avrò finito di usarlo. C'è poco olio in questo pesto. Comunque farà la figura dell'idiota, al ballo, e noi saremo gli amici dell'idiota” con un sospiro ripose l'olio nel vassoio di Marion, che gli lanciò una seconda occhiata seccata.

“Tanto non durerà, è solo un capriccio, una fase...”

A questo punto Goku non riuscì più a restare in silenzio, con uno sbuffo guardò la bionda che aveva appena parlato.

“Scommetto che è la stessa cosa che hanno detto i tuoi genitori”

La giovane arrossì di rabbia, ma Goku non le diede il tempo di ribattere

“Vi sarei grato se la smetteste di parlare come se io non ci fossi”

Vegeta alzò le spalle in un gesto di noncuranza, tornando ad occuparsi delle sue penne, mentre Belle cercava di reprimere la rabbia per il commento dell'amico.


In quell'esatto momento il Preside fece il suo ingresso. Tutti gli alunni si alzarono in piedi, come prevedevano le regole dell'istituto, ma con un cenno delle braccia, il Preside fece loro segno di tornare a sedersi.

“Comodi, comodi. Continuate pure a mangiare. Sono qui solo per annunciarvi l'arrivo di un nuovo alunno!”

Vegeta sbuffò, aggredendo le sue pelle con la forchetta.

“Oh, no, un altro” sibilò a bassa voce, per non farsi sentire.

In quel momento arrivarono anche Bulma e Chichi, che, silenziosamente, andarono a prendere posto vicino a Ianko.

“Che succede?” domandò Chichi, ma il ragazzo le fece cenno di tacere e le indicò il Preside.

“E' appena stato trasferito da un altro istituto, sono sicuro che saprete come farlo sentire a suo agio!” fece un cenno in direzione della porta, ed un ragazzo mosse qualche passo all'interno della stanza, sotto lo sguardo attento dei presenti.

“Questo è Jewell Kiroskij”

Marion quasi rischiò di strozzarsi con le sue penne...quell'infimo essere si era davvero trasferito nel loro istituto!

Lanciò uno sguardo preoccupato a Belle, che tuttavia non sembrava essere particolarmente disturbata dall'arrivo del giovane, solo annoiata.

La ragazza dai capelli blu sospirò di sollievo: non l'aveva riconosciuto.

Nel frattempo il Preside aveva espresso qualche altra classica formula di cortesia, e si era congedato, dicendo al giovane di unirsi ai suoi compagni per il pranzo.

Con passo rapido, sotto lo sguardo incuriosito dei presenti, Jewell si diresse verso il tavolo dei popolari, e posò una mano su una delle due sedie libere, quella accanto a Marion.

“Posso sedermi qui?”

Belle gli schioccò un'occhiata di puro odio “Gira al largo” sibilò, velenosa come una vipera.

Jewell sorrise, togliendo la mano dalla sedia.

“Oh, tu devi essere Belle!” la conosceva di nome, ma in realtà non l'aveva mai vista. Come avrebbe potuto? Lui e Marion non avevano mai avuto un'assidua frequentazione, era già tanto che sapesse il nome della sua ragazza.

“...ci...conosciamo?” domandò la bionda, inarcando un sopracciglio.

“Oh, no, no, conosco la tua ragazza, però” così dicendo si allontanò, congedandosi con un cenno del capo.

Marion avrebbe voluto sprofondare. Sentiva gli occhi indagatori di Belle e dei suoi amici sulla sua pelle, bruciavano come laser.

Cercò di far finta di niente, tornando a mangiare, ma sapeva che non se la sarebbe cavata così.

“Chi è quello?” domandò infatti Belle

“Oh...un...vecchio amico, ecco”

“E perchè io non lo conosco?”

Marion le sorrise, sperando di risultare convincente “Non conosci tutti i miei amici, no? Insomma, non quelli non importanti” ridacchiò appena, nervosa, ma quanto aveva detto sembrò bastare a Belle, che non fece altre domande, ma rimase silenziosa per tutta la durata del pasto.


Il pomeriggio passò piuttosto tranquillamente, le lezioni occuparono gran parte della giornata dei ragazzi.

Verso sera, Marion rientrò nella sua camera, aprendo con le chiavi, ma cercando di fare più rumore possibile così che Belle potesse nascondere i suoi schizzi.

Quando si girò, però, vide che non stava lavorando ad alcuno schizzo. Piuttosto, la stava aspettando, con le braccia incrociate.

“Ho fatto qualcosa che non va?” si informò lei. Belle la guardò con serietà, alzandosi dalla sedia su cui stava attendendo il suo ritorno.

“Voglio più informazioni su quel tipo” disse, con durezza.

Marion deglutì a vuoto un paio di volte, per poi lasciar cadere la borsa per terra ed avvicinarsi a lei.

“Dai, non fare la gelosona, adesso” esclamò con finta allegria “Te l'ho detto, un vecchio amico. Un amico delle superiori”

Belle la squadrò con sospetto ancora per qualche secondo, per poi distendere i lineamenti.

“Non mi piace il modo in cui lui ti guarda...”

Marion sorrise, forse era riuscita a scampare il pericoloso. Lentamente appoggiò la testa contro la spalla della bionda, circondandole il collo con le braccia.

Non ti curar di lor, ma guarda e passa. Non diceva così? Qualcosa di Letteratura so anche io, vedi!”

Belle sorrise e circondò la ragazza con le braccia.

“Sai...ho l'impressione di averlo già visto da qualche parte...”

Marion si sentì sprofondare

“Magari in giro per la scuola...”

Jewell aveva i capelli corti, quando Belle l'aveva visto, ed era anche leggermente più in carne, probabilmente per questo non aveva associato le due immagini. Anche perché probabilmente scorgendo la sua ragazza con un altro non era stata lì a prendere appunti sul suo aspetto.

“Sì...è possibile...”

Lentamente Marion si separò da Belle, quel tanto che bastava per poterla guardare negli occhi.

Le sorrise appena, per poi avvicinarsi e unire le sue labbra a quelle rosee della bionda.


“Che ne pensi del nuovo arrivato?” chiese Goku a Vegeta, mentre passeggiavano nel cortile della palestra, in attesa che cominciassero gli allenamenti di baskett di Vegeta.

“Bho...” Vegeta scosse le spalle con noncuranza “Marion ha detto che è un suo vecchio amico, forse veniva alle superiori con noi, ma io non lo ricordo. E tu?”

Goku si fermò, improvvisamente pensieroso.

“Sai, mi ricorda qualcuno...ma è un ricordo che non riesco ad afferrare...”

Vegeta sorrise appena “Forse l'hai visto ma era così insignificante che non ci hai fatto caso”

“No, quello sei tu!”

Vegeta scoppiò a ridere, dirigendosi verso gli spogliatoi.

“Ci si vede, dai!”

Goku lo salutò con un cenno della mano, per poi tornare sui suoi passi, ancora pensieroso.

Dove l'aveva visto?


In quel momento vide in lontananza Chichi, e lasciò che il pensiero del giovane scivolasse via dalla sua mente.

“Chichi!” urlò, per poi correre così da poterla raggiungere.

Chichi si fermò, sorridendogli, con le gote imporporate.

“Oh, Goku, non ti avevo visto”

Bugia. L'aveva visto benissimo, ma aveva volutamente fatto finta di niente, curiosa di vedere se lui l'avrebbe fermata.

“Dove stai andando?”

“Oh, ho fatto una passeggiata, ma ora devo andare a lezione...Letteratura Italiana...”

Goku la guardò, sorpreso.

“Urka! Anche io devo seguire quella lezione!” fece una piccola pausa, per poi sbuffare “Devo anche prendere gli appunti per Vegeta, lui ha gli allenamenti...”

Chichi si avviò, mentre Goku camminava al suo fianco.

“A te non piace la Letteratura?” domandò. Non gli sembrava molto interessato alla materia, ma poteva sbagliarsi.

“Non interessa né a me né a Vegeta, ma dobbiamo mantenere un tot di crediti per non essere espulsi. In realtà ci interessa solo lo sport”

Chichi sorrise “L'avevo intuito. E come mai proprio i corsi di Letteratura?”

“Belle ci aiuta a capire qualcosa” rispose lui, portandosi la mano dietro la testa, imbarazzato, e mostrandole un sorriso a trentadue denti.




_____

 

Siamo arrivati all'undicesimo capitolo di questa fanfitcion!

Mancano appena due giorni al ballo, e l'atmosfera comincia a farsi tesa.

Preparatevi a diverse sorprese ;)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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